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CARRETTO Damiano Grazie. Buongiorno a tutti e tutte. Allora, lo scenario attuale sembra, in assenza di informazioni più dettagliate, delineare, appunto, che la Cavallerizza Reale di Torino stia per essere privatizzata e quindi, al momento, in base a quello che si può leggere sui giornali e ai documenti in possesso, seppur parziali, è delineata questa situazione. Io vorrei ricordare, per chi non avesse memoria, alcuni passaggi del programma di Governo per la Città di Torino 2016-2021, votati dal Consiglio Comunale. “Tutelare e valorizzare…”, probabilmente questo “valorizzare” non era inteso come vendita, quindi valorizzazione economica, “…i beni comuni; escludere dai programmi di valorizzazione patrimoniali gli edifici aventi valore storico, artistico o di memoria, i parchi e i giardini, salvaguardandone la fruizione pubblica; prevedere la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; programmare gli investimenti pubblici nell'ottica della difesa dei beni comuni, previa specifica analisi costi benefici”, che ci stava sempre, “Individuare tra gli immobili ancora non alienati quelli da tutelare e recuperare con finalità pubbliche in ragione del loro interesse storico, architettonico o di memoria, bloccandone la dismissione; recuperare il patrimonio storico, architettonico, museale e industriale di pregio”. È abbastanza palese che il combinato disposto di queste linee programmatiche fosse abbastanza definito. Anche se non esplicitato, era chiaro nelle intenzioni di chi il programma lo ha scritto, il riferimento alla Cavallerizza Reale. Ricordo Cavallerizza Reale alienata e cartolarizzata nel 2010 dall'allora Sindaco Chiamparino, alienazione e quindi cartolarizzazione che non si perfezionò sotto la Giunta Fassino, non so se per scelta politica o incapacità, questo non lo capiremo mai, e cartolarizzazione che giunge quindi fino al 2020, quindi fino ad oggi. Presidente, cioè a me fa anche piacere, la Consigliera Foglietta mi è anche simpatica, però, cioè… CARRETTO Damiano Grazie. Inoltre la mozione numero meccanografico 201703094/002 avente l'oggetto: “Riconoscimento uso civico per la Cavallerizza Reale”, approvata nel 2017, recita nell’“impegna”: “a richiedere alle Istituzioni sovraordinate - regionali, nazionali ed europee - i fondi necessari a garantire il reintegro della porzione cartolarizzata della Cavallerizza Reale al Patrimonio della Città”. Partendo da questo quadro, sia la mozione che gli emendamenti che ho presentato, ma, tutto sommato, anche gli emendamenti dei miei colleghi, esplicitano la volontà di tenere fede a quello che era stato un percorso fin qui tenuto in coerenza dal Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale. La mozione, infatti, non è altro che una summa di tutte le istanze portate avanti sin dal 2015 dal Movimento 5 Stelle, ovvero l'applicazione dell'uso civico e collettivo urbano, a partire dal Maneggio Alfieriano, e lo studio di un'estensione a una porzione più ampia, ovviamente tra quelle attualmente cartolarizzate, e questo con lo scopo di creare un vero e proprio Polo culturale gestito dai cittadini sull'esempio di altre realtà che già esistono sia in Italia che in Europa e rappresentano dei veri e propri spazi di libertà all'interno del panorama culturale. In questo modo in Cavallerizza tornerebbe a esservi uno spazio con grandi potenzialità, anche dal punto di vista turistico e lavorativo. Secondo punto: la redazione del PUR attraverso un percorso partecipato pubblico, previsto dal Protocollo di Intesa con Cassa Depositi e Prestiti, e l'assenza, nelle parti di proprietà della Città e di CCT, di destinazioni d'uso non compatibili con quell’idea di Polo culturale (e poi immagino che chi ha presentato l'emendamento illustrerà la modifica su questo punto); eliminare la previsione di parcheggio interrato a servizio della Cavallerizza, ricordo il parcheggio previsto dalla scheda urbanistica e dal protocollo di valorizzazione col demanio, in cui, appunto, si era già esplicitata la volontà nel 2018 di non realizzare quel parcheggio; predisporre un piano di decartolarizzazione, o chiamiamola come vogliamo, da sottoporre alla Corte dei Conti, o comunque sia, da valutare per capire se e come si possa rientrare in possesso almeno di parti di Cavallerizza (aveva già iniziato l'ex Assessore Passoni col Maneggio Alfieriano, c'era una delibera sul Salone delle Guardie a cui non era mai stato dato seguito). Quindi in realtà, anche com’è stato esplicitato in Commissione, la decartolarizzazione è possibile con chiari fini istituzionali e quindi è sempre possibile l'acquisto di una porzione cartolarizzata da parte di un altro Ente Pubblico. Quindi diciamo che se ci fosse la volontà pubblica di intervenire, le possibilità normative sarebbero assolutamente possibili. In ultimo, si chiede di riproporre al MIBACT, il progetto mandato in aprile 2019 che prevedeva l'applicazione dell'uso civico al Maneggio Alfieriano e utilizzare quel progetto come base su cui intavolare una discussione col Ministero per la spesa dei 5 milioni di euro promessi a mezzo stampa; poi non so se ci sia stato un atto Parlamentare che effettivamente abbia stanziato quei soldi, però a mezzo stampa il Ministro Franceschini aveva promesso 5 milioni di euro. E in relazione a questo ritengo che, come ho già detto in Commissione, un Ministro dei Beni Culturali in questo Paese non possa permettere che un bene UNESCO passi in mani private, perché una volta uscito dal patrimonio pubblico, quel bene non ci rientrerà mai più. E non stiamo parlando di un bene con scarso valore, stiamo parlando di un bene patrimonio UNESCO, che ritengo e ritenevamo, assolutamente folle vendere a un soggetto privato. Inoltre ritengo che, a partire da questa mozione, sarebbe un passaggio da fare almeno col Ministero, quello di, appunto, prevedere e proporre un progetto alternativo a quello che è stato presentato da Cassa Depositi e Prestiti e Compagnia di San Paolo e farsi dire dal Ministero se il Ministro Franceschini, se il Ministero ha intenzione o meno di intervenire sulla Cavallerizza Reale e credo che gli strumenti ci siano. Ritengo che, piuttosto, la vendita a Compagnia di San Paolo, forse il male minore, sempre male sarebbe, ma un male minore, sarebbe l'acquisto della porzione cartolarizzata da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Magari è già previsto così, non è dato sapersi, sarebbe già un piccolo passo avanti. Credo che ci siano degli strumenti, quali l'Art bonus, piuttosto che progetti europei, piuttosto che altre iniziative che si possono mettere in campo, se ci fosse una volontà di un intervento pubblico in Cavallerizza. È ovvio che di fronte a un soggetto che arriva con il famoso assegno fra i denti è anche difficile proporre o cercare soluzioni alternative, serve un po' di coraggio, serve un po' di visione politica, serve un po' di volontà politica di seguire certe strade, perché le idee e gli ideali… CARRETTO Damiano Sì, certo. Le idee e gli ideali che ci guidavano in campagna elettorale, che hanno fatto sì che la città di Torino scegliesse il Movimento 5 Stelle, mi piace pensare che fossero anche legate a una volontà di sovvertire quelle che sono un po' le dinamiche in atto in questa città da decenni, una città che viene pezzo a pezzo smembrata e svenduta, e non sto a ricordare tutto quello che è stato venduto negli ultimi vent'anni, però credo che la memoria ce l'abbiano più o meno tutti. Quindi, io credo che il senso della mozione sia abbastanza chiaro, non è nulla di nuovo, è semplicemente un riassunto di quanto fatto finora, di quanto portato avanti credo con coerenza finora. Sugli emendamenti lascio intervenire le colleghe che li hanno presentati. Io ho già illustrato sia la mozione che i miei due emendamenti. |