Interventi |
DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. Lo spostamento della scuola primaria della Gianelli di via delle Primule 36/B presso l’edificio attualmente sede della scuola secondaria di primo grado Turoldo di via delle Magnolie 9, appartenente allo stesso Istituto Comprensivo e distante circa 700 metri, non è una chiusura dell’attività scolastica, ma una semplice variazione di indirizzo del punto di erogazione. Quindi la scuola Gianelli continuerà a funzionare, mantenendo la propria identità di scuola con le proprie classi e col proprio corpo docente. Il Comune per legge deve assicurare una sede adeguata a tutte le scuole, dal nido alla scuola secondaria di primo grado e anche ai CPIA, i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, che non sono enti privati, ma vere e proprie scuole pubbliche che svolgono l’importante funzione di diritto allo studio e sono frequentate da italiani e da stranieri, come tutte le scuole di Torino e d’Italia. Da tempo occorreva trovare una sede per il CPIA 1, attualmente in via Lorenzini e in via Fea, presso la scuola secondaria di primo grado Saba, all’interno della Circoscrizione 5, in quanto la collocazione attuale è insufficiente, non è possibile accogliere tutte le richieste per carenza di spazi, quattro aule destinate a 12 classi ed è anche inadeguata, perché alcune aule sono nei seminterrati. Dopo un’attenta ricognizione nella Circoscrizione è emerso che sia la scuola Gianelli che la scuola Turoldo hanno un numero esiguo di classi rispetto agli spazi disponibili: Gianelli sette classi, che diventeranno sei o forse cinque in base agli esiti delle iscrizioni con 20 aule, alunni 139 che diventeranno circa 115, e capacità di affollamento 390 persone; Turoldo sei classi con 22 aule più i locali dell’ex segreteria, alunni 121 per un edificio con capacità di 420 persone. I numeri non sono banali, sono importanti per capire che il trasferimento presso la scuola Turoldo non avviene in una situazione di carenza di spazi. Il Comune ha pensato a questa soluzione di trasferire Gianelli a Turoldo, ripeto, distante 700 metri e utilizzare l’edificio della Gianelli per dare una sede adeguata al CPIA, ripeto, perché ha l’obbligo di soddisfare le esigenze di tutte le scuole come la legge gli impone, quindi deve assicurare la copertura del servizio anche dei CPIA all’interno delle Circoscrizioni, in ogni caso la situazione descritta avrebbe richiesto una razionalizzazione, al di là del problema del CPIA. Quanto riportato nella premessa di una completa mancanza di confronto e condivisione delle parti interessate è privo di fondamento. Si sono svolti incontri con tutti i soggetti coinvolti e sono tutti verbalizzati, soprattutto in data 10 dicembre è stata fatta una riunione presso l’Assessorato coi dirigenti scolastici, una rappresentanza dei genitori e degli insegnanti della Gianelli e della Turoldo, della Circoscrizione 5, del tavolo Vallette e con la presenza della Consigliera Comunale Montalbano. In tale occasione i docenti dell’ITC Turoldo hanno avanzato le loro proposte, a cui sono seguiti appositi sopralluoghi del Servizio Edilizia Scolastica per poi esprimere la contrarietà totale al trasferimento in altre sedi, in sede di organi collegiali della scuola mobilitando il quartiere a manifestazioni di dissenso. Le motivazioni addotte si basano su una presunta inadeguatezza dell’edificio di via delle Magnolie del tutto priva di riscontro oggettivo come hanno potuto constatare i Consiglieri della V Commissione presenti al sopralluogo del 31 gennaio scorso, erano presenti anche dei giornalisti. Io credo che bisogna ad un certo punto imparare a distinguere tra la libertà di espressione, la libertà di dire che non si è d’accordo ad una proposta, ad una decisione che deve essere sempre garantita e i dati della realtà oggettiva che non si possono, non si devono falsificare per sostenere una propria posizione. Tra queste motivazioni troviamo quella secondo cui le scuole Gianelli e Turoldo non potranno realizzare una buona didattica perché saranno stipate e mancheranno i laboratori, abbiamo appena visto che la Turoldo dispone di 22 aule più tre spazi segreteria per le 12 o 13 classi al massimo delle due scuole insieme, saranno quindi più che abbondanti gli spazi per i laboratori o altri utilizzi. È stato anche detto che la scuola secondaria e la primaria non possono convivere nello stesso edificio, ma non esiste nessuna norma del genere e a Torino questo fatto è già presente in 20 scuole con benefici per gli obiettivi di continuità. Per mancanza di tempo non mi soffermo sulle altre presunte inadeguatezze, tutte assolutamente infondate. L’interpellanza chiede sugli ex locali del Giudice di Pace, questi locali non sono di proprietà del Comune, ma del Demanio che ha sue esigenze, pertanto la Città non ne può disporre, l’ipotesi della locazione non è percorribile, la spesa aggiuntiva non sarebbe giustificabile presso la Corte dei Conti in presenza di spazi utilizzabili in zona, ricordando che oltre all’affitto la Città dovrebbe accollarsi le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria a perdere, essendo eseguite in locali non di proprietà della Città, togliendo quindi risorse necessarie alla manutenzione delle proprie scuole, non ci risultano altri spazi disponibili ed utilizzabili. Vorrei concludere, se posso usare ancora qualche minuto, invitando il corpo docente dell’ITC Turoldo, i genitori, i cittadini delle Vallette a considerare la positività della presenza del CPIA per la scuola e per il quartiere, mettere al centro gli interessi degli studenti, tutti gli studenti, bambini, ragazzi e adulti come valore per il futuro del quartiere e della Città in una dimensione di solidarietà tra generazioni ed inclusione. Sull’ultima domanda, la disponibilità al dialogo, il Comune è disponibile a non interrompere, anzi a continuare il dialogo in primis con l’Amministrazione Scolastica, ma anche con il tavolo Vallette, tutti soggetti interessati, non si irrigidisce sulla soluzione prospettata, ma è necessario che l’apertura ci sia anche dall’altra parte nel proporre e/o valutare eventuali nuove e concrete proposte che tengano conto dell’utilizzo razionale delle risorse pubbliche e della necessità di non ritardare oltre a settembre 2020 anche una graduale sistemazione del CPIA che per troppo tempo è stato costretto a limitare le sue attività per mancanza di spazi perché la chiusura ad ogni ipotesi di soluzione concretamente fattibile o il rinvio all’anno successivo costituirebbe un grave pregiudizio e disservizio per il CPIA e la sua utenza ricordando che la scuola è di tutti, l’Assessora all’Istruzione è l’Assessore di tutti gli studenti da zero a 100 anni e questo significa che deve garantire a tutti il diritto allo studio, a tutti una sede adeguata come lo sono e devono essere le sedi individuate sapendo che l’istruzione è il motore dello sviluppo. Grazie. |