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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 17 Febbraio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-00089
BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO 2020/2022. VARIAZIONI. I PROVVEDIMENTO.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Questa prima variazione che arriva alla metà del mese di febbraio,
dal nostro punto di vista, pur ovviamente essendo, come peraltro ha illustrato
correttamente l'Assessore Rolando, un aggiustamento in virtù del fatto che è arrivata
l'anticipazione di liquidità per 130 milioni, in virtù di questo intervento di Cassa
Depositi e Prestiti, ci fornisce un ulteriore elemento di valutazione più generale rispetto
all'impostazione generale del bilancio della Città. Un bilancio che abbiamo già avuto
modo di dire, di fatto, appoggia su alcuni elementi che non ci sentiamo di condividere,
in particolar modo per quello che riguarda l'impiego delle somme derivanti dai maggiori
investimenti che si sono andate a costruire per la rinegoziazione dei mutui, quella
famosa modalità con cui sono stati spostati sui nostri nipoti, sui nostri pronipoti, oneri
finanziari per decine di milioni di euro e che, di fatto, ha reso nelle disponibilità di
questa Amministrazione soldi piuttosto corposi e come peraltro mai prima erano stati in
qualche modo resi disponibili, per poter fare investimenti; investimenti che, a nostro
modo di vedere, avrebbero dovuto essere indirizzati anche, almeno in termini, se
vogliamo, simbolici, se non proprio risolutivi, su alcune delle grandi questioni aperte di
questa città, su cui invece non abbiamo, se non assistito a dichiarazioni anche roboanti,
anche di pacche sulle spalle, attestazioni di stima, ma poi, di fatto, nella concretezza
pratica operativa nulla si è visto. Cito un caso che ci sta particolarmente a cuore, ma non
è che ci sta particolarmente a cuore perché, come dire, è un elemento a cui siamo
affezionati, ma perché riteniamo possa essere simbolicamente rappresentativo di come
questa Amministrazione, anche in questo caso, nella gestione di queste importanti
risorse, stiamo parlando di oltre 50 milioni di euro, qualcosa del genere, di nuovi soldi
che si rendono disponibili per gli investimenti, ha fatto la scelta di non occuparsene. La
questione riguarda il complesso di Torino Esposizioni. Lo cito, Assessore Rolando,
perché è emerso anche in seno a diverse discussioni di queste Commissioni,
l'Amministrazione Appendino si trovò nell’atto dell'insediamento, nel 2016, di fatto, a
gestire un’importante partita relativa alla riqualificazione di quel complesso, una
riqualificazione che non richiedeva particolari sforzi elaborativi, in quanto erano, quegli
sforzi elaborativi, stati fatti negli anni passati, sia sotto il profilo della
concettualizzazione dell'intervento di riqualificazione, sia, cosa ancora più importante,
relativamente alla modalità con cui poter coprire in maniera significativa e
finanziariamente solida l'intero intervento di riqualificazione. Si ricorderà, Assessore
Rolando, all'epoca lei aveva la delega al Patrimonio, che adesso invece è in capo
all’Assessore Iaria, il già Vicesindaco Montanari aveva la delega all'Urbanistica, che
adesso è splittata tra Sindaca e sempre il medesimo Assessore Iaria. Quel disegno
urbano aveva in qualche modo l'idea di costruire un grande polo culturale della città,
non solo servizi a integrare funzioni di carattere culturale in senso stretto attraverso la
ricollocazione della Biblioteca Centrale Civica, ma anche attraverso una integrazione,
anche, se vogliamo, un po' concettuale tra funzioni universitarie, quelle del campus
dell'architettura e del design, funzioni culturali in senso stretto, se potremmo così
definirle, cioè quelle della Biblioteca Centrale Civica, e funzioni legate alla
rifunzionalizzazione del Teatro Nuovo, che, come ben sappiamo, ha delle criticità
strutturali piuttosto rilevanti e che svolge in condizioni, mi spiace dirlo, ancora piuttosto
precarie, funzioni di grande promozione - precarie in termini di logistica e di
funzionalità del teatro - e che svolge funzioni culturali in questa città in maniera
sostanzialmente abbandonata al suo destino. Noi ci saremmo aspettati che, diciamo così,
anche perché com’è emerso con chiarezza nell'ambito di una Commissione, che è stata
convocata proprio del Presidente Chessa, la stessa Agenzia Torino 2006 ha allocato una
dozzina di milioni di euro dentro i fondi del post Olimpico per la riqualificazione delle
parti di Torino Esposizioni che erano state in qualche modo sedi di gara o di
allenamenti; ci saremmo aspettati che questa Amministrazione desse un segnale da
questo punto di vista. Esiste un computo metrico estimativo, più o meno dettagliato,
sicuramente abbastanza dettagliato, comunque a livello di quello che si chiamava studio
di fattibilità. Io ricordo che è stato speso un milione di euro di denaro pubblico per
avviare, a valere sulle risorse della Fondazione XX Marzo, per avviare un concorso
internazionale, che fondamentalmente ha prodotto quel masterplan, e ci saremmo
aspettati che, siccome stiamo ragionando di proprietà pubbliche, in una zona che
oggettivamente, a parole, dite di voler riqualificare, che è il Parco del Valentino, con
funzioni che sono culturali e universitarie, ci fosse almeno simbolicamente la postazione
di qualche somma, perché l’alibi, che giustamente avete utilizzato, del fatto che avete
trovato un Comune in colabrodo, una situazione devastante. Ancor non più tardi
dell’altro giorno la Sindaca, rispondendo al Segretario Salvini, ha detto che fosse stato
per lei avrebbe lastricato le strade d'oro, ma si è trovata una città allo sbando, in
completa preda dei briganti che giravano per la città - perché ovviamente doveva
rispondere a una critica - e, sostanzialmente, ci saremmo aspettati che sotto questo
profilo poteste allocare qualche cosa. Noi l’abbiamo detto, ve l'abbiamo detto in sede di
discussione del Bilancio Previsionale, ve l'abbiamo detto credo con garbo, con
pacatezza e peraltro andando incontro a quelle che erano cose che onestamente ci era
sembrato di cogliere essere in qualche modo anche da parte vostra condivise come
impostazione generale e cioè quella di avere affermazioni anche a mezzo stampa di
condivisione della progettualità, eccetera, eccetera, eccetera. Ovviamente non le avete
messe nel Bilancio di Previsione 2020-21, per ragioni..., avete privilegiato, avete detto,
le manutenzioni, le piccole manutenzioni, l'asfaltatura delle strade, tutte cose
assolutamente encomiabili, non è che stiamo dicendo che…, però ci saremmo aspettati
che a fronte di una risollecitazione, che è avvenuta peraltro in una Commissione
convocata pochi giorni fa, in assenza della Giunta, questo è vero, perché nel rimpasto di
Giunta è sparita la delega al post Olimpico, perché almeno prima era esplicitata, ce
l'aveva Montanari, adesso io ho riguardato le deleghe dopo il rimpasto di Giunta ed è
stata cancellata la delega, quindi mi rendo conto che diventa anche difficile capire con
chi si parla, perché non essendoci più la delega, è proprio erased, come dicono gli
inglesi, non c'è più la delega al post Olimpico, ci saremmo aspettati un piccolo segnale
di attenzione da questo punto di vista, almeno nella prima variazione, nel I
provvedimento. Che cosa vogliamo dire? Vogliamo dire che forse è giunto il momento
di dare un segnale che agisce su due fronti: quello di destinare una parte delle risorse per
investimenti, per investimenti pubblici di un immobile pubblico, che deve servire a
funzioni culturali in una zona che ha delle enormi criticità, che si sono aggravate in
questi anni e, seconda sollecitazione che abbiamo fatto in Commissione, che ribadiamo
qua in Aula, siamo assolutamente disponibili, se lo ritenete, a sostenere politicamente
un'iniziativa anche istituzionale, come abbiamo fatto tutte le volte che c'è stato chiesto,
stavolta siamo noi che sollecitiamo voi, di richiesta di contributi, a fondo perduto, al
Governo del Paese. Allora, sotto questo profilo, io ignoro perché non c'era nessuno che
era in grado di dirlo in Commissione, se in questi quattro anni la Sindaca Appendino ha
chiesto dei fondi per Torino Esposizioni, ignoro. In seduta della Commissione mi sono
permesso di sostenere, a nome del Gruppo che indegnamente rappresento, che saremo
disponibili a sostenere un'iniziativa bipartisan per chiedere dei fondi al Governo, in
particolar modo al sensibile Ministro Franceschini, che credo possa essere il Ministro di
riferimento, per avere dei fondi, a fondo perduto, che servano a far partire il motore di
questa riqualificazione. È chiaro che occorre la volontà politica, cioè, siete al governo
della città, avete 50 milioni di euro a disposizione… Non è che bisogna mettere 50
milioni di euro su Torino Esposizioni, non diciamo questo, tra l’altro non servono
neanche 50 milioni di euro, proviamo, però, a costruire un profilo, una profilatura di
intervento che sia in qualche modo, da questo punto di vista, un po' più efficace. E sotto
questo profilo, e ribadisco qui oggi che, alla luce del fatto che continuiamo a parlare ai
mulini a vento e che non veniamo neanche degnati di una minima considerazione, se
non in senso critico, in senso di sbeffeggiamento, in senso di, come dire: “Ma sì, parlate
sempre, criticate sempre, non fate mai proposte”, vi stiamo facendo una proposta, ve lo
stiamo facendo in diretta, dipende da voi, non è che dipende da noi, siete voi che
guidate questa città e, come dire, se ritenete che questo possa essere un elemento
qualificante, il nostro lavoro comune nell'interesse della città, siamo qui a ribadirlo in
quest'Aula.

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