Interventi |
ARTESIO Eleonora Ne userò molti meno, perché la mia obiezione è un’obiezione di metodo. È del tutto evidente che dal 2018 ad oggi sono cambiati i contesti nei quali ragioniamo della questione, in modo particolare a me sarebbe sembrato desiderabile che da allora ad ora si potessero costituire quegli strumenti di governo partecipato che erano previsti nel Regolamento e nel Comitato di Gestione. Non è avvenuto questo, sono insorte una sequenza di questioni puntuali, la questione appunto delle autorizzazioni, della funzionalità, della riapertura possibile delle strutture che operavano nel parco, sono emersi soggetti organizzati che operano per attività commerciali e che chiedono di essere rappresentati ed ascoltati nei confronti dell’Amministrazione, sono stati adottati atti al momento ancora del tutto inesplorati rispetto al tema delle politiche giovanili e dell’accoglienza della popolazione universitaria, non solo nelle sedi deputate dello studio e della residenza, ma anche nell’uso del tempo libero e nella possibilità di fruire degli spazi urbani comuni; sono insorte tutte queste cose e l’operazione che viene fatta con gli emendamenti presentati oggi da parte della Maggioranza è un’operazione volta tutta a guardare il proprio ombelico, cioè a risolvere i problemi di relazione interna, le sensibilità differenti, acchiappare al volo il titolo di qualche giornale, di qualche notizia di cronaca per introdurre qualche filosofia, qualche indirizzo, qualche prospettiva nel discorso generale, e ovviamente facendolo nello stile tipico di questa Maggioranza, che è quello per il quale - lo stile - non si considera minimamente la possibilità di costruire relazioni e comunicazioni non solo coi soggetti esterni che ho già nominato e non mi risulta fino ad ora abbiano avuto ascolto, ma anche con le altre forze politiche del Consiglio, sia pure avendo queste sottoscritto un atto di intenti un anno e mezzo fa. Quindi, addirittura un atto sottoscritto vede persino cambiato il titolo, senza che nemmeno i sottoscrittori siano stati informati, è già sintomatica anche la forma, insomma, il modo ancor m’offende, peggio ancora che il contenuto. Quindi, da questo punto di vista non ho più ragioni per le quali possa confermare la firma apposta in allora; non parteciperò al voto su questo documento spezzatino, che emerge da tutte le conversazioni interne al Gruppo di Maggioranza, come ci viene detto tantissime volte: “Abbiamo la Maggioranza, governiamo”, e quindi staremo ad accompagnare le procedure esecutive che succederanno a questo atto, al momento francamente abbastanza inconcludente. |