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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Aprile 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 8

Comunicazioni della Sindaca su "Situazione critica dormitori torinesi".
Interventi
TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente. Ma io non posso che unirmi allo sgomento del fatto che
effettivamente sono state prese le misure, ma con un ritardo assolutamente evidente. La
Presidente della Cooperativa, la Stranaidea, che gestisce il dormitorio in via Reiss
Romoli, da settimane aveva segnalato - parimenti han fatto altre cooperative e altri
operatori che si occupano di gestire i dormitori per i senza fissa dimora - che le norme
dettate dall’emergenza per il Coronavirus non erano applicabili a quelle realtà, a quelle
strutture. Il dormitorio di via Reiss Romoli ha 24 utenti, 24 senza fissa dimora che
pernottano tutte le notti e sicuramente la struttura non era in grado di mantenere le
condizioni di distanza, tantomeno gli utenti erano stati provvisti nei tempi utili dei
dispositivi di protezione individuale, ma neanche gli operatori. I numeri che lei ci ha
dato non collimano con quanto riportato da alcuni organi di stampa, che ancora oggi
dicevano che sono stati già sette i casi accertati, più cinque che attendono accertamento,
tra i senza fissa dimora e gli operatori stessi, e che questa è una situazione che ormai
rende, come lei stesso ci ha rappresentato, inagibile la struttura, che deve essere gestita
dall’esterno, con delle situazioni ovviamente che vanno via via aggravandosi, anche in
ragione del fatto che le persone stesse sono già affette da una fragilità e quindi non è
facile gestire esternamente questo tipo di soluzione. Io, devo dire... lei ci ha dato un
resoconto abbastanza dettagliato di tutto quello che il Comune ha fatto, ma
effettivamente anche io riscontro, come già ha fatto la Capogruppo Artesio, che ci si è
sempre mossi a seguito di quelle che erano le disposizioni regionali e le indicazioni date
dall’Unità di Crisi, ed è logico che sia così per certi versi, ma è assolutamente
necessario, viceversa, che la Città e i Servizi Sociali della Città diano risposte
tempestive, laddove vengono richieste, come è stato in questo caso. C’è un’azione di
coordinamento, c’è un’azione di evidenza anche della natura che queste strutture
rivestivano nei confronti di questo tipo di emergenza, era agli occhi di tutti e quindi non
poteva essere demandato ad aspettare che l’organo regionale desse indicazioni più
precise, c’erano comunque delle azioni che era possibile fare fin da subito. Lei ci dice
oggi che sono in fase di allestimento due strutture, quali quella del Maria Adelaide e del
Padiglione 5 di Torino Esposizioni: bene, ma forse bisognava partire subito anche con
delle soluzioni magari tempestive, ma da individuare subito; insomma, Torino ha una
quantità di strutture ricettive - come tutte le realtà nazionali, ormai, in questo momento -
enorme, allora perché non partire subito a provare ad individuare alberghi, strutture
ricettive, pensioni che potessero nell’immediato assolvere a quel problema di diminuire
il livello di concentrazione e quindi rendere applicabili quelli che sono dei minimi
criteri di sicurezza. Cioè, questa situazione è deflagrata, ma mi sembra che fosse
abbastanza evidente che c’era da aspettarsi questo tipo di conseguenze in quelle
strutture. Ancora, il fatto stesso che giustamente è stata apportata una modifica agli orari
di apertura, che ha ridotto a sole quattro ore la non presenza dei senza fissa dimora
all’interno della struttura per ragioni di sanificazione, però poi richiede che anche venga
gestita, come le persone si allontanano dalla struttura siano in condizioni tali da non
causare o essere causa di ulteriori contagi. Insomma, c’è un’azione di coordinamento,
Assessora, che io trovo andasse applicata fin da subito con maggior vigore, con
maggiore proattività; ahimè, temo che ancora una volta sia un po’ prevalsa la ragione di
stare ad aspettare quello che le disposizioni di organi sovrapposti indicassero, però non
è così che possiamo renderci sufficientemente efficienti nel salvaguardare quelli che
sono compiti e funzionalità che sono proprie del Servizio Sociale della Città. Quindi io
trovo che la situazione, ahimè, è degenerata e speriamo solo che adesso possa essere
ripresa; quanto lei ci ha detto delle due strutture che sono state predisposte, però ci dica
anche in che tempi verranno rese subito operative perché questo non è stato chiarito,
speriamo solo che non debba generare ulteriormente, però davvero era una polveriera
che era pronta a saltare, ma i prodromi c’erano tutti e credo che gli avvisi fossero stati
anche dati, ecco. Quindi, va bene quello che lei ci racconta essere stato fatto adesso, ma
ahimè con forte ritardo e sicuramente non tenendo conto dei segnali che gli stessi
gestori, la stessa Presidente della Cooperativa aveva dato per tempo.

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