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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 3 Febbraio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2020-00005
"PROGRAMMAZIONE DELLA SCUOLA PER L'INFANZIA 2020/21" PRESENTATA IN DATA 7 GENNAIO 2020 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Cominciamo, com’è consuetudine, dalla trattazione delle interpellanze. Ringrazio i
Consiglieri, anche coloro i quali ci aiuteranno a breve a ripristinare un po’ di silenzio.
Sono tante le interpellanze di oggi, quindi chiederei subito agli Assessori di mettersi
nelle condizioni di rispondere.
Interpellanza n. mecc. 202000005/002 della collega Artesio, sottoscritta anche dalle
Consigliere Patriarca e Foglietta:

“Programmazione della scuola per l’infanzia 2020/21”

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Risponde l’Assessora Di Martino. Cinque minuti per lei, Assessora, prego.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Grazie, Presidente. La delibera di riduzione delle sezioni di scuola dell’infanzia non è
una novità di quest’anno, questo è il terzo anno consecutivo che la Città di Torino
prende decisioni in questo senso, sempre a dicembre e sempre riferito all’anno
scolastico successivo, perché è corretto che i genitori abbiano contezza dei posti
disponibili prima delle iscrizioni, che hanno avuto inizio il 7 di gennaio. La prima
domanda riguarda la motivazione della diversità rispetto ai criteri adottati nella
precedente deliberazione. Nella premessa dell’interpellanza si fa riferimento alla
deliberazione del Consiglio Comunale del 9 dicembre scorso sul Sistema integrato dei
servizi per l’infanzia della Città, che è stata preceduta da un’analisi approfondita
dell’offerta in relazione ai diversi gestori per le fasce di età 0-3 e 3-6, ponendole in
relazione al fenomeno del calo demografico, che vede nelle scuole dell’infanzia, tra i
vari gestori, circa 1.000 posti vuoti già ora e si prevede una diminuzione di bambini in
età di almeno altri 500 a settembre 2020, alla situazione del personale del Servizio
gestione diretta che vedrà circa 250 collocamenti a riposo, almeno, tra il ’20 e il ’21,
oltre a situazioni di esonero per inidoneità dovuti all’innalzamento dell’età dei docenti,
nel giro di un anno oltre la metà dei docenti saranno di età compresa tra i 56 e i 67 anni.
Le linee di indirizzo approvate dal Consiglio, senza nessun voto contrario, hanno
affrontato le criticità con una politica integrata, che permetterà di delineare una
progettualità comune a tutti i soggetti gestori, una sostenibilità per il Servizio gestione
diretta e possibilità di crescita e sviluppo di servizi di qualità per le bambine e i bambini
della Città di Torino. In questa situazione oggettiva le linee di indirizzo hanno
evidenziato la necessità di puntare sui nidi, la cui offerta è propria della Città e
considerando che quasi il 63% dei bambini tra 0 e 3 anni non accede ad alcun servizio,
mentre per la fascia di età 3-6, dove i posti dell’intero sistema superano ampiamente la
popolazione in età, è stato previsto di armonizzare la distribuzione dell’offerta
accompagnando la riduzione della popolazione di riferimento in corrispondenza di una
maggior presenza nelle scuole dell’infanzia statali, considerando che tale tipologia di
scuole, a differenza dei nidi di infanzia, rientra nel sistema nazionale di istruzione di
competenza dello Stato e fermo restando il mantenimento di una percentuale cospicua di
gestione diretta. Gli impegni presi di programmazione pluriennale dell’offerta a livello
di sistema, tra cui quello citato dalla Consigliera Artesio nella premessa, sono da
affrontare con gli altri soggetti gestori e saranno evidentemente concordati in tavoli di
lavoro congiunti, che contiamo di attivare appena possibile, ma già ora, in continuità
con gli anni precedenti, si è dovuto proseguire nella razionalizzazione dell’offerta della
scuola dell’infanzia, perché con i dati che ho citato è ovvio che le oltre 250 unità di
personale in uscita sono una cifra insostenibile per i vincoli di spesa per il personale ben
noti che limitano la capacità assunzionale della Città, anche in riferimento alle necessità
presenti negli altri settori, tecnici, anagrafi, eccetera. La deliberazione della Giunta
Comunale di riduzione delle 15 sezioni, oltre ad essere del tutto coerente con gli
indirizzi previsti dall’atto consiliare, è quindi un atto necessario per garantire, non per
minare, la tenuta e la qualità dell’offerta cittadina con personale il più possibile stabile.
Entrando nel merito dei criteri seguiti, rispetto alla precedente deliberazione del 2018, il
primo di essi prevedeva di ridurre le sezioni in scuole situate in Circoscrizioni dove è
più alto il numero di posti vuoti, considerando anche le scuole statali e convenzionate.
Si è ritenuto invece di avere come criterio non il confine amministrativo della
Circoscrizione, ma la distanza, non superiore ad un chilometro tra le scuole dove si
ipotizza di chiudere una sezione e scuole statali nelle quali sono presenti posti vuoti,
perché tale criterio meglio garantisce l’interesse dei cittadini ad avere accesso ad un
servizio equivalente rispetto al criterio dei confini amministrativi, che possono
comportare distanze ben maggiori. Inoltre si tiene conto solo di posti vuoti nelle scuole
statali e non anche nelle scuole convenzionate, perché, pur consapevole dell’importanza
di queste ultime, non possono, a mio parere, essere sostitutive di un’offerta da
effettuarsi da parte del Comune o dello Stato. Rispetto al secondo criterio seguito, nel
2018, invece, non erano più presenti scuole da due sezioni con posti vuoti e quindi non
si è prevista la chiusura di alcun plesso. La seconda domanda riguarda le intenzioni
sulle richieste di confronto e i margini di correzione; sono sempre stata e sono
disponibile ad incontrare e a discutere con le parti interessate. Questo tema è stato
ampiamente trattato nel percorso partecipato, che ha coinvolto, tra gli altri, genitori,
personale, organizzazioni sindacali, confederali e di categoria, che ha portato alla
redazione delle linee di indirizzo più volte citate. Anche dopo l’approvazione della
deliberazione, la Divisione Servizi Educativi ha incontrato ancora le Organizzazioni
Sindacali di categoria per un’informativa in merito alla chiusura delle sezioni in
questione. Inoltre ho incontrato in più riunioni le delegazioni dei genitori delle scuole
interessate dalla riduzione e continuerò ad incontrare chi lo chiederà. Ancora
evidentemente in ogni scuola interessata dalla chiusura sono stati effettuati incontri con
le Commissioni scuola-famiglia e sono state fornite ampie garanzie di percorsi didattici
in merito all’attenzione che sarà rinvolta a tutte le bambine e i bambini frequentanti, per
consentire un passaggio sereno nella nuova sezione nella quale saranno inseriti. Allo
stato attuale, quindi, per i motivi che ho illustrato non ritengo vi siano elementi tali da
far riconsiderare le scelte effettuate; margini di correzione possono riguardare
unicamente eventuali errori materiali nell’individuazione delle scuole oggetto della
riduzione delle sezioni, in relazione all’applicazione dei criteri adottati. Grazie.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie. Collega Artesio, prego.

ARTESIO Eleonora
Motiverò il fatto di non essere soddisfatta della risposta fornita dall’Assessora sotto tre
profili: un profilo riguardante l’organizzazione dell’offerta educativa, un profilo
riguardante una questione di principio e un profilo riguardante una questione di metodo.
Primo tema: l’organizzazione. Intanto si è chiesto come mai si sono modificati i criteri;
è vero, la deliberazione non è una novità, è una novità l’introduzione del parametro di
distanza di scuola per l’infanzia statale. Ora, chi parla, anche come persona di scuola,
conosce i processi di statalizzazione, che sono coordinati ed esplicitati; non conosceva,
prima di conoscere questa Giunta, i processi di statalizzazione strisciante, cioè quelli
che non si dichiarano, ma che si inducono, obbligando le persone non a seguire le loro
scelte, ma a subordinarsi a quello che è già stato predeterminato dall’Amministrazione
Comunale. Prima questione: i genitori hanno diritto di conoscere le disponibilità al
momento dell’iscrizione; infatti i genitori hanno la possibilità di esprimere le proprie
opzioni, infatti allora vorrei ricordare, incrociando col tema del calo demografico, come
sono andate le iscrizioni, alcune di quelle oggetto della nostra osservazione: via Monte
Cristallo, 27 posti disponibili, iscrizioni 98, non vedo calo, non vedo orientamenti
diversi; via Paoli, 15 posti disponibili, iscrizioni 61; corso Croce, 20 posti disponibili,
iscrizioni 72; via Braccini, 22 posti disponibili, 75 iscrizioni. Mi sembrerebbe che in
queste situazioni le famiglie abbiano espresso un chiaro indirizzo. Ma ancora, volendo
assecondare in modo obbligato quella che l’Assessore ritiene essere una decisione
irrevocabile, quel che non viene chiarito, certo non è stato chiarito qua, non so negli
incontri citati, è quali siano le qualità che deriveranno da questa organizzazione, perché,
come l’Assessore insegna a tutti noi, nelle scuole per l’infanzia municipali i bambini
sono divisi in sezioni eterogenee per età. Non c’è una sezione che esca tutta intera a
fronte dei nuovi ingressi e quindi questo significherà la redistribuzione dei bambini
precedentemente da tre sezioni nelle due preesistenti o residuali. E come ci si rapporterà
rispetto ai bisogni educativi specifici di quei bambini? Li si concentrerà nelle due
sezioni con le eventuali opportunità, talenti e le eventuali difficoltà, che proprio una
scuola per l’infanzia deve poter prevenire e accompagnare? Faccio riferimento alle
situazioni con disagio, alle situazioni con difficoltà di apprendimento della lingua, alle
situazioni dei portatori di disabilità. Quindi, questa operazione è un’operazione che è
stata fortemente voluta dalla Giunta in modo autonomo, perché il Consiglio Comunale
non ha dato alcun indirizzo di riduzione di sezioni municipali, ma casomai di
programmazione integrata; il Consiglio Comunale non ha mai visto una distribuzione
della popolazione in età sui 23 quartieri storici, che era la richiesta e il comportamento
precedente, quindi non si tirino in ballo i confini amministrativi e quindi questa
questione è una questione esclusiva della Giunta.
Seconda questione: questione di principio. Noi tutti rispettiamo, anche perché una legge
dello Stato lo pretende, la libera scelta educativa, e quindi quelle famiglie che si
orientano, pur in presenza di un’offerta statale e comunale e di posti disponibili verso le
scuole della FISM, vanno rispettati nella loro opzione, loro; i genitori che scelgono la
scuola materna municipale no. Io per prima dico che parliamo di sistema formativo
integrato in cui c’è una componente pubblica e in cui c’è una componente che esercita
un pubblico servizio e che insieme dobbiamo raggiungere i massimi standard
qualitativi. Ma perché si deve rispettare la libera scelta di qualcuno e non la libera scelta
di altri? Libera scelta magari fondata su un valore storico, un riconoscimento
pedagogico, una capacità qualitativa che il Comune di Torino ha impiegato 50 anni a
costruire e sarebbe bene che una delibera di Giunta non umiliasse?
Terza questione: il metodo. Allora, vede, Assessore, io ho letto il PEG, il PEG è una
deliberazione di Giunta e nel PEG, a pagina 14 dell’allegato 2, si legge:
“Razionalizzazione dell’offerta comunale 2020 diminuzione di almeno 15 sezioni a
gestione diretta comunale”, il 14 gennaio, 17 giorni prima della chiusura delle iscrizioni,
in modo del tutto indipendente dagli indirizzi del Consiglio Comunale, ma con una
modalità che mi spiega perché la Sindaca non intende ricevere le delegazioni che
chiedono di essere audite, forse perché è la prima garante di un PEG che aveva già
deciso, che aveva già deciso che si sarebbero dovute chiudere.
Sulla base di queste tre considerazioni, io sono francamente stupita, perché mi è sempre
capitato nella vita politico-istituzionale di confrontarmi con interlocutori con posizioni
diverse dalle mie; con interlocutori che sovrappongono piani e carte per non rendere
esplicita la scelta non mi era ancora mai capitato. Quindi io sono totalmente
insoddisfatta di questa risposta. L’interpellanza merita un approfondimento in
Commissione e chiedo al Presidente del Consiglio Comunale di essere garante del
metodo di questo approfondimento, perché in mezzo a questo quadro c’è anche stata
un’amena scenetta secondo la quale il Presidente di Commissione risponde ai genitori
che chiedono di essere auditi: “Vi sarà data risposta durante l’interpellanza”. Allora, io
ho una grande autostima, ma non credo di essere la portavoce di tutte quelle persone che
sono in piazza, che la voce se la portano da sé, e quindi chiedo che l’audizione dei
genitori avvenga e che l’approfondimento dell’interpellanza non sia usato come alibi e
giustificazione per rinviare l’incontro.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Molto chiaro il suo punto di vista, grazie. Collega Patriarca, prego. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Cioè? (INTERVENTI FUORI MICROFONO). No, però
abbiate pazienza, scusate, c’è una responsabilità di chi presiede i lavori dell’Aula che
consente, ad esempio, a chi presiede di concedere a lei, Assessora, tre minuti in più per
poter illustrare in modo corposo e significativo la sua illustrazione, così come consente
a chi presiede di poter dividere il tempo tra chi ha deciso, ad esempio, di firmare un atto.
Prego, due minuti per lei, collega Patriarca.

PATRIARCA Lorenza
Faccio veloce, anche perché probabilmente oggi c’è... adesso non ho visto ancora bene
l’ordine del giorno, c’è anche l’interpellanza su via Monte Cristallo, in cui ci sarà modo
di riapprofondire. Volevo solo sottolineare che mi trovo perfettamente d’accordo con la
collega Artesio e la mia firma lo testimonia. È vero che c’è un calo demografico, un
invecchiamento del personale, dei costi importanti rispetto ad un servizio che non è
proprio dell’Ente comunale, ma c’è anche un patrimonio di esperienze che è
assolutamente importante non perdere. Sicuramente questo criterio io non lo condivido,
questo criterio di verificare se ci siano posti all’interno di una distanza di un chilometro
in scuole statali, anche perché, dal punto di vista... cioè, questo, diciamo, indebolimento
delle scuole, togliendo una sezione per volta, in qualche modo interviene sull’umore e
sull’organizzazione in modo pesante; per cui sono scuole dove le iscrizioni sono
numerose, quindi si testimonia una qualità riconosciuta sul territorio, che in qualche
modo rischiano di veder vanificare il loro impegno. Noi siamo stati chiamati in causa
direttamente dai genitori e quindi ritengo che il tema vada sicuramente riaffrontato e
riesaminato, anche alla luce di quanto è stato citato rispetto alle linee di indirizzo di cui
parlava l’Assessore, che sottolineano appunto come questo sia un settore di
investimento fondamentale e un volano di sviluppo economico per la Città. Grazie.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie a lei. Come sapete, per poter svolgere gli approfondimenti nelle Commissioni
Consiliari competenti, si è condiviso, come metodo, quello di formalizzare la richiesta
direttamente alla Presidenza di Commissione, mi pare che in questo caso sia
particolarmente utile che ciò avvenga per i motivi che la collega Artesio ha esposto e
soprattutto per avere piena disponibilità della presenza della Commissione.
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