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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Febbraio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 25
MOZIONE 2019-04718
(MOZIONE N. 7/2020) "LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DEL PUR (PIANO UNITARIO DI RIQUALIFICAZIONE) PER LA CAVALLERIZZA REALE" PRESENTATA IN DATA 31 OTTOBRE 2019 - PRIMO FIRMATARIO CARRETTO.
Interventi
IARIA Antonino (Assessore)
Grazie, Presidente. Grazie ai presentatori della mozione, e anche degli emendamenti.
Innanzitutto secondo me vale la pena di sfatare un mito sul discorso che il progetto è
identico al progetto, chiamiamolo della precedente Giunta. E questo mito è facilmente
sfatato per due punti fondamentali. Il primo è che c'è un nuovo regolamento dei Beni
Comuni e questo regolamento dei Beni Comuni, com’è stato già citato, che è presente
nella mozione, è il motore ed è anche la modalità con cui si possono regolare i rapporti
in un complesso così complesso, se mi permettete il gioco di parole, per far sì che
diventi un vero e proprio Polo culturale di livello internazionale. Come sapete, la
delibera di Giunta approvata il 30 dicembre dà delle indicazioni molto precise,
indicazioni molto precise che io non ho trovato nelle vecchie delibere di Giunta, cioè
l'aumento della proprietà pubblica che viene ceduta sia da eventuali acquirenti della
parte cartolarizzata, sia da proprietari che già hanno in pancia, nel loro patrimonio, degli
spazi e faccio riferimento al fondo FIV e al fondo CDP. Quindi noi abbiamo una
differenza sostanziale che noi non valorizziamo il bene con delle semplici destinazioni
d'uso. Il vecchio progetto dava delle destinazioni d'uso precise e poi si metteva a
vendita. Quindi si potevano fare tutte le cose che erano relative alle destinazioni
proposte, dalla residenza al terziario, dal ricettivo, senza nessun vincolo. Quello che fa
la delibera e anche la mozione, ribadisce, è dare un vincolo di creazione di un Polo
culturale sinergico tra pubblico e privato. Come sapete, la manifestazione di interesse
che è arrivata già dà delle indicazioni in tal senso, ma la delibera è molto chiara;
aumento della proprietà pubblica, che non vuol dire che ci siamo fermati alla prima
proposta del PUR, ma l'interlocuzione o le proposte che noi faremo per mettere a bando
anche la parte cartolarizzata, perché noi abbiamo questo compito come Città Torino di
mettere a bando la parte cartolarizzata, identificano questo vincolo fondamentale che
esclude qualunque tipo di promotore immobiliare che voglia acquistare la Cavallerizza
per una valorizzazione economica. Mi spiego meglio, chiunque potrebbe comprare col
vecchio progetto PD, Giunta PD, poteva comprare questo spazio, magari utilizzarlo per
tot anni o per poco, come anche funzioni culturali accessorie, ma poi poteva rivenderlo
e avere una rendita finanziaria o meno. In questo caso noi abbiamo un vincolo molto
importante, un vincolo che fa sì che chiunque agisca sia nella parte privata, che nella
parte pubblica, come entrerà, non possa fare questo tipo di percorso di valorizzazione
meramente economica. Si dimenticano delle altre interlocuzioni che abbiamo fatto
anche, diciamo, proposte o idee, un indirizzo forte perché questi spazi possono essere in
un certo senso decartolarizzati da altri Enti Pubblici con una funzione pubblica sempre
legata al progetto di Polo culturale, ed è questa la grande novità, perché noi dobbiamo
far fronte a un’ingente spesa economica per riqualificare. Noi, la Città, o tutti le
persone, tutti gli attori che vogliono partecipare a questo progetto dovranno fare fronte
ad un ingente spesa economica per renderlo sostenibile. Ma la sostenibilità non sta
soltanto nella ristrutturazione del bene, ma anche nella sostenibilità del Polo culturale.
Come diceva prima, giustamente, il Consigliare Giovara quando parlava di soldi
pubblici sprecati per le attività culturali ha fatto riferimento al Virtual Media Park,
adesso non mi ricordo esattamente come si chiama, che lì abbiamo speso dei soldi per
non avere una sostenibilità economica per far andare avanti l'attività. In questo caso si
sta cercando di creare un Polo culturale, proprio perché abbia la sostenibilità economica
anche dopo. La parte pubblica di proprietà è un'altra grande differenza, che sono 4.000
metri quadri di una parte che è sicuramente riferita a tutto il complesso, adesso come
sono proposti nel PUR, ma possono anche aumentare, possono essere convenzionati
altri spazi, si possono fare tantissime cose. Questo lo stiamo decidendo noi e la mozione
dà un indirizzo preciso su come fare, regolare questo regolamento di condominio
attraverso un faro che è il regolamento dei Beni Comuni; due, la convenzione e l'utilizzo
di questi spazi come Polo culturale. Questo è importantissimo perché nel vecchio
progetto c'erano delle indicazioni per esempio sulla manica di collegamento tra via
Verdi e Giardini Reali che non erano gli stessi di questa prima proposta, di questo
indirizzo della delibera, erano uno spazio che veniva gestito forse dal Polo Reale, vado a
memoria, però era uno spazio di altri, non della Città. E unendo il cortile della Corte
delle Guardie, come adesso già proposto nel PUR che non è ancora stato approvato, ma
è stata fatta solo una presa d'atto, e unendo questa manica, unendo il Maneggio
Alfieriano, la manifestazione di interesse dell'Università quindi unisce anche già lo
spazio che è già di proprietà dell'Università a questo complesso, rendono la parte
pubblica di proprietà esclusivamente pubblica, il Polo centrale di questo spazio. Si
faranno anche dei ragionamenti sulle Pagliere, sulla Zecca, che tutti dimenticano, che è
un altro spazio legato a questo complesso che tutti dimenticano che esista e in questo
caso anche un’interlocuzione con la Regione, una proposta alla Regione di valutare se
questo poteva entrare nel loro patrimonio di edilizia universitaria legata all’Ente EDISU
poteva essere interessante. Sono state anche già fatte proposte o sollecitazioni alla
Giunta Regionale in questo senso. Quindi, ribadendo il concetto fondamentale, la
mozione non è una foglia di fico, è un indirizzo ben preciso e dà un preciso riferimento,
è la grande novità di questo progetto, grande novità che mette insieme la necessità di
trovare dei fondi, il vicolo che sia una destinazione pubblica o funzionari all’utilizzo di
Polo culturale, quindi questo è tutto molto importante, sia della parte di CDP, sia dalla
parte cartolarizzata, sia dalla parte proprietà di Città di Torino. È un esperimento, è un
progetto molto, molto bello, molto interessante e chiaramente porterà anche a creare
delle proposte, come indicato nella delibera, un comitato permanente di idee che
renderanno sostenibile questo progetto nel tempo, non solo a ristrutturarlo e poi
lasciarlo lì e questa è un'altra grande novità rispetto al mero progetto di definizione di
destinazione d'uso e di valorizzazione e poi avere soltanto i passaggi tra le corti come
accesso pubblico. L'altro concetto fondamentale, ripeto, che le destinazioni urbanistiche,
quando c'è un Ente Pubblico che le utilizza, non sono legate esattamente alla
destinazione che viene descritta nel Piano Regolatore, quindi si va in deroga, diciamo
così, un Ente Pubblico può andare in deroga per interesse pubblico alla destinazione.
Questo è molto importante, la manifestazione d’interesse di Università, del Polo delle
Arti, Accademia Albertina e Conservatorio, e quindi si sta costruendo un progetto…, sì,
forse è un po' diverso rispetto a quello che avevamo proposto in campagna elettorale,
che sarebbe piaciuto a tutti fare, diciamoci la verità, però è un progetto che va in una
direzione completamente innovativa, rispetto a progetti precedenti e va nel discorso di
utilizzare al massimo il Regolamento dei Beni Comuni e potrebbe essere il primo spazio
nel centro della città a livello italiano che creerà un Polo culturale utilizzando questo
nuovo Regolamento dei Beni Comuni. Grazie.

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