| Interventi |
| DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. L’interpellanza del Consigliere Napoli ripropone il tema appena trattato e nello specifico le due domande chiedono se la Giunta intenda aprire un dialogo di confronto con i genitori che hanno espresso il disagio anche con una petizione e come intenda procedere per soddisfare le richieste dei genitori. Comprendo benissimo la reazione dei genitori delle scuole individuate nella razionalizzazione che se è stata fatta è perché era necessaria. Non posso che condividere l’apprezzamento per l’operato delle insegnanti e la percezione di eccellenza della propria scuola, eccellenza che va estesa a tutte le scuole torinesi che fa piacere, ma che purtroppo non impedisce di vedere la difficile situazione oggettiva che la Città sta affrontando e che impone azioni di sistema con altri soggetti gestori, in primis lo Stato, proprio per preservare la qualità delle sue scuole e garantirne la tenuta con personale il più possibile stabile. Ridurre l’offerta comunale di 15 sezioni sulle attuali 276 non significa affatto che la Città rinuncia ad avere un ruolo nell’offerta educativa per la fascia 3-6 anni, né tantomeno che le scuole interessate dalla riduzione di una sola sezione siano pesantemente penalizzate o ridimensionate. Si tratta di scelte che, come ho detto, accompagnano un calo demografico e una situazione di pensionamenti che non ha precedenti per numero in un quadro di ridimensionamento delle risorse finanziarie che non è banale e che non si può banalizzare e che impone a tutti gli enti pubblici particolare attenzione nell’utilizzo efficace ed efficiente delle risorse stesse. Ancora, sono scelte non nuove, né caratteristiche di questa Maggioranza consiliare di questa Giunta, ad esempio cito ed è già stato citato in quest’Aula il processo di statalizzazione avviato col protocollo di intesa siglato tra Città, USR, Regione Piemonte nel 2012 col quale sono passate allo Stato ben 59 sezioni pari a 17 scuole dell’infanzia precedentemente comunali, il passaggio allo Stato significa rinunciare alla nostra organizzazione e ai nostri docenti che sono i fattori che fanno l’eccellenza dei nostri servizi, mentre la contrazione delle sezioni è una riduzione che ci consente di gestire meglio, mentendo però il personale e la qualità delle nostre scuole, concentrando le nostre risorse in meno sezioni ed evitando così eccessivi cambiamenti di docenti durante l’anno nonché cercando di rinforzare il lavoro di chi ha raggiunto una certa età. Come già detto, in risposta alla precedente interpellanza, in ogni caso sono sempre stata e sono disponibile ad incontrare e discutere con i genitori, come ho già fatto, spiegando la situazione del Comune e le motivazioni alla base della scelta dei criteri. Ci tengo a precisare che i genitori con cui abbiamo avuto un confronto hanno compreso e condiviso le ragioni oggettive dell’Amministrazione a ridurre le sezioni, mentre com’è comprensibile i genitori delle scuole individuate contestano l’applicazione dei criteri adottati. Verificheremo che non siano stati fatti errori in tal senso e nel caso provvederemo a modifiche. Va da sé che una modifica dei criteri per escludere le scuole individuate e interessarne altre sarebbe un’operazione quantomeno discutibile da diversi punti di vista, grazie. |