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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Febbraio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 9
INTERPELLANZA 2019-05986
"ZTL TORINO CENTRO APERTO: POCHE IDEE MA CONFUSE" PRESENTATA IN DATA 6 DICEMBRE 2019 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
LAPIETRA Maria (Assessore)
In quest’interpellanza mi viene chiesto quali scenari previsionali contabili siano stati
considerati per inserire a bilancio 2020 e 2021 le cifre rispettivamente di 3,8 e 6 milioni
di euro. Le entrate derivanti dall'entrata a regime della nuova ZTL Centro Aperto
inserita nel Bilancio di previsione finanziaria sono state quantificate partendo dai dati
relativi agli attuali dati di ingresso indicati in uno studio di fattibilità per la realizzazione
di una piattaforma per la gestione integrata dei diritti di mobilità, realizzato per la Città
da 5T. Partendo dall'attuale numero di ingressi giornalieri in ZTL quantificati in una
giornata tipo e in orario scolastico, calcolato in un periodo corrispondente al tempo di
vigenza della nuova ZTL Centro Aperto, è stato prudentemente ipotizzato un completo
utilizzo dei parcheggi in struttura, eventualità che non prevede incassi per la Città e che
consente l'accesso alla ZTL al costo corrispondente all'effettivo orario di sosta. Quindi
non so se mi sono spiegata, quindi supponiamo la saturazione totale dei parcheggi
struttura proprio perché non ci sarà un utilizzo legato al ticket. Il valore restante, ovvero
quello che corrisponde al residuo numero di potenziali accessi alla ZTL è stato
cautelativamente ridotto di un terzo, ottenendo di conseguenza il numero stimabile di
accessi giornalieri mediante acquisto del ticket. Sono stati quindi esaminati due ipotesi,
di minima e di massima, in relazione alla tariffa media del ticket. Allora, ricordando che
a seconda del valore delle emissioni faremo pagare un ticket che varia da 0 a 5 euro per
il calcolo è stato usato un ticket medio di 3 e di 4 euro, ottenendo due possibili valori
che rappresentano l'incasso giornaliero. Le cifre di 3,8 e 6 milioni di euro inserite
rispettivamente nei Bilanci di previsione finanziaria degli anni 2020 e 2021
rappresentano i ricavi al netto delle spese di gestione delle due annualità, in
considerazione del numero effettivo di mesi di operatività del sistema nello scenario di
minima. Quindi per essere più cautelativi possibili, abbiamo usato queste tre ipotesi, che
tutte le persone saturino dapprima i parcheggi in struttura, che le persone rimanenti
siano ridotte di un terzo e che tutti paghino in media 3 euro, cosa praticamente
impossibile, ma proprio per essere cautelativi abbiamo usato lo scenario di minima. Con
questo scenario di minima la cifra totale dell'anno sono 6 milioni, che è stata messa nel
2021, supponendo l'intero regime dell'anno, invece per il 2020 3,8 milioni. Sono stata
chiara? Perché so che non posso poi rispondere dopo e ho paura di non poter replicare.
La domanda numero 2): “Quale siano le basi scientifiche e/o sanitarie che fanno ritenere
vantaggioso in termini ambientali, in quanto contribuirebbe a limitare le emissioni
complessive da trasporto veicolare, l'introduzione di una congestion charge come quella
che la Giunta vuole applicare”. In merito all'introduzione di una congestion charge
preme evidenziare che la Commissione Europea ha avviato due procedure di infrazione
che sono attualmente pervenute ad una fase avanzata del loro iter, riferimento alla Corte
Europea di Giustizia, infrazione del 2017 per la violazione dei valori limite del
materiale particolato PM 10 e invio del parere motivato di infrazione sempre del 2017
per la violazione del valore limite del biossido di azoto. Per fronteggiare tali criticità in
data 9 giugno del 2017 a Bologna è stato sottoscritto dal Ministero dell'Ambiente e dai
Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto un nuovo
accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure per il
miglioramento della qualità dell'aria del bacino Padano, strumento finalizzato a definire,
in un quadro condiviso, importanti misure addizionali di risanamento da inserire nei
piani di qualità dell'aria ed applicare in modo coordinato e congiunto nel territorio del
bacino Padano. La Regione Piemonte ha pertanto dato attuazione agli impegni previsti
dall'accordo padano, inserendo il Comune di Torino nell’elenco dei Comuni interessati
all'adozione dei provvedimenti contenuti nello stesso accordo e con successiva DGR del
2018, del 18 maggio 2018, ha confermato che il Comune di Torino rientra tra i Comuni
piemontesi dove persiste il rischio di superamento dei valori limite di qualità dell'aria. Il
5 giugno del 2017 la Regione Piemonte ha adottato la proposta di Piano Regionale per
la qualità dell'aria dando mandato alla Direzione Ambiente, Governo e Tutela del
Territorio di predisporre le azioni volte al proseguo della procedura di VAS. L’autorità
competente per la VAS, struttura incardinata presso il Settore Regionale Valutazioni
Ambientali e procedure integrate dalla Direzione Ambiente, Governo e Tutela del
Territorio, ha espresso il proprio parere motivato con le indicazioni e le
raccomandazioni descritte dettagliatamente nella relazione istruttoria predisposta
dall'organo tecnico regionale. L’autorità precedente, in collaborazione con l'autorità
competente per la VAS ha provveduto quindi alle opportune revisioni della proposta di
Piano Regionale per la Qualità dell'Aria, tenendo conto delle risultanze del suddetto
parere, al fine di superare le criticità evidenziate nel corso del processo di valutazione e
migliorare i profili di sostenibilità ambientale dello stesso. Nella stesura definitiva del
Piano Regionale per la qualità dell'aria, realizzata con il supporto tecnico-scientifico di
ARPA, sono incluse specifiche misure, misure di piano, tra le quali la numero 14 che
indica la congestion charge, che rappresenta specificatamente per la Città di Torino una
misura finalizzata al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla
salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente. Unitamente all’intervento
denominato “congestion charge”, il Piano di Qualità dell'Aria prevede inoltre la
possibilità di estendere le zone a traffico limitato, ZTL e aree pedonali, con delle azioni
sulla regolamentazione e gestione della sosta a raso e di struttura atte ad ottenere anche
una riduzione della congestione, consentendo, anche attraverso l'integrazione delle
politiche pubbliche, la riorganizzazione degli spazi urbani con conseguente
miglioramento della qualità della vita nell'ambiente urbano, inteso come miglioramento
della vivibilità delle Città, del benessere dei cittadini e turisti, delle competitività delle
imprese. Ricordo peraltro che gli interventi assumono una natura di tipo prescrittivo,
definendo una calendarizzazione per i Comuni soggetti all'adozione del PUMS entro il
31/12 del 2022, estensione della ZTL ad almeno a 70% della superficie dei centri storici
o di altra caratteristica tipologico urbanistica da individuale, entro il 31 dicembre 2030
estensione della ZTL al 100%. Noi abbiamo peraltro l'obbligo, di fatto è inserito nel
project financing, di monitorare se con questo, diciamo modello di congestion charge e
ZTL, riusciremo ad avere dei benefici e quindi è inserito proprio nel project financing
una parte cospicua di monitoraggio e di possibili revisioni se non dovesse essere
sufficiente il modello. Quindi qui abbiamo parlato di un ticket che varia da 0 a 5 euro,
quindi verificheremo volta per volta. Il punto 3, invece, perdonatemi, ma io proprio non
riesco a capirlo, quindi non riuscendo a comprendere il punto 3 e non potendo replicare,
faccio fatica a rispondere. Mi viene chiesto se: “Alla luce del fatto che una valutazione
analitica dei benefici indotti della misura e del fatto che le associazioni dei
commercianti si sono espresse con giudizi marcatamente negativi, non ritengano utile
rivedere gli aspetti applicativi del progetto Torino Centro Aperto”. Non riesco a capire
la prima parte, quindi ho paura di rispondere una cosa sbagliata. Magari se mi fa una
domanda scritta e poi le rispondo per iscritto. Per quanto riguarda i commercianti, non
sono gli unici interlocutori. Ovviamente i tavoli sono stati fatti con tutti gli utenti di
Torino Centro Aperto. Sono state fatte molte revisioni. Per quanto riguarda proprio il
commercio abbiamo trovato un modello che non chiudesse la ZTL 12 ore, ma che
favorisse il commercio tant'è che non ci sono arrivate, non sono pervenute proposte
alternative e per ultimo, proprio insieme ai commercianti, abbiamo apportato questa
modifica del modello e cioè di utilizzare i parcheggi struttura al di fuori di Torino
Centro Aperto e al di fuori del ticket. Quindi le persone che vogliono stare anche solo
20 minuti in centro, possono farlo utilizzando i parcheggi struttura. Quindi sicuramente
è stato mediato coi commercianti e con tutti gli altri utenti. Adesso non voglio essere
lunga a raccontare ogni modifica che è stata fatta con ogni tavolo di concertazione, però
la prima parte della domanda, sono spiacente, ma proprio non la capisco.

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