Interventi |
DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. La delibera di riduzione delle sezioni di scuola dell’infanzia non è una novità di quest’anno, questo è il terzo anno consecutivo che la Città di Torino prende decisioni in questo senso, sempre a dicembre e sempre riferito all’anno scolastico successivo, perché è corretto che i genitori abbiano contezza dei posti disponibili prima delle iscrizioni, che hanno avuto inizio il 7 di gennaio. La prima domanda riguarda la motivazione della diversità rispetto ai criteri adottati nella precedente deliberazione. Nella premessa dell’interpellanza si fa riferimento alla deliberazione del Consiglio Comunale del 9 dicembre scorso sul Sistema integrato dei servizi per l’infanzia della Città, che è stata preceduta da un’analisi approfondita dell’offerta in relazione ai diversi gestori per le fasce di età 0-3 e 3-6, ponendole in relazione al fenomeno del calo demografico, che vede nelle scuole dell’infanzia, tra i vari gestori, circa 1.000 posti vuoti già ora e si prevede una diminuzione di bambini in età di almeno altri 500 a settembre 2020, alla situazione del personale del Servizio gestione diretta che vedrà circa 250 collocamenti a riposo, almeno, tra il ’20 e il ’21, oltre a situazioni di esonero per inidoneità dovuti all’innalzamento dell’età dei docenti, nel giro di un anno oltre la metà dei docenti saranno di età compresa tra i 56 e i 67 anni. Le linee di indirizzo approvate dal Consiglio, senza nessun voto contrario, hanno affrontato le criticità con una politica integrata, che permetterà di delineare una progettualità comune a tutti i soggetti gestori, una sostenibilità per il Servizio gestione diretta e possibilità di crescita e sviluppo di servizi di qualità per le bambine e i bambini della Città di Torino. In questa situazione oggettiva le linee di indirizzo hanno evidenziato la necessità di puntare sui nidi, la cui offerta è propria della Città e considerando che quasi il 63% dei bambini tra 0 e 3 anni non accede ad alcun servizio, mentre per la fascia di età 3-6, dove i posti dell’intero sistema superano ampiamente la popolazione in età, è stato previsto di armonizzare la distribuzione dell’offerta accompagnando la riduzione della popolazione di riferimento in corrispondenza di una maggior presenza nelle scuole dell’infanzia statali, considerando che tale tipologia di scuole, a differenza dei nidi di infanzia, rientra nel sistema nazionale di istruzione di competenza dello Stato e fermo restando il mantenimento di una percentuale cospicua di gestione diretta. Gli impegni presi di programmazione pluriennale dell’offerta a livello di sistema, tra cui quello citato dalla Consigliera Artesio nella premessa, sono da affrontare con gli altri soggetti gestori e saranno evidentemente concordati in tavoli di lavoro congiunti, che contiamo di attivare appena possibile, ma già ora, in continuità con gli anni precedenti, si è dovuto proseguire nella razionalizzazione dell’offerta della scuola dell’infanzia, perché con i dati che ho citato è ovvio che le oltre 250 unità di personale in uscita sono una cifra insostenibile per i vincoli di spesa per il personale ben noti che limitano la capacità assunzionale della Città, anche in riferimento alle necessità presenti negli altri settori, tecnici, anagrafi, eccetera. La deliberazione della Giunta Comunale di riduzione delle 15 sezioni, oltre ad essere del tutto coerente con gli indirizzi previsti dall’atto consiliare, è quindi un atto necessario per garantire, non per minare, la tenuta e la qualità dell’offerta cittadina con personale il più possibile stabile. Entrando nel merito dei criteri seguiti, rispetto alla precedente deliberazione del 2018, il primo di essi prevedeva di ridurre le sezioni in scuole situate in Circoscrizioni dove è più alto il numero di posti vuoti, considerando anche le scuole statali e convenzionate. Si è ritenuto invece di avere come criterio non il confine amministrativo della Circoscrizione, ma la distanza, non superiore ad un chilometro tra le scuole dove si ipotizza di chiudere una sezione e scuole statali nelle quali sono presenti posti vuoti, perché tale criterio meglio garantisce l’interesse dei cittadini ad avere accesso ad un servizio equivalente rispetto al criterio dei confini amministrativi, che possono comportare distanze ben maggiori. Inoltre si tiene conto solo di posti vuoti nelle scuole statali e non anche nelle scuole convenzionate, perché, pur consapevole dell’importanza di queste ultime, non possono, a mio parere, essere sostitutive di un’offerta da effettuarsi da parte del Comune o dello Stato. Rispetto al secondo criterio seguito, nel 2018, invece, non erano più presenti scuole da due sezioni con posti vuoti e quindi non si è prevista la chiusura di alcun plesso. La seconda domanda riguarda le intenzioni sulle richieste di confronto e i margini di correzione; sono sempre stata e sono disponibile ad incontrare e a discutere con le parti interessate. Questo tema è stato ampiamente trattato nel percorso partecipato, che ha coinvolto, tra gli altri, genitori, personale, organizzazioni sindacali, confederali e di categoria, che ha portato alla redazione delle linee di indirizzo più volte citate. Anche dopo l’approvazione della deliberazione, la Divisione Servizi Educativi ha incontrato ancora le Organizzazioni Sindacali di categoria per un’informativa in merito alla chiusura delle sezioni in questione. Inoltre ho incontrato in più riunioni le delegazioni dei genitori delle scuole interessate dalla riduzione e continuerò ad incontrare chi lo chiederà. Ancora evidentemente in ogni scuola interessata dalla chiusura sono stati effettuati incontri con le Commissioni scuola-famiglia e sono state fornite ampie garanzie di percorsi didattici in merito all’attenzione che sarà rinvolta a tutte le bambine e i bambini frequentanti, per consentire un passaggio sereno nella nuova sezione nella quale saranno inseriti. Allo stato attuale, quindi, per i motivi che ho illustrato non ritengo vi siano elementi tali da far riconsiderare le scelte effettuate; margini di correzione possono riguardare unicamente eventuali errori materiali nell’individuazione delle scuole oggetto della riduzione delle sezioni, in relazione all’applicazione dei criteri adottati. Grazie. |