Interventi |
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) In base a quanto stabilito dal punto D del verbale di intesa tra la Città di Torino, la Prefettura e la delegazione degli occupanti di Cavallerizza, citato nell’interpellanza, nei giorni precedenti la deliberazione dei locali di Cavallerizza, la Prefettura ha fornito una rosa di 12 nomi, corrispondenti ad occupanti, che, ognuno con le proprie diverse problematiche, dichiaravano di non avere alternative alloggiative. L’elenco è stato girato al mio staff che, con l’aiuto degli uffici, ha immediatamente avviato tutte le verifiche, rispetto alle quali è emerso ciò che si poteva attivare o meno ad ogni singola situazione. Delle 12 persone contattate attraverso un referente, tre non avevano la residenza in Torino, quattro potevano tornare da parenti o hanno dichiarato di potersi sistemare autonomamente, quattro erano percettori o di Reddito di cittadinanza, o di lavoro a tempo indeterminato, uno era una persona conosciuta dagli uffici degli Adulti in Difficoltà. Escludendo, dunque, le sette persone rispetto alle quali non si potevano utilizzare gli strumenti delle politiche sociali abitative della Città, così come concordato nel verbale di intesa citato, perché, appunto, privi di residenza o con soluzioni alternative, le quattro persone rimanenti avevano... la situazione era: ai quattro con reddito era stato proposto di iscriversi a Lo.C.A.Re.. Il cittadino con reddito da lavoro a tempo indeterminato avrebbe potuto iscriversi per poter prendere in locazione un alloggio, in cui ognuno del gruppo dei percettori di Reddito di cittadinanza avrebbe pagato la propria quota insieme ai compagni; proposta che sembrava essere stata accolta anche con un certo entusiasmo, ma da allora non si sono più fatti vivi, né per quello, né per ipotizzare altre progettualità. All’unica signora già conosciuta dal Servizio Adulti in Difficoltà era stato chiesto di poter essere collocata presso gli uffici di via Bruino, per ipotizzare delle collocazioni, ma non si è presentata. Il giorno della liberazione dei locali nessuna delle 12 persone dell’elenco era presente all’interno di Cavallerizza, tranne la signora di cui sopra, già conosciuta dal Servizio Adulti in Difficoltà e un signore non previsto nell’elenco, ma persona fragile, anch’essa conosciuta. Le persone dello staff degli uffici presenti anche nel giorno della Liberazione hanno personalmente colloquiato con queste due persone, invitandole a prendere tutti i propri beni personali e a seguirli presso gli uffici di via Bruino per un ulteriore colloquio di approfondimento e per concordare. La signora, una volta uscita da Cavallerizza, si è rifiutata di farsi accompagnare in via Bruino, mentre il signore ha acconsentito e ha successivamente concordato, in via assolutamente temporanea, una collocazione notturna presso la struttura di corso Tazzoli, in attesa di essere preso in carico dai Servizi che avrebbero lavorato su altra sistemazione alloggiativa. Dopo il primo pernottamento presso la struttura, ha fatto perdere le tracce. È stato quindi subito allertato il Servizio BOA, che non lo ha incrociato, ma qualche settimana dopo, dopo questa assenza da Torino, è stato segnalato, dopo le festività natalizie, da un’associazione che lo conosce da anni e che, insieme agli uffici di via Bruino, sta nuovamente cercando di agganciarlo per inserirlo in un percorso di accompagnamento. Si tratta di una persona abbastanza complicata, perché non ritiene di abitare in un posto come un dormitorio, ma ha delle fragilità per cui, pur avendo molti amici e spesso viene ospitato da associazioni o da persone che sono disposte ad accoglierlo, non riesce a fermarsi molto a lungo per ragioni sue, che non racconto nel dettaglio, perché, ovviamente, non racconto gli affari di una persona per ragioni di privacy. Questa persona, però, noi la stiamo continuando a seguire nel suo itinerario in ospitalità presso persone che lo accolgono, stiamo cercando di continuare a trovargli una collocazione un po’ più stabile, sia per lui, sia per i materiali da lui prodotti, è un artista anche di un certo valore e quindi... valore da un punto di vista... magari anche economico, ma soprattutto dal punto di vista della qualità del suo lavoro e quindi l’obiettivo è quello di provare a trovare un luogo dove possa avere una sorta di atelier e dove possa anche avere uno spazio. Non è una situazione facile, per cui stiamo continuando a lavorarci e in questo momento va in ospitalità, un po’ da una persona, un po’ dall’altra, perché, appunto, è una persona complicata. |