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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Marzo 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2020-00098
"TORINO A OCCHI E ORECCHIE CHIUSE A CAVALLO DELLE ONDE ELETTROMAGNETICHE. DELLA SALUTE CHE NE SAR?? IL TRIBUNALE CE LO DIR?!" PRESENTATA IN DATA 15 GENNAIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO CURATELLA.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Passiamo a quella successiva, si tratta della meccanografico n. 202000098/002, i
presentatori sono i Consiglieri Curatella e Pollicino, risponde l’Assessore Pironti e
Unia, ma credo l’Assessore Pironti, vero? Me lo conferma, faccia con calma,
all’oggetto:

“Torino a occhi e orecchie chiuse a cavallo delle onde elettromagnetiche.
Della salute che ne sarà? Il Tribunale ce lo dirà!”

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Do subito la parola all’Assessore Pironti.

PIRONTI Marco (Assessore)
Sì, grazie. Le chiedo solo anticipatamente di avere qualche minuto in più, perché le
domande sono diverse, quindi spero di stare nei termini. Allora, Consigliere Curatella...

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Scusate, chiedo un po’ di silenzio in Aula perché l’Assessore sta parlando, chi ha
piacere di conversare, esca e così proseguiamo, grazie.

PIRONTI Marco (Assessore)
La ringrazio così è anche l’occasione per fare un po’ di chiarezza e il punto della
situazione sul tema, il tema 5G. Allora, il primo punto fa riferimento ad una recente
sentenza, in realtà non trovo riferimenti specifici, penso che sia la sentenza quella del
Tribunale di Ivrea che... Non ho capito.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Scusate, però lei vada avanti, Assessore, lei vada avanti nelle risposte, grazie.

PIRONTI Marco (Assessore)
Okay. Sentenze che spesso riguardano tecnologie anche in generale delle
telecomunicazioni, ma a questo punto cercherò di fare un breve richiamo alla fine
perché questa risposta è stata condivida con gli uffici e con il collega Unia che ha
predisposto delle risposte un po’ più puntuali. La seconda domanda, quindi poi sulla
prima tornerò al termine, la seconda domanda che chiede riferimenti sul
cronoprogramma per la predisposizione di un piano localizzazione antenne nella Città di
Torino allo scopo di governare la pianificazione in ottica di minimizzazione,
esposizione della popolazione, leggo quanto predisposto. Allora, dal punto di vista
normativo risulta opportuno menzionare la Legge 36/2001, articolo 8, comma 6, i
Comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento
urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai
campi elettromagnetici, il secondo aspetto, invece, la deliberazione della Giunta
Regionale del 5 settembre 2005 che richiamava una direttiva tecnica in materia di
localizzazione degli impianti radioelettrici che stabilisce la suddivisione del territorio
comunale in aree per la localizzazione degli impianti. Allora, in merito alla nuova
redazione piano di localizzazione non risultano ad oggi stati nominati da atti
organizzativi specifici, gruppi di lavoro dedicati alla formalizzazione e successiva
adozione di quanto richiesto dal Consiglio con l’approvazione della mozione 31/2019,
gli uffici sono coinvolti in attività di confronto e formazione con ARPA Piemonte
finalizzate all’aggiornamento sullo stato delle tecnologie del 5G, si ricorda che in merito
alla nuova redazione del piano localizzazione tale attività debba da un lato adottare la
direttiva tecnica regionale sopraccitata, quindi a livello regionale, e dall’altro tenere in
considerazione l’esito dei costi promossi dai gestori di servizi delle comunicazioni che
si sono susseguiti negli ultimi tempi, sentenze di diverso grado, TAR, Consiglio di Stato
precisano infatti che le Amministrazioni Comunali attraverso l’esercizio dei poteri di
pianificazione territoriale raccordano le esigenze urbanistiche con quelle di
minimizzazione dell’impatto elettromagnetico possono con il regolamento introdurre
limiti puntuali e specifici all’installazione degli impianti purché sia garantita comunque
una possibile localizzazione alternativa degli stessi in modo da rendere possibile la
copertura di rete del territorio nazionale. Le medesime sentenze precisano, infatti, che il
regolamento di localizzazione non può ostacolare le esigenze di copertura del servizio
introducendo impedimenti che penalizzino la realizzazione delle reti equiparate ad opere
di urbanizzazione primaria. D’altra parte è opportuno evidenziare come l’obiettivo di
minimizzazione ed esposizione per la popolazione sia di difficile realizzazione pratica
nei grandi centri urbani, considerata la presenza di reti diffuse e di una pluralità di
gestori e di un tessuto denso di edifici di altezza rilevante. Al punto 3) quali azioni
concrete siano state avviate in collaborazione con ARPA Piemonte allo scopo di
utilizzare solo nuovi impianti o potenziamento di impianti esistenti per i quali esistono
delle misure reali eseguite in continuo e non solo dati teorici e misure singole, in
riferimento all’espressione del parere di competenza di ARPA in materia di impianti
radioelettrici nuova installazione o modifiche di impianti esistenti si precisa che lo
stesso viene rilasciato sulla base di modellazioni delle condizioni più cautelative per gli
eventuali ricettori più esposti, nelle situazioni più critiche ARPA provvede comunque
sempre ad eseguire i monitoraggi in campo finalizzati a confermare il parere espresso,
quindi monitoraggi puntuali, aggiornando la propria base di conoscenza, in merito a
specifici iter autorizzativi è possibile approfondire tali aspetti tramite anche accesso ad
atti specifici. Passo al punto 5) e poi ritorno al punto 4) di mia competenza più diretta.
Punto 5) quale sia lo stato dell’arte e il cronoprogramma aggiornato per la realizzazione
definitiva in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino del Piano di
risanamento previsto per le antenne del Colle della Maddalena, qui faccio un breve
sunto, poi lascio agli atti la risposta scritta, riporto una brevissima cronistoria
sull’argomento, sul sito del Colle della Maddalena data la sua posizione strategica tale
da garantire un’adeguata copertura territoriale sono stati installati nel corso degli anni
numerosi impianti di diffusione radiotelevisiva. Sul sito Colle della Maddalena si
incontrano i confini del Comune di Pecetto Torinese, Moncalieri e Torino, Collegio
Regionale del 3 agosto 2004 n. 19 la Regione Piemonte ha assegnato alle province la
competenza relativa all’adozione di piani di risanamento da emissioni
elettromagnetiche, con determinazione dirigenziale n. 86 del 31 maggio 2012 viene
adottato il progetto di risanamento del Colle della Maddalena e viene concluso con esito
favorevole la Conferenza dei Servizi. In data 23 dicembre 2013 viene presentato, da
parte di un consulente tecnico incaricato dalla Provincia, il progetto preliminare Piano
di risanamento del sito Colle della Maddalena. Successivamente, con provvedimento
protocollo n. 54 sempre del 2013 la Giunta Provinciale in allora prese atto di tale
progetto preliminare rendendosi disponibile a fornire assistenza ai consorzi nei rapporti
con le Amministrazioni Comunali. Nello specifico, come detto precedentemente, il
Piano di risanamento prevede la ristrutturazione di tre tralicci di cui all’immagine che
poi troverà in allegato. Il Piano di risanamento approvato garantisce l’esistenza di
almeno una soluzione tecnica che non rende necessarie varianti urbanistiche specifiche,
ma presenta una criticità per il fatto che non stabilisce ulteriori criteri e obblighi
rendendo così il compito di attivare il progetto della delibera iniziative delle emittenti
e/o dei proprietari dei tralicci che allo stato attuale non stanno proseguendo nel progetto.
Il progetto di risanamento approvato prevede, infatti, che ristrutturando i tre tralicci di
cui sopra si possa garantire il rispetto dei limiti elettromagnetici facendo in modo che le
pubbliche amministrazioni coinvolte si impegnassero a favorire l’intero iter
autorizzativo. Si evidenza inoltre che responsabili di emissioni elettromagnetiche
risultano essere le antenne delle mittenti radio poste sui tralicci, il Piano di risanamento
prevede la ristrutturazione di tali tralicci che però non appartengono alle emittenti
radiotelevisive proprietarie delle antenne. Allo stato attuale risulta difficile quindi fare
previsioni circa tempistiche di realizzazione del Piano dal momento che esso risulta
condizionato da eventuali accordi tra proprietari dei tralicci ed emittenti radio, infatti il
Piano di risanamento approvato si concentra su aspetti tecnici a garanzia di fattibilità
amministrativo-burocratica, ma non entra negli aspetti gestionali come il libero accesso
ad eque condizioni e a tutte le emittenti, i rapporti economici tra i proprietari dei tralicci
ed emittenti stesse. Occorre però evidenziare come, nel corso del 2018, circa 10
emittenti radio soprattutto nazionali hanno richiesto il trasferimento di uno dei tralicci di
proprietà di EI Towers non oggetto tra l’altro del piano di risanamento, tali trasferimenti
sono stati autorizzati e dovrebbero concretizzarsi a breve. Dal momento che le antenne
delle emittenti radio sono presenti sul primo traliccio, traliccio B, a pochi metri da terra
mentre il nuovo traliccio, quello di EI Towers, sarà collocato a circa 100 metri d’altezza
si presume che il campo elettromagnetico misurato dal suolo diminuirà anche se non vi
è assoluta certezza che si riuscirà a rientrare nei limiti normativi. Punto 6) quali
interlocuzioni siano state avviate con la Regione Piemonte, i Ministeri Sanità, Istruzione
e Ambiente allo scopo di avviare in tempi rapidi una campagna informativa sull’utilizzo
consapevole delle nuove tecnologie allo scopo di minimizzarne gli effetti sulla salute.
L’articolo 10 della Legge 36/2001 stabilisce che il Ministro dell’Ambiente di concerto
con i Ministri della Sanità, dell’Università della ricerca scientifica e della pubblica
istruzione sono questi soggetti atti a promuovere lo svolgimento di campagne di
informazione e di educazione ambientale, pertanto la promozione di una qualsiasi
campagna di informazione sul tema dovrebbe essere effettuata di concerto con i
Ministeri sopraindicati anche alla scorta di opportune linee guida che non risultano ad
oggi emanate. Il Servizio scrivente, quindi l’Assessorato all’Ambiente, non è informato
circa eventuali interlocuzioni tra le parti sul tema. Torno però a questo punto sulla prima
domanda che ho lasciato volutamente in sospeso in quanto di mia diretta competenza
che vorrei premettere con uno dei messaggi che mi arriva puntualmente sul tema dai
nostri cittadini ed in particolare “Buongiorno, Assessore, ieri sono stato a Torino e
purtroppo sono dovuto scappare a gambe elevate dopo una trentina di minuti poiché
avevo letteralmente la testa che si apriva a metà. Fino a sera inoltrata ho sofferto -
continua lo stesso cittadino - le do un consiglio, gentilissimo Assessore, spero torniate
sui vostri passi che qui rischiate la galera tutti quanti”, perché volevo prendere spunto
da uno dei messaggi che puntualmente mi arrivano? Perché io credo che questo sia un
momento, ma altri ne troveremo nelle Commissioni e più volte ci siamo, vado in
chiusura, ci siamo confrontati perché questo tema è sicuramente di estremo interesse, di
estrema attenzione, la sua interpellanza nasce con..., il Tribunale ce lo dirà, in realtà non
vorrei che questo arrivasse al Tribunale anche perché i tempi di risposta sono lunghi e
non possiamo permetterci questo, in realtà più che avere occhi e orecchie chiuse
cerchiamo di avere gambe e mani attive, le faccio due esempi su questo, domani passerà
in Giunta...

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Mi scusi, abbiamo raddoppiato i minuti, siamo a 11 minuti e 23, chiuda e piuttosto
fornisca perché...

PIRONTI Marco (Assessore)
Sì, perché sono due elementi importanti, domani passerà in Giunta la costituzione di un
tavolo primo in Italia e l’unica Città che si doterà di questo tavolo così come avevamo
detto in Commissione di cui farà parte un rappresentante del MISE, rappresentante
dell’ASTEL che è questa associazione che raggruppa tutti gli operatori telefonici, tutti i
rappresentanti di operatori telefonici, gli Assessorati all’Ambiente, all’Edilizia,
all’Innovazione, l’ANCI, un tavolo che sarà di monitoraggio sul 5G. Ricordo e qui
concludo che sicuramente la nostra azione avrà un’estrema attenzione in un contesto
nazionale i cui limiti sono molto più cautelativi dell’intera Europa. Cito alcuni esempi,
60 volt il limite europeo, in Italia è 6 volt, 10 watt per metro quadro, in Italia è 0,1 watt
per metro quadro, quindi ci muoviamo già in un contesto estremamente cautelante, ma
in questo non vogliamo essere assolutamente parte che subisce queste indicazioni, ma
trarne le conseguenze e le ripeto la prima Città che si doterà di questo tavolo di
coordinamento, grazie, mi scuso.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Allora, molte grazie, Assessore Pironti. Passo la parola al Consigliere Curatella,
pregando di rimanere anche lui nei cinque minuti.

CURATELLA Cataldo
Grazie, io ringrazio l’Assessore della risposta e chiedo di avere la copia di quanto ha
letto in Aula. Cercherò di stare nei cinque minuti molto sintetico, allora, quale sentenza,
la sentenza del 14 gennaio 2020 Corte di Appello di Torino che ha condannato in
secondo grado l’INAIL. La Corte di Appello, io partirei da qui, afferma che si ritiene
che debba essere dato minor peso, bisogna dare minor peso, lo dice la Corte di Appello
di Torino, agli studi pubblicati da autori che non hanno dichiarato l’esistenza dei
conflitti di interesse o che sono in conflitto di interesse. Nel caso in esame possono
concretizzarsi possibili situazioni di conflitto di interesse, rispetto alla valutazione
dell’effetto sulla salute delle radiofrequenze, ad esempio quei casi in cui l’autore dello
studio ha effettuato consulenze per l’industria telefonica o ha ricevuto finanziamenti per
la realizzazione di studi dall’industria telefonica, oppure il caso in cui l’autore stesso sia
membro dell’ICNIRP, che è l’istituto che definisce i 60 volt/metro di cui lei parlava. E
continua la sentenza, infatti l’ICNIRP è un’organizzazione privata le cui linee guida
sulle radiofrequenze hanno una grande importanza economica e strategica per
l’industria delle telecomunicazioni, sto leggendo la sentenza della Corte di Appello, con
la quale peraltro diversi membri dell’ICNIRP hanno avuto legami attraverso rapporti di
consulenza. A parte possibili legami con l’industria, appare evidente che i membri
dell’ICNIRP, quindi l’istituto che definisce i limiti di esposizione e gli effetti sulla
salute legata alle radiofrequenze, dovrebbero astenersi dal valutare l’effetto sulla salute
di livelli di radiofrequenza, e in questo caso si sta facendo riferimento al rapporto
dell’estate scorsa dell’Istituto Superiore della Sanità, che è stato emesso da due
componenti dell’Istituto Superiore Sanità, che sono stati anche membri dell’ICNIRP,
oltre ad essere stati finanziati dall’industria. Quindi, si sta dicendo: “Attenzione”, la
sentenza della Corte di Appello di Torino, che è la prima al mondo che ha due gradi di
giudizio che danno ragione al lavoratore per gli effetti subiti dalle radiofrequenze, sta
dicendo: “Attenzione”, che prima di andare avanti, non si deve tanto prendere il
considerazione quello che dice l’ICNIRP che è quello che ha definito nella
raccomandazione europea del 1999 i limiti dei 60 volt/metro e sono quelli che hanno
definito, nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2002, i limiti di 6
volt/metro, oltretutto si (incomprensibile) 6 volt/metro per tenere in conto di impatti che
erano stati tenuti in considerazione dall’ICNIRP. Ora va bene il Tavolo, c’è già Bologna
che lo ha fatto da quasi due anni un Tavolo, però Bologna non si è limitata all’ANCI,
non si è limitata all’Assessorato, ha considerato l’Ordine dei Medici, ha considerato le
ASL, ha considerato (incomprensibile), ha considerato diversi fattori che non guardano
solo la tecnologia, guardando anche chi ha capacità competenze in ambito medico, chi
può dire quali sono gli effetti sulla salute facendo riferimento oltretutto a Bologna c’è
anche l’Istituto Ramazzini che fa parte del tavolo istituito dal Comune di Bologna due
anni fa se ricordo bene, ovvero ha preso in considerazioni tecnici non legati all’industria
e ai gestori. Torino non ha un regolamento, Torino non ha mai fatto un regolamento
delle antenne, ha preso alcuni spunti e li ha messi nel Regolamento edilizio, quello che
chiede l’articolo 8, comma 6 della Legge del 2001, la Legge 36 che è la legge quadro
sull’esposizione, è una pianificazione delle antenne, che non è impedire ai gestori di
svolgere il servizio, perché nessuno lo può fare, le telecomunicazioni sono considerate
un sistema strategico dal punto di vista nazionale. Quello che chiede quell’articolo è di
pianificazione la dislocazione sul territorio, garantendo il servizio, ma in posizioni tali
da minimizzare l’esposizione delle persone, è una cosa ben diversa da andare a bloccare
le antenne ed è quello lo studio che deve essere fatto, è quello che hanno chiesto anche i
cittadini, c’è stata anche una raccolta firme, nel novembre 2018, lei non c’era ancora,
quindi posso capire, forse gli uffici non l’hanno fatto presente, ci sono stati anche molti
cittadini che sono preoccupati che non chiedono blocchiamo tutto, dicono facciamo un
piano antenne e ci sono anche sentenze che dicono che il piano antenne è una cosa che
si deve fare purché non vada a bloccare e quindi è una cosa che serve a pianificare il
territorio perché la pianificazione territoriale è una competenza in carico al Comune, in
assenza di pianificazione territoriale il gestore decide per tutti. Vorrei concludere,
perché se no vado troppo lungo, allora, non mi piace la risposta la legge quadro,
l’articolo 10 della Legge 36 dice che l’informazione e la sensibilizzazione è di
competenza dei Ministeri perché, Assessore, a gennaio del 2019 sentenza n. 500 del
TAR del Lazio i Ministeri dell’Ambiente, della Sanità e dell’Istruzione sono stati
condannati perché dal 2001 ad oggi non hanno mai attuato quell’articolo 10, la legge
quadro prevedeva anche un finanziamento e in assenza di azione a livello centrale
l’Amministrazione non se ne può lavare le mani e dice devono fare gli altri. Allora,
cominciamo a spiegare banalmente ai ragazzi delle scuole, quindi all’interno
dell’istruzione, vedo presente anche l’Assessora Di Martino, che l’utilizzo banalmente
di un auricolare con cavo, e quindi non con connessione Wi-Fi abbatte di 100 volte
l’esposizione alle radiofrequenze in utilizzo dei cellulari che è la stessa cosa che dice la
sentenza della Corte d’Appello, che all’epoca quando si è verificato l’evento non erano
a disposizione, ma adesso ci sono. Manca completamente un’informazione, un’attività
di sensibilizzazione partendo dalle scuole. Io credo che su questo tema sia fondamentale
agire a tutela dei cittadini: è vero che possono fare accesso dati, il problema sa,
Assessore, è che Torino, gli uffici della Città di Torino ai cittadini, se non è il
Consigliere Comunale a fare accesso dati e chiedono informazioni sul tilt meccanico,
tilt elettronico, potenza antenna, che sono i dati che servono, tra gli altri, per calcolare
l’effettiva esposizione dei cittadini, ai cittadini viene risposto: “Sono dati riservati
commerciali, non ve li possiamo dire”, ed io ho le risposte dagli uffici che mi dicono
che io quei dati non li posso divulgare, non posso dire ai cittadini quanto valgono, ma
non per divulgare dati commerciali, perché sono dati che servono per calcolare in modo
puntuale qual è l’esposizione, e le do un’informazione che qui non era riportata,
l’ARPA quando parla di dati io vorrei capire quali strumenti utilizza sul 5G per fare le
misure perché sulla qualità dell’aria non vuole che si utilizzino strumenti non validati e
il portale a cui li manda per fare le verifiche, per dire andate a vedere sul geoportale
ARPA i valori di esposizione, se uno va sul geoportale ARPA è difficile trovare delle
misure che non risalgano al 2012 o 2011 o 2006, misure recenti ce ne sono pochissime.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Chiuda, Consigliere.

CURATELLA Cataldo
Chiudo, mi scusi. Allora, io adesso manderò una mail al Presidente per fare un
approfondimento perché credo che questa sentenza e se l’Assessore non ha avuto modo
di leggerla, io la invio all’Assessore, ce l’ha l’Assessore, perfetto, perché questa
sentenza cambia completamente il panorama e rischia veramente se si va avanti senza
tenerne conto e senza modificare le azioni che sono state attuate si rischia poi di trovarsi
bloccati da delle sentenze perché i cittadini alla fine denunceranno il Comune se si va
avanti in questo modo.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Consigliere Curatella, io la ringrazio di quello che sarà poi l’approfondimento in
Commissione e ci sarà la possibilità di fare il dibattito giustamente che forse
l’interpellanza giustamente non ci permette e non ci dà modo.
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