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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 17 Febbraio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 13
INTERPELLANZA 2020-00514
"UN GRANDE FRATELLO CHE TI OSSERVA E CAPISCE COSA TI PIACE E COSA NO. UN NUOVO COMPITO PER LA POLIZIA MUNICIPALE DI TORINO?" PRESENTATA IN DATA 6 FEBBRAIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Grazie. L’interpellanza generale in realtà origina da un’intervista rilasciata dal
comandante della Polizia Municipale Bezzon e a questa fa riferimento, che
sostanzialmente, facendo riferimento, appunto, alla questione avviata nel 2015 del
Protocollo d’Intesa sui big data con tutti i soggetti intercorsi, di fatto aveva
sostanzialmente annunciato a mezzo stampa che questi dati sarebbero stati utilizzati per
la definizione di politiche per il territorio, ed è in questo senso che abbiamo presentato
l’interpellanza e siamo contenti di avervi fornito l’occasione per chiarire, come ha detto
lei, Assessore, che le analisi dei dati dei social dei torinesi, come dire, ha caratteristiche
di preminente o quasi esclusiva tutela dell’ordine pubblico e dell’interesse pubblico
relativamente ai compiti precipui della Polizia Municipale, e non di certo per definire
politiche o azioni amministrative per il territorio. Perché? Perché è evidente che intorno
ai ragionamenti relativi ai profili social dei torinesi bisogna stare un pochino attenti e,
ancorché non vi siano prove documentali del fatto che questi dati possono essere
individuati come dati, anche in un certo qual modo aventi una finalità politica, in senso
alto del termine, non necessariamente deteriore, ci siamo permessi di porre
all’attenzione della Sala Rossa questo tema, che fondamentalmente ha uno scopo, il
porre l’attenzione: quello di, in buona sostanza, evidenziare innanzitutto ai torinesi che
c’è il Corpo di Polizia Municipale che monitora i loro profili social, e loro magari non
tutti ne sono consapevoli, che questi profili social vengono utilizzati attraverso analisi
con big data per identificare il cosiddetto “sentiment” relativamente a questioni locali,
non necessariamente questo sentiment ha unicamente finalità relative alla percezione
della sicurezza, perché quando si parla di sentiment si parla più in generale della
percezione della Città, e che soprattutto nelle parole del comandante della Polizia
Municipale, che, non va dimenticato, risponde direttamente alla Sindaca Appendino, ed
è questo l’oggetto della nostra interpellanza, risponde direttamente alla Sindaca
Appendino, verrà utilizzato per definire politiche del territorio. Allora ci permettiamo,
come dire, di essere un po’ perplessi, soprattutto per come in qualche modo queste
questioni possono venire affrontate; riteniamo questo un profilo estremamente delicato
dal punto di vista della garanzia dell’imparzialità dell’Amministrazione, ed era questo il
senso della terza domanda, e cioè chi gestisce queste informazioni, come le elabora e a
quale istituzione o organo politico risponde, perché avremmo piacere, la dico così, che il
frutto di queste elaborazioni, ammesso e non concesso che sia in qualche modo
confacente al compito istituzionale della nostra Polizia Municipale, diamo atto di quello
che viene risposto ed effettivamente per come viene presentato lo è, deve essere
soggetto ad un controllo pubblico e democratico, e quando parlo di controllo pubblico e
democratico intendo esplicitamente il Consiglio Comunale e non solamente ed
esclusivamente, in un ordine gerarchico rispettabile e confacente alle attuali norme che
vedono in capo alla Sindaca, il ruolo di, come dire, referente politico del Comando di
Polizia Municipale. Questo lo dico nell’interesse di tutti, perché la politica è una ruota
che gira: oggi c’è Appendino, domani potrebbe esserci qualcun altro; ed essendo una
ruota che gira ed essendoci oggi Appendino e qualcun altro, penso che sia interesse di
tutti che informazioni così sensibili ed elaborazioni di dati così sensibili siano in
qualche modo non appannaggio dell’istituzione e del vertice politico
dell’Amministrazione, che, piaccia o non piaccia, rappresenta una forza politica, e in
questo caso, in questo mandato, più di qualunque altro mandato, e non certamente
l’interezza del Consiglio Comunale; la rappresenta al punto tale che in molti casi è lei
che tiene il numero legale in quest’Aula, siamo arrivati al paradosso in cui non è più
neanche lei espressione di una maggioranza politica, ma è lei stessa essenziale perché la
maggioranza politica esista, a maggior ragione, in un contesto in cui questi tipi di dati
sono così particolarmente sensibili. Quindi, quello che, cogliendo l’occasione di questa
interpellanza, vogliamo lasciare è che ovviamente ci faremo carico di accogliere l’invito
ad andare a visitare i laboratori, ma più che altro ci faremo carico di fare opportune
verifiche e opportune richieste di accesso agli atti per verificare quali sono queste
elaborazioni sul sentiment, chi le ha consultate, sulla base di quali indicazioni e che fine
hanno fatto queste elaborazioni, perché, proprio nell’ottica della massima trasparenza,
penso che sia utile, anzi, aggiungerei, do una sollecitazione, di renderle pubbliche
queste analisi sulla sentiment dei torinesi, perché se effettivamente è come viene detto, e
cioè serve effettivamente a migliorare la percezione di sicurezza, sarebbe utile che, non
so, ogni sei mesi ci fosse un report pubblico che pubblicizza all’esterno l’attività di
analisi dei social dei torinesi su questo tipo di impostazione. Questo sarebbe l’obiettivo
di massima, sempre nell’ottica della casa di vetro e della trasparenza. L’obiettivo di
minima è quello di poter consultare sicuramente gli esiti di queste analisi, capire chi le
ha generate, sulla base di quali input e come sono state in qualche modo gestite queste
informazioni, in maniera tale che tutti siamo a conoscenza, con analoga trasparenza,
efficienza ed efficacia, di questa importante attività, che effettivamente ha senso se, e
solo se, serve allo scopo di garantire la sicurezza dei torinesi. Per quanto ci riguarda,
questa attività ha senso se, e solo se, serve a garantire la sicurezza, mentre ha molto
meno senso e si presta ad oggettive ambiguità di utilizzo se invece viene utilizzata ad
altri fini, tra i quali c’è certamente la modalità di testare e sondare le opinioni dei
torinesi e su altre politiche, che poco hanno a che fare con la sicurezza e che forse - e ha
fatto bene, Assessore, a chiarirlo quest’oggi in Aula - l’incauta dichiarazione del
comandante, aggiungo, l’ennesima incauta dichiarazione del comandante a mezzo
stampa ha in qualche modo generato questo livello di ambiguità. Quindi, bene facciamo,
come dire, tutti insieme, visto che c’è questa coralità di azione, tutti abbiamo a cuore la
trasparenza, cogliamo l’episodio come un episodio positivo e cogliamo questo equivoco
di fondo che si è generato come tale, un equivoco di fondo. Andremo a fondo per capire
prima e insieme a voi che cosa effettivamente è nella disponibilità della nostra Polizia
Municipale, quali sono le indagini che sono state fatte e quali sono i report che sono
stati prodotti e a chi sono stati mandati. Comunico ufficialmente che non mi risulta che
siano stati mandati ai Consiglieri Comunali e neanche ai Capigruppo, e la Conferenza
dei Capigruppo tra l’altro ha, tra i suoi compiti istituzionali, anche le materie relative
alla sicurezza. Io in quattro anni non ne ho visto uno di questi report. Deduco che invece
altri ne hanno visti, visto che il comandante, come dire, annuncia che viene utilizzato
per fare politiche territoriali. E annuncio fin d’ora che, a questo punto, chiederemo
ufficialmente e formalmente di vederli anche noi.

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