Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Passo alla trattazione dell’interpellanza successiva, si tratta della n. mecc. 202000212/002, presentata in data 22 gennaio, sempre del 2020, il titolo è: “Edilizia sociale pubblica e convenzionata dal 1991 ad oggi anche per le Forze dell’Ordine” FERRERO Viviana (Vicepresidente) È sempre presentata dalla Consigliera Montalbano ed è sempre a risposta dell’Assessora Schellino, a cui do la parola. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie. La realizzazione di unità alloggiative, destinate ai dipendenti dell’Amministrazione dello Stato impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, sono state realizzate negli anni dall’ATC del Piemonte Centrale o da altri operatori e non attengono a patrimonio di Edilizia sociale di proprietà della Città; i bandi, a cui si fa riferimento nell’interpellanza, non sono stati gestiti dalla Città, i bandi per l’assegnazione in locazione di queste unità alloggiative sono stati indetti e gestiti dalla Prefettura, a cui compete l’individuazione degli aventi diritto. Con riferimento alla Legge Regionale 3 del 2010 e ad analoga disposizione presente anche nella precedente normativa, la Città ha peraltro gestito bandi di concorso per l’assegnazione di alloggi di Edilizia sociale, con riserva per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco, nella misura di un alloggio per ogni immobile di edilizia sociale, costituito da almeno 10 alloggi. La Città, a far tempo dal 2001, ha indetto complessivamente cinque edizioni del bando generale con riserva, a favore degli appartenenti alle Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco, di cui do una sintesi: nel bando 2001, domande partecipanti al bando presenti in graduatoria speciale delle Forze dell’Ordine 29, assegnazioni 12, parliamo dell’anno 2001; poi anno 2004, domande 75, assegnazioni 39; bando 2007, 84 domande, assegnazioni 18; bando 2012, domande 20, assegnazioni 2; bando 2018, domande 4 (dato relativo alla graduatoria provvisoria), assegnazioni nessuna. Per quanto attiene all’Edilizia sociale, nessun alloggio è stato venduto dalla Città agli appartenenti alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco che hanno partecipato alle cinque edizioni dei bandi indetti dalla Città; consultata su questo punto, l’ATC ci ha informato che negli ultimi 10 anni non sarebbero stati fatti piani di alienazione sugli alloggi destinati, nello specifico, alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco, e che di conseguenza non siano stati venduti alloggi alle suddette categorie. Allo stato non vi è interlocuzione con la Prefettura in riferimento agli alloggi destinati ai dipendenti dell’Amministrazione dello Stato, gestiti da ATC del Piemonte Centrale ed assegnati con bandi indetti dalla Prefettura stessa, quindi nessuna interlocuzione. Tale dato, l’ultimo dato che veniva chiesto nell’ultima domanda “di quale entità è ad oggi il patrimonio abitativo privato sulla Città di Torino in capo al Ministero della Difesa attraverso l’utilizzo delle risorse economiche erogate negli anni dal Decreto Legge sopraccitato”, questo dato non è nelle disponibilità dell’Area Edilizia Residenziale Pubblica, considerato, tra l’altro, che la Città non provvede alla gestione dei bandi e delle assegnazioni su questa partita, quindi non abbiamo modo di acquisire quest’ultima informazione. Anche questa volta ho terminato, grazie Presidente. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Assessora Schellino. Passo la parola alla Consigliera Montalbano. MONTALBANO Deborah Eccomi, Vicepresidente, grazie. Allora, questa interpellanza, in realtà, nasce da un’inchiesta che si è mossa a Roma attraverso una prima denuncia, un’inchiesta quindi aperta dallo Stato Maggiore, in particolare sui Militari che si sono congedati o erano andati in pensione e su quegli alloggi lì si erano concentrati una serie di abusi sulle attestazioni false compiute, comprese quelle riguardanti le cosiddette “fasce protette”. Poi, a seguito di questa inchiesta, la Corte dei Conti aveva lanciato l’allarme sulle occupazioni senza titolo - 5.000 - che erano state abbandonate di fatto, perché mancavano i soldi per le manutenzioni e denunciò che la metà degli alloggi esistenti erano indisponibili per la mancanza di interventi di manutenzione, ma erano ancora... risultavano dichiarati alle Forze dell’Ordine. Allora, in funzione di questo la mia interpellanza era più informativa, nel senso che volevo fotografare anche la situazione su Torino in tal senso, ma, oltre questo - e quindi sotto questo fronte ringrazio l’Assessora Schellino per la relazione puntuale - vorrei anche, insieme all’Assessora Schellino - quindi faccio una proposta diretta a lei -, provare ad aprire una riflessione un po’ più politica, che potrebbe anche riguardare qualche iniziativa che si potrebbe prendere come Amministrazione: quando poc’anzi ha elencato un po’ il flusso delle assegnazioni, dal 2001 al 2018 l’entità degli alloggi va a scendere, fino ad arrivare al 2018 - se mi sono appuntata bene i dati che ha snocciolato l’Assessora - siamo a zero alloggi assegnati. In effetti, la mia riflessione partiva proprio da questi presupposti, pur non conoscendo, non avendo contezza dei dati specifici, perché questo provvedimento che è un Decreto Legge del 1991, che poi è stato convertito in Legge il 12 luglio sempre di quell’anno, del 1991, titolava: “Provvedimenti urgenti in merito alla lotta alla criminalità organizzata e di trasparenza e buon andamento dell’attività amministrativa”. Sostanzialmente, il decreto avviava un programma straordinario di Edilizia Residenziale Pubblica da concedere in locazione o in godimento ai dipendenti dell’Amministrazione dello Stato, quando era strettamente necessario per coloro che venivano trasferiti per urgenze o esigenze di servizi. Bene, quello era uno scenario molto particolare, erano anni molto particolari, lo sfondo politico e sociale, ma anche la lotta alla criminalità organizzata ci vedeva in un contesto storico molto particolare: nel 1992, se ricordate, abbiamo avuto l’assassinio di Falcone e Borsellino, c’era uno scontro diretto tra una parte dello Stato e una parte del sistema mafioso italiano, e quindi sicuramente questo Decreto, e poi la sua trasformazione in Legge, e quindi in Legge strutturale dello Stato, aveva sicuramente buonsenso nell’attuazione, aveva sicuramente uno scopo da perseguire emergenziale in quella fase, quindi consentire con tempestività e velocità i trasferimenti delle Forze dell’Ordine e anche la loro permanenza all’interno dello svariato territorio nazionale, anche perché, se vi ricordate, avevamo le bombe in quegli anni, quindi sicuramente aveva un senso. Ad oggi, che siamo nel 2021, però, rileggendo il Decreto Legge... insomma, facendo un confronto con quella che è la realtà che noi oggi invece viviamo sullo sfondo politico, sociale e anche di lotta alla criminalità, mi sono posta alcune riflessioni; e quindi, in funzione di queste riflessioni, provo a lanciare una proposta all’Assessora Schellino: sarebbe, credo, utile a livello politico, considerando che l’Amministrazione che guida la Città di Torino è anche quella che guida il Governo della Nazione, magari portare in Commissione questo Decreto, provare a discuterne insieme a tutti i Consiglieri della Commissione e valutare se ci siano i presupposti, la possibilità di costruire un ordine del giorno, senza bandiere naturalmente, ma che possa trovare un più ampio spazio e un più ampio raggio d’azione, magari valutare, appunto, un ordine del giorno per chiedere la modifica del Decreto Legge 13 maggio del 1991, non essendoci più i presupposti che in quegli anni, invece, erano prioritari ed emergenziali. Quindi, attenendo una risposta da parte dell’Assessora, io mi ritengo soddisfatta e la ringrazio anche per la relazione dettagliata dei dati che ha snocciolato. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, grazie, Consigliera Montalbano. Ricordo che non c’è più il passaggio diretto dell’interpellanza in Commissione, ma che i Commissari hanno facoltà di richiedere nella Commissione di competenza, appunto, la trattazione del tema che si è già svolto durante l’interpellanza. |