Interventi |
ARTESIO Eleonora Premetto che concordo sulla necessità di un approfondimento nella Commissione anche perché la rappresentazione che ci è stata fornita nella risposta a questa interpellanza e le preoccupazioni raccolte che hanno indotto al deposito dell’interpellanza stessa sono così divergenti che c’è proprio bisogno di comprendere, nella evidenza di una analisi da parte della Commissione di Vigilanza, quali siano le condizioni effettive. Io premetto che l’attenzione che si continua a porre nei confronti della gestione del Carlo Alberto ha due motivazioni, una motivazione puntuale che riguarda il fatto che siamo di fronte al primo caso di una concessione patrimoniale per l’esercizio di RSA nel corso della quale per le vigenze della procedura non è stato ritenuto possibile introdurre elementi qualitativi aggiuntivi a quelli dell’accreditamento e per quanto, ripetutamente, questo Consiglio Comunale abbia cercato di introdurre preoccupazioni e cautele rispetto alla rivisitazione della pianta organica, per come il nuovo gestore la stava conducendo, non siamo oggi in grado di conoscere se la cosiddetta riorganizzazione che ci era stata presentata e che originariamente sostanziava in una forte diminuzione degli organici stia dando quei risultati di garanzia che oggi l’Assessore ci descriveva. Anzi, dagli elementi di conoscenza che si ricavano e che ci preoccupano sulla tutela del lavoro e sulla tutela della qualità assistenziale, ci sono state, sono in essere alcuni elementi di disfunzione, almeno così ci viene riferito, dall’insufficienza della figura di riferimento dei coordinatori degli operatori sociosanitari e infermieristici che non sembrerebbero sufficienti in numero per poter garantire sulle 24 ore il tipo di vigilanza e di assistenza necessari, alle disfunzioni di carattere logistico che riguardano la messa a sistema, ad esempio, dell’impianto di riscaldamento e le conseguenze che questo ha sulle condizioni di comfort degli ospiti stessi e sulla cura della loro igiene; quindi ci sono una serie di elementi riferiti che non coincidono con il giudizio complessivamente rassicurante che è emerso da questa interpellanza. La seconda preoccupazione che ci muove e insiste ogni qualvolta riceviamo delle segnalazioni di disservizio è che non una forza politica, quella di chi parla, o altre, ma il Consiglio Comunale tutto ha, da tempo, sottolineato l’inadeguatezza dei parametri riferiti ai cosiddetti minutaggi, cioè al rapporto tra persone ricoverate ed intensità assistenziale e personale che deve esservi dedicato e questa inadeguatezza dovrà necessariamente essere superata perché la richiesta non è di oggi, ma ha alle spalle almeno tre anni e le condizioni di aggravamento degli ospiti procedono, com’è naturale immaginare, man mano che aumenta l’età e man mano che aumentano le condizioni della malattia, quindi occorrerà procedere alla rivisitazione delle delibere regionali che intervengono esattamente su queste tematiche. Il Consiglio Comunale tutto aveva assunto un atto di indirizzo verso la Regione affinché si procedesse in questa direzione, mi sembra importante richiamarlo anche in quest’occasione. Peraltro il tema della qualità assistenziale, nel contesto delle residenze sociosanitarie, è un tema molto evidente. Noi avremo prossimamente una Commissione Consiliare che partendo da un appuntamento nazionale che è organizzato dalla Psichiatria e si occupa delle modalità di contenzione, interverrà anche acquisendo una relazione del Difensore civico che su questo tema in Piemonte è stato particolarmente attento e particolarmente sensibile. Tutti, anche coloro che non si occupano specificamente dei temi sanitari o sociosanitari, comprendono che la cura trasferita attraverso il protocollo clinico e attraverso la relazione professionale e umana se non è supportata da un numero sufficiente di personale e di personale che possa muoversi agevolmente nei turni di orario e non essere pressato e sovracaricato nel sostituire delle carenze, se non è così, cioè se non avviene attraverso questo trasferimento, si rischia di assumere procedure di mera vigilanza e di mero controllo che non hanno a che vedere con la cura, al massimo hanno a che vedere esattamente solo con la custodia, ma stiamo parlando di persone ammalate che quindi hanno bisogno del massimo delle attenzioni di carattere medico e di carattere assistenziale. Quindi io credo sia doveroso andare a fondo delle questioni specifiche che ci vengono raccontate e del tema più generale e quindi accolgo con favore l’offerta che l’Assessora ha fatto di tornare ad approfondire la questione in una Commissione Consiliare dedicata. |