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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Marzo 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 26
INTERPELLANZA 2020-00669
"LA CRISI DI PASSEGGERI E VOLI DELL'AEROPORTO DI TORINO" PRESENTATA IN DATA 14 FEBBRAIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
RUSSI Andrea
Sì, grazie, Presidente. Io, vabbè, prima di tutto l’ho trovata un’interpellanza veramente
inutile, oltre che pretestuosa, come al solito, come tutte quelle che vengono da quella
parte dell’Aula, anche perché il 20 di febbraio abbiamo ascoltato Andorno, è l’AD di
SAGAT in Commissione e ha risposto già lui a tutte queste domande che sono state
formulate nell’interpellanza in quella sede. Il punto 2), ovvero: “Se intenda convocare i
soci proprietari dell’aeroporto di Torino per capire quali prospettive di sviluppo...”
eccetera, eccetera, è stato già superato perché abbiamo ascoltato i soci in quella
audizione. Le prospettive ci sono state presentate e riguardo agli altri punti direi che
anche in quel caso Andorno è stato davvero molto chiaro. È difficile capire che cosa
potrebbe rispondere di più la Giunta rispetto a quanto detto in quella sede. Prima di
tutto, relativamente ai numeri è stato evidenziato con un collegamento, che tra l’altro è
stato anche molto diretto, che la perdita dei passeggeri dell’aeroporto è dovuta al
ridimensionamento di Blue Air, tra l’altro dettato non da scelte politiche (ovvero Torino
non vista come strategica, perché non sono andati via per puntare su altre città), ma da
motivi puramente economici; ovvero il vettore è in crisi finanziaria e sta finendo i soldi,
questo ci è stato detto. Lo scorso anno, infatti, prima che Blue Air tagliasse i suoi voli è
stato il miglior gennaio di sempre, quindi anche il discorso sui numeri direi che è
piuttosto…, cioè i numeri li ho qui e sono tutti in crescita, a parte quest’anno, che è
stato l’anno di Blue Air che è andato via dell’aeroporto. Dunque la crisi è stata davvero
del vettore stesso, più che dell’aeroporto. Inoltre ci sono tre compagnie aeree che sono
in crisi o che hanno ridimensionato i propri voli, che sono Air Italy, Blue Express e
Alitalia e non hanno disinvestito solo da Torino, ma praticamente ovunque. Se si
confronta la situazione di Caselle con quella di Malpensa, si può rilevare che Malpensa
è cresciuto, però aveva una delle più grandi basi Air Italy ed è prevedibile che il
prossimo anno sarà Malpensa ad avere un grosso calo dei passeggeri. A fronte di ciò
però c’è stato l’arrivo di cinque nuove compagnie; Torino ha recuperato: EasyJet,
Volotea, Wizz Air, British, Iberia e sono cresciuti molto e stanno scommettendo
sull’aeroporto con voli che prima non c’erano, come ad esempio quello sulle isole
greche. A fronte di un calo di alcuni vettori c’è una crescita del 3,3%, non del 3,9%.
Potevano essere 426.000 passeggeri persi, ma con i nuovi voli si è ridotto di molto il
numero di passeggeri persi perché ne sono stati guadagnati 293.000, che sono
puntualmente quelli delle compagnie aeree che sono state introdotte o che hanno
disinvestito, quindi è proprio matematico questo dato, non è un dato di passeggeri persi
per motivi turistici o altro. Inoltre un dato positivo è che Torino in termini di frequenze
è secondo soltanto a Milano, Roma e Venezia, insomma, purtroppo è penalizzato dal
fatto vero di non avere un traffico low cost così forte. Però, Presidente, finalmente è
arrivato il PD, finalmente abbiamo trovato la soluzione dell’aeroporto: fare di Caselle
una base low cost. Direi che non ci aveva pensato nessuno, geniale! Siete veramente dei
fenomeni; stupidi noi a non averci mai pensato, ma soprattutto stupido anche Andorno
di SAGAT, che lavora tra l’altro nel campo da anni che, almeno secondo ciò che
pensano probabilmente quelli che stanno dall’altra parte, probabilmente dall’inizio del
suo mandato si occupa tutti i giorni di cercare nuovi vettori e nuove rotte aeree, ma
soltanto quelle più costose, cioè a lui dei low cost non interessa, è andato a cercare
proprio le compagnie più costose perché viaggiano soltanto i businessmen in un mondo
che invece è sempre più globalizzato e dove le distanze sono sempre più corte. Quindi
grazie che ce l’avete detto. Però, per fortuna, è SAGAT che in Commissione ha fatto
notare agli amici del Partito Democratico che questa affermazione un po’ è la scoperta
dell’acqua calda e che per fortuna l’aeroporto questa strada ha già provato a percorrerla
da un po’. Però prima di tutto il vettore deve avere degli aerei e il problema di Ryanair,
che è uno dei due grossi competitor, è che non ha gli aerei e in questo momento qui
questo ci è stato riferito ed effettivamente è vero perché il problema sono gli incidenti
aerei che ha avuto il nuovo Boeing 737-800 MG. Quest’anno ha avuto due incidenti
aerei e loro avevano fatto tutta una serie di acquisti legati a questo Boeing, di
conseguenza hanno proprio fermato gli investimenti e quest’anno non gli arriveranno
nuovi aerei. Quindi questo è uno dei vettori che non potrà sicuramente arrivare su
Torino e questa è stata la seconda risposta alle domande che avete presentato. Secondo:
al vettore deve interessare Torino. Ma se EasyJet, che è il secondo vettore aereo low
cost, ha già una base su Malpensa, vallo a spiegare a EasyJet di mettere anche una base
a Torino, quando magari ci sono altre città che non sono servite. Non ha nessun
interesse ad arrivare su Torino proprio a causa della distanza e della logistica. Su altri
stanno lavorando, su Volotea stanno lavorando, ad esempio. È ovvio, dunque, che sia
necessario provare a fare a Torino una base low cost, ma data l’attuale situazione della
low cost, ovvero vettori italiani molto deboli, per quanto riguarda i vettori internazionali
ci sono pochi player, e visto che Torino è ancora percepita come una scommessa e dato
che, appunto, il traffico aereo su Torino è soprattutto outgoing, è necessario lavorare
anche con compagnie che hanno rotte forti e situazioni stabili e non solo con le low
cost, che sono poi quelle che possono rischiare di posizionare dei voli sulle rotte più
deboli o che sono una scommessa. Un vettore attualmente non dismette le sue rotte forti
per venire qui a Torino, ma quando compra dei nuovi aerei deve scegliere dove metterli
e deve poter prendere in considerazione Torino tra le sue scommesse. Noi dovremmo
diventare un’allocazione di capacità incrementale, questo è il termine, insomma, ed è la
stazione che deve diventare Torino. Sicuramente la Città può fare un buon lavoro di
promozione, questo è il compito che probabilmente può avere la Città. Io nella
Commissione...

RUSSI Andrea
Sì, concludo, Presidente. Ho percepito molto ottimismo da parte di SAGAT. I 3.950.000
passeggeri, nonostante Blue Air, sono il frutto di un meticoloso lavoro e inoltre la
società ha messo in campo un bel piano di investimenti che cuba svariati milioni di cui
tutti possono cominciare a vedere i frutti. Basta andare in aeroporto e vedere che c’è la
nuova area arrivi e l’aeroporto sarà completamente green entro il 2025. In ultimo, e
anche in questo caso ovviamente condivido le parole dell’AD di SAGAT, un certo tipo
di comunicazione, soprattutto politica, non fa bene all’aeroporto, non fa bene alla città.
Se viene descritta una situazione apocalittica, cavalcare quei titoli è davvero il male
della città di Torino e del nostro aeroporto, quando in realtà non è la situazione quella
descritta; quando viene scritto che vengono persi dei voli su Londra è ovvio che quei
voli non sono stati persi, ma sono stati sostituiti con altri voli sempre su Londra, ma voi
avete disegnato questa situazione che è apocalittica. Purtroppo è da tre anni e mezzo che
questa è la vostra modalità di comunicazione. Avete ampiamente dimostrato, così lo
dimostrate tuttora che ovviamente sacrificate il bene della città per il bene del Partito.
Questo purtroppo è il senso di tutto quanto. Grazie.

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