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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 14 Aprile 2020 ore 11,00
Paragrafo n. 27
INTERPELLANZA 2020-00619
"CAMPUS EINAUDI: IMMERSO NEL VERDE, AFFACCIATO SULLA DORA E ABBANDONATO A INCURIA E SPORCIZIA" PRESENTATA IN DATA 10 FEBBRAIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO CURATELLA.
Interventi
UNIA Alberto (Assessore)
Unia.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì.

UNIA Alberto (Assessore)
Grazie, si sente bene l’audio, sì?

UNIA Alberto (Assessore)
Grazie. Il Consigliere Curatella ha presentato un’interpellanza sul Campus Einaudi,
lamentando la situazione di generalizzato degrado; ho richiesto ovviamente una
relazione a diversi Servizi comunali e riferiamo quanto segue:
Il Servizio Verde Pubblico ha comunicato che l’area in questione è costituita da una
strada che è stata resa pedonale, sulla quale è presente del verde infestante e, non
essendo a loro in carico, non è di conseguenza inserito nel capitolo manutenzione
ordinaria; l’Area Ambiente ha comunicato che, a seguito di verifiche effettuate presso la
Direzione Patrimonio, la titolarità del viale Ottavio Mario Mai non risulta in capo alla
Città, di conseguenza non sono attivi i servizi di alcun tipo da parte di AMIAT.
Ipotizzando che possa essere in carico all’Ateneo, sarebbero di loro competenza
eventuali interventi di derattizzazione.
La Circoscrizione 7 ha comunicato inizialmente che il viale non è di loro competenza,
né per la cura del verde e nemmeno per la manutenzione del suolo; poi è seguita
un’ulteriore comunicazione che ha reso noto che i new jersey in cemento sono stati
posizionati su richiesta dell’Università e l’area è a loro carico. Il Servizio Suolo e
Parcheggi ha confermato che l’area in oggetto è di proprietà dell’Università; quando il
Campus è stato aperto, l’Università stessa non aveva più fondi per intervenire. La Città
ha eseguito dei lavori minimi di adeguamento per l’attraversamento pedonale del lungo
Dora e della banchina lato fiume.
Sull’area in questione si erano poi formulate varie ipotesi, fra cui quella di realizzare
una viabilità a senso unico in direzione fiume, con capolinea dei bus all’altezza del
lungo Dora; nonostante diverse riunioni col magnifico Rettore, non si è giunti però a
nessuna decisione in merito. Tutti i manufatti in loco erano stati posati dall’Università
in sostituzione della vecchia recinzione in lamiera del cantiere e per impedire che l’area
stessa diventasse un parcheggio autogestito; probabilmente alcuni manufatti sono della
Città, dati in prestito all’Università. L’area nel complesso non è comunque di proprietà
della Città e non è mai stata presa in consegna dalla Città stessa. Lo stesso impianto di
illuminazione, parallelo al muretto dell’EDISU, è ancora quello di cantiere e non si è a
conoscenza di chi sia il suo gestore.
Il Servizio Mobilità ha comunicato che i new jersey, presenti a delimitazione del
percorso pedonale fra il viale Ottavio Mario e la recinzione della residenza universitaria
in capo all’EDISU, risultano posizionati almeno dal 2008; i sedimi di cui trattasi non
sono riferibili alla Città, ma collocati su aree di proprietà dell’Università, in virtù della
convenzione stipulata a suo tempo con Italgas per la costruzione del campus
universitario. La collocazione è riferibile al periodo post olimpico, anno 2006, al fine di
delimitare e rendere percorribile il collegamento tra il corso Farini, ove sono presenti
fermate di linee di trasporto pubblico, la 55, e l’accesso pedonale al Campus Luigi
Einaudi. Sono in corso ancora Tavoli tecnici fra gli Uffici della Città, Servizio
Urbanizzazione, e i corrispettivi Uffici dell’Università per sviluppare e condividere la
progettazione degli spazi comuni, attualmente di competenza della sede universitaria.

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