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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 14 Aprile 2020 ore 11,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2020-00760
"RISTORAZIONE SCOLASTICA E GESTIONE DELLE INTOLLERANZE: COME SI COMBATTE L'INTOLLERANZA ALLA SUPERFICIALIT??" PRESENTATA IN DATA 27 FEBBRAIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO MAGLIANO.
Interventi
DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Grazie, Presidente. Sono sette domande e spero di farcela in cinque minuti. Per quanto
riguarda la prima domanda tutte le bambine e tutti i bambini iscritti al servizio di
ristorazione scolastica che necessitano di particolari accorgimenti nell’alimentazione,
previa richiesta del genitore o di chi ha la responsabilità genitoriale, possono fruire di un
pasto dietetico personalizzato per patologia, pagando la medesima tariffa di un pasto del
menù ordinario. I pasti dietetici per patologia sono preparati sulla base di un apposito
schema dietetico personalizzato ed elaborato dai dietisti delle ditte aggiudicatarie del
servizio di ristorazione scolastica in base al capitolato di appalto; le ditte sono pertanto
attrezzate per far fronte alle intolleranze alimentari dei bimbi e degli scolari proprio
perché devono adempiere a questa obbligazione contrattuale. Le ditte trasmettono una
copia dello schema dietetico al Servizio Valutazione Diete e Menù della Divisione
Servizi Educativi e ne consegnano direttamente gli schemi dietetici nei plessi del
pre-obbligo e dell’obbligo; sulla base degli schemi dietetici le ditte preparano
giornalmente i pasti dietetici presso le cucine interne per i nidi e le scuole dell’infanzia
o nel Centro di Cottura per le scuole dell’obbligo. Per quanto riguarda la domanda “2)”
le famiglie richiedono lo schema dietetico direttamente al Servizio Gestione
Ristorazione Scolastica della Divisione Servizi Educativi con una delle seguenti due
modalità, la famiglia può recarsi presso la scuola frequentata dalla bambina o dal
bambino per richiedere la documentazione necessaria alla richiesta, a questo scopo nei
mesi di aprile e maggio la Divisione trasmette a tutti i plessi la circolare nella quale
sono indicati i termini entro i quali i genitori devono richiedere l’elaborazione dello
schema dietetico e la modulistica necessaria per presentare la richiesta, in alternativa la
famiglia può scaricare tutta la documentazione dal sito della ristorazione scolastica del
Comune di Torino RisTorino. Per agevolare le famiglie e il personale scolastico,
comunico che il Servizio Valutazione Diete e Menù sta elaborando un apposito
vademecum delle diete speciali e dei menù alternativi che contiene le istruzioni per la
compilazione e la trasmissione della documentazione per le richieste degli schemi
dietetici e dei menù alternativi. Il vademecum sarà trasmesso a tutte le scuole
dell’obbligo appena il servizio verrà ripreso. Per quanto riguarda la domanda “3)” i
tempi intercorrenti tra la segnalazione delle esigenze/intolleranze e la somministrazione
dei menù personalizzati variano in base al periodo in cui il richiedente presenta la
richiesta di attivazione; se la richiesta viene presentata entro il mese di giugno
l’attivazione del pasto dietetico avviene all’inizio dell’anno scolastico; se viene
presentata tra luglio e il giorno precedente l’inizio dell’anno scolastico l’attivazione
avviene entro 15 giorni dall’inizio dell’anno scolastico; se la richiesta viene presentata
durante l’anno scolastico l’attivazione avviene entro 10 giorni dalla data di
presentazione della richiesta. Nel lasso di tempo intermedio il bambino o bambina non
può fruire del servizio di ristorazione scolastica. Per quanto riguarda la domanda “4)”, il
Servizio Gestione Ristorazione Scolastica della Divisione richiede alle ditte di elaborare
qualsiasi tipo di schema dietetico richiesto dal medico curante e pertanto i protocolli o
menù alternativi, cioè i cosiddetti schemi dietetici, per far fronte alle varie tipologie di
intolleranze, non sono riconducibili a schemi standard, ma sono elaborati singolarmente
sulla base delle indicazioni riportate nei certificati medici redatti dai medici curanti. Gli
schemi dietetici per intolleranze alimentari riguardano le intolleranze al glutine, al
lattosio, fave e piselli, ai carboidrati o agli zuccheri, alle uova, al pesce, alle proteine del
latte vaccino, alla frutta secca, al kiwi, al pomodoro, alla prugna, al cioccolato, ai
cereali, agli alimenti ricchi di amine vasoattive o sostanze istamino-liberatrici, agli
additivi alimentari e anche ai metalli presenti negli alimenti, anche per esempio tra
l’associazione degli alimenti come la frutta secca (incomprensibile) e il pesce e così via.
Il numero di schemi dietetici per intolleranze alimentari e allergie alimentari e ai
materiali elaborati dalle ditte nell’anno scolastico 2019/2020 sono 706 di cui due per
allergie ai materiali, ovvero allergie al nichel, si tratta di una bambina e di un adulto. Per
quanto riguarda la domanda “5)” il monitoraggio sulla corretta alimentazione degli
schemi dietetici da parte delle ditte è eseguito dall’Ufficio Valutazione Diete e Menù
della Divisione; i controlli vengono eseguiti con il metodo del campionamento e sono
tracciati su apposita modulistica. La verifica sulla corretta preparazione e distribuzione
dei pasti dietetici è eseguita da personale dell’Ufficio Controllo Qualità della Divisione
Servizi Educativi che si reca giornalmente a rotazione nelle scuole dell’obbligo e del
pre-obbligo ed infine il laboratorio chimico della Camera di Commercio di Torino
esegue periodiche ispezioni nei plessi e nei Centri di Cottura verificando anche la
corretta gestione dei pasti dietetici. Per quanto riguarda la domanda numero “6)”, con
riferimento agli anni scolastici 2017/’18, ’18/’19 e ’19/’20 fino al 2 febbraio 2020 su
759.896 pasti dietetici distribuiti, in cinque casi è stato consumato non tutto col tasso
dietetico errato, ma un alimento errato del pasto dietetico. A parte va considerato il caso
della bambina allergica al nichel in quanto gli approfondimenti della Divisione
unitamente alla famiglia hanno evidenziato che l’errore è stato soprattutto quello di non
avere un protocollo operativo corretto da parte della ditta e pertanto l’utilizzo di
pentolame non appropriato, non adeguato che può aver contribuito all’eccesso di
accumulo di nichel. Per quanto riguarda la domanda numero “7)”, in base alle
obbligazioni contrattuali derivanti dal contratto di appalto con le ditte affidatarie del
servizio incombe la responsabilità relativa all’elaborazione degli schemi dietetici che,
come dicevo prima, non sono standard, ma sono elaborati singolarmente. L’Ufficio
Controllo Qualità della Divisione, dopo aver constatato gli errori e pure le non
conformità dello schema dietetico o nel pasto dietetico, procede con contestazione
formale nei confronti della ditta inadempiente e apre un procedimento che comprende
l’analisi delle cause nonché l’individuazione, il trattamento e l’adozione delle azioni
correttive atte a risolvere e a prevenire futuri errori caso per caso, successivamente
l’Ufficio contesta alla ditta l’inadempimento contrattuale e la non conformità ed infligge
la relativa sanzione pecuniaria che viene detratta dal corrispettivo da liquidare nella
prima fattura utile. Grazie, Presidente.

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