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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Marzo 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 16
INTERPELLANZA 2020-00471
"UN SACCO DI DICHIARAZIONI ROBOANTI STILE POL POT: UN TRIBUNALE SPECIALE IN ARRIVO?" PRESENTATA IN DATA 5 FEBBRAIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Grazie, signor Presidente. Ho presentato questa interpellanza a valle delle dichiarazioni,
a mio modo di vedere, totalmente inopportune e inadeguate fatte dall’Assessore ai
dehors, Sacco, su un noto quotidiano torinese a valle di alcune critiche che erano state
formulate al medesimo quotidiano proprio in relazione all’attuazione del suo
Regolamento dehors. Regolamento dehors, che, va dato atto, è stato approvato da questa
Amministrazione dopo oltre tre anni di lavoro e fondamentalmente, diciamo così, come
tutti i regolamenti che hanno ambizioni elevate, cioè di produrre rivoluzioni copernicane
e talvolta trascurano alcuni elementi oggettivi, non sempre hanno portato l’obiettivo che
era, credo, quello di dare un ordine che era sicuramente necessario dare, ma sicuramente
evitare di penalizzare eccessivamente un tessuto produttivo come quello torinese che
oggettivamente è già piuttosto provato. Personalmente io non credo che un Assessore
della Città di Torino possa permettersi di andare su un giornale torinese a dire: “Se certi
esercenti continuano a raccontare balle sono pronto a pubblicare la situazione dei loro
locali. Lascerò che siano i cittadini a giudicare”. Abbiamo uno stile diverso, Assessore
Sacco, io penso che lei rappresenta l’istituzione, rappresenta, ed è inutile che sorride
sotto i baffi, lei rappresenta l’istituzione e come tale deve comportarsi, non solo per una
questione di linguaggio semantico nelle sue dichiarazioni pubbliche, impari dalla
Sindaca, Assessore Sacco, si faccia dare qualche consiglio, ma anche sotto il profilo
della sostanza perché lei ha n. strumenti, Assessore Sacco, per sanzionare e per punire
se effettivamente le cose che vengono dette sono lesive della sua onorabilità o della
onorabilità dell’Ente. Noi non abbiamo condiviso e come noi tanti altri, mi creda,
questo tipo di atteggiamento. Poi capiamo che lei è nervoso, sotto pressione perché le
critiche le danno fastidio, però la stampa libera in questo Paese funziona così.
L’Amministrazione amministra, fa un provvedimento e i cittadini, che siano
imprenditori o cittadine, esternano quello che devono esternare. La differenza
sostanziale, tra l’Amministrazione che ha dalla sua il potere pubblico e il cittadino che
invece della sua il potere pubblico non ce l’ha, consiste anche in una tematica che è il
linguaggio. Questo la ratio dell’interpellanza, per cui siamo certi che questo infortunio è
da ascrivere alla sua nervosa gestione della comunicazione e siamo altresì certi che il
suo compito di verifica di eventuali abusi è sempre improntato a caratteristiche di
imparzialità totale e assoluta e che, certamente, i cittadini che criticano non devono aver
paura nel farlo e che non saranno i cittadini a giudicare, come lei ha detto al giornale.
Ma se i cittadini criticano, possono avere ragione o torto, il Comune ha tutti gli
strumenti per rivalersi rispetto a chi eventualmente dice cose inesatte. Sotto il profilo
della sostanza, però, Assessore Sacco, il suo Regolamento dehors oggettivamente
presenta dei problemi di attuazione. Allora, guardi noi l’abbiamo, come dire, più volte,
se lo ricorderà, l’abbiamo più volte stimolata a prendere in considerazione le
osservazioni che le venivano poste delle organizzazioni di categoria e lei l’ha fatto, per
cui la prima versione del Regolamento dehors era una, la seconda versione era un’altra.
Quindi la invitiamo a continuare ad avere questo atteggiamento di accoglienza delle
sollecitazioni, di verifica puntuale. Se effettivamente questo Regolamento, che avete
tanto voluto e in qualche modo difeso, va nell’ottica, nell’obiettivo di interesse
pubblico, che certamente è quello di sanzionare, se vogliamo, come ha detto lei, come
rivendicate, non solo lei, ma tutta la Maggioranza del Movimento 5 Stelle che la
sostiene, il tema del contrasto all’abusivismo, ma anche quello di valorizzare al meglio
la nostra offerta di somministrazione - nel centro storico con alcune regole, fuori dal
centro storico con altre - e soprattutto un’economia che di fatto oggi è già duramente
provata. Quindi le chiedo scusa se ho nuovamente urtato la tua sensibilità producendole
ulteriore nervosismo presentandole questa interpellanza. Ritengo che il suo linguaggio
mediatico debba essere strutturalmente diverso. La invito a non dare dei contaballe ai
cittadini e agli imprenditori sui giornali. La invito a non minacciare ritorsioni da parte
dell’Amministrazione per i cittadini che sui giornali, o come ritengono di farlo,
compreso i social, criticano l’Amministrazione. Ultima cosa, la invito caldamente a
verificare, se ci sono le condizioni, a valle dell’entrata in vigore di questo Regolamento,
per eventualmente ulteriormente modificarlo. Se a valle di tutti questi inviti che le
formuliamo lei riterrà che ha fatto bene a dare dei contaballe ai cittadini, che ha fatto
bene a minacciarli sulla stampa dicendo che si sarebbe rivalso verso di loro e riterrà il
suo Regolamento dehors come la summa immodificabile, abbiamo svolto il nostro
ruolo. Lei tra un anno come dire andrà insieme agli altri a misurare se effettivamente ha
lavorato bene e noi andremo a misurare se effettivamente abbiamo fatto quello che
dovevamo fare, cioè segnalarle le cose che non andavano, ma soprattutto farle delle
proposte costruttive come abbiamo fatto in tutti questi anni.

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