Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Andiamo avanti. Passiamo all’interpellanza successiva, per cortesia, meccanografico n. 202000252/002 della collega Patriarca, che ringrazio e saluto: “Chiusura di una sezione dell’infanzia di via Monte Cristallo: tante ragioni per non farlo” LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Risponde a questa interpellanza l’Assessora Di Martino, cinque minuti per lei, Assessora, prego. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. L’interpellanza ripropone un tema già ampiamente trattato in questo Consiglio e in V Commissione, si tratta di scelte che come detto accompagnano un calo demografico e una situazione di pensionamenti e di invecchiamento del personale che non ha precedenti per numero nella Città di Torino in un quadro di ridimensionamento delle risorse finanziarie che non è banale e che impone a tutti gli enti pubblici particolare attenzione nell’utilizzo delle risorse. La riduzione delle sezioni prosegue il percorso di razionalizzazione delle scuole dell’infanzia già iniziato da diversi anni, ma è anche coerente con gli indirizzi politici del Consiglio Comunale che mettono al centro il bambino e la sua esigenza di fruire di opportunità formative considerando che nella scuola dell’infanzia la frequenza nel sistema cittadino è garantita a tutti e anzi ci sono già mille posti vuoti e si prevede una diminuzione di bambini in età di ulteriori 700 a settembre 2020, mentre per la maggioranza dei bambini in età del nido questo non succede, quindi la Città deve puntare a mantenere i posti nido. Tutte le scuole interessate dalla razionalizzazione, pur riconoscendo i dati di fatto che la Città ha presentato in un percorso partecipato precedentemente alla deliberazione sulle linee di indirizzo del sistema 0-6, hanno chiesto di riconoscere una loro specificità e riportato le motivazioni più varie per essere tolte dall’elenco delle riduzioni. Molte motivazioni coincidono con quelle riportate nelle premesse dell’interpellanza e riguardano la perdita dei compagni di sezione, dell’insegnante e dei progetti educativi, al riguardo bisogna rilevare che nelle sezioni eterogenee una parte di compagni cambiano ogni anno con l’entrata dei treenne e l’uscita dei cinquenne, ma tutto ciò non è mai stato percepito come un problema, ma anzi come un arricchimento della socializzazione. Per quanto riguarda le insegnanti sapere già ora e non a giugno, come spesso succede quando sono le docenti a chiedere il trasferimento, quali sono le scuole dell’infanzia che si riducono di una sezione il prossimo anno scolastico, significa che c’è più tempo affinché le docenti stesse intensifichino le attività di intersezione per la socializzazione tra gruppi di bambini e tra bambini e maestre in modo che non vi siano disagi particolari e certamente non possiamo dire che i trasferimenti delle docenti blocchino i progetti educativi altrimenti saremmo fermi da un bel pezzo perché già oggi il turnover del personale è sostenuto, basti pensare che dei 30 posti che si liberano con la razionalizzazione, 12 sono a tempo determinato e 18 a tempo indeterminato, di questi 18 cinque andranno in pensione il prossimo anno e quindi solo 13 docenti dovranno trasferirsi e lo potranno anche fare all’interno dello stesso circolo, la scuola in questione ha tutto il personale di ruolo e questo indubbiamente è un vantaggio per la continuità dell’offerta formativa e non una penalizzazione. Si ritiene quindi che per la scuola di via Monte Cristallo come per le altre non vi siano, allo stato attuale, elementi tali da far riconsiderare le decisioni prese, decisioni che sono state affrontate con i responsabili pedagogici che sono stati coinvolti pienamente nella fase istruttoria che ha preceduto la deliberazione della Giunta e la determina dirigenziale in più incontri. Il tema della criticità dei servizi educativi e le azioni da porre in essere sono stati ampiamente trattati nel percorso partecipato che ha portato alla redazione delle citate linee di indirizzo e ha coinvolto anche i genitori oltre che il personale, le organizzazioni sindacali, confederali e di categoria, ovviamente inoltre dopo l’approvazione della deliberazione della Giunta la Divisione Servizi Educativi e la mia persona abbiamo incontrato personalmente in più riunioni le delegazioni dei genitori delle scuole interessate dalla riduzione, il primo dei quali è stato effettuato il 2 gennaio proprio con i rappresentanti della scuola di via Monte Cristallo e continuerò ad incontrare coloro che l’hanno chiesto e lo chiederanno. Ancora evidentemente in ogni scuola interessata dalla chiusura di sezioni sono stati effettuati incontri con le Commissioni scuola-famiglia, sono state fornite garanzie di percorsi didattici in merito all’attenzione che sarà rivolta a tutte le bambine e bambini frequentanti per consentire un passaggio sereno nella nuova sezione nella quale saranno inseriti. Vorrei anche far notare che una modifica dei criteri per escludere le scuole individuate e per interessarne altre che a loro volta potrebbero avanzare analoghe situazioni particolari sarebbe un’operazione quantomeno discutibile da diversi punti di vista. Concludo che, seppur è assolutamente legittimo un dissenso sulle scelte politiche o sui criteri da parte chi in questa fase è stato coinvolto, per raggiungere gli obbiettivi di sistema integrato e di sostenibilità e qualità dei servizi a gestione diretta non si può ignorare la situazione oggettiva in cui ci troviamo, ma cercare di vedere il bene comune di tutto il servizio e non solo la propria posizione particolare. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie a lei. Collega Lorenza Patriarca, prego. PATRIARCA Lorenza Grazie. Allora, io inviterei sicuramente l’Assessora a riflettere sul problema in un’ottica un po’ più generale, considerato necessario a chi deve governare un sistema educativo delle dimensioni e della qualità di quello torinese, un sistema che vanta quasi 50 anni di storia di eccellenza, come Consigliere sto cercando di evidenziare che la scelta di ridurre l’offerta formativa della scuola dell’infanzia municipale è in sé un errore, un errore aggravato dall’individuazione di criteri non condivisi, non condivisibili come quello di razionalizzazione delle scuole comunali che hanno nelle vicinanze scuola dell’infanzia comunali o statali con posti vuoti, si tratta infatti di un criterio ragionieristico che non tiene conto delle esigenze del territorio e che penalizza quelle realtà che proprio perché funzionano bene non hanno posti liberi, ma ne creano nelle scuole del vicinato considerato che le famiglie le preferiscono rispetto alle altre. Un criterio che crea precarietà indipendentemente dalla pressione demografica su una determinata scuola e che finisce per mortificare le spinte innovative e l’umore di tutti i docenti, si tratta di un tema che richiama una riflessione più generale sul valore e sull’importanza dell’istruzione pre-primaria che pone le basi per i successivi apprendimenti, un ruolo strategico quello delle scuole dell’infanzia soprattutto per il contrasto alla povertà educativa. I primi anni di vita precedenti all’accesso alla scuola dell’obbligo, infatti, costituiscono una straordinaria e unica opportunità di apprendimento e di sviluppo della personalità dei bambini e delle bambine, una fase della crescita in cui si decide il loro futuro di ragazzi e ragazze. Nelle indagini sul tema, i dati sono della Fondazione per i bambini, è emerso come aver frequentato la scuola dell’infanzia produca risultati positivi sugli apprendimenti successivi anche scontato il background socioeconomico e culturale degli studenti, una buona istruzione pre- primaria migliora l’efficacia e l’efficienza dell’intero sistema scolastico, i bambini che frequentano la scuola dell’infanzia, infatti, tendono ad essere successivamente meno soggetti ai fenomeni connessi alla dispersione, ritardi, bocciatura, abbandoni precoci, quindi investire su questo livello scolare significa facilitare il raggiungimento degli obiettivi nei gradi di istruzione successivi. I bambini che hanno frequentato la scuola dell’infanzia tendono ad arrivare alle elementari con un vocabolario più ampio, maggiore attitudine alle relazioni sociali e abilità matematiche più sviluppate, differenze che si trascineranno nel resto della vita soprattutto per chi nasce in un contesto socialmente e culturalmente più fragile. Il tema della chiusura di una sezione della scuola dell’infanzia di via Monte Cristallo, quindi è stato per noi Consiglieri firmatari l’occasione per chiedere all’Assessora di valorizzare il sistema educativo municipale anziché abbandonarlo alla riduzione e al declino legati alle oggettive difficoltà richiamate per l’invecchiamento e le carenze di personale. Le linee di indirizzo per il sistema integrato dei servizi per l’infanzia della Città, deliberate a dicembre da questo Consiglio, sottolineano giustamente che si tratta di un settore di investimento fondamentale e un volano di sviluppo economico e richiamano il Decreto Legislativo 65/2017 su un sistema 0-6 che stanzia risorse specifiche al riguardo. Con il Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del sistema integrato di educazione e di istruzione seguito dal conseguente atto di indirizzo regionale per la programmazione degli interventi per l’anno 2019 sono previste risorse proprio per sostenere i corsi di gestione nei servizi in convenzione, costi del personale, utenze, approvvigionamento di beni materiali, manutenzione ordinaria, ovviamente non solo per le municipali, ma per il Comune di Torino in relazione al DPCM 11 dicembre 2017. Nel prospetto di riparto dei fondi nel piano di azione assegnato alla prima infanzia sono previsti per il 2019, terza annualità per il Comune di Torino 1.573.480,35 euro, considerati anche gli stanziamenti previsti forse la decisione di razionalizzare una scuola dell’infanzia che si trova proprio di fronte ad una scuola primaria è un errore che si può correggere, si tratta infatti di un errore dal punto di vista gestionale perché le insegnanti attualmente in servizio nella scuola di via Monte Cristallo riportata, ripeto, solo come esempio sono tutte di ruolo e il primo pensionamento del personale è previsto per l’anno 2022. Gli iscritti per settembre 2020 sono stati 98 a fronte dei 27 posti disponibili dopo il previsto taglio della sezione avvenuto senza attendere i dati delle iscrizioni. Si tratta di un errore dal punto di vista delle famiglie e dei docenti perché c’è un evidente forte legame di continuità educativa e territoriale dell’infanzia di via Monte Cristallo con la scuola primaria Dal Piaz e la chiusura di una sezione potrebbe comportare un’innegabile complicazione logistica per le famiglie che hanno altri figli frequentanti quella scuola e che a causa del taglio non dovessero trovare accoglienza presso l’infanzia Monte Cristallo. Le sezioni dell’infanzia di via Monte Cristallo lavorano inoltre a coppia secondo un’organizzazione didattica per padiglioni e pertanto l’eliminazione di una sezione comporterebbe una pesante criticità a livello gestionale ed educativo, si tratta di un errore infine dal punto di vista dei bambini, la soppressione di una sezione comporterà l’individuazione di due docenti soprannumerarie e la conseguente revisione dell’assegnazione organica sulle diverse sezioni senza poter garantire la continuità dei team docenti, le sezioni funzionano per gruppi di alunni eterogenei per età e pertanto due terzi degli alunni della sezione soppressa cambieranno compagni ed insegnanti dovendo essere ridistribuiti nelle rimanenti cinque sezioni. Per tutte queste ragioni chiedo un approfondimento in Commissione per verificare se davvero non ci siano alternative percorribili a questa scelta di razionalizzazione, grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, grazie, Consigliera Patriarca. Lei come sa l’iter non è più automatico dall’interpellanza alla Commissione, quindi verrà poi calendarizzato. |