Interventi |
LO RUSSO Stefano Grazie, signor Presidente. Ho presentato questa interpellanza a valle delle dichiarazioni, a mio modo di vedere, totalmente inopportune e inadeguate fatte dall’Assessore ai dehors, Sacco, su un noto quotidiano torinese a valle di alcune critiche che erano state formulate al medesimo quotidiano proprio in relazione all’attuazione del suo Regolamento dehors. Regolamento dehors, che, va dato atto, è stato approvato da questa Amministrazione dopo oltre tre anni di lavoro e fondamentalmente, diciamo così, come tutti i regolamenti che hanno ambizioni elevate, cioè di produrre rivoluzioni copernicane e talvolta trascurano alcuni elementi oggettivi, non sempre hanno portato l’obiettivo che era, credo, quello di dare un ordine che era sicuramente necessario dare, ma sicuramente evitare di penalizzare eccessivamente un tessuto produttivo come quello torinese che oggettivamente è già piuttosto provato. Personalmente io non credo che un Assessore della Città di Torino possa permettersi di andare su un giornale torinese a dire: “Se certi esercenti continuano a raccontare balle sono pronto a pubblicare la situazione dei loro locali. Lascerò che siano i cittadini a giudicare”. Abbiamo uno stile diverso, Assessore Sacco, io penso che lei rappresenta l’istituzione, rappresenta, ed è inutile che sorride sotto i baffi, lei rappresenta l’istituzione e come tale deve comportarsi, non solo per una questione di linguaggio semantico nelle sue dichiarazioni pubbliche, impari dalla Sindaca, Assessore Sacco, si faccia dare qualche consiglio, ma anche sotto il profilo della sostanza perché lei ha n. strumenti, Assessore Sacco, per sanzionare e per punire se effettivamente le cose che vengono dette sono lesive della sua onorabilità o della onorabilità dell’Ente. Noi non abbiamo condiviso e come noi tanti altri, mi creda, questo tipo di atteggiamento. Poi capiamo che lei è nervoso, sotto pressione perché le critiche le danno fastidio, però la stampa libera in questo Paese funziona così. L’Amministrazione amministra, fa un provvedimento e i cittadini, che siano imprenditori o cittadine, esternano quello che devono esternare. La differenza sostanziale, tra l’Amministrazione che ha dalla sua il potere pubblico e il cittadino che invece della sua il potere pubblico non ce l’ha, consiste anche in una tematica che è il linguaggio. Questo la ratio dell’interpellanza, per cui siamo certi che questo infortunio è da ascrivere alla sua nervosa gestione della comunicazione e siamo altresì certi che il suo compito di verifica di eventuali abusi è sempre improntato a caratteristiche di imparzialità totale e assoluta e che, certamente, i cittadini che criticano non devono aver paura nel farlo e che non saranno i cittadini a giudicare, come lei ha detto al giornale. Ma se i cittadini criticano, possono avere ragione o torto, il Comune ha tutti gli strumenti per rivalersi rispetto a chi eventualmente dice cose inesatte. Sotto il profilo della sostanza, però, Assessore Sacco, il suo Regolamento dehors oggettivamente presenta dei problemi di attuazione. Allora, guardi noi l’abbiamo, come dire, più volte, se lo ricorderà, l’abbiamo più volte stimolata a prendere in considerazione le osservazioni che le venivano poste delle organizzazioni di categoria e lei l’ha fatto, per cui la prima versione del Regolamento dehors era una, la seconda versione era un’altra. Quindi la invitiamo a continuare ad avere questo atteggiamento di accoglienza delle sollecitazioni, di verifica puntuale. Se effettivamente questo Regolamento, che avete tanto voluto e in qualche modo difeso, va nell’ottica, nell’obiettivo di interesse pubblico, che certamente è quello di sanzionare, se vogliamo, come ha detto lei, come rivendicate, non solo lei, ma tutta la Maggioranza del Movimento 5 Stelle che la sostiene, il tema del contrasto all’abusivismo, ma anche quello di valorizzare al meglio la nostra offerta di somministrazione - nel centro storico con alcune regole, fuori dal centro storico con altre - e soprattutto un’economia che di fatto oggi è già duramente provata. Quindi le chiedo scusa se ho nuovamente urtato la tua sensibilità producendole ulteriore nervosismo presentandole questa interpellanza. Ritengo che il suo linguaggio mediatico debba essere strutturalmente diverso. La invito a non dare dei contaballe ai cittadini e agli imprenditori sui giornali. La invito a non minacciare ritorsioni da parte dell’Amministrazione per i cittadini che sui giornali, o come ritengono di farlo, compreso i social, criticano l’Amministrazione. Ultima cosa, la invito caldamente a verificare, se ci sono le condizioni, a valle dell’entrata in vigore di questo Regolamento, per eventualmente ulteriormente modificarlo. Se a valle di tutti questi inviti che le formuliamo lei riterrà che ha fatto bene a dare dei contaballe ai cittadini, che ha fatto bene a minacciarli sulla stampa dicendo che si sarebbe rivalso verso di loro e riterrà il suo Regolamento dehors come la summa immodificabile, abbiamo svolto il nostro ruolo. Lei tra un anno come dire andrà insieme agli altri a misurare se effettivamente ha lavorato bene e noi andremo a misurare se effettivamente abbiamo fatto quello che dovevamo fare, cioè segnalarle le cose che non andavano, ma soprattutto farle delle proposte costruttive come abbiamo fatto in tutti questi anni. |