Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Inizierei con la trattazione delle interpellanze che abbiamo iscritto quindi nel nostro Ordine dei Lavori ed iniziamo con l’interpellanza numero meccanografico 202000760/002: “Ristorazione scolastica e gestione delle intolleranze: come si combatte l’intolleranza alla superficialità?” SICARI Francesco (Presidente) È stata presentata in data 27 febbraio 2020 dal Capogruppo Magliano, risponde l’Assessora Di Martino alla quale lascio subito la parola. Prego. Quando rispondiamo attiviamo il video, perfetto; prego, Assessora. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. Sono sette domande e spero di farcela in cinque minuti. Per quanto riguarda la prima domanda tutte le bambine e tutti i bambini iscritti al servizio di ristorazione scolastica che necessitano di particolari accorgimenti nell’alimentazione, previa richiesta del genitore o di chi ha la responsabilità genitoriale, possono fruire di un pasto dietetico personalizzato per patologia, pagando la medesima tariffa di un pasto del menù ordinario. I pasti dietetici per patologia sono preparati sulla base di un apposito schema dietetico personalizzato ed elaborato dai dietisti delle ditte aggiudicatarie del servizio di ristorazione scolastica in base al capitolato di appalto; le ditte sono pertanto attrezzate per far fronte alle intolleranze alimentari dei bimbi e degli scolari proprio perché devono adempiere a questa obbligazione contrattuale. Le ditte trasmettono una copia dello schema dietetico al Servizio Valutazione Diete e Menù della Divisione Servizi Educativi e ne consegnano direttamente gli schemi dietetici nei plessi del pre-obbligo e dell’obbligo; sulla base degli schemi dietetici le ditte preparano giornalmente i pasti dietetici presso le cucine interne per i nidi e le scuole dell’infanzia o nel Centro di Cottura per le scuole dell’obbligo. Per quanto riguarda la domanda “2)” le famiglie richiedono lo schema dietetico direttamente al Servizio Gestione Ristorazione Scolastica della Divisione Servizi Educativi con una delle seguenti due modalità, la famiglia può recarsi presso la scuola frequentata dalla bambina o dal bambino per richiedere la documentazione necessaria alla richiesta, a questo scopo nei mesi di aprile e maggio la Divisione trasmette a tutti i plessi la circolare nella quale sono indicati i termini entro i quali i genitori devono richiedere l’elaborazione dello schema dietetico e la modulistica necessaria per presentare la richiesta, in alternativa la famiglia può scaricare tutta la documentazione dal sito della ristorazione scolastica del Comune di Torino RisTorino. Per agevolare le famiglie e il personale scolastico, comunico che il Servizio Valutazione Diete e Menù sta elaborando un apposito vademecum delle diete speciali e dei menù alternativi che contiene le istruzioni per la compilazione e la trasmissione della documentazione per le richieste degli schemi dietetici e dei menù alternativi. Il vademecum sarà trasmesso a tutte le scuole dell’obbligo appena il servizio verrà ripreso. Per quanto riguarda la domanda “3)” i tempi intercorrenti tra la segnalazione delle esigenze/intolleranze e la somministrazione dei menù personalizzati variano in base al periodo in cui il richiedente presenta la richiesta di attivazione; se la richiesta viene presentata entro il mese di giugno l’attivazione del pasto dietetico avviene all’inizio dell’anno scolastico; se viene presentata tra luglio e il giorno precedente l’inizio dell’anno scolastico l’attivazione avviene entro 15 giorni dall’inizio dell’anno scolastico; se la richiesta viene presentata durante l’anno scolastico l’attivazione avviene entro 10 giorni dalla data di presentazione della richiesta. Nel lasso di tempo intermedio il bambino o bambina non può fruire del servizio di ristorazione scolastica. Per quanto riguarda la domanda “4)”, il Servizio Gestione Ristorazione Scolastica della Divisione richiede alle ditte di elaborare qualsiasi tipo di schema dietetico richiesto dal medico curante e pertanto i protocolli o menù alternativi, cioè i cosiddetti schemi dietetici, per far fronte alle varie tipologie di intolleranze, non sono riconducibili a schemi standard, ma sono elaborati singolarmente sulla base delle indicazioni riportate nei certificati medici redatti dai medici curanti. Gli schemi dietetici per intolleranze alimentari riguardano le intolleranze al glutine, al lattosio, fave e piselli, ai carboidrati o agli zuccheri, alle uova, al pesce, alle proteine del latte vaccino, alla frutta secca, al kiwi, al pomodoro, alla prugna, al cioccolato, ai cereali, agli alimenti ricchi di amine vasoattive o sostanze istamino-liberatrici, agli additivi alimentari e anche ai metalli presenti negli alimenti, anche per esempio tra l’associazione degli alimenti come la frutta secca (incomprensibile) e il pesce e così via. Il numero di schemi dietetici per intolleranze alimentari e allergie alimentari e ai materiali elaborati dalle ditte nell’anno scolastico 2019/2020 sono 706 di cui due per allergie ai materiali, ovvero allergie al nichel, si tratta di una bambina e di un adulto. Per quanto riguarda la domanda “5)” il monitoraggio sulla corretta alimentazione degli schemi dietetici da parte delle ditte è eseguito dall’Ufficio Valutazione Diete e Menù della Divisione; i controlli vengono eseguiti con il metodo del campionamento e sono tracciati su apposita modulistica. La verifica sulla corretta preparazione e distribuzione dei pasti dietetici è eseguita da personale dell’Ufficio Controllo Qualità della Divisione Servizi Educativi che si reca giornalmente a rotazione nelle scuole dell’obbligo e del pre-obbligo ed infine il laboratorio chimico della Camera di Commercio di Torino esegue periodiche ispezioni nei plessi e nei Centri di Cottura verificando anche la corretta gestione dei pasti dietetici. Per quanto riguarda la domanda numero “6)”, con riferimento agli anni scolastici 2017/’18, ’18/’19 e ’19/’20 fino al 2 febbraio 2020 su 759.896 pasti dietetici distribuiti, in cinque casi è stato consumato non tutto col tasso dietetico errato, ma un alimento errato del pasto dietetico. A parte va considerato il caso della bambina allergica al nichel in quanto gli approfondimenti della Divisione unitamente alla famiglia hanno evidenziato che l’errore è stato soprattutto quello di non avere un protocollo operativo corretto da parte della ditta e pertanto l’utilizzo di pentolame non appropriato, non adeguato che può aver contribuito all’eccesso di accumulo di nichel. Per quanto riguarda la domanda numero “7)”, in base alle obbligazioni contrattuali derivanti dal contratto di appalto con le ditte affidatarie del servizio incombe la responsabilità relativa all’elaborazione degli schemi dietetici che, come dicevo prima, non sono standard, ma sono elaborati singolarmente. L’Ufficio Controllo Qualità della Divisione, dopo aver constatato gli errori e pure le non conformità dello schema dietetico o nel pasto dietetico, procede con contestazione formale nei confronti della ditta inadempiente e apre un procedimento che comprende l’analisi delle cause nonché l’individuazione, il trattamento e l’adozione delle azioni correttive atte a risolvere e a prevenire futuri errori caso per caso, successivamente l’Ufficio contesta alla ditta l’inadempimento contrattuale e la non conformità ed infligge la relativa sanzione pecuniaria che viene detratta dal corrispettivo da liquidare nella prima fattura utile. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Adesso può intervenire il Capogruppo Magliano per cinque minuti, prego. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Allora, io ringrazio l’Assessora per la risposta puntuale punto per punto alle mie domande; chiedo come di consueto se l’Assessora può inviare come ha fatto la volta scorsa ai miei Uffici le risposte. Beh, io capisco bene che da questo punto di vista si cerca di andare incontro a tutte le esigenze e da qui la nota dell’Assessora oggettivamente tende a dimostrare le 706 tipologie diverse di pasti che vengono erogati, 759.000 dal ’17 fino al ’19/’20 e tutto quello che è stato fatto. Prendo atto e mi fa piacere che forse, magari sto facendo solo un’illazione, però forse questo vademecum prenderà vita anche alla luce di questo caso che secondo me è un caso ancorché singolo; io penso che sia un caso decisamente grave, grave quello della bimba a cui purtroppo per alcuni mesi è stato somministrato cibo cotto… (audio mancante) …che contenevano nichel perché l’allergia di questa bimba è appunto al nichel e ai dispersi cosa che peraltro era stata comunicata. Io so che l’Assessora da questo punto di vista nel rapporto con la famiglia ha gestito con i propri collaboratori tendenzialmente al meglio la questione, ci sono alcuni fatti però, Presidente, che secondo me vale la pena sottolineare, il primo dato è che in una prima fase e questo è gravissimo i dipendenti della Camst si sono permessi sui social network di mettere in dubbio la bontà e la qualità educativa dei genitori e questo è grave ed io mi auguro che la Camst abbia preso provvedimenti, anzi mi piacerebbe sapere quali sono questi provvedimenti, primo dato; secondo dato, mi lascia un po' perplesso che si sia arrivato solo al secondo appuntamento ad ipotizzare il rimborso della mensa, è chiaro, questo è un anno particolare, però mi è stato comunicato già questa mattina che il rimborso di tutti i pasti pagati dai genitori sono stati rimborsati, mi lascia comunque perplesso il fatto che un danno di questo tipo che potrebbe tranquillamente portare con sé le vie legali da parte della famiglia l’Amministrazione o la ditta non si siano quantomeno proposti per un rimborso decisamente più efficace, una gratuità della mensa perché è evidente che dal quadro clinico che ho potuto conoscere da parte della famiglia un accumulo di nichel può portare oggettivamente dei disturbi importanti rispetto alla salute di questa bambina, per cui io so che l’Amministrazione ha già rimborsato e quindi i genitori si trovano sul loro borsellino elettronico tutti i mesi non pagati, mi è sembrato un po' così particolare non aver subito proposto questo invece che una mensilità perché all’inizio è stata proposta una mensilità. Detto questo, io vorrei sapere però, questo sì, l’Assessora ha detto rispondendo al punto “7)” che ci sono delle modalità di sanzione, il procedimento e tutto quanto inerente a questa procedura, io vorrei però sapere che finalizzazione ha avuto, per cui se fosse possibile, oltre a fornirmi quanto letto, anche perché con questa modalità è ancora più difficile seguire, io vorrei sapere anche questo procedimento disciplinare a che punto è arrivato, nel senso che è evidente che non possiamo permettere da questo punto di vista che capiti ancora. Mi fa piacere che ne nasca un vademecum, l’Assessora ha ricostruito esattamente tutta la procedura rispetto a chi si occupa di che cosa, mi spiace che nei nostri controlli a campione sia sfuggita una cosa di questo tipo perché una cosa di questo tipo evidentemente è grave, mi fa piacere che comunque la ricostruzione dei fatti sia una ricostruzione totalmente a favore della famiglia e quindi né in autodifesa del Comune e né tantomeno in difesa dell’azienda, vorrei solo sapere dall’Assessora se fosse poi possibile sapere che fine farà questo procedimento disciplinare sia per chi si è permesso sui social network, dipendenti Camst, di mettere in discussione la qualità educativa della famiglia, secondo, se l’Amministrazione irrogherà una sanzione o non la irrogherà perché questo potrebbe chiudere ottimamente il cerchio. Detto questo, il fatto, secondo me, resta grave perché quando si parla di minori e quando si parla di minori dentro un ambito come questo delle mense della nostra Città che sappiamo molto discusso, con grande fatica si sta cercando di riportare le famiglie a mandare i figli a mensa, un fatto come questo non è di sicuro un aiuto all’immagine delle nostre mense. Detto ciò io non posso che ringraziare l’Assessora perché ha risposto puntualmente a tutte le sei-sette domande che le ho posto, con la preghiera di poter avere quanto detto e quest’ulteriore integrazione, quando… nei tempi e nei modi in cui crederà l’Assessora, che sanzioni sono state irrogate alla ditta e che procedimenti disciplinari sono stati realizzati, grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Diamo l’interpellanza come discussa. |