Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Passiamo a quella successiva, si tratta della meccanografico n. 202000098/002, i presentatori sono i Consiglieri Curatella e Pollicino, risponde l’Assessore Pironti e Unia, ma credo l’Assessore Pironti, vero? Me lo conferma, faccia con calma, all’oggetto: “Torino a occhi e orecchie chiuse a cavallo delle onde elettromagnetiche. Della salute che ne sarà? Il Tribunale ce lo dirà!” FERRERO Viviana (Vicepresidente) Do subito la parola all’Assessore Pironti. PIRONTI Marco (Assessore) Sì, grazie. Le chiedo solo anticipatamente di avere qualche minuto in più, perché le domande sono diverse, quindi spero di stare nei termini. Allora, Consigliere Curatella... FERRERO Viviana (Vicepresidente) Scusate, chiedo un po’ di silenzio in Aula perché l’Assessore sta parlando, chi ha piacere di conversare, esca e così proseguiamo, grazie. PIRONTI Marco (Assessore) La ringrazio così è anche l’occasione per fare un po’ di chiarezza e il punto della situazione sul tema, il tema 5G. Allora, il primo punto fa riferimento ad una recente sentenza, in realtà non trovo riferimenti specifici, penso che sia la sentenza quella del Tribunale di Ivrea che... Non ho capito. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Scusate, però lei vada avanti, Assessore, lei vada avanti nelle risposte, grazie. PIRONTI Marco (Assessore) Okay. Sentenze che spesso riguardano tecnologie anche in generale delle telecomunicazioni, ma a questo punto cercherò di fare un breve richiamo alla fine perché questa risposta è stata condivida con gli uffici e con il collega Unia che ha predisposto delle risposte un po’ più puntuali. La seconda domanda, quindi poi sulla prima tornerò al termine, la seconda domanda che chiede riferimenti sul cronoprogramma per la predisposizione di un piano localizzazione antenne nella Città di Torino allo scopo di governare la pianificazione in ottica di minimizzazione, esposizione della popolazione, leggo quanto predisposto. Allora, dal punto di vista normativo risulta opportuno menzionare la Legge 36/2001, articolo 8, comma 6, i Comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, il secondo aspetto, invece, la deliberazione della Giunta Regionale del 5 settembre 2005 che richiamava una direttiva tecnica in materia di localizzazione degli impianti radioelettrici che stabilisce la suddivisione del territorio comunale in aree per la localizzazione degli impianti. Allora, in merito alla nuova redazione piano di localizzazione non risultano ad oggi stati nominati da atti organizzativi specifici, gruppi di lavoro dedicati alla formalizzazione e successiva adozione di quanto richiesto dal Consiglio con l’approvazione della mozione 31/2019, gli uffici sono coinvolti in attività di confronto e formazione con ARPA Piemonte finalizzate all’aggiornamento sullo stato delle tecnologie del 5G, si ricorda che in merito alla nuova redazione del piano localizzazione tale attività debba da un lato adottare la direttiva tecnica regionale sopraccitata, quindi a livello regionale, e dall’altro tenere in considerazione l’esito dei costi promossi dai gestori di servizi delle comunicazioni che si sono susseguiti negli ultimi tempi, sentenze di diverso grado, TAR, Consiglio di Stato precisano infatti che le Amministrazioni Comunali attraverso l’esercizio dei poteri di pianificazione territoriale raccordano le esigenze urbanistiche con quelle di minimizzazione dell’impatto elettromagnetico possono con il regolamento introdurre limiti puntuali e specifici all’installazione degli impianti purché sia garantita comunque una possibile localizzazione alternativa degli stessi in modo da rendere possibile la copertura di rete del territorio nazionale. Le medesime sentenze precisano, infatti, che il regolamento di localizzazione non può ostacolare le esigenze di copertura del servizio introducendo impedimenti che penalizzino la realizzazione delle reti equiparate ad opere di urbanizzazione primaria. D’altra parte è opportuno evidenziare come l’obiettivo di minimizzazione ed esposizione per la popolazione sia di difficile realizzazione pratica nei grandi centri urbani, considerata la presenza di reti diffuse e di una pluralità di gestori e di un tessuto denso di edifici di altezza rilevante. Al punto 3) quali azioni concrete siano state avviate in collaborazione con ARPA Piemonte allo scopo di utilizzare solo nuovi impianti o potenziamento di impianti esistenti per i quali esistono delle misure reali eseguite in continuo e non solo dati teorici e misure singole, in riferimento all’espressione del parere di competenza di ARPA in materia di impianti radioelettrici nuova installazione o modifiche di impianti esistenti si precisa che lo stesso viene rilasciato sulla base di modellazioni delle condizioni più cautelative per gli eventuali ricettori più esposti, nelle situazioni più critiche ARPA provvede comunque sempre ad eseguire i monitoraggi in campo finalizzati a confermare il parere espresso, quindi monitoraggi puntuali, aggiornando la propria base di conoscenza, in merito a specifici iter autorizzativi è possibile approfondire tali aspetti tramite anche accesso ad atti specifici. Passo al punto 5) e poi ritorno al punto 4) di mia competenza più diretta. Punto 5) quale sia lo stato dell’arte e il cronoprogramma aggiornato per la realizzazione definitiva in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino del Piano di risanamento previsto per le antenne del Colle della Maddalena, qui faccio un breve sunto, poi lascio agli atti la risposta scritta, riporto una brevissima cronistoria sull’argomento, sul sito del Colle della Maddalena data la sua posizione strategica tale da garantire un’adeguata copertura territoriale sono stati installati nel corso degli anni numerosi impianti di diffusione radiotelevisiva. Sul sito Colle della Maddalena si incontrano i confini del Comune di Pecetto Torinese, Moncalieri e Torino, Collegio Regionale del 3 agosto 2004 n. 19 la Regione Piemonte ha assegnato alle province la competenza relativa all’adozione di piani di risanamento da emissioni elettromagnetiche, con determinazione dirigenziale n. 86 del 31 maggio 2012 viene adottato il progetto di risanamento del Colle della Maddalena e viene concluso con esito favorevole la Conferenza dei Servizi. In data 23 dicembre 2013 viene presentato, da parte di un consulente tecnico incaricato dalla Provincia, il progetto preliminare Piano di risanamento del sito Colle della Maddalena. Successivamente, con provvedimento protocollo n. 54 sempre del 2013 la Giunta Provinciale in allora prese atto di tale progetto preliminare rendendosi disponibile a fornire assistenza ai consorzi nei rapporti con le Amministrazioni Comunali. Nello specifico, come detto precedentemente, il Piano di risanamento prevede la ristrutturazione di tre tralicci di cui all’immagine che poi troverà in allegato. Il Piano di risanamento approvato garantisce l’esistenza di almeno una soluzione tecnica che non rende necessarie varianti urbanistiche specifiche, ma presenta una criticità per il fatto che non stabilisce ulteriori criteri e obblighi rendendo così il compito di attivare il progetto della delibera iniziative delle emittenti e/o dei proprietari dei tralicci che allo stato attuale non stanno proseguendo nel progetto. Il progetto di risanamento approvato prevede, infatti, che ristrutturando i tre tralicci di cui sopra si possa garantire il rispetto dei limiti elettromagnetici facendo in modo che le pubbliche amministrazioni coinvolte si impegnassero a favorire l’intero iter autorizzativo. Si evidenza inoltre che responsabili di emissioni elettromagnetiche risultano essere le antenne delle mittenti radio poste sui tralicci, il Piano di risanamento prevede la ristrutturazione di tali tralicci che però non appartengono alle emittenti radiotelevisive proprietarie delle antenne. Allo stato attuale risulta difficile quindi fare previsioni circa tempistiche di realizzazione del Piano dal momento che esso risulta condizionato da eventuali accordi tra proprietari dei tralicci ed emittenti radio, infatti il Piano di risanamento approvato si concentra su aspetti tecnici a garanzia di fattibilità amministrativo-burocratica, ma non entra negli aspetti gestionali come il libero accesso ad eque condizioni e a tutte le emittenti, i rapporti economici tra i proprietari dei tralicci ed emittenti stesse. Occorre però evidenziare come, nel corso del 2018, circa 10 emittenti radio soprattutto nazionali hanno richiesto il trasferimento di uno dei tralicci di proprietà di EI Towers non oggetto tra l’altro del piano di risanamento, tali trasferimenti sono stati autorizzati e dovrebbero concretizzarsi a breve. Dal momento che le antenne delle emittenti radio sono presenti sul primo traliccio, traliccio B, a pochi metri da terra mentre il nuovo traliccio, quello di EI Towers, sarà collocato a circa 100 metri d’altezza si presume che il campo elettromagnetico misurato dal suolo diminuirà anche se non vi è assoluta certezza che si riuscirà a rientrare nei limiti normativi. Punto 6) quali interlocuzioni siano state avviate con la Regione Piemonte, i Ministeri Sanità, Istruzione e Ambiente allo scopo di avviare in tempi rapidi una campagna informativa sull’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie allo scopo di minimizzarne gli effetti sulla salute. L’articolo 10 della Legge 36/2001 stabilisce che il Ministro dell’Ambiente di concerto con i Ministri della Sanità, dell’Università della ricerca scientifica e della pubblica istruzione sono questi soggetti atti a promuovere lo svolgimento di campagne di informazione e di educazione ambientale, pertanto la promozione di una qualsiasi campagna di informazione sul tema dovrebbe essere effettuata di concerto con i Ministeri sopraindicati anche alla scorta di opportune linee guida che non risultano ad oggi emanate. Il Servizio scrivente, quindi l’Assessorato all’Ambiente, non è informato circa eventuali interlocuzioni tra le parti sul tema. Torno però a questo punto sulla prima domanda che ho lasciato volutamente in sospeso in quanto di mia diretta competenza che vorrei premettere con uno dei messaggi che mi arriva puntualmente sul tema dai nostri cittadini ed in particolare “Buongiorno, Assessore, ieri sono stato a Torino e purtroppo sono dovuto scappare a gambe elevate dopo una trentina di minuti poiché avevo letteralmente la testa che si apriva a metà. Fino a sera inoltrata ho sofferto - continua lo stesso cittadino - le do un consiglio, gentilissimo Assessore, spero torniate sui vostri passi che qui rischiate la galera tutti quanti”, perché volevo prendere spunto da uno dei messaggi che puntualmente mi arrivano? Perché io credo che questo sia un momento, ma altri ne troveremo nelle Commissioni e più volte ci siamo, vado in chiusura, ci siamo confrontati perché questo tema è sicuramente di estremo interesse, di estrema attenzione, la sua interpellanza nasce con..., il Tribunale ce lo dirà, in realtà non vorrei che questo arrivasse al Tribunale anche perché i tempi di risposta sono lunghi e non possiamo permetterci questo, in realtà più che avere occhi e orecchie chiuse cerchiamo di avere gambe e mani attive, le faccio due esempi su questo, domani passerà in Giunta... FERRERO Viviana (Vicepresidente) Mi scusi, abbiamo raddoppiato i minuti, siamo a 11 minuti e 23, chiuda e piuttosto fornisca perché... PIRONTI Marco (Assessore) Sì, perché sono due elementi importanti, domani passerà in Giunta la costituzione di un tavolo primo in Italia e l’unica Città che si doterà di questo tavolo così come avevamo detto in Commissione di cui farà parte un rappresentante del MISE, rappresentante dell’ASTEL che è questa associazione che raggruppa tutti gli operatori telefonici, tutti i rappresentanti di operatori telefonici, gli Assessorati all’Ambiente, all’Edilizia, all’Innovazione, l’ANCI, un tavolo che sarà di monitoraggio sul 5G. Ricordo e qui concludo che sicuramente la nostra azione avrà un’estrema attenzione in un contesto nazionale i cui limiti sono molto più cautelativi dell’intera Europa. Cito alcuni esempi, 60 volt il limite europeo, in Italia è 6 volt, 10 watt per metro quadro, in Italia è 0,1 watt per metro quadro, quindi ci muoviamo già in un contesto estremamente cautelante, ma in questo non vogliamo essere assolutamente parte che subisce queste indicazioni, ma trarne le conseguenze e le ripeto la prima Città che si doterà di questo tavolo di coordinamento, grazie, mi scuso. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, molte grazie, Assessore Pironti. Passo la parola al Consigliere Curatella, pregando di rimanere anche lui nei cinque minuti. CURATELLA Cataldo Grazie, io ringrazio l’Assessore della risposta e chiedo di avere la copia di quanto ha letto in Aula. Cercherò di stare nei cinque minuti molto sintetico, allora, quale sentenza, la sentenza del 14 gennaio 2020 Corte di Appello di Torino che ha condannato in secondo grado l’INAIL. La Corte di Appello, io partirei da qui, afferma che si ritiene che debba essere dato minor peso, bisogna dare minor peso, lo dice la Corte di Appello di Torino, agli studi pubblicati da autori che non hanno dichiarato l’esistenza dei conflitti di interesse o che sono in conflitto di interesse. Nel caso in esame possono concretizzarsi possibili situazioni di conflitto di interesse, rispetto alla valutazione dell’effetto sulla salute delle radiofrequenze, ad esempio quei casi in cui l’autore dello studio ha effettuato consulenze per l’industria telefonica o ha ricevuto finanziamenti per la realizzazione di studi dall’industria telefonica, oppure il caso in cui l’autore stesso sia membro dell’ICNIRP, che è l’istituto che definisce i 60 volt/metro di cui lei parlava. E continua la sentenza, infatti l’ICNIRP è un’organizzazione privata le cui linee guida sulle radiofrequenze hanno una grande importanza economica e strategica per l’industria delle telecomunicazioni, sto leggendo la sentenza della Corte di Appello, con la quale peraltro diversi membri dell’ICNIRP hanno avuto legami attraverso rapporti di consulenza. A parte possibili legami con l’industria, appare evidente che i membri dell’ICNIRP, quindi l’istituto che definisce i limiti di esposizione e gli effetti sulla salute legata alle radiofrequenze, dovrebbero astenersi dal valutare l’effetto sulla salute di livelli di radiofrequenza, e in questo caso si sta facendo riferimento al rapporto dell’estate scorsa dell’Istituto Superiore della Sanità, che è stato emesso da due componenti dell’Istituto Superiore Sanità, che sono stati anche membri dell’ICNIRP, oltre ad essere stati finanziati dall’industria. Quindi, si sta dicendo: “Attenzione”, la sentenza della Corte di Appello di Torino, che è la prima al mondo che ha due gradi di giudizio che danno ragione al lavoratore per gli effetti subiti dalle radiofrequenze, sta dicendo: “Attenzione”, che prima di andare avanti, non si deve tanto prendere il considerazione quello che dice l’ICNIRP che è quello che ha definito nella raccomandazione europea del 1999 i limiti dei 60 volt/metro e sono quelli che hanno definito, nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2002, i limiti di 6 volt/metro, oltretutto si (incomprensibile) 6 volt/metro per tenere in conto di impatti che erano stati tenuti in considerazione dall’ICNIRP. Ora va bene il Tavolo, c’è già Bologna che lo ha fatto da quasi due anni un Tavolo, però Bologna non si è limitata all’ANCI, non si è limitata all’Assessorato, ha considerato l’Ordine dei Medici, ha considerato le ASL, ha considerato (incomprensibile), ha considerato diversi fattori che non guardano solo la tecnologia, guardando anche chi ha capacità competenze in ambito medico, chi può dire quali sono gli effetti sulla salute facendo riferimento oltretutto a Bologna c’è anche l’Istituto Ramazzini che fa parte del tavolo istituito dal Comune di Bologna due anni fa se ricordo bene, ovvero ha preso in considerazioni tecnici non legati all’industria e ai gestori. Torino non ha un regolamento, Torino non ha mai fatto un regolamento delle antenne, ha preso alcuni spunti e li ha messi nel Regolamento edilizio, quello che chiede l’articolo 8, comma 6 della Legge del 2001, la Legge 36 che è la legge quadro sull’esposizione, è una pianificazione delle antenne, che non è impedire ai gestori di svolgere il servizio, perché nessuno lo può fare, le telecomunicazioni sono considerate un sistema strategico dal punto di vista nazionale. Quello che chiede quell’articolo è di pianificazione la dislocazione sul territorio, garantendo il servizio, ma in posizioni tali da minimizzare l’esposizione delle persone, è una cosa ben diversa da andare a bloccare le antenne ed è quello lo studio che deve essere fatto, è quello che hanno chiesto anche i cittadini, c’è stata anche una raccolta firme, nel novembre 2018, lei non c’era ancora, quindi posso capire, forse gli uffici non l’hanno fatto presente, ci sono stati anche molti cittadini che sono preoccupati che non chiedono blocchiamo tutto, dicono facciamo un piano antenne e ci sono anche sentenze che dicono che il piano antenne è una cosa che si deve fare purché non vada a bloccare e quindi è una cosa che serve a pianificare il territorio perché la pianificazione territoriale è una competenza in carico al Comune, in assenza di pianificazione territoriale il gestore decide per tutti. Vorrei concludere, perché se no vado troppo lungo, allora, non mi piace la risposta la legge quadro, l’articolo 10 della Legge 36 dice che l’informazione e la sensibilizzazione è di competenza dei Ministeri perché, Assessore, a gennaio del 2019 sentenza n. 500 del TAR del Lazio i Ministeri dell’Ambiente, della Sanità e dell’Istruzione sono stati condannati perché dal 2001 ad oggi non hanno mai attuato quell’articolo 10, la legge quadro prevedeva anche un finanziamento e in assenza di azione a livello centrale l’Amministrazione non se ne può lavare le mani e dice devono fare gli altri. Allora, cominciamo a spiegare banalmente ai ragazzi delle scuole, quindi all’interno dell’istruzione, vedo presente anche l’Assessora Di Martino, che l’utilizzo banalmente di un auricolare con cavo, e quindi non con connessione Wi-Fi abbatte di 100 volte l’esposizione alle radiofrequenze in utilizzo dei cellulari che è la stessa cosa che dice la sentenza della Corte d’Appello, che all’epoca quando si è verificato l’evento non erano a disposizione, ma adesso ci sono. Manca completamente un’informazione, un’attività di sensibilizzazione partendo dalle scuole. Io credo che su questo tema sia fondamentale agire a tutela dei cittadini: è vero che possono fare accesso dati, il problema sa, Assessore, è che Torino, gli uffici della Città di Torino ai cittadini, se non è il Consigliere Comunale a fare accesso dati e chiedono informazioni sul tilt meccanico, tilt elettronico, potenza antenna, che sono i dati che servono, tra gli altri, per calcolare l’effettiva esposizione dei cittadini, ai cittadini viene risposto: “Sono dati riservati commerciali, non ve li possiamo dire”, ed io ho le risposte dagli uffici che mi dicono che io quei dati non li posso divulgare, non posso dire ai cittadini quanto valgono, ma non per divulgare dati commerciali, perché sono dati che servono per calcolare in modo puntuale qual è l’esposizione, e le do un’informazione che qui non era riportata, l’ARPA quando parla di dati io vorrei capire quali strumenti utilizza sul 5G per fare le misure perché sulla qualità dell’aria non vuole che si utilizzino strumenti non validati e il portale a cui li manda per fare le verifiche, per dire andate a vedere sul geoportale ARPA i valori di esposizione, se uno va sul geoportale ARPA è difficile trovare delle misure che non risalgano al 2012 o 2011 o 2006, misure recenti ce ne sono pochissime. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Chiuda, Consigliere. CURATELLA Cataldo Chiudo, mi scusi. Allora, io adesso manderò una mail al Presidente per fare un approfondimento perché credo che questa sentenza e se l’Assessore non ha avuto modo di leggerla, io la invio all’Assessore, ce l’ha l’Assessore, perfetto, perché questa sentenza cambia completamente il panorama e rischia veramente se si va avanti senza tenerne conto e senza modificare le azioni che sono state attuate si rischia poi di trovarsi bloccati da delle sentenze perché i cittadini alla fine denunceranno il Comune se si va avanti in questo modo. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Consigliere Curatella, io la ringrazio di quello che sarà poi l’approfondimento in Commissione e ci sarà la possibilità di fare il dibattito giustamente che forse l’interpellanza giustamente non ci permette e non ci dà modo. |