Interventi |
MONTALBANO Deborah Grazie, Presidente. Speriamo che la connessione tenga. Allora, su questa delibera, a differenza di quella che abbiamo votato poc’anzi, gli indirizzi sono chiari, abbiamo già visto un po’ l’esplicitarsi della delibera stessa. Ora, ci si era già mossi con la costituzione della rete solidale, attraverso la Protezione Civile, i Servizi Sociali ed il terzo settore, quindi su questo fronte... Io ritengo sempre che entrambi, sia la rete solidale, sia questa delibera, siano un primo passo, un primo passo e spiego il perché. Abbiamo visto l’affluenza... Mi sentite? MONTALBANO Deborah Benissimo. Abbiamo visto l’affluenza delle domande: 11.000 accettate e oltre 16.000 presentate. Abbiamo già quasi... Mi sentite? Io non vedo già più niente qui. MONTALBANO Deborah Abbiamo già 5.000 famiglie che sono rimaste fuori dai buoni, le risorse sono già finite. Si amplierà, a mio avviso, la richiesta da parte dei nuclei familiari, ma in maniera anche proprio diversificata, cioè cambieranno anche proprio i nuclei familiari che chiederanno aiuti. A me stanno arrivando già diverse segnalazioni di nuclei familiari che fino a qualche mese fa avevano tutto tranne che bisogno di qualcuno che li aiutasse a fare la spesa. Ho avuto segnalazioni di partite IVA, che però sono piccole S.r.l., quindi sono al di fuori anche della possibilità dei 600 euro mensili. Queste famiglie che sono rimaste fuori dai buoni, se si pensa, magari, di dirottarle, su quella che è poi la rete solidale. Pongo subito una questione: con i bonus il cittadino ha una certa autonomia di potersi scegliere cosa comprare; il pacco attraverso la rete solidale è limitato a quelli che sono gli alimenti e quindi il cibo sostanzialmente, non sono integrati all’interno di quel pacco della spesa, di quella consegna, quelli che sono i prodotti igienici, piuttosto che i detersivi, come prima anche qualche Consigliere faceva alcuni esempi. Quindi, sono primi passi. Io raccoglierei sia la proposta del Consigliere Magliano, che poi è stata anche ripresa dal Consigliere Lo Russo, sull’avviare comunque, in maniera auto-organizzata, sulla Città di Torino, altri strumenti per poter supportare le famiglie, perché le richieste aumenteranno e perché anche i parametri che poi abbiamo scelto di inserire all’interno dell’erogazione dei buoni - ne parleremo, magari, poi giovedì - presentano alcune, secondo me, limitazioni in questo momento. Parlavamo poco fa dei senza fissa dimora, e uno dei parametri che ha scelto il Comune di Torino era quello della residenza, per richiedere i buoni spesa. Ci sono Comuni che hanno inserito anche il domicilio e Comuni che hanno inserito anche nuclei familiari che hanno una residenza di prossimità, questo per fare un esempio, ma avremo modo poi, durante la Commissione di parlarne. Io ricordo che nel 2017 avevo presentato una mozione, che poi era stata anche votata dal Consiglio Comunale, sul “pane sospeso”, mozione che poi non ha avuto un seguito, concretamente non si è attuata sulla Città, anche se siamo ormai nel 2020 e secondo me quella è stata anche un’occasione mancata, perché quella proposta prevedeva una struttura da mettere in piedi che coinvolgesse anche le Circoscrizioni e tutto il terzo settore che era presente all’interno e suddiviso sui vari territori. Magari oggi, se quella struttura fosse stata messa in piedi, avremmo degli spunti o comunque un minimo di canali anche già avviati per poter ampliare dal “pane sospeso” alla “spesa sospesa” a cui faceva riferimento poc’anzi il Consigliere Magliano. Comunque, sono primi passi, si può lavorare, si possono, secondo me, intensificare questi strumenti. L’unica cosa che rema contro è il tempo, la tempestività d’intervento. Io annuncio il mio voto favorevole per questa delibera. Spero che queste riflessioni possano essere raccolte. |