Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Adesso possiamo proseguire i nostri lavori con l’interpellanza n. mecc. 202000842/002, presentata dal Consigliere Petrarulo, sottoscritta anche dai Consiglieri Curatella e Scanderebech, oggetto: “Mancanza di mascherine anti-virus e gel disinfettanti per le mani nelle farmacie comunali e private e nei supermercati di Torino” SICARI Francesco (Presidente) Risponde l’Assessore Unia, al quale lascio subito la parola. UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie, Presidente. Se mi sente faccia un cenno. SICARI Francesco (Presidente) Sì, la sento anche molto forte. UNIA Alberto (Assessore) Perfetto, allora, il Consigliere Petrarulo ha presentato un’interpellanza sulla mancanza di mascherine anti-virus e gel disinfettanti per le mani per l’emergenza sanitaria, a cui hanno risposto per le due parti dell’interpellanza il Comandante del Corpo di Polizia Municipale e il Dirigente della Protezione Civile. Il Comandante del Corpo di Polizia Pulizia in merito al punto 1) dell’interpellanza: “quali misure la Sindaca intenda intraprendere affinché sia garantita la consegna nelle farmacie comunali e private delle mascherine e nei supermercati dei gel disinfettanti per le mani” informa che la Sindaca e la Città di Torino non hanno alcun potere in merito alla gestione e all’organizzazione della logistica commerciale, per cui non vi è alcuna possibilità di intervenire rispetto a quanto (audio disturbato). Sempre il Comandante del Corpo di Polizia Municipale in merito al punto 2) dell’interpellanza: “se verranno previsti dei controlli diretti e/o dalle Forze dell’Ordine-Guardia di Finanza affinché non si ripeta più quanto accaduto in questo periodo”, informa che la Guardia di Finanza, come condiviso nelle periodiche sedute del Comitato Sicurezza e Ordine Pubblico, sta monitorando le attività di vendita di tutti i generi attualmente consentiti, proprio per verificare eventuali speculazioni rispetto a beni con prezzi imposti disponendo le conseguenti segnalazioni alle autorità stesse. Il Dirigente dell’area Protezione Civile, premettendo che la Sindaca ed il Comune di Torino non sono competenti sulla tematica, appunto, relativa alla gestione e organizzazione della logistica commerciale, evidenzia come il problema sia conosciuto a livello nazionale e dall’autorità che controlla sia amministrativi che privati. Il Ministro dell’Interno e il Ministero dello Sviluppo Economico hanno avviato una serie di azioni per comprendere il fenomeno e principalmente per reperire i dispositivi da fornire agli utenti più a rischio, soprattutto i sanitari. In tale attività ha concorso, in sinergia con i Ministeri competenti, anche la Regione Piemonte. Il Dipartimento della Protezione Civile è da tempo costantemente impegnato nella difficile ricerca di mascherine e dispositivi di protezione individuale, azione quest’ultima che fin dall’inizio dell’emergenza è consentita anche dalle stesse Regioni. Tutto ciò che viene acquistato dal Dipartimento è prontamente trasferito ai territori, cercando di soddisfare gli importanti fabbisogni rappresentati; spetta poi alle autorità regionali distribuire quanto ricevuto in base alla tipologia del materiale e alle proprie necessità. Come già comunicato nei giorni scorsi alle Regioni, le mascherine due veli in tessuto non tessuto non sono dispositivi di protezione individuale, ma possono essere impiegate per le esigenze di enti e amministrazioni nell’ambito locale, ad esclusione del personale (incomprensibile) ospedaliero. Il Governo, proprio per fronteggiare la situazione di carenza dei dispositivi di protezione individuale, ha varato il Decreto Legge 18/2020; in particolare, l’articolo 15 stabilisce che fino al termine dello stato di emergenza è consentito produrre, importare e mettere in commercio mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale in deroga alle vigenti disposizioni. I produttori e gli importatori di mascherine chirurgiche, e coloro che le immettono in commercio, i quali intendono avvalersi della deroga ivi prevista, devono farsi carico di inviare all’Istituto Superiore di Sanità un’autocertificazione nella quale, sotto la propria esclusiva responsabilità, attestano le caratteristiche tecniche delle mascherine e dichiarano che le stesse rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa. Le aziende produttrici e gli importatori devono, inoltre, entro e non oltre tre giorni dalla citata autocertificazione, trasmettere all’Istituto Superiore di Sanità ogni elemento utile alla validazione delle mascherine chirurgiche oggetto della stessa. L’Istituto Superiore di Sanità, nel termine di tre giorni dalla ricezione, si pronuncia rispetto alla corrispondenza delle mascherine chirurgiche alle norme vigenti. I produttori e gli importatori dei dispositivi di protezione individuale e coloro che li immettono in commercio, i quali intendono avvalersi della deroga ivi prevista, inviano all’INAIL un’autocertificazione nella quale, sotto la propria esclusiva responsabilità, attestano le caratteristiche tecniche dei citati dispositivi e dichiarano che gli stessi rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa. Le aziende produttrici e gli importatori devono altresì, entro e non oltre tre giorni dalla citata autocertificazione, trasmettere all’INAIL ogni elemento utile alla validazione dei dispositivi di protezione individuale oggetto della stessa. L’INAIL, entro tre giorni dalla ricezione di quanto indicato, si pronuncia circa la rispondenza dei dispositivi di protezione individuale alle norme vigenti. In entrambi i casi suddetti, qualora all’esito della valutazione degli Enti competenti i prodotti risultassero non conformi alle vigenti norme, impregiudicata l’applicazione delle disposizioni in materia di autocertificazione, il produttore ne cessa immediatamente la produzione e all’importatore è fatto divieto di immissione in commercio. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Assessore Unia. Mi dispiace se tutti non riescono a sentire le risposte. Io, come ho scritto, sto sentendo tutto senza disturbi; probabilmente abbiamo davvero tutti delle differenze di connessione. Lascio adesso la parola all’interpellante, il Capogruppo Petrarulo, ne ha facoltà per cinque minuti, prego. PETRARULO Raffaele Grazie, Presidente. Grazie, Assessore Unia. Anche io l’ho sentita, diciamo, a sbalzi, però questa interpellanza non può essere presa a sbalzi e non può essere delegata a terzi. È un’interpellanza che nasce l’11 marzo 2020, dove erano mancanti, non poche, le mascherine dappertutto. Noi pensiamo ad una cosa, solo per fare un esempio: ma questa pandemia parte già dal 21 in Lombardia, dal 21 febbraio, parte prima e quindi che qualcuno non si occupi a tutti i livelli, quindi non c’è qui un’accusa a qualcuno, che non si preoccupi di andare a reperire sul mercato o ad andare a vedere quali sono le aziende che le stanno producendo, io penso che questa sia veramente una cosa che farà pensare e farà discutere molto, anche perché queste mascherine... non sono tanto le mascherine di Carnevale, che erano in quel periodo e servivano per farsi belli, erano mascherine che dovevano essere distribuite (incomprensibile) le sue competenze, naturalmente ai sanitari, ai medici, agli infermieri in primis, alle Forze dell’Ordine, abbiamo visto cosa è successo e quanti purtroppo non sono più a raccontarlo, ma su questo ci sarà la Magistratura che poi dovrà indagare obbligatoriamente per capire cosa è successo veramente. Io mi rimetto invece alle cose del Sindaco di Torino, perché è vero quello che dice Unia, che le mascherine sono delle opportunità che si possono usare, non sono sicure, fino a che punto, e tocca alla Regione, tocca a quello e tocca all’altro, però attenzione ad una cosa: così come ha detto oggi e ultimamente Cirio, dove ci raccomanda le mascherine. Se voi vi ricordate, io raccomandavo il 24 febbraio di non usare i mezzi pubblici perché erano oggetto di contagio; dopo un mese i mezzi pubblici naturalmente furono poi dopo... chiusa la porta anteriore, messe le mascherine agli autisti e fatto tutto quello che era inerente, oggi sono mezzi vuoti e quello che sia. Allora, siamo di nuovo partiti dopo e siamo di nuovo oggi qua a raccontare se servono o non servono. Non faccio il medico, ma sicuramente le mascherine sono quelle che possono evitare i contagi, lo dice l’OMS, lo dice il Ministero della Salute, eccetto quelli che sono in ambito ospedaliero. Mi domando e chiedo perché non ci sia - e lo farò con una richiesta ufficiale - il Sindaco di Torino, che anche le grandi Città, così come ha fatto il Sindaco di altre cittadine piemontesi, il Sindaco di Trino, il Sindaco di Virle, il Sindaco di altri paesi, ma anche leggevo il Sindaco di Forte dei Marmi, ad esempio, io non riesco a capire perché diamo sempre la colpa agli altri, ha firmato un’ordinanza che vieta di entrare negli esercizi commerciali e in luoghi pubblici al chiuso senza indossare le mascherine protettive, non solo quello che dice Cirio di farlo ai commercianti e a coloro che vendono, ma a coloro che entrano all’interno di questi, a coloro che entrano nei supermercati, a coloro che entrano all’interno dei mezzi pubblici, a coloro che entrano negli uffici pubblici, a coloro che sono vicino ad altre persone. Però attenzione: le mascherine devono essere anche reperibili, non devono avere quei costi esosi, così come sono stati beccati oggi, e la Guardia di Finanza deve indagare dove vengono vendute, a che prezzi e quale funzionalità hanno, perché questo non è vendita, questo è il pane a 2 euro come se venisse venduto a 10 euro, che si vada a controllare, che si prendano le fatture e si controllino. Pensate che il Sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, ha firmato un’ordinanza che prevede che a partire da sabato 4 aprile... di distribuire gratuitamente ai residenti le mascherine tramite naturalmente le associazioni, la Croce Verde, la Misericordia che le potrà distribuire. Forte dei Marmi non è grande come Torino, ma non è neanche piccola come un Comune di 10.000 abitanti. Poi, naturalmente, pensate questo: le mascherine potranno essere ritirate presso le farmacie comunali gratuitamente dai residenti, al costo di 0,50 Euro per i non residenti e gratuitamente per i residenti; allora io mi domando e chiedo e chiederò alla Sindaca Appendino con un documento ufficiale: bisogna darle gratuitamente, coi tempi giusti e obbligare non a portarle per strada, dove uno viaggia da solo, ma che siano obbligatorie nei luoghi pubblici, sul metrò, sui tram, all’interno degli esercizi commerciali, dei supermercati, in tutti quei posti dove ci possa essere un contagio, perché il virus ha una maggiore virulenza dove c’è una grande congestione di persone. Quindi non ci andiamo a nascondere oggi, e lo dirò anche al Presidente della Regione Cirio: non puoi dire “raccomandare”, perché se raccomanda vuol dire che c’è un pericolo, se no uno non raccomanda niente; quindi, faccia anche il suo mestiere, prenda anche lei le mascherine e le distribuisca a tutti i Sindaci della Regione Piemonte, perché se no qui facciamo il gioco delle tre carte, un Comune lo fa, Trino Vercellese, lo fa un altro Comune che è Virle, che sono piccoli, Torino non lo fa, ma la gente è uguale per tutti, il virus non conosce se va a Virle, a Trino o a Torino, chi lo prende in mezzo al pubblico lo prende a Torino, chi entra nel supermercato di Virle o di Trino entra anche a Torino, quindi questo non si può più delegare ad altri, occorre che prendiamo in mano la situazione. Il Sindaco, se non avrà l’ordinanza della Regione, che darà gratuitamente o con prezzi calmierati a tutti i Comuni della Regione Piemonte, sia lei a fare l’ordinanza comunale, ma naturalmente con dei tempi. Dove reperire le mascherine? Non sono io che le vendo, ci sarà qualcuno. In tempi di guerra c’era l’obbligo... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. PETRARULO Raffaele Concludo, in tempi di guerra c’era l’obbligo, per le industrie che si riconvertivano, di fare mascherine, di fare tutto quello che era inerente alla popolazione. Se dicono che è una guerra quella con il virus, cominciamo a farla veramente, non facendola sempre rimandare a uno o all’altro. Quindi chiudo e ringrazio chiedendo l’approfondimento in Commissione; così come è di prassi, lo scriverò, perché qui voglio capire come vengono vendute, chi è che le ha fatte e perché non è stata fatta l’ordinanza. Grazie, Presidente, ci sentiamo molto presto su questo. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Non ci sono altre interpellanze attualmente nel nostro Ordine dei Lavori, quindi sospendo solo un attimo i lavori del Consiglio, faccio due verifiche di collegamento e poi riprendiamo subito con l’appello nominale. (Sospensione del Consiglio Comunale) |