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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Aprile 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 8

Comunicazioni della Sindaca su "Situazione critica dormitori torinesi".
Interventi
ARTESIO Eleonora
Io ho ascoltato, ringrazio per la relazione. Devo però esprimere la insoddisfazione
rispetto alle modalità e alle attività adottate. Il ricovero per le persone senza fissa
dimora e i provvedimenti di tutela per queste persone rientrano pienamente nelle
competenze socioassistenziali, quindi il fatto che si sia proceduto in attesa di una
circolare regionale non ancora emanata, che si sia proceduto avendo sentito l’Unità di
Crisi o che si sia proceduto dopo un’ispezione delle competenze sanitarie non mi
rassicura rispetto al fatto che l’Amministrazione Comunale abbia svolto quanto attiene
alle proprie responsabilità. È del tutto evidente che, nel momento in cui un Ente Locale
organizza i servizi per le persone di cui ha l’obbligo di assistenza, debba poi chiedere
supervisioni di carattere specialistico, sanitario, per valutare l’idoneità, ma non mi pare
che si sia proceduto con la tempestività necessaria. Voglio ricordare i passaggi: il 13
marzo, ultima Conferenza dei Capigruppo de visu, condotta nella sala del Consiglio
Comunale, ponevo la questione delle ospitalità per le persone senza fissa dimora,
sottolineando l’importanza che sarebbe conseguita, in termini di salute individuale e di
salute pubblica, rispetto al fatto di non avere luoghi nei quali andare durante gli orari
diurni, perché i locali dei ricoveri di ospitalità notturna venivano ampiamente utilizzati
dovendo rispettare il distanziamento tra i posti letto e, di conseguenza, locali di
aggregazione comune non potevano più essere frequentabili, né per le disposizioni, né
per la logistica. Segnalavo la necessità di ricoveri diurni e già in allora si faceva
riferimento all’attesa di disposizioni regionali. A metà del mese di marzo la Federazione
Italiana Organismi per le Persone Senza fissa Dimora poneva urgentemente la questione
a tutti gli Enti Locali - e il Comune di Torino aderisce a questa federazione - e
sottolineava una raccolta fondi per i dispositivi di protezione individuale, nonché per il
sostegno a soluzioni di carattere abitativo temporaneo volte sia alla gestione delle ore
diurne, sia alle ospitalità notturne. A metà del mese di marzo il Vescovo Nosiglia
invitava gli oratori ad aprire dei locali distanziabili, e quindi contenuti, rispetto
all’ospitalità diurna delle persone senza fissa dimora. Il 30 marzo veniva depositata una
mia mozione, che poneva esplicitamente questa questione dei sistemi di protezione
degli interessati, le persone senza fissa dimora, e della salute generale. Ora siamo
arrivati ad avere una situazione per l’ospitalità diurna, individuata sempre in termini
massivi, cioè di concentrazioni, di grandi numeri pur con il rispetto di tutte le
precauzioni che sicuramente le circolari e i sopralluoghi regionali avranno individuato,
da metà marzo, aver compensato i posti letto notturni e aver agito in emergenza
recuperando di nuovo delle situazioni di grande dimensione, che debbono essere
attrezzate in condizioni di emergenza/urgenza con una modalità di governo dell’attività
quotidiana degli orari e degli interventi quale quella che è stata descritta, cioè con la
presenza esterna degli operatori. Mi dispiace, in questa fase io ho sempre cercato di
avere un rapporto collaborativo, di avanzare proposte e segnalare criticità, non
polemizzare, ma su questo aspetto sono davvero delusa della mancata tempestività
dell’Amministrazione Comunale. Ho concluso.

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