Interventi |
LEON Francesca Paola (Assessore) Grazie. Buongiorno, Presidente, Consigliere e Consiglieri. La Regione Piemonte, qualche mese fa, manifestò la difficoltà rispetto al proprio bilancio nel finanziamento della Fondazione Torino Musei. Alla mia domanda su quali tipologie di fondi fosse intenzionata a ridurre, c'è stato una generico riferimento alle attività realizzate da Fondazione per conto di Regione, progetti, attività espositive. Ho invitato la Regione a chiarire quale fosse questa dimensione senza che venisse mai indicato che la cifra che la Regione aveva intenzione di decurtare fosse una delle cifre inserite all'interno dell'accordo sindacale, verbalizzato il 27 di maggio 2018, che impegnava entrambi gli Enti in una serie di azioni che riguardavano sia risorse, sia azioni, per ricollocare personale in esubero della Fondazione Torino Musei, cosa che è stata portata a termine dalla città, per quanto riguardava 7 unità, 7 persone e 14, che in virtù dell'accordo con la Regione Piemonte, venivano mantenuti all'interno di Fondazione Torino Musei nell'ambito di una riorganizzazione delle attività lavorative. Queste attività erano divise in due aree: una riguardava il personale occupato presso la Biblioteca d'arte e l'archivio fotografico; l'altro, per numero di 3 unità, invece, facevano riferimento alla costituzione di un settore che lavorasse a favore dei musei regionali, ovvero lavorasse allo sviluppo di attività di trasferimento di conoscenza nei confronti di musei collocati sul territorio regionale. Ora, il taglio di questi 150.000 euro rende l’Ente Regione inadempiente nei confronti di un accordo sindacale e questo è un primo dato importante di cui tenere conto. Ovviamente la Fondazione Torino Musei ha fatto presente questa situazione del tutto particolare. Cosa succede? Ovviamente questo lavoro è stato fatto ed è stato fatto in un'ottica di lavoro di programmazione triennale del lavoro. La Fondazione ha lavorato sul territorio, ha sviluppato una serie di programmi, insieme ad Amministrazioni Comunali, a partire da Vercelli, dove, ad esempio, è stata realizzata nel 2019 la mostra su Guala Bicchieri e il suo lascito; l’Europa a Vercelli nel Duecento, quella sulla Magna Charta, attività andata talmente bene che il Comune di Vercelli ha chiesto a Fondazione Torino Musei di lavorare insieme su un'ipotesi di gestione dello spazio espositivo dell'Arca su cui lavorare a partire dal 2020. Cosa vuol dire? Vuol dire lavorare in sinergia con il territorio, andando a valorizzare non solo il patrimonio conservato all'interno dei musei civici, ma anche quello degli altri musei civici presenti soprattutto nelle città capoluogo. Ma poi hanno lavorato a Costigliole d'Asti sull'arte contemporanea. A Rivara, la Quadreria civica della scuola di Rivara, con un'attività di supporto che è partita nel 2018 e su cui sta lavorando in particolare la GAM, anche con il coinvolgimento dei Servizi Educativi della GAM, quindi non solo tre persone che lavorano in un ufficio, ma gli interi settori della Fondazione che si sono messi a disposizione, arrivando a stipulare una convenzione tra la Fondazione Torino Musei e il Comune di Rivara che va avanti fino al 2020. Andiamo ancora a indicare le attività collegate anche alla prossima riapertura del Castello Cavour di Santena. Anche qui è importante mettere a sistema, in modo efficiente ed economico, le risorse che ci vedono tutti partecipi, che sono rappresentate dalle Fondazioni partecipate, per andare ad elaborare nuovi strumenti per riuscire a dare risposta alle esigenze che man mano si presentano, ma non solo questo. Poi tra il 2017 e il ‘19 anno si è lavorato con la mostra ProtoBalla. A Biella, la Fondazione Torino Musei ha fatto un'attività di supporto per una mostra, dove non solo ha prestato le opere, ma ha dato assistenza dal punto di vista amministrativo al Comune per aiutare il Comune a relazionarsi con l’Ente organizzatore e la Regione Piemonte. A Casale Monferrato, di nuovo. C'è in corso un progetto che si chiama Art Mapping, che è partito nell'aprile del 2019 e che coinvolge non solo la Fondazione Torino Musei, ma c'è anche il sostegno di Compagnia di San Paolo per lavorare su installazioni site-specific, concepite ad hoc da artisti di arte contemporanea, da Mario Airò, Natalie Du Pasquier, Zhang Enli. Anche questo è un progetto in corso. L’esistenza, comunque, di una convenzione ha permesso di lavorare su un periodo medio. Anche Alba, anche ad Alba c'è in corso un progetto riguardante il fenomeno delle catacombe e la loro valorizzazione. In provincia di Cuneo è stato stilato un accordo quadro con la Fondazione Artea, che forse non tutti sanno, ma riunisce tanti comuni del territorio del cuneese, con una convenzione che prevede coordinamento scientifico da parte di una conservatrice delle collezioni d'Arte moderna di Palazzo Madama e insieme, inoltre, Palazzo Madama e la Fondazione hanno lavorato sulla formazione del personale che svolgerà le attività educative e collaboreranno insieme alla Fondazione Artea per la realizzazione di una mostra sulla storia dei duchi e delle duchesse di Savoia nella prima metà del Cinquecento. E sempre con le stesse modalità è già in corso di organizzazione un'attività espositiva per la fine del 2020 alla Castiglia di Saluzzo. Insomma…, e lo stesso con la provincia di Asti, con Govone. Insomma, ci sono una serie di accordi. Anche l'accordo con Ivrea, che era in procinto di essere di essere siglato, a seguito degli incontri col Sindaco della Città di Ivrea. Insomma, una serie di attività che, ovviamente, sono basate su un accordo triennale che ha previsto una serie di attività. Ora, che fine fanno queste attività nel momento in cui viene meno l'impegno? Ma io dico anche nei confronti dei comuni che hanno collaborato con Fondazione Torino Musei. Che idea si ha della collaborazione culturale, della valorizzazione reciproca dei territori, dei patrimoni, dove dobbiamo forse rinchiudere la Fondazione Torino Musei nell'ambito della “mandorla barocca” come attività o con delle collezioni che hanno una fortissima connessione con tutto il territorio? Io mi faccio queste domande perché è nostro compito, è compito, credo, di qualsiasi Amministrazione lavorare perché il territorio possa crescere, perché si valorizzino insieme le collezioni, il patrimonio, senza creare degli sbarramenti tra un territorio e un altro, ma, anzi, cercando di creare sinergie e questo ha fatto Fondazione Torino Musei, sostanzialmente, in questi tre anni, nel ‘18, ‘19 e continua a fare. Ora non c'è solo questo come conseguenza, ovvero il fatto che la Regione diventi inadempiente nei confronti di un impegno assunto con le parti sindacali e insieme alla Città. C'è anche un'altra cosa che è accaduta, ovvero la Fondazione, a seguito della..., questo a settembre del 2019, a fronte di una rassicurazione della stabilizzazione dei contributi da parte degli Enti Pubblici, quindi immagino che Fondazione Torino Musei abbia avuto rassicurazioni in merito anche da parte di Regione Piemonte, ha siglato un accordo, un verbale di accordo sindacale a fine settembre per riconoscere, per valorizzare il lavoro dei dipendenti della Fondazione. Ha fatto un accordo che ha accordato un piano di progressioni orizzontali, non per i dirigenti, ma per la prima fascia, in particolare mi riferisco alla guardiania di Sala, alla sorveglianza, al personale di cassa, con un impatto economico che ovviamente va a crescere nel corso degli anni. Ora questa inadempienza, da parte di Regione, riguardo il contributo complessivo di 500.000 euro che si verrebbe a ridurre a 350.000, mette ovviamente in dubbio la possibilità che la Fondazione Torino Musei possa continuare a garantire questa progressione, questa minima progressione di carriera assicurata ai dipendenti e soprattutto quei dipendenti che sono più a contatto con il pubblico e che hanno bisogno anche di vedere riconosciuto il proprio lavoro e la propria carriera personale, con un importo, qui mi segnalano che nel 2022, a regime, diventa di 128.000 euro. Queste sono le conseguenze. C'è un’inadempienza, è vero. Possiamo rimetterlo in discussione nel 2021, ma nel 2020 mettere in dubbio questi 150.000 euro vuol dire interrompere contratti, convenzioni, accordi quadro che sono stati stilati contando su una convenzione triennale che contava su quelle risorse. Quindi questa è la situazione di Fondazione Torino Musei. Io mi auguro che la Regione voglia rivedere questa posizione, questo taglio, che ha previsto nel 2020, attivando una discussione un po' più approfondita e un po' più strutturata su quale sia la relazione che si vuole costruire tra la Fondazione Torino Musei e il suo territorio di riferimento; il territorio di riferimento sono Torino e la Regione Piemonte. Io me lo auguro. Mi auguro che possano ripensare questo taglio. Secondo me le risorse probabilmente ci sono, visto che erano comunque previste a bilancio, almeno per garantire che la Fondazione Torino Musei si trovi costretta a far venir meno gli accordi con tutti i Comuni con cui ha dialogato fino adesso, Comuni che mi sembra, appunto, dalle conferme, dalle richieste di continuare a collaborare, siano piuttosto soddisfatti. Questo è successo. 75 persone rischiano di non vedere riconosciuto l'avanzamento di carriera e questo mi pare un altro problema non indifferente. |