Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Marzo 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2020-00422
"ISOLONE BERTOLLA E PARCO DELLA CONFLUENZA E GLI ALBERI ABBATTUTI: AL COMUNE SERVE LEGNA DA ARDERE?" PRESENTATA IN DATA 4 FEBBRAIO 2020 - PRIMA FIRMATARIA SCANDEREBECH.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
E invece arriviamo alla n. mecc. 202000422/002, le presentatrici sono la Consigliera
Scanderebech, la Consigliera Pollicino, i Consiglieri Curatella e Petrarulo. Risponde
l’Assessore Unia a:

“Isolone Bertolla e Parco della Confluenza e gli alberi abbattuti:
al Comune serve legna da ardere?”

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Risponde l’Assessore Unia, che, se si segna, gli do immediatamente la parola. La
ringrazio. Prego.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì, a parte che è vietato. Detto questo, no, chiedevo qualche minuto in più perché la
risposta è un po’ lunga, non tantissimo...

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Senza problemi le concedo dei minuti aggiuntivi.

UNIA Alberto (Assessore)
Grazie, Presidente. I quesiti dell’interpellanza, riscontrando competenze diverse, hanno
richiesto due relazioni distinte: una dall’Ente di gestione delle Aree Protette del Po e
della Collina Torinese per quanto riguarda l’Isolone Bertolla, e dell’Area Tecnica
Alberata per quanto riguarda il Parco della Confluenza. Al punto 1): “Per quale motivo
siano stati abbattuti gli alberi all’interno dell’Isolone Bertolla”, l’Isolone del Bertolla
ricade nella Riserva Naturale del Meisino e Isolone del Bertolla, che è anche Zona di
Protezione Speciale ai sensi della Direttiva Uccelli 2009/147/CE, gestita dall’Ente di
gestione delle Aree Protette del Po Torinese, ai sensi di apposita convenzione
sottoscritta con il Settore Biodiversità e Aree Naturali della Regione Piemonte.
Sull’area vigono le indicazioni di gestione ambientale contenute nelle “Misure di
conservazione per la tutela della Rete Natura 2000 della Regione Piemonte”, di cui alla
documentazione reperibile al link che ho allegato ovviamente nella risposta. L’area
dell’Isolone, inoltre, appartiene al Demanio dello Stato ed è stata data in concessione
all’Ente Parco con apposito verbale di consegna dell’Agenzia del Demanio per finalità
di tipo naturalistico, ai sensi dell’articolo 115, comma 3, del Decreto Legislativo 152
del 2006. Gli alberi abbattuti sull’Isolone del Bertolla appartengono a cloni di pioppo
ibrido, non autoctono quindi, storicamente coltivati per la produzione di cellulosa e poi
soprattutto di legname da opera, come truciolato o, nei migliori casi, come compensato.
Le piante erano posizionate originariamente su filari, a costituire un impianto di
arboricoltura da legno, così definito ai sensi dell’articolo 4 della Legge Regionale
4/2009. Per “arboricoltura da legno” si intende la coltura arborea di origine artificiale,
finalizzata prevalentemente alla produzione di legname e biomassa reversibile a fine
ciclo colturale ed eseguita su terreni non boscati. Pertanto, ai sensi della definizione
riportata, il pioppeto presente sull’Isolone del Bertolla non costituisce un bosco ai sensi
di Legge e non è soggetto alla normativa vigente in campo forestale. Il taglio dei pioppi
clonali è stato effettuato per i seguenti motivi: aumento del potenziale di biodiversità
dell’area, mediante il taglio della vegetazione arborea non forestale; apertura di spazi
aperti dall’elevato valore per la biodiversità, con creazione di habitat, di cui
all’allegato 1 della Direttiva Habitat 92/43, Habitat 65/10, prati stabili da sfalcio di
bassa quota in coltura tradizionale, con graduale successivo passaggio ad ambienti con
vegetazione rada autoctona. Secondo punto: limitazione della pericolosità delle piante
presenti, che, molto indebolite ed instabili, spesso si schiantavano e potevano essere
trasportate nell’alveo del Po in caso di eventi di piena, causando così ostruzione al
deflusso delle acque. Aumento del potenziale di biodiversità a seguito dell’eliminazione
della vegetazione arborea ed arbustiva alloctona, inserita negli elenchi della black list
regionale, approvata con Decreto Regionale 24-9076, consultabile anch’esso al link che
ho allegato. È necessario chiarire che l’intervento di taglio del pioppeto non è stato
realizzato sulla totalità dei terreni che l’Ente ha in concessione dal Demanio. In
particolare è stata preservata dall’intervento l’area in cui sono presenti i nidi di airone
cenerino, che storicamente costituisce la garzaia del Meisino. L’agricoltore, infatti, non
ha il permesso di intervenire in quella zona, per evitare di disturbare gli aironi che vi
nidificano. Si sottolinea altresì che tutti i pochi alberi autoctoni presenti sono stati
conservati e appositamente numerati dai tecnici dell’Ente Parco. È opportuno anche
ricordare che l’Azienda Agricola ha svolto nelle prime fasi di gestione un’importante
azione di pulizia e raccolta di rifiuti presenti nell’area, che si mostrava particolarmente
degradata; purtroppo ogni piena del fiume ne porta di nuovi. Tutte le attività svolte
dall’Azienda Agricola e quelle che si svolgeranno in futuro sono costantemente
monitorate dal personale tecnico di vigilanza dell’Ente Parco, per assicurare il
raggiungimento degli obiettivi che l’Ente stesso si è prefissato. Punto 2)
dell’interpellanza: “Per quale motivo vengano fatti pascolare animali all’interno
dell’area protetta e da chi sono stati autorizzati”: gli animali che attualmente pascolano
sull’Isolone del Bertolla appartengono all’Azienda Agricola Gramaglia, che ha stipulato
con l’Ente Parco due convenzioni per la conduzione delle aree demaniali, in
concessione al parco ai fini naturalistici, approvate con determinazioni dirigenziali.
Nella prima determinazione si cita testualmente: “Nel corso degli anni sull’Isolone si è
sviluppata una vasta vegetazione alloctona invasiva, le cui specie prevalenti sono
inserite nella black list regionale. Si ritiene pertanto opportuno procedere al
contenimento dello sviluppo di tale vegetazione esotica invasiva, che minaccia e
sostituisce gli habitat presenti sull’Isolone di Bertolla. L’Azienda Agricola
dell’imprenditore agricolo Gramaglia Bruno, con sede a Torino in via Rubens Fattorelli
86, aveva chiesto la possibilità di effettuare attività di pascolo ovino sull’Isolone del
Bertolla, ubicato nella suddetta riserva naturale. L’attività di pascolo, se correttamente
gestita, spesso può contribuire in modo efficace al conferimento delle specie vegetali
esotiche invasive. Pertanto, a seguito di sopralluogo congiunto, sono state definite, fra il
personale tecnico e di vigilanza dell’Ente Parco e l’imprenditore agricolo, le aree idonee
dal punto di vista naturalistico al pascolo ovino. L’imprenditore agricolo ha proposto un
intervento iniziale di trinciatura delle aree definite in accordo con il personale dell’Ente
Parco, seguito da successive semine di miscugli erbacei tradizionali dei prato-pascoli
piemontesi, da effettuare nei periodi in cui non sia in atto la nidificazione delle specie
comprese della direttiva. È stato redatto e sottoscritto, da parte dell’imprenditore
agricolo, il modello di richiesta di parere sull’assoggettabilità sul giudizio di incidenza,
in relazione all’attività di pascolo nei siti Natura 2000, di competenza dell’Ente di
gestione delle Aree Protette del Po Torinese, e relativa cartografia ai sensi dei criteri
contenuti nel decreto del presente Parco 45, 29/04/2014, e del successivo decreto del
Commissario straordinario dell’Ente, il 25, del 14/04/2015. L’Ente di gestione ha
ritenuto di assentire alla proposta di pascolo presentata, ritenendo di non assoggettarla a
valutazione di incidenza. L’imprenditore ha inviato una comunicazione di disponibilità
alla sottoscrizione di convenzione ai sensi dell’articolo 15, a fronte di interventi di
preparazione delle aree a pascolo da effettuare mediante trinciature e successiva semina
con miscugli erbacei nelle radure presenti sulla particella 6 del Foglio 1135 di Torino e
le particelle 5 e 6 del 1136. La conduzione a pascolo delle aree naturalistiche
individuate da parte dell’imprenditore agricolo non comporta la corresponsione di alcun
compenso monetario da parte dell’Ente di gestione, in quanto l’attività di pascolo viene
ritenuta adeguata a compensare il ripristino delle aree a radura nell’ambito dell’isola e al
contenimento delle specie vegetali alloctone presenti. L’articolo 15 del Decreto
Legislativo 228/2001 prevede che le Pubbliche Amministrazioni possano stipulare
convenzioni con imprenditori agricoli, al fine di favorire lo svolgimento di attività
funzionali alla sistemazione e alla manutenzione del territorio, alla salvaguardia del
paesaggio agrario e forestale, alla cura ed al mantenimento dell’assetto idrogeologico e
di promuovere prestazioni a favore della tutela delle vocazioni produttive del territorio”.
Poi viene citata la determinazione successiva, in cui si aggiunge che “A seguito di
sopralluogo congiunto fra personale tecnico e vigilanza dell’Ente Parco, è stato
verificato che l’attività di pascolo, attualmente correttamente gestita, contribuisce in
modo efficace al contenimento delle specie vegetali esotiche invasive”. Non sto a
leggere tutto il dettaglio del secondo punto, però il succo è sostanzialmente questo.
Il punto 3) dell’interpellanza: “Come mai non vengono effettuate visite guidate
all’interno di Isolone Bertolla”, in passato l’Ente Parco ha organizzato più volte visite
guidate aperte al pubblico, ma non è pensabile ripetere l’esperienza fatta, se non dopo
essere riusciti a mettere in sicurezza l’area. I cloni di pioppo presenti, infatti, sono in
gran parte instabili. Infine è opportuno ricordare che l’isola è quasi completamente
preclusa al pubblico per motivi di sicurezza, perché è sede di un campo-pozzi potabili
SMAT e di una centrale idroelettrica IREN. Al punto 4) “Qual è il motivo per cui siano
stati abbattuti gli alberi situati all’interno del Parco della Confluenza”: nella zona della
confluenza tra Po e Stura di Lanzo sono presenti la Riserva Naturale Arrivore e Colletta,
situata sulla sinistra orografica del fiume Po, e la Riserva Naturale del Meisino e
dell’Isolone di Bertolla sulla destra orografica. L’Ente gestione delle Aree Protette del
Po Torinese conclude la relazione comunicando che è stato effettuato l’abbattimento del
pioppeto coltivato sull’Isolone Bertolla, all’interno della riserva naturale del Meisino e
dell’Isolone Bertolla, preservando tutte le aree da questa tipologia di intervento, tutte le
altre aree, scusate. Per quanto riguarda la messa a dimora di nuove piante, è previsto
l’arricchimento del substrato mediante concimazione naturale derivante dal pascolo,
semina di erbe arricchenti del terreno e la messa a dimora di nuclei di piante e arbusti
autoctoni per ricostituire un ambiente di vegetazione rada perifluviale, tale e quale era in
origine. Ho finito, ho ancora due frasi. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Okay,
iniziamo a trattare quello che è di competenza del Comune di Torino. L’Area tecnica
Alberate riferisce che al Parco della Confluenza stanno eseguendo dei lavori di riordino,
su alcune piante sono state eseguite delle potature secondo gli standard della città e gli
interventi ancora in corso. Sono stati abbattuti degli alberi spontanei lungo la recinzione
lato Manifattura Tabacchi e alcune piante secche o deperienti all’interno del Parco. I
ceppi sono ancora visibili sul posto e verranno rimossi come capitolato d’appalto. Si
valuterà, appunto, la messa a dimora di nuovi alberi in alcuni punti del Parco, tenendo
conto della possibilità di un loro corretto sviluppo. Concludo, unendo la risposta ad un
comunicato dell’Ente Parco del Po e Collina Torinese, che fa chiarezza in merito ad
allarmismi da parte dei cittadini che hanno notato interventi, giustamente, sull’Isolone
appena pubblicato sul notiziario Pro Natura al numero del 3 marzo, che lascio in
allegato alla Consigliera.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Assessore Unia. Passo la parola alla Consigliera Federica Scanderebech.

SCANDEREBECH Federica
Grazie, Presidente e grazie, Assessore. Ho letto il comunicato stampa in questione che
lei cita, apparso qualche giorno dopo aver depositato l’interpellanza e che già faceva un
minimo di chiarezza. La ringrazio se ci vorrà fornire la risposta scritta e anche il link
che citava e che non ha detto a verbale, giustamente, per ovvi motivi. Faremo le nostre
considerazioni. Sicuramente il discorso del fatto della biodiversità, quello mi sollecita
delle ulteriori riflessioni, nel senso che probabilmente forse si poteva, in una parte
circoscritta, estirpare e trapiantare altrove, anziché abbattere direttamente alcuni alberi,
che invece sono stati totalmente, appunto, abbattuti. Ecco, questo mi dispiace, si poteva
provvedere diversamente. Capisco che la competenza non è del tutto nostra, però si
poteva affrontare, certo, il discorso diversamente, io non ne conoscevo la competenza
diretta. Grazie.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Consigliera Scanderebech.
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)