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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Gennaio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 6
INTERPELLANZA 2020-00011
"CONDIZIONI DI LAVORO E QUALIT? DELL'ASSISTENZA PRESSO LA RSA CARLO ALBERTO" PRESENTATA IN DATA 8 GENNAIO 2020 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Premetto che concordo sulla necessità di un approfondimento nella Commissione anche
perché la rappresentazione che ci è stata fornita nella risposta a questa interpellanza e le
preoccupazioni raccolte che hanno indotto al deposito dell’interpellanza stessa sono così
divergenti che c’è proprio bisogno di comprendere, nella evidenza di una analisi da
parte della Commissione di Vigilanza, quali siano le condizioni effettive. Io premetto
che l’attenzione che si continua a porre nei confronti della gestione del Carlo Alberto ha
due motivazioni, una motivazione puntuale che riguarda il fatto che siamo di fronte al
primo caso di una concessione patrimoniale per l’esercizio di RSA nel corso della quale
per le vigenze della procedura non è stato ritenuto possibile introdurre elementi
qualitativi aggiuntivi a quelli dell’accreditamento e per quanto, ripetutamente, questo
Consiglio Comunale abbia cercato di introdurre preoccupazioni e cautele rispetto alla
rivisitazione della pianta organica, per come il nuovo gestore la stava conducendo, non
siamo oggi in grado di conoscere se la cosiddetta riorganizzazione che ci era stata
presentata e che originariamente sostanziava in una forte diminuzione degli organici stia
dando quei risultati di garanzia che oggi l’Assessore ci descriveva. Anzi, dagli elementi
di conoscenza che si ricavano e che ci preoccupano sulla tutela del lavoro e sulla tutela
della qualità assistenziale, ci sono state, sono in essere alcuni elementi di disfunzione,
almeno così ci viene riferito, dall’insufficienza della figura di riferimento dei
coordinatori degli operatori sociosanitari e infermieristici che non sembrerebbero
sufficienti in numero per poter garantire sulle 24 ore il tipo di vigilanza e di assistenza
necessari, alle disfunzioni di carattere logistico che riguardano la messa a sistema, ad
esempio, dell’impianto di riscaldamento e le conseguenze che questo ha sulle condizioni
di comfort degli ospiti stessi e sulla cura della loro igiene; quindi ci sono una serie di
elementi riferiti che non coincidono con il giudizio complessivamente rassicurante che è
emerso da questa interpellanza. La seconda preoccupazione che ci muove e insiste ogni
qualvolta riceviamo delle segnalazioni di disservizio è che non una forza politica, quella
di chi parla, o altre, ma il Consiglio Comunale tutto ha, da tempo, sottolineato
l’inadeguatezza dei parametri riferiti ai cosiddetti minutaggi, cioè al rapporto tra
persone ricoverate ed intensità assistenziale e personale che deve esservi dedicato e
questa inadeguatezza dovrà necessariamente essere superata perché la richiesta non è di
oggi, ma ha alle spalle almeno tre anni e le condizioni di aggravamento degli ospiti
procedono, com’è naturale immaginare, man mano che aumenta l’età e man mano che
aumentano le condizioni della malattia, quindi occorrerà procedere alla rivisitazione
delle delibere regionali che intervengono esattamente su queste tematiche. Il Consiglio
Comunale tutto aveva assunto un atto di indirizzo verso la Regione affinché si
procedesse in questa direzione, mi sembra importante richiamarlo anche in
quest’occasione. Peraltro il tema della qualità assistenziale, nel contesto delle residenze
sociosanitarie, è un tema molto evidente. Noi avremo prossimamente una Commissione
Consiliare che partendo da un appuntamento nazionale che è organizzato dalla
Psichiatria e si occupa delle modalità di contenzione, interverrà anche acquisendo una
relazione del Difensore civico che su questo tema in Piemonte è stato particolarmente
attento e particolarmente sensibile. Tutti, anche coloro che non si occupano
specificamente dei temi sanitari o sociosanitari, comprendono che la cura trasferita
attraverso il protocollo clinico e attraverso la relazione professionale e umana se non è
supportata da un numero sufficiente di personale e di personale che possa muoversi
agevolmente nei turni di orario e non essere pressato e sovracaricato nel sostituire delle
carenze, se non è così, cioè se non avviene attraverso questo trasferimento, si rischia di
assumere procedure di mera vigilanza e di mero controllo che non hanno a che vedere
con la cura, al massimo hanno a che vedere esattamente solo con la custodia, ma stiamo
parlando di persone ammalate che quindi hanno bisogno del massimo delle attenzioni di
carattere medico e di carattere assistenziale. Quindi io credo sia doveroso andare a
fondo delle questioni specifiche che ci vengono raccontate e del tema più generale e
quindi accolgo con favore l’offerta che l’Assessora ha fatto di tornare ad approfondire la
questione in una Commissione Consiliare dedicata.

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