Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Aprile 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2020-00842
"MANCANZA DI MASCHERINE ANTI-VIRUS E GEL DISINFETTANTI PER LE MANI NELLE FARMACIE COMUNALI E PRIVATE E NEI SUPERMERCATI DI TORINO" PRESENTATA IN DATA 11 MARZO 2020 - PRIMO FIRMATARIO PETRARULO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Adesso possiamo proseguire i nostri lavori con l’interpellanza n. mecc. 202000842/002,
presentata dal Consigliere Petrarulo, sottoscritta anche dai Consiglieri Curatella e
Scanderebech, oggetto:

“Mancanza di mascherine anti-virus e gel disinfettanti per le mani
nelle farmacie comunali e private e nei supermercati di Torino”

SICARI Francesco (Presidente)
Risponde l’Assessore Unia, al quale lascio subito la parola.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì, grazie, Presidente. Se mi sente faccia un cenno.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, la sento anche molto forte.

UNIA Alberto (Assessore)
Perfetto, allora, il Consigliere Petrarulo ha presentato un’interpellanza sulla mancanza
di mascherine anti-virus e gel disinfettanti per le mani per l’emergenza sanitaria, a cui
hanno risposto per le due parti dell’interpellanza il Comandante del Corpo di Polizia
Municipale e il Dirigente della Protezione Civile. Il Comandante del Corpo di Polizia
Pulizia in merito al punto 1) dell’interpellanza: “quali misure la Sindaca intenda
intraprendere affinché sia garantita la consegna nelle farmacie comunali e private delle
mascherine e nei supermercati dei gel disinfettanti per le mani” informa che la Sindaca e
la Città di Torino non hanno alcun potere in merito alla gestione e all’organizzazione
della logistica commerciale, per cui non vi è alcuna possibilità di intervenire rispetto a
quanto (audio disturbato). Sempre il Comandante del Corpo di Polizia Municipale in
merito al punto 2) dell’interpellanza: “se verranno previsti dei controlli diretti e/o dalle
Forze dell’Ordine-Guardia di Finanza affinché non si ripeta più quanto accaduto in
questo periodo”, informa che la Guardia di Finanza, come condiviso nelle periodiche
sedute del Comitato Sicurezza e Ordine Pubblico, sta monitorando le attività di vendita
di tutti i generi attualmente consentiti, proprio per verificare eventuali speculazioni
rispetto a beni con prezzi imposti disponendo le conseguenti segnalazioni alle autorità
stesse. Il Dirigente dell’area Protezione Civile, premettendo che la Sindaca ed il
Comune di Torino non sono competenti sulla tematica, appunto, relativa alla gestione e
organizzazione della logistica commerciale, evidenzia come il problema sia conosciuto
a livello nazionale e dall’autorità che controlla sia amministrativi che privati. Il Ministro
dell’Interno e il Ministero dello Sviluppo Economico hanno avviato una serie di azioni
per comprendere il fenomeno e principalmente per reperire i dispositivi da fornire agli
utenti più a rischio, soprattutto i sanitari. In tale attività ha concorso, in sinergia con i
Ministeri competenti, anche la Regione Piemonte. Il Dipartimento della Protezione
Civile è da tempo costantemente impegnato nella difficile ricerca di mascherine e
dispositivi di protezione individuale, azione quest’ultima che fin dall’inizio
dell’emergenza è consentita anche dalle stesse Regioni. Tutto ciò che viene acquistato
dal Dipartimento è prontamente trasferito ai territori, cercando di soddisfare gli
importanti fabbisogni rappresentati; spetta poi alle autorità regionali distribuire quanto
ricevuto in base alla tipologia del materiale e alle proprie necessità. Come già
comunicato nei giorni scorsi alle Regioni, le mascherine due veli in tessuto non tessuto
non sono dispositivi di protezione individuale, ma possono essere impiegate per le
esigenze di enti e amministrazioni nell’ambito locale, ad esclusione del personale
(incomprensibile) ospedaliero. Il Governo, proprio per fronteggiare la situazione di
carenza dei dispositivi di protezione individuale, ha varato il Decreto Legge 18/2020; in
particolare, l’articolo 15 stabilisce che fino al termine dello stato di emergenza è
consentito produrre, importare e mettere in commercio mascherine chirurgiche e
dispositivi di protezione individuale in deroga alle vigenti disposizioni. I produttori e gli
importatori di mascherine chirurgiche, e coloro che le immettono in commercio, i quali
intendono avvalersi della deroga ivi prevista, devono farsi carico di inviare all’Istituto
Superiore di Sanità un’autocertificazione nella quale, sotto la propria esclusiva
responsabilità, attestano le caratteristiche tecniche delle mascherine e dichiarano che le
stesse rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa. Le aziende
produttrici e gli importatori devono, inoltre, entro e non oltre tre giorni dalla citata
autocertificazione, trasmettere all’Istituto Superiore di Sanità ogni elemento utile alla
validazione delle mascherine chirurgiche oggetto della stessa. L’Istituto Superiore di
Sanità, nel termine di tre giorni dalla ricezione, si pronuncia rispetto alla corrispondenza
delle mascherine chirurgiche alle norme vigenti. I produttori e gli importatori dei
dispositivi di protezione individuale e coloro che li immettono in commercio, i quali
intendono avvalersi della deroga ivi prevista, inviano all’INAIL un’autocertificazione
nella quale, sotto la propria esclusiva responsabilità, attestano le caratteristiche tecniche
dei citati dispositivi e dichiarano che gli stessi rispettano tutti i requisiti di sicurezza di
cui alla vigente normativa. Le aziende produttrici e gli importatori devono altresì, entro
e non oltre tre giorni dalla citata autocertificazione, trasmettere all’INAIL ogni elemento
utile alla validazione dei dispositivi di protezione individuale oggetto della stessa.
L’INAIL, entro tre giorni dalla ricezione di quanto indicato, si pronuncia circa la
rispondenza dei dispositivi di protezione individuale alle norme vigenti. In entrambi i
casi suddetti, qualora all’esito della valutazione degli Enti competenti i prodotti
risultassero non conformi alle vigenti norme, impregiudicata l’applicazione delle
disposizioni in materia di autocertificazione, il produttore ne cessa immediatamente la
produzione e all’importatore è fatto divieto di immissione in commercio.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, Assessore Unia. Mi dispiace se tutti non riescono a sentire le risposte. Io,
come ho scritto, sto sentendo tutto senza disturbi; probabilmente abbiamo davvero tutti
delle differenze di connessione. Lascio adesso la parola all’interpellante, il Capogruppo
Petrarulo, ne ha facoltà per cinque minuti, prego.

PETRARULO Raffaele
Grazie, Presidente. Grazie, Assessore Unia. Anche io l’ho sentita, diciamo, a sbalzi,
però questa interpellanza non può essere presa a sbalzi e non può essere delegata a terzi.
È un’interpellanza che nasce l’11 marzo 2020, dove erano mancanti, non poche, le
mascherine dappertutto. Noi pensiamo ad una cosa, solo per fare un esempio: ma questa
pandemia parte già dal 21 in Lombardia, dal 21 febbraio, parte prima e quindi che
qualcuno non si occupi a tutti i livelli, quindi non c’è qui un’accusa a qualcuno, che non
si preoccupi di andare a reperire sul mercato o ad andare a vedere quali sono le aziende
che le stanno producendo, io penso che questa sia veramente una cosa che farà pensare e
farà discutere molto, anche perché queste mascherine... non sono tanto le mascherine di
Carnevale, che erano in quel periodo e servivano per farsi belli, erano mascherine che
dovevano essere distribuite (incomprensibile) le sue competenze, naturalmente ai
sanitari, ai medici, agli infermieri in primis, alle Forze dell’Ordine, abbiamo visto cosa è
successo e quanti purtroppo non sono più a raccontarlo, ma su questo ci sarà la
Magistratura che poi dovrà indagare obbligatoriamente per capire cosa è successo
veramente. Io mi rimetto invece alle cose del Sindaco di Torino, perché è vero quello
che dice Unia, che le mascherine sono delle opportunità che si possono usare, non sono
sicure, fino a che punto, e tocca alla Regione, tocca a quello e tocca all’altro, però
attenzione ad una cosa: così come ha detto oggi e ultimamente Cirio, dove ci
raccomanda le mascherine. Se voi vi ricordate, io raccomandavo il 24 febbraio di non
usare i mezzi pubblici perché erano oggetto di contagio; dopo un mese i mezzi pubblici
naturalmente furono poi dopo... chiusa la porta anteriore, messe le mascherine agli
autisti e fatto tutto quello che era inerente, oggi sono mezzi vuoti e quello che sia.
Allora, siamo di nuovo partiti dopo e siamo di nuovo oggi qua a raccontare se servono o
non servono. Non faccio il medico, ma sicuramente le mascherine sono quelle che
possono evitare i contagi, lo dice l’OMS, lo dice il Ministero della Salute, eccetto quelli
che sono in ambito ospedaliero. Mi domando e chiedo perché non ci sia - e lo farò con
una richiesta ufficiale - il Sindaco di Torino, che anche le grandi Città, così come ha
fatto il Sindaco di altre cittadine piemontesi, il Sindaco di Trino, il Sindaco di Virle, il
Sindaco di altri paesi, ma anche leggevo il Sindaco di Forte dei Marmi, ad esempio, io
non riesco a capire perché diamo sempre la colpa agli altri, ha firmato un’ordinanza che
vieta di entrare negli esercizi commerciali e in luoghi pubblici al chiuso senza indossare
le mascherine protettive, non solo quello che dice Cirio di farlo ai commercianti e a
coloro che vendono, ma a coloro che entrano all’interno di questi, a coloro che entrano
nei supermercati, a coloro che entrano all’interno dei mezzi pubblici, a coloro che
entrano negli uffici pubblici, a coloro che sono vicino ad altre persone. Però attenzione:
le mascherine devono essere anche reperibili, non devono avere quei costi esosi, così
come sono stati beccati oggi, e la Guardia di Finanza deve indagare dove vengono
vendute, a che prezzi e quale funzionalità hanno, perché questo non è vendita, questo è
il pane a 2 euro come se venisse venduto a 10 euro, che si vada a controllare, che si
prendano le fatture e si controllino. Pensate che il Sindaco di Forte dei Marmi, Bruno
Murzi, ha firmato un’ordinanza che prevede che a partire da sabato 4 aprile... di
distribuire gratuitamente ai residenti le mascherine tramite naturalmente le associazioni,
la Croce Verde, la Misericordia che le potrà distribuire. Forte dei Marmi non è grande
come Torino, ma non è neanche piccola come un Comune di 10.000 abitanti. Poi,
naturalmente, pensate questo: le mascherine potranno essere ritirate presso le farmacie
comunali gratuitamente dai residenti, al costo di 0,50 Euro per i non residenti e
gratuitamente per i residenti; allora io mi domando e chiedo e chiederò alla Sindaca
Appendino con un documento ufficiale: bisogna darle gratuitamente, coi tempi giusti e
obbligare non a portarle per strada, dove uno viaggia da solo, ma che siano obbligatorie
nei luoghi pubblici, sul metrò, sui tram, all’interno degli esercizi commerciali, dei
supermercati, in tutti quei posti dove ci possa essere un contagio, perché il virus ha una
maggiore virulenza dove c’è una grande congestione di persone. Quindi non ci andiamo
a nascondere oggi, e lo dirò anche al Presidente della Regione Cirio: non puoi dire
“raccomandare”, perché se raccomanda vuol dire che c’è un pericolo, se no uno non
raccomanda niente; quindi, faccia anche il suo mestiere, prenda anche lei le mascherine
e le distribuisca a tutti i Sindaci della Regione Piemonte, perché se no qui facciamo il
gioco delle tre carte, un Comune lo fa, Trino Vercellese, lo fa un altro Comune che è
Virle, che sono piccoli, Torino non lo fa, ma la gente è uguale per tutti, il virus non
conosce se va a Virle, a Trino o a Torino, chi lo prende in mezzo al pubblico lo prende a
Torino, chi entra nel supermercato di Virle o di Trino entra anche a Torino, quindi
questo non si può più delegare ad altri, occorre che prendiamo in mano la situazione. Il
Sindaco, se non avrà l’ordinanza della Regione, che darà gratuitamente o con prezzi
calmierati a tutti i Comuni della Regione Piemonte, sia lei a fare l’ordinanza comunale,
ma naturalmente con dei tempi. Dove reperire le mascherine? Non sono io che le vendo,
ci sarà qualcuno. In tempi di guerra c’era l’obbligo...

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

PETRARULO Raffaele
Concludo, in tempi di guerra c’era l’obbligo, per le industrie che si riconvertivano, di
fare mascherine, di fare tutto quello che era inerente alla popolazione. Se dicono che è
una guerra quella con il virus, cominciamo a farla veramente, non facendola sempre
rimandare a uno o all’altro. Quindi chiudo e ringrazio chiedendo l’approfondimento in
Commissione; così come è di prassi, lo scriverò, perché qui voglio capire come vengono
vendute, chi è che le ha fatte e perché non è stata fatta l’ordinanza. Grazie, Presidente, ci
sentiamo molto presto su questo.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Non ci sono altre interpellanze attualmente nel nostro Ordine dei Lavori,
quindi sospendo solo un attimo i lavori del Consiglio, faccio due verifiche di
collegamento e poi riprendiamo subito con l’appello nominale.
(Sospensione del Consiglio Comunale)
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)