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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Febbraio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 22

Comunicazioni della Sindaca su "Eliminazione contributo regionale a favore della Fondazione Torino Musei".
Interventi
LEON Francesca Paola (Assessore)
Grazie. Buongiorno, Presidente, Consigliere e Consiglieri. La Regione Piemonte,
qualche mese fa, manifestò la difficoltà rispetto al proprio bilancio nel finanziamento
della Fondazione Torino Musei. Alla mia domanda su quali tipologie di fondi fosse
intenzionata a ridurre, c'è stato una generico riferimento alle attività realizzate da
Fondazione per conto di Regione, progetti, attività espositive. Ho invitato la Regione a
chiarire quale fosse questa dimensione senza che venisse mai indicato che la cifra che la
Regione aveva intenzione di decurtare fosse una delle cifre inserite all'interno
dell'accordo sindacale, verbalizzato il 27 di maggio 2018, che impegnava entrambi gli
Enti in una serie di azioni che riguardavano sia risorse, sia azioni, per ricollocare
personale in esubero della Fondazione Torino Musei, cosa che è stata portata a termine
dalla città, per quanto riguardava 7 unità, 7 persone e 14, che in virtù dell'accordo con la
Regione Piemonte, venivano mantenuti all'interno di Fondazione Torino Musei
nell'ambito di una riorganizzazione delle attività lavorative. Queste attività erano divise
in due aree: una riguardava il personale occupato presso la Biblioteca d'arte e l'archivio
fotografico; l'altro, per numero di 3 unità, invece, facevano riferimento alla costituzione
di un settore che lavorasse a favore dei musei regionali, ovvero lavorasse allo sviluppo
di attività di trasferimento di conoscenza nei confronti di musei collocati sul territorio
regionale. Ora, il taglio di questi 150.000 euro rende l’Ente Regione inadempiente nei
confronti di un accordo sindacale e questo è un primo dato importante di cui tenere
conto. Ovviamente la Fondazione Torino Musei ha fatto presente questa situazione del
tutto particolare. Cosa succede? Ovviamente questo lavoro è stato fatto ed è stato fatto
in un'ottica di lavoro di programmazione triennale del lavoro. La Fondazione ha
lavorato sul territorio, ha sviluppato una serie di programmi, insieme ad
Amministrazioni Comunali, a partire da Vercelli, dove, ad esempio, è stata realizzata
nel 2019 la mostra su Guala Bicchieri e il suo lascito; l’Europa a Vercelli nel Duecento,
quella sulla Magna Charta, attività andata talmente bene che il Comune di Vercelli ha
chiesto a Fondazione Torino Musei di lavorare insieme su un'ipotesi di gestione dello
spazio espositivo dell'Arca su cui lavorare a partire dal 2020. Cosa vuol dire? Vuol dire
lavorare in sinergia con il territorio, andando a valorizzare non solo il patrimonio
conservato all'interno dei musei civici, ma anche quello degli altri musei civici presenti
soprattutto nelle città capoluogo. Ma poi hanno lavorato a Costigliole d'Asti sull'arte
contemporanea. A Rivara, la Quadreria civica della scuola di Rivara, con un'attività di
supporto che è partita nel 2018 e su cui sta lavorando in particolare la GAM, anche con
il coinvolgimento dei Servizi Educativi della GAM, quindi non solo tre persone che
lavorano in un ufficio, ma gli interi settori della Fondazione che si sono messi a
disposizione, arrivando a stipulare una convenzione tra la Fondazione Torino Musei e il
Comune di Rivara che va avanti fino al 2020. Andiamo ancora a indicare le attività
collegate anche alla prossima riapertura del Castello Cavour di Santena. Anche qui è
importante mettere a sistema, in modo efficiente ed economico, le risorse che ci vedono
tutti partecipi, che sono rappresentate dalle Fondazioni partecipate, per andare ad
elaborare nuovi strumenti per riuscire a dare risposta alle esigenze che man mano si
presentano, ma non solo questo. Poi tra il 2017 e il ‘19 anno si è lavorato con la mostra
ProtoBalla. A Biella, la Fondazione Torino Musei ha fatto un'attività di supporto per
una mostra, dove non solo ha prestato le opere, ma ha dato assistenza dal punto di vista
amministrativo al Comune per aiutare il Comune a relazionarsi con l’Ente organizzatore
e la Regione Piemonte. A Casale Monferrato, di nuovo. C'è in corso un progetto che si
chiama Art Mapping, che è partito nell'aprile del 2019 e che coinvolge non solo la
Fondazione Torino Musei, ma c'è anche il sostegno di Compagnia di San Paolo per
lavorare su installazioni site-specific, concepite ad hoc da artisti di arte contemporanea,
da Mario Airò, Natalie Du Pasquier, Zhang Enli. Anche questo è un progetto in corso.
L’esistenza, comunque, di una convenzione ha permesso di lavorare su un periodo
medio. Anche Alba, anche ad Alba c'è in corso un progetto riguardante il fenomeno
delle catacombe e la loro valorizzazione. In provincia di Cuneo è stato stilato un
accordo quadro con la Fondazione Artea, che forse non tutti sanno, ma riunisce tanti
comuni del territorio del cuneese, con una convenzione che prevede coordinamento
scientifico da parte di una conservatrice delle collezioni d'Arte moderna di Palazzo
Madama e insieme, inoltre, Palazzo Madama e la Fondazione hanno lavorato sulla
formazione del personale che svolgerà le attività educative e collaboreranno insieme
alla Fondazione Artea per la realizzazione di una mostra sulla storia dei duchi e delle
duchesse di Savoia nella prima metà del Cinquecento. E sempre con le stesse modalità è
già in corso di organizzazione un'attività espositiva per la fine del 2020 alla Castiglia di
Saluzzo. Insomma…, e lo stesso con la provincia di Asti, con Govone. Insomma, ci
sono una serie di accordi. Anche l'accordo con Ivrea, che era in procinto di essere di
essere siglato, a seguito degli incontri col Sindaco della Città di Ivrea. Insomma, una
serie di attività che, ovviamente, sono basate su un accordo triennale che ha previsto una
serie di attività. Ora, che fine fanno queste attività nel momento in cui viene meno
l'impegno? Ma io dico anche nei confronti dei comuni che hanno collaborato con
Fondazione Torino Musei. Che idea si ha della collaborazione culturale, della
valorizzazione reciproca dei territori, dei patrimoni, dove dobbiamo forse rinchiudere la
Fondazione Torino Musei nell'ambito della “mandorla barocca” come attività o con
delle collezioni che hanno una fortissima connessione con tutto il territorio? Io mi
faccio queste domande perché è nostro compito, è compito, credo, di qualsiasi
Amministrazione lavorare perché il territorio possa crescere, perché si valorizzino
insieme le collezioni, il patrimonio, senza creare degli sbarramenti tra un territorio e un
altro, ma, anzi, cercando di creare sinergie e questo ha fatto Fondazione Torino Musei,
sostanzialmente, in questi tre anni, nel ‘18, ‘19 e continua a fare. Ora non c'è solo
questo come conseguenza, ovvero il fatto che la Regione diventi inadempiente nei
confronti di un impegno assunto con le parti sindacali e insieme alla Città. C'è anche
un'altra cosa che è accaduta, ovvero la Fondazione, a seguito della..., questo a settembre
del 2019, a fronte di una rassicurazione della stabilizzazione dei contributi da parte degli
Enti Pubblici, quindi immagino che Fondazione Torino Musei abbia avuto
rassicurazioni in merito anche da parte di Regione Piemonte, ha siglato un accordo, un
verbale di accordo sindacale a fine settembre per riconoscere, per valorizzare il lavoro
dei dipendenti della Fondazione. Ha fatto un accordo che ha accordato un piano di
progressioni orizzontali, non per i dirigenti, ma per la prima fascia, in particolare mi
riferisco alla guardiania di Sala, alla sorveglianza, al personale di cassa, con un impatto
economico che ovviamente va a crescere nel corso degli anni. Ora questa inadempienza,
da parte di Regione, riguardo il contributo complessivo di 500.000 euro che si verrebbe
a ridurre a 350.000, mette ovviamente in dubbio la possibilità che la Fondazione Torino
Musei possa continuare a garantire questa progressione, questa minima progressione di
carriera assicurata ai dipendenti e soprattutto quei dipendenti che sono più a contatto
con il pubblico e che hanno bisogno anche di vedere riconosciuto il proprio lavoro e la
propria carriera personale, con un importo, qui mi segnalano che nel 2022, a regime,
diventa di 128.000 euro. Queste sono le conseguenze. C'è un’inadempienza, è vero.
Possiamo rimetterlo in discussione nel 2021, ma nel 2020 mettere in dubbio questi
150.000 euro vuol dire interrompere contratti, convenzioni, accordi quadro che sono
stati stilati contando su una convenzione triennale che contava su quelle risorse. Quindi
questa è la situazione di Fondazione Torino Musei. Io mi auguro che la Regione voglia
rivedere questa posizione, questo taglio, che ha previsto nel 2020, attivando una
discussione un po' più approfondita e un po' più strutturata su quale sia la relazione che
si vuole costruire tra la Fondazione Torino Musei e il suo territorio di riferimento; il
territorio di riferimento sono Torino e la Regione Piemonte. Io me lo auguro. Mi auguro
che possano ripensare questo taglio. Secondo me le risorse probabilmente ci sono, visto
che erano comunque previste a bilancio, almeno per garantire che la Fondazione Torino
Musei si trovi costretta a far venir meno gli accordi con tutti i Comuni con cui ha
dialogato fino adesso, Comuni che mi sembra, appunto, dalle conferme, dalle richieste
di continuare a collaborare, siano piuttosto soddisfatti. Questo è successo. 75 persone
rischiano di non vedere riconosciuto l'avanzamento di carriera e questo mi pare un altro
problema non indifferente.

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