Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Ci piace il 14 oggi ed eccoci arrivati al 14, la proposta di mozione… Allora, siamo alla proposta di mozione, la numero 14, numero meccanografico 201904718/002, presentata dal Consigliere Carretto ed altri, che ha come oggetto: “Linee guida per la redazione del PUR (Piano Unitario di Riqualificazione) per la Cavallerizza Reale” SICARI Francesco (Presidente) Sono stati presentati numerosi emendamenti e subemendamenti. Lascio adesso la parola… Solo un attimo che prendo il meccanografico. Ecco, lascio la parola al primo firmatario, al Consigliere Carretto. Chi deve intervenire per primo? Prego, Consigliere Carretto. CARRETTO Damiano Grazie. Buongiorno a tutti e tutte. Allora, lo scenario attuale sembra, in assenza di informazioni più dettagliate, delineare, appunto, che la Cavallerizza Reale di Torino stia per essere privatizzata e quindi, al momento, in base a quello che si può leggere sui giornali e ai documenti in possesso, seppur parziali, è delineata questa situazione. Io vorrei ricordare, per chi non avesse memoria, alcuni passaggi del programma di Governo per la Città di Torino 2016-2021, votati dal Consiglio Comunale. “Tutelare e valorizzare…”, probabilmente questo “valorizzare” non era inteso come vendita, quindi valorizzazione economica, “…i beni comuni; escludere dai programmi di valorizzazione patrimoniali gli edifici aventi valore storico, artistico o di memoria, i parchi e i giardini, salvaguardandone la fruizione pubblica; prevedere la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; programmare gli investimenti pubblici nell'ottica della difesa dei beni comuni, previa specifica analisi costi benefici”, che ci stava sempre, “Individuare tra gli immobili ancora non alienati quelli da tutelare e recuperare con finalità pubbliche in ragione del loro interesse storico, architettonico o di memoria, bloccandone la dismissione; recuperare il patrimonio storico, architettonico, museale e industriale di pregio”. È abbastanza palese che il combinato disposto di queste linee programmatiche fosse abbastanza definito. Anche se non esplicitato, era chiaro nelle intenzioni di chi il programma lo ha scritto, il riferimento alla Cavallerizza Reale. Ricordo Cavallerizza Reale alienata e cartolarizzata nel 2010 dall'allora Sindaco Chiamparino, alienazione e quindi cartolarizzazione che non si perfezionò sotto la Giunta Fassino, non so se per scelta politica o incapacità, questo non lo capiremo mai, e cartolarizzazione che giunge quindi fino al 2020, quindi fino ad oggi. Presidente, cioè a me fa anche piacere, la Consigliera Foglietta mi è anche simpatica, però, cioè… SICARI Francesco (Presidente) Andiamo avanti. CARRETTO Damiano Grazie. Inoltre la mozione numero meccanografico 201703094/002 avente l'oggetto: “Riconoscimento uso civico per la Cavallerizza Reale”, approvata nel 2017, recita nell’“impegna”: “a richiedere alle Istituzioni sovraordinate - regionali, nazionali ed europee - i fondi necessari a garantire il reintegro della porzione cartolarizzata della Cavallerizza Reale al Patrimonio della Città”. Partendo da questo quadro, sia la mozione che gli emendamenti che ho presentato, ma, tutto sommato, anche gli emendamenti dei miei colleghi, esplicitano la volontà di tenere fede a quello che era stato un percorso fin qui tenuto in coerenza dal Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale. La mozione, infatti, non è altro che una summa di tutte le istanze portate avanti sin dal 2015 dal Movimento 5 Stelle, ovvero l'applicazione dell'uso civico e collettivo urbano, a partire dal Maneggio Alfieriano, e lo studio di un'estensione a una porzione più ampia, ovviamente tra quelle attualmente cartolarizzate, e questo con lo scopo di creare un vero e proprio Polo culturale gestito dai cittadini sull'esempio di altre realtà che già esistono sia in Italia che in Europa e rappresentano dei veri e propri spazi di libertà all'interno del panorama culturale. In questo modo in Cavallerizza tornerebbe a esservi uno spazio con grandi potenzialità, anche dal punto di vista turistico e lavorativo. Secondo punto: la redazione del PUR attraverso un percorso partecipato pubblico, previsto dal Protocollo di Intesa con Cassa Depositi e Prestiti, e l'assenza, nelle parti di proprietà della Città e di CCT, di destinazioni d'uso non compatibili con quell’idea di Polo culturale (e poi immagino che chi ha presentato l'emendamento illustrerà la modifica su questo punto); eliminare la previsione di parcheggio interrato a servizio della Cavallerizza, ricordo il parcheggio previsto dalla scheda urbanistica e dal protocollo di valorizzazione col demanio, in cui, appunto, si era già esplicitata la volontà nel 2018 di non realizzare quel parcheggio; predisporre un piano di decartolarizzazione, o chiamiamola come vogliamo, da sottoporre alla Corte dei Conti, o comunque sia, da valutare per capire se e come si possa rientrare in possesso almeno di parti di Cavallerizza (aveva già iniziato l'ex Assessore Passoni col Maneggio Alfieriano, c'era una delibera sul Salone delle Guardie a cui non era mai stato dato seguito). Quindi in realtà, anche com’è stato esplicitato in Commissione, la decartolarizzazione è possibile con chiari fini istituzionali e quindi è sempre possibile l'acquisto di una porzione cartolarizzata da parte di un altro Ente Pubblico. Quindi diciamo che se ci fosse la volontà pubblica di intervenire, le possibilità normative sarebbero assolutamente possibili. In ultimo, si chiede di riproporre al MIBACT, il progetto mandato in aprile 2019 che prevedeva l'applicazione dell'uso civico al Maneggio Alfieriano e utilizzare quel progetto come base su cui intavolare una discussione col Ministero per la spesa dei 5 milioni di euro promessi a mezzo stampa; poi non so se ci sia stato un atto Parlamentare che effettivamente abbia stanziato quei soldi, però a mezzo stampa il Ministro Franceschini aveva promesso 5 milioni di euro. E in relazione a questo ritengo che, come ho già detto in Commissione, un Ministro dei Beni Culturali in questo Paese non possa permettere che un bene UNESCO passi in mani private, perché una volta uscito dal patrimonio pubblico, quel bene non ci rientrerà mai più. E non stiamo parlando di un bene con scarso valore, stiamo parlando di un bene patrimonio UNESCO, che ritengo e ritenevamo, assolutamente folle vendere a un soggetto privato. Inoltre ritengo che, a partire da questa mozione, sarebbe un passaggio da fare almeno col Ministero, quello di, appunto, prevedere e proporre un progetto alternativo a quello che è stato presentato da Cassa Depositi e Prestiti e Compagnia di San Paolo e farsi dire dal Ministero se il Ministro Franceschini, se il Ministero ha intenzione o meno di intervenire sulla Cavallerizza Reale e credo che gli strumenti ci siano. Ritengo che, piuttosto, la vendita a Compagnia di San Paolo, forse il male minore, sempre male sarebbe, ma un male minore, sarebbe l'acquisto della porzione cartolarizzata da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Magari è già previsto così, non è dato sapersi, sarebbe già un piccolo passo avanti. Credo che ci siano degli strumenti, quali l'Art bonus, piuttosto che progetti europei, piuttosto che altre iniziative che si possono mettere in campo, se ci fosse una volontà di un intervento pubblico in Cavallerizza. È ovvio che di fronte a un soggetto che arriva con il famoso assegno fra i denti è anche difficile proporre o cercare soluzioni alternative, serve un po' di coraggio, serve un po' di visione politica, serve un po' di volontà politica di seguire certe strade, perché le idee e gli ideali… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. CARRETTO Damiano Sì, certo. Le idee e gli ideali che ci guidavano in campagna elettorale, che hanno fatto sì che la città di Torino scegliesse il Movimento 5 Stelle, mi piace pensare che fossero anche legate a una volontà di sovvertire quelle che sono un po' le dinamiche in atto in questa città da decenni, una città che viene pezzo a pezzo smembrata e svenduta, e non sto a ricordare tutto quello che è stato venduto negli ultimi vent'anni, però credo che la memoria ce l'abbiano più o meno tutti. Quindi, io credo che il senso della mozione sia abbastanza chiaro, non è nulla di nuovo, è semplicemente un riassunto di quanto fatto finora, di quanto portato avanti credo con coerenza finora. Sugli emendamenti lascio intervenire le colleghe che li hanno presentati. Io ho già illustrato sia la mozione che i miei due emendamenti. SICARI Francesco (Presidente) Perfetto. Prego, Vicepresidente Ferrero, ha tre minuti. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Presidente. La riqualificazione del complesso di Cavallerizza Reale (situato in porzione centrale edificio del Barocco, origine del cuore stesso del centro storico di Torino) è uno di quei titoli su cui la città e l’Amministrazione di turno di fatto spende la sua credibilità, perché gli edifici di queste dimensioni, imponenti e aulici - questo addirittura nella zona degli alti comandi - sono proprio quei monumenti da cui la città trae identità e anche riconoscimento. Le amministrazioni che ci hanno preceduto hanno fatto un grosso danno alle future generazioni nel cartolarizzare, cioè trasferire ad un fondo privato, senza prevedere un progetto completo di decartolarizzazione di quello che è un bene UNESCO. Ma richiamo anche la nostra incapacità a prevedere un progetto sistematico, tramite un concorso di idee internazionali sul quale si potesse, esaminando i progetti arrivati, trovare la migliore formula per creare un sistema che articolasse le parti e le rendesse funzionali. È intorno a un bel progetto che noi riusciamo a trovare eccellenti finanziatori. Ora dovremmo dire: “Ben venga il San Paolo”, perché fa quello che non siamo stati capaci di fare noi. Definire la vocazione di un luogo, come il Polo delle Arti, è una bella definizione, ma mi aspetto, Assessore, che lei dia coerenza a questa idea perché la Manica del Mosca è chiaramente, per spazi piccoli, ma molteplici, vocata a diventare un ostello, mentre Compagnia di San Paolo urbanisticamente è più facile che si posizioni dentro a quella che è la parte di CDP, sia per accessi, sia proprio per spazi. Io non mi opporrò, certo, che parti pubbliche vadano ad Enti Pubblici, come per esempio il Polo delle Arti, che è costituito dall'Accademia Albertina e dal Conservatorio. Gioirò del fatto che si trovino spazi efficaci per la sperimentazione dell'uso civico e collettivo e che si attui finalmente quel percorso dei beni comuni portati avanti con una mozione comunale, di nuovo dei Consiglieri Carretto e Ferrero, e da una delibera di Giunta. Ottimo anche l'ingresso dell'Università, ma il Maneggio Alfieriano ha bisogno di spazi collaterali, sia che diventi un teatro che un luogo espositivo. Ha bisogno che i piani terreni della Manica del Mosca rimangano pubblici e di supporto al teatro. I numeri di questa operazione, io lo devo dire, sono impietosi: della parte pubblica rimarranno solo 4.000 metri, sugli oltre 30.000 metri dell'intero complesso. E devo invocare, proprio con la mia azione di indirizzo e controllo, e chiedere ancora a grandissima voce una cartolarizzazione per parti. Il tempo corre in fretta, le Amministrazioni cambiano, i luoghi resistono nel loro aulico splendore, i luoghi di tutti e per tutti, il patrimonio pubblico è la sola garanzia che possiamo lasciare alle future generazioni, una garanzia del debito pubblico. Il mondo cambia, ma i luoghi permangono a raccontarci una storia. Io credo che anche lo Stato non debba lasciare da soli i Comuni di fronte a beni che sono patrimonio della nazione. Ma queste richieste io le voglio vedere, le voglio verificare perché questa è un'operazione che, come diceva il collega prima di me, connota quest’Amministrazione fortemente e credo che questa mozione dia assolutamente visione di questa possibilità. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Giovara. GIOVARA Massimo Grazie, Presidente. Ringrazio il primo presentatore e gli emendatori della mozione che io ho sottoscritto. Volevo soltanto sottolineare alcuni punti. Secondo me questa mozione non va in contraddizione con la delibera di Giunta presentata dall'Assessore Iaria, ma finalmente, dopo tre anni in cui noi abbiamo aspettato e, sostanzialmente, non fatto nulla di determinante rispetto alla Cavallerizza, e gli errori bisogna ammetterli quando si fanno, finalmente qualcosa si muove e anche se qualche esponente delle Opposizioni ritiene che questo sia il piano precedente, io credo che in realtà sia il primo passo per allargare ad un dibattito più ampio, ma concreto e sui fatti. Io credo che se ci muoviamo tutti insieme…, visto che anche al di là del dibattito mediatico pubblico in contrapposizione 5 Stelle - Partito Democratico, l'occupazione a qualcosa è servita se la precedente Giunta ha decartolarizzato una parte del complesso e quindi anche noi forse possiamo andare nella direzione che citava la Consigliera Ferrero. Se andiamo alla sostanza delle cose, potremmo insieme arrivare ad un obiettivo comune, che potrebbe essere un altro fiore all'occhiello della nostra città dal punto di vista innovativo. E volevo togliere un po' di paure quando si parla di privato, soldi, eccetera, eccetera. Dobbiamo guardare con grande attenzione alla redditività civica di questi esperimenti, che vuol dire ricadute a lungo termine su tutti i comparti, anche su quello sanitario. Questi esperimenti un po' strani portano innovazione ad alto livello, che forse noi politici non riusciamo a comprendere pienamente, ma forse non abbiamo neanche gli strumenti per monitorarli. Ecco, potremmo iniziare a pensare a qualcosa del genere. Forse il complesso della Cavallerizza con l'applicazione dei beni comuni può portare ad un'innovazione di questo tipo. Si sono aperte manifestazioni di interesse, in passato si sono sprecati e buttati via tanti soldi in cultura, in operazioni sbagliate, come il Virtual Reality & Multi Media Park, che mi fa piacere citare ogni volta per ricordare come spesso non si è fatta attenzione da una parte, ma dall'altra parte si è in qualche modo svenduto, cartolarizzando. Tutti fanno degli errori, anche noi ne abbiamo fatti. Sarebbe bello adesso riuscire a portare a termine, anche in visione di questa splendida candidatura a Capitale Europea della Cultura, anche questo punto della città di Torino come punto di innovazione sociale e culturale. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Lo Russo, ha cinque minuti. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Non vorrei essere nei panni della Sindaca Appendino, che a breve, non so, dopo averlo dichiarato, dovrà pure votare un atto in cui, io sono assolutamente convinto, non crede minimamente e lo farà perché non ha più una Maggioranza in quest'Aula, essendo lei la ventunesima Consigliera e, di fatto, essendo il suo voto determinante, non solo per l'approvazione del documento, ma per la sussistenza stessa del numero legale, perché l'altra volta avevamo un consigliere al bagno, oggi ne abbiamo uno assente e magari la prossima capiterà ancora qualcos'altro. Mi fermerò sul piano della mozione, che adesso non me ne vogliate, colleghi estensori, temo non avrà particolare cogenza ed è a noi del tutto evidente che serve fondamentalmente a tenere fintamente compatta una cosiddetta Maggioranza che su questo punto ha traiettorie completamente divergenti, che manco ci credete voi alle cose che sono scritte qua dentro. Nel merito noi non siamo d'accordo, ovviamente, rispetto a questa mozione. Ci fa un po' sorridere fare questa discussione, lo dico con franchezza e, come abbiamo avuto modo di dire immediatamente, riteniamo il PUR presentato assolutamente condivisibile, coerente con l'impostazione della riqualificazione della Cavallerizza e ci piacerebbe davvero che almeno in questa circostanza…, ci sarebbe piaciuto che almeno in questa circostanza la Sindaca provasse ad uscire da una prigionia che, sostanzialmente, la tiene inchiodata (da una Minoranza, che una Minoranza nella Maggioranza nella città è quasi pulviscolare, che fondamentalmente ha voce in capitolo, sostanzialmente, banalmente perché siede in questa Sala) e ci sarebbe piaciuto che provasse, almeno in chiusura di mandato, ad avere un po' di coraggio politico, ovviamente illudendoci come è sempre capitato sulle Olimpiadi, come è capitato sulla TAV e in altri episodi che tralasciamo. Ovviamente questa mozione, come dire, farà la fine di tante altre, non me ne vogliate, cioè la voterete, la Sindaca potrà uscire oggi con i 21 in Sala Rossa, che, ribadisco, sono 20 più il suo, che non è avere la Maggioranza, e fondamentalmente avrete delle linee di indirizzo che sapete benissimo, nel momento in cui vi siederete al tavolo con i partner di queste attività, saranno considerati ottimi spunti di riflessione, un utile contributo al dibattito, ecco, la definirei in questi termini questa mozione, è un utile contributo al dibattito. Ovviamente apprezziamo anche lo sforzo semantico e lessicale di alcune finezze che abbiamo colto sia nell'estensione originale, che negli emendamenti a firma del Movimento 5 Stelle, che ovviamente escludono, ad esempio, le funzioni ricettive, ad eccezione del modello di “residenza temporanea d'Artista”, residenze universitarie e “case-bottega”, come se ci fosse qualcuno che lì dentro aveva in mente di mettere un hotel di lusso. Io avrei piacere, perché, guardate, ho riguardato le carte, eh, sinceramente, perché ogni tanto mi viene il dubbio: da dove nasce sta leggenda metropolitana del famoso hotel di lusso? Sono andato a prendermi tutte le carte, però non c'è traccia di questa cosa qua, non c'è traccia, non c'è traccia e noi continuiamo a far finta che ci sia questo tipo di esigenza. Qui c'è un tema vero, io lo dico con franchezza, perché nel dibattito che è stato fatto in Commissione è anche un po' antipatico, Sindaca, trovarsi lei in questa condizione; cioè la sua Maggioranza sostiene che la Compagnia di San Paolo è un privato, è un privato che privatizza la Cavallerizza e che quindi lì possono andare funzioni accessorie, ma non gli uffici direzionali. Cioè in questa contorsione assoluta in cui vi siete avvitati, e la responsabilità è tutta sua, Sindaca Appendino, perché lei, ribadisco, aveva tutte le condizioni per costruire su questa operazione (con tutto il dovuto rispetto per i colleghi, di cui conosciamo la posizione, ma ne conosciamo anche la reale afferenza in questa città, che assolutamente è residuale e minoritaria, se non in una residuale porzione di nostalgici, non si sa bene di che cosa, peraltro), aveva tutte le occasioni. Sappiamo che non andrà così e secondo me lo sa anche chi oggi si è alzato e ha difeso questo atto e che, anzi, dopo dirà: “Grazie al Movimento 5 Stelle la Cavallerizza rimarrà pubblica”. D'accordo, va bene, siamo in chiusura in questo viale del tramonto di questa Amministrazione, siamo certi che le cose non andranno come sono scritte in questa mozione, esattamente come non è successo che è stata fatta la variante urbanistica in quattro anni per togliere il parcheggio, non capiterà questa cosa qui. Noi siamo assolutamente d'accordo nel merito con l'impostazione, tanto per essere chiari. Vi posso garantire che è esattamente l'impostazione che c'era prima, esattamente l'impostazione che c'era prima. Ci dispiace che anche dal punto di vista istituzionale (perché il voto di Appendino pesa diversamente, con tutto il dovuto rispetto, dal vostro; Appendino che dalla Compagnia di San Paolo è stata largamente beneficiata con milioni e milioni di euro, penso ad esempio all'operazione sgombero MOI, senza la Compagnia di San Paolo quell'operazione non si faceva, tanto per essere chiari), lì la Compagnia di San Paolo è un ente filantropico, qui è un privato da mandare a casa. Che la pensiate voi così ci è chiaro, che oggi metta la firma Chiara Appendino su questo atto, ha un significato amaro, politico molto diverso, perché la Sindaca non è solo la Sindaca del Movimento 5 Stelle, sarebbe anche la Sindaca di questa città. Non se l'è ricordato per quattro anni, non ce lo aspettiamo che lo faccia oggi con questo scatto di dignità istituzionale e conseguentemente vi lasceremo votare la vostra utilissima mozione che darà un fondamentale contributo al dibattito. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Sganga, tre minuti anche per lei. SGANGA Valentina Grazie. Sicuramente avrà un significato amaro il voto di questa mozione, dopo aver passato settimane a dire che non ci sarebbe stato un voto compatto e unanime della Maggioranza. È sempre brutto sbagliarsi e lo capiamo. Volevo presentare gli emendamenti a mia prima firma. Allora, il primo emendamento, che va a sostituire il primo punto dell’“impegna” e che recita: “Avviare, sulla base del nuovo Regolamento Beni Comuni della Città di Torino, la forma di negozio civico denominato “uso civico collettivo e urbano” per tutte le porzioni di proprietà pubblica del complesso, fra cui il Maneggio Alfieriano. Analoghe modalità di usi collettivi verranno concordate attraverso le apposite convenzioni per altre porzioni di complesso immobiliare di proprietà di CDP e CCT”. È un emendamento che, sostanzialmente, va a ribadire la volontà di inserire all'interno del complesso di Cavallerizza l'uso civico (appoggiandolo, appunto, al regolamento che abbiamo approvato sui Beni Comuni) e di, principalmente, blindare il Maneggio Alfieriano e speriamo anche i pianterreni dell'ala di Mosca. Per quanto riguarda… Non so se ho qualche minuto in più per la presentazione degli emendamenti assieme all'intervento. Okay, il secondo punto che andiamo a modificare al punto 2 dell’“impegna”, che è quello, appunto, che va per le parti che sono di proprietà pubblica, ma in realtà per la massima parte del complesso va a blindare quella che era la vocazione culturale di cui ha ben parlato sia il Consigliere Carretto, che l'Assessore Iaria in questi mesi. E infine il terzo emendamento, che è ciò a cui faceva riferimento anche prima il primo firmatario, ovvero di predisporre un piano progressivo di reintegro della Cavallerizza Reale nel patrimonio pubblico, coinvolgendo le istituzioni regionali, nazionali ed europee. Abbiamo sempre detto che, come Movimento, e non solo come Movimento, si sono in questi anni in realtà schierati intellettuali e artisti anche di spessore, quindi non riesco in questo caso a capire francamente le parole di chi mi ha preceduto, con degli appelli; si sono schierati per degli appelli per salvare la Cavallerizza dalla privatizzazione, quindi destinare delle risorse per il reintegro di un complesso, di un bene UNESCO nel patrimonio pubblico. Secondo me questo è un principio sacrosanto. È chiaro ed è onesto dire che è un principio a cui la Città con le sue risorse da sola non può far fronte, però rimane l'appello alle istituzioni sovraordinate e in particolare allo Stato, chiaramente, di aiutarci. In parte è già stato fatto con i 5 milioni che il Ministro Franceschini ha dato alla Città di Torino. Speriamo che altre risorse vengano destinate e che si possa procedere anche eventualmente a decartolarizzare alcune parti. Questo è tutto. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Tresso, cinque minuti. TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Sì, è un po' surreale questo dibattito oggi. Mi sembra che stiamo discutendo un po' della foglia di fico che il Movimento 5 Stelle si vuole mettere per salvare la questione della Cavallerizza, in realtà per salvare una diatriba interna alla Maggioranza che consente a questa Consiliatura di poter procedere su un argomento piuttosto spinoso, che peraltro è stato affrontato fin dall'inizio della Consiliatura. Oggi ho sentito da parte dei colleghi della Maggioranza alcune ammissioni, quasi dei mea culpa sul fatto che sia mancata una capacità di progettualità. Sono state usate frasi come se ci fosse stata una volontà di intervento pubblico, è mancato il coraggio, è mancata la visione politica. Questa volta questo termine non è stato usato dalle Minoranze, ma è stato addirittura usato dalle Maggioranze. “L'incapacità di una progettazione a pensare a dei concorsi di idee internazionali, ma finalmente qualcosa si muove e sono stati buttati via dei soldi”. È stato anche fatto appello dalla Capogruppo al fatto che bisogna fare ricorso alle risorse pubbliche, chiedendo a livello di governo. Ma questo è quello che in fondo io mi aspettavo da quattro anni, francamente, cioè la mancanza di una progettualità, consentitemi, la mancanza di una visione è proprio quello che si è rimarcato più volte e che io pensavo potesse essere frutto di un serio lavoro che fosse portato avanti con le istituzioni culturali della Città per capire qual era il futuro di questo bene, per poi avere una progettualità di livello e poter accedere e chiedere finanziamenti a quegli investitori che invece oggi bussano alla porta con delle proposte loro. Dov'è la Città? Ci si chiede. Questo è proprio il tema. Certo, ci voleva un'idea forte, ma voi avete preferito spendere questi quattro anni a supporto di quello che era l'attività dell'ex Assessore Montanari, ma la Sindaca in questo non si è mai espressa, non l’abbiamo mai vista metterci la faccia sulla Cavallerizza, avete preferito spendere questi quattro anni negli “agorà” che erano stati promossi e mantenere questa riserva, come fosse una riserva indiana, a favore di quelli che erano gli occupanti, che quindi potessero mantenere questa attività all'interno, nell'ottica di costruire un percorso sui beni comuni, che sicuramente andava fatto, ma non aveva nulla a che vedere con quel compendio, proprio per la natura di quel bene, per l'ingenza degli investimenti che erano previsti, perché il fatto che occorressero 100 milioni per la decartolarizzazione e per gli investimenti necessari al recupero del bene, non è una novità che si scopre oggi, perché Compagnia ha fatto due conti, era una cosa che era ben nota prima. Quindi cosa succede, come sempre, quando non si gestiscono le situazioni, che hanno delle criticità intrinseche, ovviamente poi le cose precipitano e peraltro dal punto di vista anche della sicurezza non è che non abbiamo mai sollevato le questioni. Quindi quando poi a novembre scoppia l'incendio, il Prefetto Palomba dichiara lo stato calamità, succede quel che succede. Per fortuna viene sgomberato il bene senza delle particolari criticità, delle particolari conseguenze e adesso, nel nulla totale di una capacità di progettazione, c'è questa dichiarazione di interesse da parte di una serie di soggetti, tra cui ovviamente anche soggetti privati. Cosa dobbiamo fare a questo punto? Niente, io credo che Torino…, e qui il tema è già stato sollevato, anche quello del rapporto della Città con la Compagnia di San Paolo, allora io non credo che una città come Torino possa fare a meno delle fondazioni bancarie, che peraltro nello Statuto perseguono una finalità di utilità sociale per favorire sviluppi, quali, quello culturale, sociale con le redditualità derivate dal proprio patrimonio. Il problema è la capacità di interlocuzione con le fondazioni bancarie, di avere un atteggiamento meno passivo e invece più interlocutorio. Noi ricordiamo che la Sindaca Appendino appena eletta voleva la testa dell'attuale Presidente della Compagnia di San Paolo. Poi mi sembra che l'atteggiamento sia leggermente mutato nel prosieguo, ci sia stato un allineamento un pochino più deciso anche ai voleri della Compagnia, che peraltro ha investito cifre significative dal punto di vista sociale, sul punto di vista culturale, ma il problema di nuovo ha risolto, come è stato ricordato da chi mi ha preceduto, soluzioni molto critiche come quella del MOI, in cui di nuovo sono state messe risorse notevoli da parte della Compagnia. Ma l'interlocuzione con la Compagnia ancora una volta sulla Cavallerizza è mancata completamente, quindi un piano condiviso che mantenesse anche quell’unitarietà di intenti per il compendio sotto il profilo culturale, ma soprattutto pensasse alla successiva gestione degli interventi di continuità degli obiettivi che ci eravamo posti, è veramente non pervenuto, cioè francamente su quello, al di là di quello che Montanari ci disse, “ Faccio io le tre paginette”, ricordo in questa sede, in questa Sala non più di due anni e mezzo fa, tre anni fa, e vedremo quale sarà il progetto. Se quello era il progetto di livello, se quella era la grande capacità poi di visione, francamente siamo rimasti un pochino delusi. Quindi questo ci aspettavamo. Oggi la mozione che andiamo a votare, e che vi voterete… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. TRESSO Francesco Sì, vado a concludere. Anch’io non ho, francamente, intenzione di piegarmi a questi giochini e andare a dare un voto a una mozione che francamente di per sé non rappresenta nulla, è solo il colpo di coda di una parte della Maggioranza che si sente tradita, ma lo capisco, anche giustamente, che si arrocca su posizione oltranzistiche perché vorrebbe che la Cavallerizza totalmente fosse adibita ad uso collettivo. Bene, peccato che però su questo non è stato capito come si sarebbero trovati i fondi, non è stata capita qual era la visione. Ripeto, non è stata neanche gestita la possibilità di dare poi una capacità di una gestione successiva del bene che andasse in quella direzione. Quindi mi sembra che oggi vi siete fatti voi…, insomma, questa mozione, la fate per cercare di salvare all'interno la capacità di mantenere, anche se in maniera un po' fragile, questa Maggioranza, noi staremo ad assistere e speriamo solo che in futuro ci siano delle possibilità per questa Città di trattare beni di quel valore, di quella natura, patrimonio dell'UNESCO, con un approccio un pochino più di livello, con un approccio po' diverso. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Assessore Iaria. IARIA Antonino (Assessore) Grazie, Presidente. Grazie ai presentatori della mozione, e anche degli emendamenti. Innanzitutto secondo me vale la pena di sfatare un mito sul discorso che il progetto è identico al progetto, chiamiamolo della precedente Giunta. E questo mito è facilmente sfatato per due punti fondamentali. Il primo è che c'è un nuovo regolamento dei Beni Comuni e questo regolamento dei Beni Comuni, com’è stato già citato, che è presente nella mozione, è il motore ed è anche la modalità con cui si possono regolare i rapporti in un complesso così complesso, se mi permettete il gioco di parole, per far sì che diventi un vero e proprio Polo culturale di livello internazionale. Come sapete, la delibera di Giunta approvata il 30 dicembre dà delle indicazioni molto precise, indicazioni molto precise che io non ho trovato nelle vecchie delibere di Giunta, cioè l'aumento della proprietà pubblica che viene ceduta sia da eventuali acquirenti della parte cartolarizzata, sia da proprietari che già hanno in pancia, nel loro patrimonio, degli spazi e faccio riferimento al fondo FIV e al fondo CDP. Quindi noi abbiamo una differenza sostanziale che noi non valorizziamo il bene con delle semplici destinazioni d'uso. Il vecchio progetto dava delle destinazioni d'uso precise e poi si metteva a vendita. Quindi si potevano fare tutte le cose che erano relative alle destinazioni proposte, dalla residenza al terziario, dal ricettivo, senza nessun vincolo. Quello che fa la delibera e anche la mozione, ribadisce, è dare un vincolo di creazione di un Polo culturale sinergico tra pubblico e privato. Come sapete, la manifestazione di interesse che è arrivata già dà delle indicazioni in tal senso, ma la delibera è molto chiara; aumento della proprietà pubblica, che non vuol dire che ci siamo fermati alla prima proposta del PUR, ma l'interlocuzione o le proposte che noi faremo per mettere a bando anche la parte cartolarizzata, perché noi abbiamo questo compito come Città Torino di mettere a bando la parte cartolarizzata, identificano questo vincolo fondamentale che esclude qualunque tipo di promotore immobiliare che voglia acquistare la Cavallerizza per una valorizzazione economica. Mi spiego meglio, chiunque potrebbe comprare col vecchio progetto PD, Giunta PD, poteva comprare questo spazio, magari utilizzarlo per tot anni o per poco, come anche funzioni culturali accessorie, ma poi poteva rivenderlo e avere una rendita finanziaria o meno. In questo caso noi abbiamo un vincolo molto importante, un vincolo che fa sì che chiunque agisca sia nella parte privata, che nella parte pubblica, come entrerà, non possa fare questo tipo di percorso di valorizzazione meramente economica. Si dimenticano delle altre interlocuzioni che abbiamo fatto anche, diciamo, proposte o idee, un indirizzo forte perché questi spazi possono essere in un certo senso decartolarizzati da altri Enti Pubblici con una funzione pubblica sempre legata al progetto di Polo culturale, ed è questa la grande novità, perché noi dobbiamo far fronte a un’ingente spesa economica per riqualificare. Noi, la Città, o tutti le persone, tutti gli attori che vogliono partecipare a questo progetto dovranno fare fronte ad un ingente spesa economica per renderlo sostenibile. Ma la sostenibilità non sta soltanto nella ristrutturazione del bene, ma anche nella sostenibilità del Polo culturale. Come diceva prima, giustamente, il Consigliare Giovara quando parlava di soldi pubblici sprecati per le attività culturali ha fatto riferimento al Virtual Media Park, adesso non mi ricordo esattamente come si chiama, che lì abbiamo speso dei soldi per non avere una sostenibilità economica per far andare avanti l'attività. In questo caso si sta cercando di creare un Polo culturale, proprio perché abbia la sostenibilità economica anche dopo. La parte pubblica di proprietà è un'altra grande differenza, che sono 4.000 metri quadri di una parte che è sicuramente riferita a tutto il complesso, adesso come sono proposti nel PUR, ma possono anche aumentare, possono essere convenzionati altri spazi, si possono fare tantissime cose. Questo lo stiamo decidendo noi e la mozione dà un indirizzo preciso su come fare, regolare questo regolamento di condominio attraverso un faro che è il regolamento dei Beni Comuni; due, la convenzione e l'utilizzo di questi spazi come Polo culturale. Questo è importantissimo perché nel vecchio progetto c'erano delle indicazioni per esempio sulla manica di collegamento tra via Verdi e Giardini Reali che non erano gli stessi di questa prima proposta, di questo indirizzo della delibera, erano uno spazio che veniva gestito forse dal Polo Reale, vado a memoria, però era uno spazio di altri, non della Città. E unendo il cortile della Corte delle Guardie, come adesso già proposto nel PUR che non è ancora stato approvato, ma è stata fatta solo una presa d'atto, e unendo questa manica, unendo il Maneggio Alfieriano, la manifestazione di interesse dell'Università quindi unisce anche già lo spazio che è già di proprietà dell'Università a questo complesso, rendono la parte pubblica di proprietà esclusivamente pubblica, il Polo centrale di questo spazio. Si faranno anche dei ragionamenti sulle Pagliere, sulla Zecca, che tutti dimenticano, che è un altro spazio legato a questo complesso che tutti dimenticano che esista e in questo caso anche un’interlocuzione con la Regione, una proposta alla Regione di valutare se questo poteva entrare nel loro patrimonio di edilizia universitaria legata all’Ente EDISU poteva essere interessante. Sono state anche già fatte proposte o sollecitazioni alla Giunta Regionale in questo senso. Quindi, ribadendo il concetto fondamentale, la mozione non è una foglia di fico, è un indirizzo ben preciso e dà un preciso riferimento, è la grande novità di questo progetto, grande novità che mette insieme la necessità di trovare dei fondi, il vicolo che sia una destinazione pubblica o funzionari all’utilizzo di Polo culturale, quindi questo è tutto molto importante, sia della parte di CDP, sia dalla parte cartolarizzata, sia dalla parte proprietà di Città di Torino. È un esperimento, è un progetto molto, molto bello, molto interessante e chiaramente porterà anche a creare delle proposte, come indicato nella delibera, un comitato permanente di idee che renderanno sostenibile questo progetto nel tempo, non solo a ristrutturarlo e poi lasciarlo lì e questa è un'altra grande novità rispetto al mero progetto di definizione di destinazione d'uso e di valorizzazione e poi avere soltanto i passaggi tra le corti come accesso pubblico. L'altro concetto fondamentale, ripeto, che le destinazioni urbanistiche, quando c'è un Ente Pubblico che le utilizza, non sono legate esattamente alla destinazione che viene descritta nel Piano Regolatore, quindi si va in deroga, diciamo così, un Ente Pubblico può andare in deroga per interesse pubblico alla destinazione. Questo è molto importante, la manifestazione d’interesse di Università, del Polo delle Arti, Accademia Albertina e Conservatorio, e quindi si sta costruendo un progetto…, sì, forse è un po' diverso rispetto a quello che avevamo proposto in campagna elettorale, che sarebbe piaciuto a tutti fare, diciamoci la verità, però è un progetto che va in una direzione completamente innovativa, rispetto a progetti precedenti e va nel discorso di utilizzare al massimo il Regolamento dei Beni Comuni e potrebbe essere il primo spazio nel centro della città a livello italiano che creerà un Polo culturale utilizzando questo nuovo Regolamento dei Beni Comuni. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Sindaca. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. In realtà l'Assessore Iaria ha già spiegato correttamente qual è l'iter che sta seguendo la Giunta. Vorrei solo dire tre parole, che in realtà sono gli indirizzi che stiamo seguendo, che sono stati, ripeto, già anticipati dell’Assessore Iaria, peraltro più volte in Commissione Consiliare. Chiariamo una cosa, non c'è nulla di strano nel fatto che il Consiglio Comunale, la Maggioranza dia un indirizzo politico rispetto ad una trasformazione che oggettivamente è stata oggetto di dibattito più volte in quest'Aula. Mi permetto di dire al Consigliere Tresso…, non mi ricordo se sia stato lei, magari mi sbaglio, mi corregga, che continua ad utilizza la parola “farsa”. Ogni volta che parliamo qui di Cavallerizza sento dire questa parola, “farsa”, e però ogni volta oggettivamente stiamo facendo un passo in avanti. Un passo in avanti perché io ricordo che diceva “farsa” quando eravamo in Prefettura insieme all'Assessore Iaria e lei dice che non ci ho mai messo la faccia. Ho fatto ore e ore anch'io personalmente di tavoli di concertazione in quel luogo per costruire un percorso che potesse portare alla restituzione di quello spazio. E credo che, forse, se posso permettermi una…, anzi lo faccio con convinzione, forse proprio quello che è mancato negli anni precedenti alla nostra Amministrazione è stato il coraggio forse di sedersi a quei tavoli, di dialogare, perché quel luogo è un luogo che oggettivamente ha una sua storia, ha una sua identità anche grazie a delle persone che si sono prese cura di quel bene. Poi è chiaro che quel bene va restituito alla collettività e quello è il primo punto che abbiamo in qualche modo saldato quando abbiamo fatto il percorso in Prefettura che ha portato a un protocollo d'intesa e su quello ci stiamo muovendo. Per quanto riguarda la parte che ha già spiegato l'Assessore Iaria e cioè di quali sono le linee guida che noi stiamo attuando, ovviamente c’è una delibera approvata dalla Giunta, che credo che sia chiara e quella è evidentemente la strada, c'è un indirizzo del Consiglio Comunale. Ora sono tre i punti per noi fondamentali. Il primo, com’è stato ricordato, avere la maggior parte possibile di quota parte pubblica. Noi ovviamente operiamo nell'ambito delle risorse che abbiamo, però questo è un indirizzo chiaro e ben venga se ci viene sollecitato anche ulteriormente. Ma a noi è chiarissimo, è scritto anche in delibera. Secondo punto: la sperimentazione dei beni comuni, guardate che il lavoro che è stato fatto sul regolamento, in questo senso credo che sia stato fatto un ottimo lavoro, anche lungo, una delibera di Giunta che poi è stata rivista dal Consiglio Comunale con tutta una serie di emendamenti, che vedrà la prima sperimentazione, almeno noi auspichiamo così, a Torino, nel Cortile delle Guardie, anche lì è stato un lungo percorso, non semplice, sia per l'Amministrazione sia per tutti i soggetti coinvolti. E quello credo che sia un elemento importante che ci permetterà anche di ragionare magari su tutti gli sviluppi per quanto riguarda il regolamento Beni Comuni, perché si sa sempre che è la prima volta viene utilizzato, poi è un regolamento un nuovo, magari dovremmo ragionare e rivederlo, ma è uno spunto importante. Farlo su un bene UNESCO ci dà una maggiore responsabilità, ne abbiamo discusso anche più volte ai tavoli anche con la Sovrintendenza, è una maggiore responsabilità rispetto ad un altro bene qualsiasi. Il terzo punto che è nell'ambito, ovviamente, sia, credo, nella mozione, sia nella delibera che noi abbiamo approvato, sta nel fatto che stiamo cercando di coinvolgere il più possibile le istituzioni pubbliche. In tal senso penso che sia un messaggio molto positivo il fatto che l'Università di Torino si sia fatta avanti. Allora, è chiaro che la restituzione di questo spazio deve passare da uno sforzo congiunto da parte di tutta una serie di soggetti che fanno parte della Città. Permettetemi di dire un'ultima cosa sulla questione di Compagnia di San Paolo. Guardate che, lo dico soprattutto al Capogruppo Lo Russo, guardate che quello che penso di Compagnia di San Paolo credo di averlo detto più volte in quest’Aula parlando di altri progetti, l’ho detto nella giornata in cui si faceva in qualche modo il punto rispetto all'attività di Compagnia di San Paolo e sappiamo benissimo, siamo tutti consapevoli che Compagnia di San Paolo è uno degli attori più importanti che abbiamo sul territorio, dove permettetemi di dire, non solo c'è una questione che è stata sollevata di erogazioni, se così vogliamo definirle, economiche, ma in più casi, e il MOI è l’esempio, c'è stata una coprogettazione e un trasferimento anche di competenze. Se non ci fosse stato quel dialogo continuo e costruttivo che c'è e continua ad esserci, sicuramente alcune cose, come ad esempio il MOI, non saremmo riuscite a raggiungerle. Quindi, per chiudere, io penso che si stia facendo il possibile con le risorse che abbiamo. Penso che l’Assessore Iaria stia facendo un ottimo lavoro, e lo ringrazio, perché non è un'operazione semplice, perché se fosse stato così semplice, sarebbe stata fatta già probabilmente nel 2013 quando ci fu l’occupazione. Ben venga qualsiasi stimolo dal Consiglio Comunale, rispetto all’ottenimento del risultato dal mio punto di vista, ripeto, la ristrutturazione e la restituzione di quello spazio. Chiudo dicendo che io esprimono soddisfazione rispetto alla manifestazione di interesse che è coerente e congruente rispetto a quello che è la delibera. Detto ciò, ci sono 30 giorni, è una norma, lo sapete benissimo, potrebbero…, auspichiamo, anche altre manifestazioni interesse. Poi ci sarà un dialogo, com’è giusto che sia, costruttivo, che condurrà sicuramente l'Assessore Iaria con le parti che si sono in qualche modo manifestate, mantenendo sempre al primo punto quei tre temi che credo di avere sollevato. Quindi non provo nessun imbarazzo a votare questa mozione, anzi, penso che sia uno stimolo utile rispetto a un obiettivo che noi abbiamo, che l’Assessore Iaria ha detto più volte in modo trasparente in Commissione, anche in Assemblea, e lo ringrazio perché anche un Assessore che decide di andare in un'assemblea pubblica a metterci la faccia è una cosa che francamente non si è vista precedentemente, non sempre, credo che sia uno di quei tasselli importanti. Poi probabilmente non saranno contenti tutti, ne sono consapevole, però permettetemi di dire, se c'è un’Amministrazione che sta mettendo la faccia su Cavallerizza, è questa, con tutte le sue difficoltà e le sue contraddizioni, che ci possono essere, come un bene così importante richiede, ma la faccia ce la stiamo mettendo e stiamo cercando, ripeto, di restituire quel bene nell'ambito delle linee guida che ci siamo dati. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Ci sono altri interventi? |