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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 3 Febbraio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2020-00116
"QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DI VIA BELLARDI" PRESENTATA IN DATA 15 GENNAIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO MAGLIANO.
Interventi
UNIA Alberto (Assessore)
Sì, grazie, Presidente. Allora, ha presentato un’interpellanza, il Consigliere Magliano, in
seguito a un sopralluogo in via Bellardi 71, allegando delle fotografie. A tale proposito
riporto innanzitutto quanto riferisce il Servizio Pianificazione della Divisione
Urbanistica in merito al primo quesito posto dall’interpellante: “L’Ambito di Piano
Regolatore, denominato Basse di Dora, area normativa M1, isolati misti,
prevalentemente residenziali, con prescrizioni particolari, è stato individuato con la
Variante 194 al Piano Regolatore, che ne ha previsto la trasformazione in una specifica
scheda di Piano Regolatore. La scheda di PRG prevede la trasformazione dell’area con
un indice territoriale pari a un metro quadro di Superficie Lorda a Pavimento per metri
quadri di Superficie Fondiaria, di cui 0,7 metri quadri, SLP metro quadro di SF,
Superficie Fondiaria, appunto, di edificazione privata, pari a metri quadri 4.439,50,
comprensiva dell’area di proprietà della città e di metri quadri 250, localizzati in
adiacenza all’area di concentrazione edificatoria che verrà acquisita dai proponenti per
un valore stimato dall’Area Patrimonio pari a 85.700 Euro, comprensivi della SLP
generata di 250 metri quadri; 0,3 metri quadri di SLP al metro quadro di SF, di
Superficie Fondiaria di edificazione riservata alla Città, pari a metri quadri 1.795,50 di
SLP da porre nell’area ceduta alla Città, pari a metri quadri 1.008, a sud dell’Ambito.
La cessione per standard urbanistici dell’area centrale per almeno 2.000 metri quadri.
L’area era originariamente occupata principalmente dalla sede della Ghibaudi S.p.A.,
ora demolita in fase di bonifica. In data 21/09/2016 i proprietari hanno presentato la
proposta di PEC, che è stata integrata in data 14/07/2017 e, successivamente, in data
18/12/2017 e da ultimo in data 29/07/2019. Il PEC ad oggi è in corso di istruttoria,
pertanto non è ancora stato approvato dalla Giunta Comunale e conseguentemente le
aree previste a servizio pubblico da cedere alla Città ad oggi sono ancora in proprietà
privata. La proposta del Piano Esecutivo, depositata agli atti degli uffici, prevede al
momento le seguenti principali opere e destinazioni: l’area di cessione pari a 2.352
metri quadri, sarà adibita a spazio pubblico con area gioco bimbi e zone di collegamento
tra la scuola e la via Basse di Dora, le cui opere di urbanizzazione saranno realizzate a
scomputo degli oneri dovuti, risultando per un totale di 310.000 Euro circa. Le aree
restanti per servizi pari a 2.233 metri quadri saranno invece monetizzate per un importo
pari a 324,65 Euro al metro quadro, per un totale di 573.868 Euro, come valutato da
perizia asseverata dal professionista e da parere dell’Area Patrimonio. La LSP privata
sarà posta all’interno dell’area di concentrazione edificatoria prevista nella porzione a
nord dell’Ambito distribuita su due edifici residenziali a 7-5 piani fuori terra, l’uno che
si affaccerà sull’area di cessione per servizi pubblici in prosecuzione ottica della via
Monte Pertica e l’altro su via Bellardi. In data 02/03/2018 le proprietà durante un
incontro presso l’Area Urbanistica hanno comunicato che il titolare dell’impresa che
avrebbe dovuto effettuare i lavori è deceduto e che vi erano pertanto perplessità sul
proseguo dell’iter di approvazione del PEC. Con nota del 10 maggio 2018 veniva,
invece, confermata la volontà a procedere. Con determinazione dirigenziale 44538126
del 02/10/2018, Allegato 1, l’Area Ambiente della Città ha escluso con relative
prescrizioni il PEC dalla fase di valutazione della VAS, esprimendo il giudizio di
compatibilità col piano di classificazione acustica, PCA, approvato con deliberazione
del Consiglio Comunale del 20 dicembre 2010. Attualmente è in fase di redazione lo
schema di convenzione urbanistica del PEC, che a seguito della condivisione con i
proponenti sarà pubblicato nell’Albo Pretorio della Città e contemporaneamente inviato
alla Circoscrizione 6 per il parere di competenza, per poi procedere con l’approvazione
del PEC da parte della Giunta Comunale. Si evidenzia che con atto unilaterale
d’obbligo, del 15 maggio 2012, i proponenti si erano impegnati a seguire le
demolizioni, le bonifiche, i frazionamenti, la cessione dell’area in favore della Città
entro 18 mesi dall’approvazione della Variante 194. A seguito di diverse richieste di
proroga del citato termine, tale data è stata prorogata al 15/11/2019. Vista la scadenza
del 15/11/2019, i proponenti hanno presentato in data 12 dell’11 2019 all’Area
Urbanistica e al Servizio degli adempimenti tecnico ambientali una richiesta di
sospensione della procedura di approvazione del PEC e di proroga dei tempi di avvio
dell’attività di bonifica, di cui al procedimento di bonifica del sito, codice anagrafe
2186, area Ghibaudi Mario S.P.A., peraltro senza nulla menzionare per quanto riguarda
la cessione dell’area in favore della Città. Nella stessa richiesta viene altresì comunicato
che è in corso di valutazione la possibilità di una trasformazione dell’area a diverso mix
funzionale, eventualmente anche con attività commerciali. In riferimento alla suddetta
nota, in data 24/12/2019, protocollo 4824, il Servizio Pianificazione ha preso atto della
richiesta di sospensione della procedura relativa al Piano Esecutivo Convenzionato fino
al prossimo 31 dicembre 2020, termine altresì previsto per l’inizio dei lavori di bonifica,
come da determina dirigenziale dell’Area Ambiente. Il Servizio comunica altresì di aver
concluso l’istruttoria tecnica di propria competenza. Per quanto riguarda il secondo
quesito posto dall’interpellante, ovvero se siano state svolte indagini sulla presenza di
amianto, il competente ufficio dell’Area Ambiente si occupa della pratica dal 2011,
quando ARPA ha chiesto la bonifica delle coperture in cemento amianto, ed è stata
perciò adottata l’ordinanza 2614411 in capo alla società Magusa S.a.S di Ghibaudi. Nel
2013 ARPA ha comunicato che l’intervento era stato svolto ed era consistito nella
rimozione..., se il Consigliere poi dopo desidera, dispongo di una copia dell’esito
dell’accertamento completo, quindi della rimozione dell’amianto. In riferimento alle
domande del Consigliere poste nel terzo e quarto punto, il Servizio Ciclo dei Rifiuti
sottolinea che l’area in argomento è privata e che, essendo oggetto di convenzione
urbanistica, le richieste di adempimento rispetto al ripristino delle migliori condizioni di
decoro dovrebbero essere gestite dalla Divisione Urbanistica. L’eventualità di
intervenire con un’ordinanza è praticabile in situazioni ordinarie, dove vi sia una
proprietà privata indecorosa e non, anche come in questo caso un rapporto
convenzionale con l’Urbanistica. L’ufficio ritiene pertanto che in tali specifici casi
debba essere l’Urbanistica, nell’ambito dei rapporti in essere con i proponenti il PEC, a
dover richiamare la proprietà al mantenimento del decoro delle aree, anche con l’ausilio
della Polizia Municipale. Solo dopo tali passaggi, qualora infruttuosi, sarebbe possibile
valutare come procedere. Il Servizio chiederà comunque ad AMIAT di prestare
particolarmente attenzione alla zona, sebbene anche il perimetro esterno del terreno, più
o meno recintato, almeno nella fascia di 2 metri, dovrebbe essere mantenuto sempre a
cura della proprietà, ai sensi dell’articolo 30, comma 1, del Regolamento Rifiuti. A tal
proposito ho anche ricevuto una nota dal Comandante della Polizia Municipale, in cui si
informa che le problematiche afferenti all’area di via Bellardi 71, dove insiste l’ex
Officina Meccanica Ghibaudi & Mignacco, sono state affrontate dal personale del
Comando della Sezione 4, che ha svolto nel tempo numerosi interventi di verifica. Dal
primo sopralluogo effettuato a novembre 2017, congiuntamente ad un rappresentante
della proprietà, un responsabile dell’Ufficio Verifica Edilizia della Città ed al personale
dell’ASL, l’area resta comunque oggetto di numerosi esposti trattati dagli agenti di
zona. C’è ancora una pagina... Recentemente è stata compiuta una verifica, in occasione
del forte vento, che ha causato il parziale abbattimento di una porzione di recinzione
perimetrale; in tale circostanza è stato contattato il proprietario del fondo, che ha
provveduto a far ripristinare e coprire con teli oscuranti la recinzione abbattuta e,
tramite suoi incaricati, a ripulire l’area interessata. Non è stata notata la presenza di gatti
all’interno dell’area di via Bellardi, oltre alla colonia felina autorizzata, ubicata nel
cortile del Circolo Didattico Kennedy. Il Comandante Bezzon conclude assicurando che
i monitoraggi proseguiranno, compatibilmente con le altre attività d’istituto. Per quanto
riguarda il quinto punto, laddove si chiede se sia stata accertata la presenza di una
colonia felina abusiva all’interno dell’area, sotto una tettoia appositamente realizzata, e
se l’Amministrazione intenda svolgere i necessari approfondimenti, anche in
considerazione di quanto disciplinato dall’articolo 36 del Regolamento 320 per la tutela
ed il benessere degli animali, l’Ufficio Tutela Animali evidenzia che sul territorio di
Torino non sussistono colonie feline abusive, in quanto i gatti liberi o di colonia sono
tutelati dal Regolamento 320, particolarmente agli articoli 29 e 30. Ciò premesso, in
data 9 gennaio 2020 l’Ufficio Tutela Animali rispondeva a un’email del 2 gennaio
2020, ricevuta dal Comitato Torino BCPS, ribadendo quanto scritto nella precedente
email del 3 aprile 2019, con le parole che riporto di seguito: “La colonia felina di via
Bellardi non è abusiva, ma è regolarmente censita dal 2011 con Protocollo 4317,
autorizzata dall’allora dirigente, architetto Giuseppe Portolese, ubicata all’interno della
Scuola dell’Infanzia Bellardi; è composta da cinque gatti, tutti sterilizzati, e quindi non
sussiste il pericolo di ampliamento incontrollato. Il Dirigente Scolastico, in accordo con
l’UTA, Ufficio Tutela Animali, aveva consegnato le chiavi della struttura scolastica alle
gattare di riferimento, per permettere loro di alimentare e curare i gatti, i quali tuttora
continuano ad essere alimentati esclusivamente all’interno della scuola e non nell’area
denominata precedentemente come cantiere. L’estrema vicinanza dell’area alla scuola
determina la logica naturale frequentazione dei felini. Le gattare hanno garantito che
alimentano i gatti solo l’interno della scuola, ma sanno dell’esistenza di un signore che
occasionalmente lascia il cibo nell’area. Le stesse hanno rilasciato più volte il loro
numero di telefono sulla griglia per essere contattate da questo signore sconosciuto e
comunicargli di non lasciare il cibo, ma invano. Infine preme puntualizzare che, poiché
l’area in oggetto dell’interpellanza non è un habitat dove risiedono i felini, ma è
unicamente un luogo di passaggio degli stessi, l’Ufficio Tutela Animali non deve
intervenire necessariamente o svolgere approfondimenti, ai sensi del Regolamento 320,
articolo 36”.

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