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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 30 Marzo 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 21
MOZIONE 2020-00783
(MOZIONE N. 10/2020) "RIDUZIONE TARIFFE LOCALI PER SOSTENERE IMPRESE E LAVORATORI COLPITI DALL'EMERGENZA CORONAVIRUS" PRESENTATA IN DATA 2 MARZO 2020 - PRIMO FIRMATARIO CURATELLA.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Io non sono intervenuto sulle comunicazioni, chiedo scusa, per lo scarso tempo a
disposizione. Raccomanderei solo alla Maggioranza e alla Sindaca di non continuare a
lodarsi e a ringraziarsi a vicenda, perché è del tutto evidente all’occhio di un osservatore
un po’ più attento che in realtà il Sindaco in questo momento lo sta facendo il Prefetto, e
vivaddio che lo sta facendo il Prefetto e, diciamo così, per usare la migliore e più dolce
delle espressioni, abbiamo un funzionario di collegamento tra il Tavolo della Prefettura
e il Comune di Torino. In questo quadro di scenario, quindi, la mozione del collega
Curatella..., io condivido i rilievi posti sotto il profilo del merito specifico relativamente
alla formulazione delle questioni relative alle tariffe e alle imposte, alcune sono nella
disponibilità del Comune di Torino e altre non lo sono, sono effettivamente
considerazioni che vanno inquadrate rispetto appunto a quello che noi vogliamo fare,
cioè dare un indirizzo politico alla redazione di quello che sarà necessariamente
(incomprensibile) assestamento di bilancio, ed è del tutto evidente che, avendo
indeterminate le entrate, diventa complesso individuare modalità con cui intervenire. La
mozione in realtà dà un indirizzo, non entra nel merito specifico del Bilancio, individua
come criterio prioritario quello della riduzione delle imposte, in alcuni casi addirittura
dell’azzeramento, peraltro, aggiungo, non è neanche del tutto esaustiva
nell’elencazione, perché abbiamo altri temi all’Ordine del Giorno, penso ad esempio ai
canoni di concessione degli immobili comunali dati ad associazioni o al mondo del
Terzo Settore, che oggettivamente sono stati al momento solo rinviati, ma non sono stati
cancellati.
Allora, è del tutto evidente che il segnale politico che può dare il Consiglio Comunale è
quello di una indicazione all’Amministrazione nell’individuare nella riduzione di alcune
imposte il veicolo con cui si dà il proprio contributo alla ripartenza della città, perché se
non fa neanche questo la Città di Torino, il Comune di Torino, ci chiediamo che cosa ci
sta a fare tutta ‘sta macchina amministrativa, lo dico con franchezza, nel senso che
oggettivamente abbiamo un Governo che fa ordinanze estremamente precise e puntuali
che individuano addirittura puntualmente le categorie merceologiche che possono
rimanere aperte e quelle che devono invece chiudere; abbiamo un Presidente della
Regione che fortunatamente, lo dico con franchezza, esprime un indirizzo politico,
emette delle ordinanze e si assume anche la responsabilità di farlo, poi sicuramente le
carenze strutturali della Regione sono evidenti per quanto riguarda alcuni elementi di
carattere sanitario, ma va detto che oggettivamente il Presidente della Regione c’è.
Allora, se neanche sotto il profilo dell’individuazione delle linee strategiche di
intervento della città il Comune di Torino, il Consiglio Comunale, dà delle linee di
indirizzo, ci chiediamo davvero che cosa ci stiamo a fare, cioè che cosa ci sta a fare la
Sindaca e i suoi Assessori, nel senso che io sono contento che, come dire, ci sia un
Governo che - ribadisco - entra nel merito specifico dei codici ATECO, delle imprese
che possono aprire e possono chiudere, credo che onestamente sia dovere nostro
individuare un indirizzo politico e credo che l’indirizzo politico non possa che essere
quello di andare, laddove possibile ovviamente, poi saranno le compatibilità di Bilancio
e tutte le cose dette, perché nessuno di noi ha neanche contezza bene di quelli che
saranno gli effetti economici sui conti del Comune di Torino di questa cosa,
relativamente a quella che in qualche modo è la reale sussistenza delle reali possibilità
sotto questo profilo. Allora, a noi ci è sembrato, come dire, utile intervenire con alcune
precisazioni puntuali a livello emendativo, ma fondamentalmente non tanto andando a
spaccare la virgola di questa mozione, quanto piuttosto per segnare un punto politico
relativamente a quella che è una linea di indirizzo, e cioè quella che noi dovremmo,
credo, abbastanza a breve fare una valutazione sui conti del Comune di Torino,
individuare le somme che sono state impegnate e che sono state impegnate, sospese,
ribadisco, assolutamente legittime e per certi versi anche logiche nella determinazione
precedente, ma che magari non ancora contrattualizzate possono ragionevolmente essere
fermate e, alla luce di questi elementi, come già dicemmo un mese e mezzo fa quando
trattammo di questa questione, a valle di questa ricognizione individuare quelli che
possono essere i capitoli di quelle che sono le spese che non sono oggettivamente
urgenti e che possono essere differite, ad esempio, all’anno prossimo, e lì capire se poi
alla fine, tagliate tutte le spese, verificate effettivamente le entrate, ci sono dei margini
di individuazione di azioni sulle politiche tariffarie, e aggiungo...

LO RUSSO Stefano
Concludo, e aggiungo sui temi dei canoni concessori. Quindi, onestamente credo che
almeno un indirizzo politico da questo punto di vista non solo non sia inopportuno, ma
sia doveroso stante il livello di assoluta indeterminatezza dell’attuale azione
amministrativa.

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