Interventi |
MONTALBANO Deborah Eccomi, Vicepresidente, grazie. Allora, questa interpellanza, in realtà, nasce da un’inchiesta che si è mossa a Roma attraverso una prima denuncia, un’inchiesta quindi aperta dallo Stato Maggiore, in particolare sui Militari che si sono congedati o erano andati in pensione e su quegli alloggi lì si erano concentrati una serie di abusi sulle attestazioni false compiute, comprese quelle riguardanti le cosiddette “fasce protette”. Poi, a seguito di questa inchiesta, la Corte dei Conti aveva lanciato l’allarme sulle occupazioni senza titolo - 5.000 - che erano state abbandonate di fatto, perché mancavano i soldi per le manutenzioni e denunciò che la metà degli alloggi esistenti erano indisponibili per la mancanza di interventi di manutenzione, ma erano ancora... risultavano dichiarati alle Forze dell’Ordine. Allora, in funzione di questo la mia interpellanza era più informativa, nel senso che volevo fotografare anche la situazione su Torino in tal senso, ma, oltre questo - e quindi sotto questo fronte ringrazio l’Assessora Schellino per la relazione puntuale - vorrei anche, insieme all’Assessora Schellino - quindi faccio una proposta diretta a lei -, provare ad aprire una riflessione un po’ più politica, che potrebbe anche riguardare qualche iniziativa che si potrebbe prendere come Amministrazione: quando poc’anzi ha elencato un po’ il flusso delle assegnazioni, dal 2001 al 2018 l’entità degli alloggi va a scendere, fino ad arrivare al 2018 - se mi sono appuntata bene i dati che ha snocciolato l’Assessora - siamo a zero alloggi assegnati. In effetti, la mia riflessione partiva proprio da questi presupposti, pur non conoscendo, non avendo contezza dei dati specifici, perché questo provvedimento che è un Decreto Legge del 1991, che poi è stato convertito in Legge il 12 luglio sempre di quell’anno, del 1991, titolava: “Provvedimenti urgenti in merito alla lotta alla criminalità organizzata e di trasparenza e buon andamento dell’attività amministrativa”. Sostanzialmente, il decreto avviava un programma straordinario di Edilizia Residenziale Pubblica da concedere in locazione o in godimento ai dipendenti dell’Amministrazione dello Stato, quando era strettamente necessario per coloro che venivano trasferiti per urgenze o esigenze di servizi. Bene, quello era uno scenario molto particolare, erano anni molto particolari, lo sfondo politico e sociale, ma anche la lotta alla criminalità organizzata ci vedeva in un contesto storico molto particolare: nel 1992, se ricordate, abbiamo avuto l’assassinio di Falcone e Borsellino, c’era uno scontro diretto tra una parte dello Stato e una parte del sistema mafioso italiano, e quindi sicuramente questo Decreto, e poi la sua trasformazione in Legge, e quindi in Legge strutturale dello Stato, aveva sicuramente buonsenso nell’attuazione, aveva sicuramente uno scopo da perseguire emergenziale in quella fase, quindi consentire con tempestività e velocità i trasferimenti delle Forze dell’Ordine e anche la loro permanenza all’interno dello svariato territorio nazionale, anche perché, se vi ricordate, avevamo le bombe in quegli anni, quindi sicuramente aveva un senso. Ad oggi, che siamo nel 2021, però, rileggendo il Decreto Legge... insomma, facendo un confronto con quella che è la realtà che noi oggi invece viviamo sullo sfondo politico, sociale e anche di lotta alla criminalità, mi sono posta alcune riflessioni; e quindi, in funzione di queste riflessioni, provo a lanciare una proposta all’Assessora Schellino: sarebbe, credo, utile a livello politico, considerando che l’Amministrazione che guida la Città di Torino è anche quella che guida il Governo della Nazione, magari portare in Commissione questo Decreto, provare a discuterne insieme a tutti i Consiglieri della Commissione e valutare se ci siano i presupposti, la possibilità di costruire un ordine del giorno, senza bandiere naturalmente, ma che possa trovare un più ampio spazio e un più ampio raggio d’azione, magari valutare, appunto, un ordine del giorno per chiedere la modifica del Decreto Legge 13 maggio del 1991, non essendoci più i presupposti che in quegli anni, invece, erano prioritari ed emergenziali. Quindi, attenendo una risposta da parte dell’Assessora, io mi ritengo soddisfatta e la ringrazio anche per la relazione dettagliata dei dati che ha snocciolato. |