Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Ovviamente l’interpellanza non ha soltanto un significato contingente, pone una questione di carattere strategico. Non siamo affatto contrari al fatto che la nostra società di gestione del Servizio Idrico Integrato cooperi, offra consulenze, supporti, coadiuvi, la gestione del Servizio Idrico Integrato. Ci si chiede se sia opportuno che questa partecipi, con l’acquisizione di quote azionarie, ad altri tipi di società partecipate, sia pure partecipate da soci pubblici, per funzioni multiservizi, com’è il caso, appunto, di Asti Servizi Pubblici, che è una multiservizi, che gestisce sicuramente la distribuzione dell’acqua, dei rifiuti, ma del Trasporto Pubblico Locale, ma dell’energia. Sostanzialmente, questo tipo di operazioni, che non sembrano tanto fondarsi sul contenuto specifico della funzione pubblica e della capacità gestionale della distribuzione dell’acqua, quanto di agire come un operatore finanziario in società miste, espone poi la stessa SMAT, come sta accadendo in questo particolare momento, a tutte le ripercussioni che possono avvenire in società partecipate, con operazioni di scalate interne da parte di soci privati, con operazioni di sfiducia apportate da singoli componenti, ma titolari di azioni di partecipazione. Quindi, in qualche modo, la nostra società, che ha come compito precipuo quello di curare la qualità e l’accessibilità al servizio idrico, si trova ad agire come un qualunque operatore finanziario. Ora, i marosi nei quali sta versando attualmente ASP di Asti, hanno più versanti: da un lato, appunto, il contenzioso interno tra gli azionisti; dall’altro, l’incertezza sul futuro della stessa azienda multiservizi, delle professionalità impiegate, degli eventuali affidamenti a terzi di funzioni essenziali e di funzioni di interesse generale, quali quelli che io ho citato. Ora, a me sembra che questa particolare contingenza, ancorché autorizzata in tempi passati, sia in contrasto e contraddizione con quello che, invece, stiamo percorrendo come Consiglio Comunale di Torino, vale a dire il fatto che SMAT si trasformi in consorzio di diritto pubblico con la sua finalità primaria, che è quella, appunto, della distribuzione e della gestione dell’acqua pubblica, con ciò, mettendo a disposizione, ma nelle forme di leale collaborazione tra enti di carattere pubblico, la propria competenza, il proprio patrimonio tecnico, la propria capacità di gestione finanziaria. Quindi, io esprimo soltanto preoccupazione, che vedo, peraltro, riflessa in tutta la cronaca di giornali locali in quel di Asti, e mi spiace che le nostre, perché non sto parlando soltanto di SMAT, ma anche di GTT, le nostre aziende siano coinvolte in una situazione che ha queste caratteristiche, almeno di conflittualità attuale, sicuramente indeterminate rispetto alla previsione futura. Grazie per la risposta. Ho finito. |