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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 14 Aprile 2020 ore 11,00
Paragrafo n. 38
INTERPELLANZA 2020-00925
(QUESTION TIME) "QUALE SICUREZZA HANNO I CITTADINI CHE IL PERSONALE GTT IN RIENTRO AL LAVORO DA QUARANTENA NON RISULTI POSITIVO AL COVID-19?" PRESENTATA IN DATA 8 APRILE 2020 - PRIMO FIRMATARIO CURATELLA.
Interventi
LAPIETRA Maria (Assessora)
Sì, sono presente.

LAPIETRA Maria (Assessora)
Sì, solo una domanda, si può poi controbattere al question time?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Grazie. L’Azienda GTT ha redatto sin dall’inizio dell’emergenza un protocollo
anticontagio sulla base delle normative nazionali e regionali e viene costantemente
aggiornato, tenendo conto dell’evoluzione della normativa. È stato da subito attivato un
Comitato dedicato, presieduto dall’Amministratore Delegato, la prima linea aziendale, il
responsabile dei servizi di prevenzione e il medico aziendale. Il Comitato si riunisce in
teleconferenza giornalmente. In base a questo protocollo è richiesto ai dipendenti di
verificare la temperatura e a contattare il proprio medico se supera i 37 gradi e mezzo.
Ad ulteriore tutela l’Azienda ha da tempo attivato la misura quotidiana della
temperatura del personale operativo, operazione che avviene al momento dell’ingresso
nei depositi, prima di prendere servizio, da apposito personale sanitario. Ulteriori
misure sono: la limitazione degli accessi dalla porta centrale e posteriore dei mezzi da
parte dei passeggeri; inoltre viene effettuata la quotidiana disinfezione dei mezzi; la
sanificazione del posto di guida; ogni cambio turno viene fatto direttamente in deposito,
e questo ha comportato la revisione di tutta la programmazione del servizio, perché gli
autisti non cambiano servizio in linea, ma solo a deposito, dove viene sanificato il
mezzo e la postazione; infine è attivata la diffusione delle norme di comportamento per i
clienti a tutela di tutti coloro che sono presenti sui mezzi. Se un collaboratore comunica
all’azienda di essere positivo, viene considerato in quarantena, e quindi in malattia, e
non può tornare in servizio, sino a quando un medico non avrà certificato la guarigione,
che comprende tamponi con esito negativo e dichiarazione del medico. Inoltre,
l’Azienda individua il personale che è stato in contatto diretto con chi è risultato
positivo nei tre giorni antecedenti la comparsa dei sintomi e mette tali persone in
quarantena preventiva di 14 giorni, durante i quali non possono presentarsi in servizio.
Se durante tali giorni non emergono stati di malattia, riprendono il servizio in funzione
dei turni e della cassa integrazione attuale. Eventuali altre assenze per malattia, seguono
le normali procedure, un medico curante che indica il periodo, e non il motivo, e quindi
da quale data l’interessato può tornare a lavorare. Ricordo che per stati di malattia che
non sono dichiarati legati al Coronavirus, l’azienda non può adottare misure diverse
dallo standard, e non può indagare sui motivi di assenza. L’unica cosa che può fare il
medico competente GTT, può visitare, su richiesta dell’interessato, per stabilire
eventuali idoneità o meno temporanee al lavoro. Grazie.

LAPIETRA Maria (Assessora)
Sì, grazie. Allora, per quanto riguarda il problema tamponi, ovviamente non è un
problema dell’Amministrazione Comunale, è un problema che sta sopra di noi, ed è
sicuramente un problema generalizzato a tutti i lavoratori, in questo momento, che
devono ritornare al lavoro, e non solo, anche alle persone che hanno la responsabilità di
avere una famiglia vicino. Quindi, sicuramente il problema della scarsità di tamponi è
un problema reale. Per quanto riguarda, invece, le misure, che sta mettendo in piedi
GTT, mettono in sicurezza sicuramente sia i lavoratori, che i dipendenti. Nel caso
specifico, io non ho voluto trattare il caso specifico, la persona non è tornata al lavoro,
anche perché è in cassa integrazione, quindi quel caso in realtà era un caso risolto sul
nascere, perché non è tornato al lavoro. Però, prima di tornare sul lavoro, i lavoratori,
come dicevo, devono avere un certificato medico, che attesta che sono guariti. Quindi,
se sono malati di Covid, allora hanno un tampone, una certificazione di un medico,
altrimenti c’è il medico curante che certifica che lo stato di malattia è terminato. In
questo momento di emergenza, se un lavoratore ha la febbre o ha dei sintomi, i medici
curanti non certificano che una persona è guarita e può tornare al lavoro. E comunque,
anche dovesse tornare al lavoro, ripeto, GTT ha assunto del personale sanitario, quindi
viene misurata la temperatura da un personale sanitario apposito che verifica che le
condizioni dell’operatore siano tali per cui può rientrare a lavoro.

LAPIETRA Maria (Assessora)
Facciamo attenzione a non, diciamo, mettere paura ancora di più alle persone che già
stanno vivendo una situazione veramente drammatica. Quindi, in questo momento,
salire su un mezzo pubblico, ricordo che non solo è sanificato, ma gli operatori vengono
isolati e le loro postazioni sono sanificate. Quindi, abbiamo pochissimi casi in 5000
dipendenti di GTT, e di questo posso dire che possiamo essere...

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