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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Febbraio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 25
MOZIONE 2019-04718
(MOZIONE N. 7/2020) "LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DEL PUR (PIANO UNITARIO DI RIQUALIFICAZIONE) PER LA CAVALLERIZZA REALE" PRESENTATA IN DATA 31 OTTOBRE 2019 - PRIMO FIRMATARIO CARRETTO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Ci piace il 14 oggi ed eccoci arrivati al 14, la proposta di mozione… Allora, siamo alla
proposta di mozione, la numero 14, numero meccanografico 201904718/002, presentata
dal Consigliere Carretto ed altri, che ha come oggetto:

“Linee guida per la redazione del PUR
(Piano Unitario di Riqualificazione) per la Cavallerizza Reale”

SICARI Francesco (Presidente)
Sono stati presentati numerosi emendamenti e subemendamenti. Lascio adesso la
parola… Solo un attimo che prendo il meccanografico. Ecco, lascio la parola al primo
firmatario, al Consigliere Carretto. Chi deve intervenire per primo? Prego, Consigliere
Carretto.

CARRETTO Damiano
Grazie. Buongiorno a tutti e tutte. Allora, lo scenario attuale sembra, in assenza di
informazioni più dettagliate, delineare, appunto, che la Cavallerizza Reale di Torino stia
per essere privatizzata e quindi, al momento, in base a quello che si può leggere sui
giornali e ai documenti in possesso, seppur parziali, è delineata questa situazione. Io
vorrei ricordare, per chi non avesse memoria, alcuni passaggi del programma di
Governo per la Città di Torino 2016-2021, votati dal Consiglio Comunale. “Tutelare e
valorizzare…”, probabilmente questo “valorizzare” non era inteso come vendita, quindi
valorizzazione economica, “…i beni comuni; escludere dai programmi di valorizzazione
patrimoniali gli edifici aventi valore storico, artistico o di memoria, i parchi e i giardini,
salvaguardandone la fruizione pubblica; prevedere la conservazione e la valorizzazione
dei beni culturali e paesaggistici; programmare gli investimenti pubblici nell'ottica della
difesa dei beni comuni, previa specifica analisi costi benefici”, che ci stava sempre,
“Individuare tra gli immobili ancora non alienati quelli da tutelare e recuperare con
finalità pubbliche in ragione del loro interesse storico, architettonico o di memoria,
bloccandone la dismissione; recuperare il patrimonio storico, architettonico, museale e
industriale di pregio”. È abbastanza palese che il combinato disposto di queste linee
programmatiche fosse abbastanza definito. Anche se non esplicitato, era chiaro nelle
intenzioni di chi il programma lo ha scritto, il riferimento alla Cavallerizza Reale.
Ricordo Cavallerizza Reale alienata e cartolarizzata nel 2010 dall'allora Sindaco
Chiamparino, alienazione e quindi cartolarizzazione che non si perfezionò sotto la
Giunta Fassino, non so se per scelta politica o incapacità, questo non lo capiremo mai, e
cartolarizzazione che giunge quindi fino al 2020, quindi fino ad oggi. Presidente, cioè a
me fa anche piacere, la Consigliera Foglietta mi è anche simpatica, però, cioè…

SICARI Francesco (Presidente)
Andiamo avanti.

CARRETTO Damiano
Grazie. Inoltre la mozione numero meccanografico 201703094/002 avente l'oggetto:
“Riconoscimento uso civico per la Cavallerizza Reale”, approvata nel 2017, recita
nell’“impegna”: “a richiedere alle Istituzioni sovraordinate - regionali, nazionali ed
europee - i fondi necessari a garantire il reintegro della porzione cartolarizzata della
Cavallerizza Reale al Patrimonio della Città”. Partendo da questo quadro, sia la mozione
che gli emendamenti che ho presentato, ma, tutto sommato, anche gli emendamenti dei
miei colleghi, esplicitano la volontà di tenere fede a quello che era stato un percorso fin
qui tenuto in coerenza dal Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale. La mozione,
infatti, non è altro che una summa di tutte le istanze portate avanti sin dal 2015 dal
Movimento 5 Stelle, ovvero l'applicazione dell'uso civico e collettivo urbano, a partire
dal Maneggio Alfieriano, e lo studio di un'estensione a una porzione più ampia,
ovviamente tra quelle attualmente cartolarizzate, e questo con lo scopo di creare un vero
e proprio Polo culturale gestito dai cittadini sull'esempio di altre realtà che già esistono
sia in Italia che in Europa e rappresentano dei veri e propri spazi di libertà all'interno del
panorama culturale. In questo modo in Cavallerizza tornerebbe a esservi uno spazio con
grandi potenzialità, anche dal punto di vista turistico e lavorativo. Secondo punto: la
redazione del PUR attraverso un percorso partecipato pubblico, previsto dal Protocollo
di Intesa con Cassa Depositi e Prestiti, e l'assenza, nelle parti di proprietà della Città e di
CCT, di destinazioni d'uso non compatibili con quell’idea di Polo culturale (e poi
immagino che chi ha presentato l'emendamento illustrerà la modifica su questo punto);
eliminare la previsione di parcheggio interrato a servizio della Cavallerizza, ricordo il
parcheggio previsto dalla scheda urbanistica e dal protocollo di valorizzazione col
demanio, in cui, appunto, si era già esplicitata la volontà nel 2018 di non realizzare quel
parcheggio; predisporre un piano di decartolarizzazione, o chiamiamola come vogliamo,
da sottoporre alla Corte dei Conti, o comunque sia, da valutare per capire se e come si
possa rientrare in possesso almeno di parti di Cavallerizza (aveva già iniziato l'ex
Assessore Passoni col Maneggio Alfieriano, c'era una delibera sul Salone delle Guardie
a cui non era mai stato dato seguito). Quindi in realtà, anche com’è stato esplicitato in
Commissione, la decartolarizzazione è possibile con chiari fini istituzionali e quindi è
sempre possibile l'acquisto di una porzione cartolarizzata da parte di un altro Ente
Pubblico. Quindi diciamo che se ci fosse la volontà pubblica di intervenire, le possibilità
normative sarebbero assolutamente possibili. In ultimo, si chiede di riproporre al
MIBACT, il progetto mandato in aprile 2019 che prevedeva l'applicazione dell'uso
civico al Maneggio Alfieriano e utilizzare quel progetto come base su cui intavolare una
discussione col Ministero per la spesa dei 5 milioni di euro promessi a mezzo stampa;
poi non so se ci sia stato un atto Parlamentare che effettivamente abbia stanziato quei
soldi, però a mezzo stampa il Ministro Franceschini aveva promesso 5 milioni di euro.
E in relazione a questo ritengo che, come ho già detto in Commissione, un Ministro dei
Beni Culturali in questo Paese non possa permettere che un bene UNESCO passi in
mani private, perché una volta uscito dal patrimonio pubblico, quel bene non ci rientrerà
mai più. E non stiamo parlando di un bene con scarso valore, stiamo parlando di un
bene patrimonio UNESCO, che ritengo e ritenevamo, assolutamente folle vendere a un
soggetto privato. Inoltre ritengo che, a partire da questa mozione, sarebbe un passaggio
da fare almeno col Ministero, quello di, appunto, prevedere e proporre un progetto
alternativo a quello che è stato presentato da Cassa Depositi e Prestiti e Compagnia di
San Paolo e farsi dire dal Ministero se il Ministro Franceschini, se il Ministero ha
intenzione o meno di intervenire sulla Cavallerizza Reale e credo che gli strumenti ci
siano. Ritengo che, piuttosto, la vendita a Compagnia di San Paolo, forse il male
minore, sempre male sarebbe, ma un male minore, sarebbe l'acquisto della porzione
cartolarizzata da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Magari è già previsto così, non è dato
sapersi, sarebbe già un piccolo passo avanti. Credo che ci siano degli strumenti, quali
l'Art bonus, piuttosto che progetti europei, piuttosto che altre iniziative che si possono
mettere in campo, se ci fosse una volontà di un intervento pubblico in Cavallerizza. È
ovvio che di fronte a un soggetto che arriva con il famoso assegno fra i denti è anche
difficile proporre o cercare soluzioni alternative, serve un po' di coraggio, serve un po'
di visione politica, serve un po' di volontà politica di seguire certe strade, perché le idee
e gli ideali…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

CARRETTO Damiano
Sì, certo. Le idee e gli ideali che ci guidavano in campagna elettorale, che hanno fatto sì
che la città di Torino scegliesse il Movimento 5 Stelle, mi piace pensare che fossero
anche legate a una volontà di sovvertire quelle che sono un po' le dinamiche in atto in
questa città da decenni, una città che viene pezzo a pezzo smembrata e svenduta, e non
sto a ricordare tutto quello che è stato venduto negli ultimi vent'anni, però credo che la
memoria ce l'abbiano più o meno tutti. Quindi, io credo che il senso della mozione sia
abbastanza chiaro, non è nulla di nuovo, è semplicemente un riassunto di quanto fatto
finora, di quanto portato avanti credo con coerenza finora. Sugli emendamenti lascio
intervenire le colleghe che li hanno presentati. Io ho già illustrato sia la mozione che i
miei due emendamenti.

SICARI Francesco (Presidente)
Perfetto. Prego, Vicepresidente Ferrero, ha tre minuti.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. La riqualificazione del complesso di Cavallerizza Reale (situato in
porzione centrale edificio del Barocco, origine del cuore stesso del centro storico di
Torino) è uno di quei titoli su cui la città e l’Amministrazione di turno di fatto spende la
sua credibilità, perché gli edifici di queste dimensioni, imponenti e aulici - questo
addirittura nella zona degli alti comandi - sono proprio quei monumenti da cui la città
trae identità e anche riconoscimento. Le amministrazioni che ci hanno preceduto hanno
fatto un grosso danno alle future generazioni nel cartolarizzare, cioè trasferire ad un
fondo privato, senza prevedere un progetto completo di decartolarizzazione di quello
che è un bene UNESCO. Ma richiamo anche la nostra incapacità a prevedere un
progetto sistematico, tramite un concorso di idee internazionali sul quale si potesse,
esaminando i progetti arrivati, trovare la migliore formula per creare un sistema che
articolasse le parti e le rendesse funzionali. È intorno a un bel progetto che noi
riusciamo a trovare eccellenti finanziatori. Ora dovremmo dire: “Ben venga il San
Paolo”, perché fa quello che non siamo stati capaci di fare noi. Definire la vocazione di
un luogo, come il Polo delle Arti, è una bella definizione, ma mi aspetto, Assessore, che
lei dia coerenza a questa idea perché la Manica del Mosca è chiaramente, per spazi
piccoli, ma molteplici, vocata a diventare un ostello, mentre Compagnia di San Paolo
urbanisticamente è più facile che si posizioni dentro a quella che è la parte di CDP, sia
per accessi, sia proprio per spazi. Io non mi opporrò, certo, che parti pubbliche vadano
ad Enti Pubblici, come per esempio il Polo delle Arti, che è costituito dall'Accademia
Albertina e dal Conservatorio. Gioirò del fatto che si trovino spazi efficaci per la
sperimentazione dell'uso civico e collettivo e che si attui finalmente quel percorso dei
beni comuni portati avanti con una mozione comunale, di nuovo dei Consiglieri
Carretto e Ferrero, e da una delibera di Giunta. Ottimo anche l'ingresso dell'Università,
ma il Maneggio Alfieriano ha bisogno di spazi collaterali, sia che diventi un teatro che
un luogo espositivo. Ha bisogno che i piani terreni della Manica del Mosca rimangano
pubblici e di supporto al teatro. I numeri di questa operazione, io lo devo dire, sono
impietosi: della parte pubblica rimarranno solo 4.000 metri, sugli oltre 30.000 metri
dell'intero complesso. E devo invocare, proprio con la mia azione di indirizzo e
controllo, e chiedere ancora a grandissima voce una cartolarizzazione per parti. Il tempo
corre in fretta, le Amministrazioni cambiano, i luoghi resistono nel loro aulico
splendore, i luoghi di tutti e per tutti, il patrimonio pubblico è la sola garanzia che
possiamo lasciare alle future generazioni, una garanzia del debito pubblico. Il mondo
cambia, ma i luoghi permangono a raccontarci una storia. Io credo che anche lo Stato
non debba lasciare da soli i Comuni di fronte a beni che sono patrimonio della nazione.
Ma queste richieste io le voglio vedere, le voglio verificare perché questa è
un'operazione che, come diceva il collega prima di me, connota quest’Amministrazione
fortemente e credo che questa mozione dia assolutamente visione di questa possibilità.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Giovara.

GIOVARA Massimo
Grazie, Presidente. Ringrazio il primo presentatore e gli emendatori della mozione che
io ho sottoscritto. Volevo soltanto sottolineare alcuni punti. Secondo me questa mozione
non va in contraddizione con la delibera di Giunta presentata dall'Assessore Iaria, ma
finalmente, dopo tre anni in cui noi abbiamo aspettato e, sostanzialmente, non fatto
nulla di determinante rispetto alla Cavallerizza, e gli errori bisogna ammetterli quando
si fanno, finalmente qualcosa si muove e anche se qualche esponente delle Opposizioni
ritiene che questo sia il piano precedente, io credo che in realtà sia il primo passo per
allargare ad un dibattito più ampio, ma concreto e sui fatti. Io credo che se ci muoviamo
tutti insieme…, visto che anche al di là del dibattito mediatico pubblico in
contrapposizione 5 Stelle - Partito Democratico, l'occupazione a qualcosa è servita se la
precedente Giunta ha decartolarizzato una parte del complesso e quindi anche noi forse
possiamo andare nella direzione che citava la Consigliera Ferrero. Se andiamo alla
sostanza delle cose, potremmo insieme arrivare ad un obiettivo comune, che potrebbe
essere un altro fiore all'occhiello della nostra città dal punto di vista innovativo. E
volevo togliere un po' di paure quando si parla di privato, soldi, eccetera, eccetera.
Dobbiamo guardare con grande attenzione alla redditività civica di questi esperimenti,
che vuol dire ricadute a lungo termine su tutti i comparti, anche su quello sanitario.
Questi esperimenti un po' strani portano innovazione ad alto livello, che forse noi
politici non riusciamo a comprendere pienamente, ma forse non abbiamo neanche gli
strumenti per monitorarli. Ecco, potremmo iniziare a pensare a qualcosa del genere.
Forse il complesso della Cavallerizza con l'applicazione dei beni comuni può portare ad
un'innovazione di questo tipo. Si sono aperte manifestazioni di interesse, in passato si
sono sprecati e buttati via tanti soldi in cultura, in operazioni sbagliate, come il Virtual
Reality & Multi Media Park, che mi fa piacere citare ogni volta per ricordare come
spesso non si è fatta attenzione da una parte, ma dall'altra parte si è in qualche modo
svenduto, cartolarizzando. Tutti fanno degli errori, anche noi ne abbiamo fatti. Sarebbe
bello adesso riuscire a portare a termine, anche in visione di questa splendida
candidatura a Capitale Europea della Cultura, anche questo punto della città di Torino
come punto di innovazione sociale e culturale. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Lo Russo, ha cinque minuti.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Non vorrei essere nei panni della Sindaca Appendino, che a breve,
non so, dopo averlo dichiarato, dovrà pure votare un atto in cui, io sono assolutamente
convinto, non crede minimamente e lo farà perché non ha più una Maggioranza in
quest'Aula, essendo lei la ventunesima Consigliera e, di fatto, essendo il suo voto
determinante, non solo per l'approvazione del documento, ma per la sussistenza stessa
del numero legale, perché l'altra volta avevamo un consigliere al bagno, oggi ne
abbiamo uno assente e magari la prossima capiterà ancora qualcos'altro. Mi fermerò sul
piano della mozione, che adesso non me ne vogliate, colleghi estensori, temo non avrà
particolare cogenza ed è a noi del tutto evidente che serve fondamentalmente a tenere
fintamente compatta una cosiddetta Maggioranza che su questo punto ha traiettorie
completamente divergenti, che manco ci credete voi alle cose che sono scritte qua
dentro. Nel merito noi non siamo d'accordo, ovviamente, rispetto a questa mozione. Ci
fa un po' sorridere fare questa discussione, lo dico con franchezza e, come abbiamo
avuto modo di dire immediatamente, riteniamo il PUR presentato assolutamente
condivisibile, coerente con l'impostazione della riqualificazione della Cavallerizza e ci
piacerebbe davvero che almeno in questa circostanza…, ci sarebbe piaciuto che almeno
in questa circostanza la Sindaca provasse ad uscire da una prigionia che,
sostanzialmente, la tiene inchiodata (da una Minoranza, che una Minoranza nella
Maggioranza nella città è quasi pulviscolare, che fondamentalmente ha voce in capitolo,
sostanzialmente, banalmente perché siede in questa Sala) e ci sarebbe piaciuto che
provasse, almeno in chiusura di mandato, ad avere un po' di coraggio politico,
ovviamente illudendoci come è sempre capitato sulle Olimpiadi, come è capitato sulla
TAV e in altri episodi che tralasciamo. Ovviamente questa mozione, come dire, farà la
fine di tante altre, non me ne vogliate, cioè la voterete, la Sindaca potrà uscire oggi con i
21 in Sala Rossa, che, ribadisco, sono 20 più il suo, che non è avere la Maggioranza, e
fondamentalmente avrete delle linee di indirizzo che sapete benissimo, nel momento in
cui vi siederete al tavolo con i partner di queste attività, saranno considerati ottimi
spunti di riflessione, un utile contributo al dibattito, ecco, la definirei in questi termini
questa mozione, è un utile contributo al dibattito. Ovviamente apprezziamo anche lo
sforzo semantico e lessicale di alcune finezze che abbiamo colto sia nell'estensione
originale, che negli emendamenti a firma del Movimento 5 Stelle, che ovviamente
escludono, ad esempio, le funzioni ricettive, ad eccezione del modello di “residenza
temporanea d'Artista”, residenze universitarie e “case-bottega”, come se ci fosse
qualcuno che lì dentro aveva in mente di mettere un hotel di lusso. Io avrei piacere,
perché, guardate, ho riguardato le carte, eh, sinceramente, perché ogni tanto mi viene il
dubbio: da dove nasce sta leggenda metropolitana del famoso hotel di lusso? Sono
andato a prendermi tutte le carte, però non c'è traccia di questa cosa qua, non c'è traccia,
non c'è traccia e noi continuiamo a far finta che ci sia questo tipo di esigenza. Qui c'è un
tema vero, io lo dico con franchezza, perché nel dibattito che è stato fatto in
Commissione è anche un po' antipatico, Sindaca, trovarsi lei in questa condizione; cioè
la sua Maggioranza sostiene che la Compagnia di San Paolo è un privato, è un privato
che privatizza la Cavallerizza e che quindi lì possono andare funzioni accessorie, ma
non gli uffici direzionali. Cioè in questa contorsione assoluta in cui vi siete avvitati, e la
responsabilità è tutta sua, Sindaca Appendino, perché lei, ribadisco, aveva tutte le
condizioni per costruire su questa operazione (con tutto il dovuto rispetto per i colleghi,
di cui conosciamo la posizione, ma ne conosciamo anche la reale afferenza in questa
città, che assolutamente è residuale e minoritaria, se non in una residuale porzione di
nostalgici, non si sa bene di che cosa, peraltro), aveva tutte le occasioni. Sappiamo che
non andrà così e secondo me lo sa anche chi oggi si è alzato e ha difeso questo atto e
che, anzi, dopo dirà: “Grazie al Movimento 5 Stelle la Cavallerizza rimarrà pubblica”.
D'accordo, va bene, siamo in chiusura in questo viale del tramonto di questa
Amministrazione, siamo certi che le cose non andranno come sono scritte in questa
mozione, esattamente come non è successo che è stata fatta la variante urbanistica in
quattro anni per togliere il parcheggio, non capiterà questa cosa qui. Noi siamo
assolutamente d'accordo nel merito con l'impostazione, tanto per essere chiari. Vi posso
garantire che è esattamente l'impostazione che c'era prima, esattamente l'impostazione
che c'era prima. Ci dispiace che anche dal punto di vista istituzionale (perché il voto di
Appendino pesa diversamente, con tutto il dovuto rispetto, dal vostro; Appendino che
dalla Compagnia di San Paolo è stata largamente beneficiata con milioni e milioni di
euro, penso ad esempio all'operazione sgombero MOI, senza la Compagnia di San
Paolo quell'operazione non si faceva, tanto per essere chiari), lì la Compagnia di San
Paolo è un ente filantropico, qui è un privato da mandare a casa. Che la pensiate voi così
ci è chiaro, che oggi metta la firma Chiara Appendino su questo atto, ha un significato
amaro, politico molto diverso, perché la Sindaca non è solo la Sindaca del Movimento 5
Stelle, sarebbe anche la Sindaca di questa città. Non se l'è ricordato per quattro anni,
non ce lo aspettiamo che lo faccia oggi con questo scatto di dignità istituzionale e
conseguentemente vi lasceremo votare la vostra utilissima mozione che darà un
fondamentale contributo al dibattito.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Sganga, tre minuti anche per lei.

SGANGA Valentina
Grazie. Sicuramente avrà un significato amaro il voto di questa mozione, dopo aver
passato settimane a dire che non ci sarebbe stato un voto compatto e unanime della
Maggioranza. È sempre brutto sbagliarsi e lo capiamo. Volevo presentare gli
emendamenti a mia prima firma. Allora, il primo emendamento, che va a sostituire il
primo punto dell’“impegna” e che recita: “Avviare, sulla base del nuovo Regolamento
Beni Comuni della Città di Torino, la forma di negozio civico denominato “uso civico
collettivo e urbano” per tutte le porzioni di proprietà pubblica del complesso, fra cui il
Maneggio Alfieriano. Analoghe modalità di usi collettivi verranno concordate attraverso
le apposite convenzioni per altre porzioni di complesso immobiliare di proprietà di CDP
e CCT”. È un emendamento che, sostanzialmente, va a ribadire la volontà di inserire
all'interno del complesso di Cavallerizza l'uso civico (appoggiandolo, appunto, al
regolamento che abbiamo approvato sui Beni Comuni) e di, principalmente, blindare il
Maneggio Alfieriano e speriamo anche i pianterreni dell'ala di Mosca. Per quanto
riguarda… Non so se ho qualche minuto in più per la presentazione degli emendamenti
assieme all'intervento. Okay, il secondo punto che andiamo a modificare al punto 2
dell’“impegna”, che è quello, appunto, che va per le parti che sono di proprietà
pubblica, ma in realtà per la massima parte del complesso va a blindare quella che era la
vocazione culturale di cui ha ben parlato sia il Consigliere Carretto, che l'Assessore
Iaria in questi mesi. E infine il terzo emendamento, che è ciò a cui faceva riferimento
anche prima il primo firmatario, ovvero di predisporre un piano progressivo di reintegro
della Cavallerizza Reale nel patrimonio pubblico, coinvolgendo le istituzioni regionali,
nazionali ed europee. Abbiamo sempre detto che, come Movimento, e non solo come
Movimento, si sono in questi anni in realtà schierati intellettuali e artisti anche di
spessore, quindi non riesco in questo caso a capire francamente le parole di chi mi ha
preceduto, con degli appelli; si sono schierati per degli appelli per salvare la
Cavallerizza dalla privatizzazione, quindi destinare delle risorse per il reintegro di un
complesso, di un bene UNESCO nel patrimonio pubblico. Secondo me questo è un
principio sacrosanto. È chiaro ed è onesto dire che è un principio a cui la Città con le
sue risorse da sola non può far fronte, però rimane l'appello alle istituzioni sovraordinate
e in particolare allo Stato, chiaramente, di aiutarci. In parte è già stato fatto con i 5
milioni che il Ministro Franceschini ha dato alla Città di Torino. Speriamo che altre
risorse vengano destinate e che si possa procedere anche eventualmente a
decartolarizzare alcune parti. Questo è tutto. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Tresso, cinque minuti.

TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente. Sì, è un po' surreale questo dibattito oggi. Mi sembra che stiamo
discutendo un po' della foglia di fico che il Movimento 5 Stelle si vuole mettere per
salvare la questione della Cavallerizza, in realtà per salvare una diatriba interna alla
Maggioranza che consente a questa Consiliatura di poter procedere su un argomento
piuttosto spinoso, che peraltro è stato affrontato fin dall'inizio della Consiliatura. Oggi
ho sentito da parte dei colleghi della Maggioranza alcune ammissioni, quasi dei mea
culpa sul fatto che sia mancata una capacità di progettualità. Sono state usate frasi come
se ci fosse stata una volontà di intervento pubblico, è mancato il coraggio, è mancata la
visione politica. Questa volta questo termine non è stato usato dalle Minoranze, ma è
stato addirittura usato dalle Maggioranze. “L'incapacità di una progettazione a pensare a
dei concorsi di idee internazionali, ma finalmente qualcosa si muove e sono stati buttati
via dei soldi”. È stato anche fatto appello dalla Capogruppo al fatto che bisogna fare
ricorso alle risorse pubbliche, chiedendo a livello di governo. Ma questo è quello che in
fondo io mi aspettavo da quattro anni, francamente, cioè la mancanza di una
progettualità, consentitemi, la mancanza di una visione è proprio quello che si è
rimarcato più volte e che io pensavo potesse essere frutto di un serio lavoro che fosse
portato avanti con le istituzioni culturali della Città per capire qual era il futuro di
questo bene, per poi avere una progettualità di livello e poter accedere e chiedere
finanziamenti a quegli investitori che invece oggi bussano alla porta con delle proposte
loro. Dov'è la Città? Ci si chiede. Questo è proprio il tema. Certo, ci voleva un'idea
forte, ma voi avete preferito spendere questi quattro anni a supporto di quello che era
l'attività dell'ex Assessore Montanari, ma la Sindaca in questo non si è mai espressa,
non l’abbiamo mai vista metterci la faccia sulla Cavallerizza, avete preferito spendere
questi quattro anni negli “agorà” che erano stati promossi e mantenere questa riserva,
come fosse una riserva indiana, a favore di quelli che erano gli occupanti, che quindi
potessero mantenere questa attività all'interno, nell'ottica di costruire un percorso sui
beni comuni, che sicuramente andava fatto, ma non aveva nulla a che vedere con quel
compendio, proprio per la natura di quel bene, per l'ingenza degli investimenti che erano
previsti, perché il fatto che occorressero 100 milioni per la decartolarizzazione e per gli
investimenti necessari al recupero del bene, non è una novità che si scopre oggi, perché
Compagnia ha fatto due conti, era una cosa che era ben nota prima. Quindi cosa
succede, come sempre, quando non si gestiscono le situazioni, che hanno delle criticità
intrinseche, ovviamente poi le cose precipitano e peraltro dal punto di vista anche della
sicurezza non è che non abbiamo mai sollevato le questioni. Quindi quando poi a
novembre scoppia l'incendio, il Prefetto Palomba dichiara lo stato calamità, succede
quel che succede. Per fortuna viene sgomberato il bene senza delle particolari criticità,
delle particolari conseguenze e adesso, nel nulla totale di una capacità di progettazione,
c'è questa dichiarazione di interesse da parte di una serie di soggetti, tra cui ovviamente
anche soggetti privati. Cosa dobbiamo fare a questo punto? Niente, io credo che
Torino…, e qui il tema è già stato sollevato, anche quello del rapporto della Città con la
Compagnia di San Paolo, allora io non credo che una città come Torino possa fare a
meno delle fondazioni bancarie, che peraltro nello Statuto perseguono una finalità di
utilità sociale per favorire sviluppi, quali, quello culturale, sociale con le redditualità
derivate dal proprio patrimonio. Il problema è la capacità di interlocuzione con le
fondazioni bancarie, di avere un atteggiamento meno passivo e invece più
interlocutorio. Noi ricordiamo che la Sindaca Appendino appena eletta voleva la testa
dell'attuale Presidente della Compagnia di San Paolo. Poi mi sembra che l'atteggiamento
sia leggermente mutato nel prosieguo, ci sia stato un allineamento un pochino più
deciso anche ai voleri della Compagnia, che peraltro ha investito cifre significative dal
punto di vista sociale, sul punto di vista culturale, ma il problema di nuovo ha risolto,
come è stato ricordato da chi mi ha preceduto, soluzioni molto critiche come quella del
MOI, in cui di nuovo sono state messe risorse notevoli da parte della Compagnia. Ma
l'interlocuzione con la Compagnia ancora una volta sulla Cavallerizza è mancata
completamente, quindi un piano condiviso che mantenesse anche quell’unitarietà di
intenti per il compendio sotto il profilo culturale, ma soprattutto pensasse alla
successiva gestione degli interventi di continuità degli obiettivi che ci eravamo posti, è
veramente non pervenuto, cioè francamente su quello, al di là di quello che Montanari ci
disse, “ Faccio io le tre paginette”, ricordo in questa sede, in questa Sala non più di due
anni e mezzo fa, tre anni fa, e vedremo quale sarà il progetto. Se quello era il progetto di
livello, se quella era la grande capacità poi di visione, francamente siamo rimasti un
pochino delusi. Quindi questo ci aspettavamo. Oggi la mozione che andiamo a votare, e
che vi voterete…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

TRESSO Francesco
Sì, vado a concludere. Anch’io non ho, francamente, intenzione di piegarmi a questi
giochini e andare a dare un voto a una mozione che francamente di per sé non
rappresenta nulla, è solo il colpo di coda di una parte della Maggioranza che si sente
tradita, ma lo capisco, anche giustamente, che si arrocca su posizione oltranzistiche
perché vorrebbe che la Cavallerizza totalmente fosse adibita ad uso collettivo. Bene,
peccato che però su questo non è stato capito come si sarebbero trovati i fondi, non è
stata capita qual era la visione. Ripeto, non è stata neanche gestita la possibilità di dare
poi una capacità di una gestione successiva del bene che andasse in quella direzione.
Quindi mi sembra che oggi vi siete fatti voi…, insomma, questa mozione, la fate per
cercare di salvare all'interno la capacità di mantenere, anche se in maniera un po' fragile,
questa Maggioranza, noi staremo ad assistere e speriamo solo che in futuro ci siano
delle possibilità per questa Città di trattare beni di quel valore, di quella natura,
patrimonio dell'UNESCO, con un approccio un pochino più di livello, con un approccio
po' diverso. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Assessore Iaria.

IARIA Antonino (Assessore)
Grazie, Presidente. Grazie ai presentatori della mozione, e anche degli emendamenti.
Innanzitutto secondo me vale la pena di sfatare un mito sul discorso che il progetto è
identico al progetto, chiamiamolo della precedente Giunta. E questo mito è facilmente
sfatato per due punti fondamentali. Il primo è che c'è un nuovo regolamento dei Beni
Comuni e questo regolamento dei Beni Comuni, com’è stato già citato, che è presente
nella mozione, è il motore ed è anche la modalità con cui si possono regolare i rapporti
in un complesso così complesso, se mi permettete il gioco di parole, per far sì che
diventi un vero e proprio Polo culturale di livello internazionale. Come sapete, la
delibera di Giunta approvata il 30 dicembre dà delle indicazioni molto precise,
indicazioni molto precise che io non ho trovato nelle vecchie delibere di Giunta, cioè
l'aumento della proprietà pubblica che viene ceduta sia da eventuali acquirenti della
parte cartolarizzata, sia da proprietari che già hanno in pancia, nel loro patrimonio, degli
spazi e faccio riferimento al fondo FIV e al fondo CDP. Quindi noi abbiamo una
differenza sostanziale che noi non valorizziamo il bene con delle semplici destinazioni
d'uso. Il vecchio progetto dava delle destinazioni d'uso precise e poi si metteva a
vendita. Quindi si potevano fare tutte le cose che erano relative alle destinazioni
proposte, dalla residenza al terziario, dal ricettivo, senza nessun vincolo. Quello che fa
la delibera e anche la mozione, ribadisce, è dare un vincolo di creazione di un Polo
culturale sinergico tra pubblico e privato. Come sapete, la manifestazione di interesse
che è arrivata già dà delle indicazioni in tal senso, ma la delibera è molto chiara;
aumento della proprietà pubblica, che non vuol dire che ci siamo fermati alla prima
proposta del PUR, ma l'interlocuzione o le proposte che noi faremo per mettere a bando
anche la parte cartolarizzata, perché noi abbiamo questo compito come Città Torino di
mettere a bando la parte cartolarizzata, identificano questo vincolo fondamentale che
esclude qualunque tipo di promotore immobiliare che voglia acquistare la Cavallerizza
per una valorizzazione economica. Mi spiego meglio, chiunque potrebbe comprare col
vecchio progetto PD, Giunta PD, poteva comprare questo spazio, magari utilizzarlo per
tot anni o per poco, come anche funzioni culturali accessorie, ma poi poteva rivenderlo
e avere una rendita finanziaria o meno. In questo caso noi abbiamo un vincolo molto
importante, un vincolo che fa sì che chiunque agisca sia nella parte privata, che nella
parte pubblica, come entrerà, non possa fare questo tipo di percorso di valorizzazione
meramente economica. Si dimenticano delle altre interlocuzioni che abbiamo fatto
anche, diciamo, proposte o idee, un indirizzo forte perché questi spazi possono essere in
un certo senso decartolarizzati da altri Enti Pubblici con una funzione pubblica sempre
legata al progetto di Polo culturale, ed è questa la grande novità, perché noi dobbiamo
far fronte a un’ingente spesa economica per riqualificare. Noi, la Città, o tutti le
persone, tutti gli attori che vogliono partecipare a questo progetto dovranno fare fronte
ad un ingente spesa economica per renderlo sostenibile. Ma la sostenibilità non sta
soltanto nella ristrutturazione del bene, ma anche nella sostenibilità del Polo culturale.
Come diceva prima, giustamente, il Consigliare Giovara quando parlava di soldi
pubblici sprecati per le attività culturali ha fatto riferimento al Virtual Media Park,
adesso non mi ricordo esattamente come si chiama, che lì abbiamo speso dei soldi per
non avere una sostenibilità economica per far andare avanti l'attività. In questo caso si
sta cercando di creare un Polo culturale, proprio perché abbia la sostenibilità economica
anche dopo. La parte pubblica di proprietà è un'altra grande differenza, che sono 4.000
metri quadri di una parte che è sicuramente riferita a tutto il complesso, adesso come
sono proposti nel PUR, ma possono anche aumentare, possono essere convenzionati
altri spazi, si possono fare tantissime cose. Questo lo stiamo decidendo noi e la mozione
dà un indirizzo preciso su come fare, regolare questo regolamento di condominio
attraverso un faro che è il regolamento dei Beni Comuni; due, la convenzione e l'utilizzo
di questi spazi come Polo culturale. Questo è importantissimo perché nel vecchio
progetto c'erano delle indicazioni per esempio sulla manica di collegamento tra via
Verdi e Giardini Reali che non erano gli stessi di questa prima proposta, di questo
indirizzo della delibera, erano uno spazio che veniva gestito forse dal Polo Reale, vado a
memoria, però era uno spazio di altri, non della Città. E unendo il cortile della Corte
delle Guardie, come adesso già proposto nel PUR che non è ancora stato approvato, ma
è stata fatta solo una presa d'atto, e unendo questa manica, unendo il Maneggio
Alfieriano, la manifestazione di interesse dell'Università quindi unisce anche già lo
spazio che è già di proprietà dell'Università a questo complesso, rendono la parte
pubblica di proprietà esclusivamente pubblica, il Polo centrale di questo spazio. Si
faranno anche dei ragionamenti sulle Pagliere, sulla Zecca, che tutti dimenticano, che è
un altro spazio legato a questo complesso che tutti dimenticano che esista e in questo
caso anche un’interlocuzione con la Regione, una proposta alla Regione di valutare se
questo poteva entrare nel loro patrimonio di edilizia universitaria legata all’Ente EDISU
poteva essere interessante. Sono state anche già fatte proposte o sollecitazioni alla
Giunta Regionale in questo senso. Quindi, ribadendo il concetto fondamentale, la
mozione non è una foglia di fico, è un indirizzo ben preciso e dà un preciso riferimento,
è la grande novità di questo progetto, grande novità che mette insieme la necessità di
trovare dei fondi, il vicolo che sia una destinazione pubblica o funzionari all’utilizzo di
Polo culturale, quindi questo è tutto molto importante, sia della parte di CDP, sia dalla
parte cartolarizzata, sia dalla parte proprietà di Città di Torino. È un esperimento, è un
progetto molto, molto bello, molto interessante e chiaramente porterà anche a creare
delle proposte, come indicato nella delibera, un comitato permanente di idee che
renderanno sostenibile questo progetto nel tempo, non solo a ristrutturarlo e poi
lasciarlo lì e questa è un'altra grande novità rispetto al mero progetto di definizione di
destinazione d'uso e di valorizzazione e poi avere soltanto i passaggi tra le corti come
accesso pubblico. L'altro concetto fondamentale, ripeto, che le destinazioni urbanistiche,
quando c'è un Ente Pubblico che le utilizza, non sono legate esattamente alla
destinazione che viene descritta nel Piano Regolatore, quindi si va in deroga, diciamo
così, un Ente Pubblico può andare in deroga per interesse pubblico alla destinazione.
Questo è molto importante, la manifestazione d’interesse di Università, del Polo delle
Arti, Accademia Albertina e Conservatorio, e quindi si sta costruendo un progetto…, sì,
forse è un po' diverso rispetto a quello che avevamo proposto in campagna elettorale,
che sarebbe piaciuto a tutti fare, diciamoci la verità, però è un progetto che va in una
direzione completamente innovativa, rispetto a progetti precedenti e va nel discorso di
utilizzare al massimo il Regolamento dei Beni Comuni e potrebbe essere il primo spazio
nel centro della città a livello italiano che creerà un Polo culturale utilizzando questo
nuovo Regolamento dei Beni Comuni. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Sindaca.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Grazie, Presidente. In realtà l'Assessore Iaria ha già spiegato correttamente qual è l'iter
che sta seguendo la Giunta. Vorrei solo dire tre parole, che in realtà sono gli indirizzi
che stiamo seguendo, che sono stati, ripeto, già anticipati dell’Assessore Iaria, peraltro
più volte in Commissione Consiliare. Chiariamo una cosa, non c'è nulla di strano nel
fatto che il Consiglio Comunale, la Maggioranza dia un indirizzo politico rispetto ad
una trasformazione che oggettivamente è stata oggetto di dibattito più volte in
quest'Aula. Mi permetto di dire al Consigliere Tresso…, non mi ricordo se sia stato lei,
magari mi sbaglio, mi corregga, che continua ad utilizza la parola “farsa”. Ogni volta
che parliamo qui di Cavallerizza sento dire questa parola, “farsa”, e però ogni volta
oggettivamente stiamo facendo un passo in avanti. Un passo in avanti perché io ricordo
che diceva “farsa” quando eravamo in Prefettura insieme all'Assessore Iaria e lei dice
che non ci ho mai messo la faccia. Ho fatto ore e ore anch'io personalmente di tavoli di
concertazione in quel luogo per costruire un percorso che potesse portare alla
restituzione di quello spazio. E credo che, forse, se posso permettermi una…, anzi lo
faccio con convinzione, forse proprio quello che è mancato negli anni precedenti alla
nostra Amministrazione è stato il coraggio forse di sedersi a quei tavoli, di dialogare,
perché quel luogo è un luogo che oggettivamente ha una sua storia, ha una sua identità
anche grazie a delle persone che si sono prese cura di quel bene. Poi è chiaro che quel
bene va restituito alla collettività e quello è il primo punto che abbiamo in qualche
modo saldato quando abbiamo fatto il percorso in Prefettura che ha portato a un
protocollo d'intesa e su quello ci stiamo muovendo. Per quanto riguarda la parte che ha
già spiegato l'Assessore Iaria e cioè di quali sono le linee guida che noi stiamo attuando,
ovviamente c’è una delibera approvata dalla Giunta, che credo che sia chiara e quella è
evidentemente la strada, c'è un indirizzo del Consiglio Comunale. Ora sono tre i punti
per noi fondamentali. Il primo, com’è stato ricordato, avere la maggior parte possibile di
quota parte pubblica. Noi ovviamente operiamo nell'ambito delle risorse che abbiamo,
però questo è un indirizzo chiaro e ben venga se ci viene sollecitato anche
ulteriormente. Ma a noi è chiarissimo, è scritto anche in delibera. Secondo punto: la
sperimentazione dei beni comuni, guardate che il lavoro che è stato fatto sul
regolamento, in questo senso credo che sia stato fatto un ottimo lavoro, anche lungo,
una delibera di Giunta che poi è stata rivista dal Consiglio Comunale con tutta una serie
di emendamenti, che vedrà la prima sperimentazione, almeno noi auspichiamo così, a
Torino, nel Cortile delle Guardie, anche lì è stato un lungo percorso, non semplice, sia
per l'Amministrazione sia per tutti i soggetti coinvolti. E quello credo che sia un
elemento importante che ci permetterà anche di ragionare magari su tutti gli sviluppi per
quanto riguarda il regolamento Beni Comuni, perché si sa sempre che è la prima volta
viene utilizzato, poi è un regolamento un nuovo, magari dovremmo ragionare e
rivederlo, ma è uno spunto importante. Farlo su un bene UNESCO ci dà una maggiore
responsabilità, ne abbiamo discusso anche più volte ai tavoli anche con la
Sovrintendenza, è una maggiore responsabilità rispetto ad un altro bene qualsiasi. Il
terzo punto che è nell'ambito, ovviamente, sia, credo, nella mozione, sia nella delibera
che noi abbiamo approvato, sta nel fatto che stiamo cercando di coinvolgere il più
possibile le istituzioni pubbliche. In tal senso penso che sia un messaggio molto positivo
il fatto che l'Università di Torino si sia fatta avanti. Allora, è chiaro che la restituzione
di questo spazio deve passare da uno sforzo congiunto da parte di tutta una serie di
soggetti che fanno parte della Città. Permettetemi di dire un'ultima cosa sulla questione
di Compagnia di San Paolo. Guardate che, lo dico soprattutto al Capogruppo Lo Russo,
guardate che quello che penso di Compagnia di San Paolo credo di averlo detto più
volte in quest’Aula parlando di altri progetti, l’ho detto nella giornata in cui si faceva in
qualche modo il punto rispetto all'attività di Compagnia di San Paolo e sappiamo
benissimo, siamo tutti consapevoli che Compagnia di San Paolo è uno degli attori più
importanti che abbiamo sul territorio, dove permettetemi di dire, non solo c'è una
questione che è stata sollevata di erogazioni, se così vogliamo definirle, economiche,
ma in più casi, e il MOI è l’esempio, c'è stata una coprogettazione e un trasferimento
anche di competenze. Se non ci fosse stato quel dialogo continuo e costruttivo che c'è e
continua ad esserci, sicuramente alcune cose, come ad esempio il MOI, non saremmo
riuscite a raggiungerle. Quindi, per chiudere, io penso che si stia facendo il possibile
con le risorse che abbiamo. Penso che l’Assessore Iaria stia facendo un ottimo lavoro, e
lo ringrazio, perché non è un'operazione semplice, perché se fosse stato così semplice,
sarebbe stata fatta già probabilmente nel 2013 quando ci fu l’occupazione. Ben venga
qualsiasi stimolo dal Consiglio Comunale, rispetto all’ottenimento del risultato dal mio
punto di vista, ripeto, la ristrutturazione e la restituzione di quello spazio. Chiudo
dicendo che io esprimono soddisfazione rispetto alla manifestazione di interesse che è
coerente e congruente rispetto a quello che è la delibera. Detto ciò, ci sono 30 giorni, è
una norma, lo sapete benissimo, potrebbero…, auspichiamo, anche altre manifestazioni
interesse. Poi ci sarà un dialogo, com’è giusto che sia, costruttivo, che condurrà
sicuramente l'Assessore Iaria con le parti che si sono in qualche modo manifestate,
mantenendo sempre al primo punto quei tre temi che credo di avere sollevato. Quindi
non provo nessun imbarazzo a votare questa mozione, anzi, penso che sia uno stimolo
utile rispetto a un obiettivo che noi abbiamo, che l’Assessore Iaria ha detto più volte in
modo trasparente in Commissione, anche in Assemblea, e lo ringrazio perché anche un
Assessore che decide di andare in un'assemblea pubblica a metterci la faccia è una cosa
che francamente non si è vista precedentemente, non sempre, credo che sia uno di quei
tasselli importanti. Poi probabilmente non saranno contenti tutti, ne sono consapevole,
però permettetemi di dire, se c'è un’Amministrazione che sta mettendo la faccia su
Cavallerizza, è questa, con tutte le sue difficoltà e le sue contraddizioni, che ci possono
essere, come un bene così importante richiede, ma la faccia ce la stiamo mettendo e
stiamo cercando, ripeto, di restituire quel bene nell'ambito delle linee guida che ci siamo
dati. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ci sono altri interventi?
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