Interventi |
POLLICINO Marina Grazie, Assessore Iaria. Diciamo che ho fatto un po’ fatica a seguire quanto lei mi ha detto, perché parlava in maniera piuttosto veloce e anche a bassa voce, però credo di aver capito che tutta la prima parte sia stata una lettura della delibera che era stata votata, presentata in Consiglio Comunale il 23 aprile. Comunque, conoscendo la sua sensibilità rispetto ai temi della cultura storica e di storia militare nello specifico, avrà certamente compreso il senso della mia interpellanza. Quando è stato illustrato il progetto in Commissione dal suo predecessore, l’ex Vicesindaco Montanari, e anche quando è stata votata all’unanimità dei presenti, favorevoli anche le Minoranze, la delibera ad aprile del 2018, si era evidenziata la fatica di un processo di compartecipazione tra enti diversi, il Demanio, le Forze Armate, il Ministero della Difesa, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Città di Torino, che tuttavia aveva portato a un accordo ampiamente condiviso da tutti gli attori coinvolti. Un progetto che prevedeva la riqualificazione e la trasformazione di due aree importanti per la città: la Caserma Dabormida, destinata ad accogliere il Museo dell’Artiglieria, e la Caserma Amione, nella quale è previsto invece il progetto nazionale di Federal Building di Torino, cioè del concentramento di spazi ad uso governativo all’interno di un unico compendio, con la nascita della Cittadella delle Pubbliche Amministrazioni. Si ipotizzava la somma di 100 milioni di Euro a fine operazione e si immaginava già, alla fine del 2018, l’indizione di un concorso di idee con il coinvolgimento della Fondazione degli Architetti. La stampa indicava la conclusione dei primi bandi entro il 2019, lo smantellamento dei primi cantieri per il 2021 e la fine di tutti i lavori nel 2022. In tutto questo il Museo dell’Artiglieria prevedeva due articolazioni: il Museo, diciamo, deposito in piazza d’Armi e il Museo avente una maggiore specificità nel Mastio della Cittadella, in attesa del reperimento delle risorse necessarie per terminarne i lavori, della Cittadella intendo. Nel frattempo leggo dai giornali che il Museo nascosto nei depositi di via Lecce punta sulla formazione per restauratori d’armi attraverso una convenzione fra Esercito, Università di Torino e il Centro di Restauro di Venaria e che si sta inoltre procedendo all’enorme lavoro di catalogazione dei materiali conservati. Ecco perché mi è sembrato necessario rivedere un po’ il cronoprogramma delle azioni previste, perché non avevamo più evidenza dei progressi del progetto. Dalla sua risposta, ripeto, ho avuto un po’ di difficoltà ad ascoltare, però dalla sua risposta mi pare di capire, di cogliere che il programma non stia procedendo affatto secondo le tempistiche indicate in allora; i lavori sono rimasti al palo; dell’allestimento del Museo di Dabormida, boh, del Museo non c’è traccia, e comunque di questo passo l’apertura avverrà il mese del poi e l’anno del mai. In merito poi alla riqualificazione e alla trasformazione della Caserma Amione, i bandi sono stati effettuati? Lei non mi ha detto nulla in proposito. Sono ancora da effettuare? Sono stati soltanto annunciati? Mi sembra veramente tutto in alto mare. Quindi, io non mi ritengo soddisfatta di questa risposta e credo che sia necessario un ulteriore passaggio nella Commissione competente. Grazie. |