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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Gennaio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 3
INTERPELLANZA 2019-06395
"CHI CONTROLLA I CONTROLLORI?" PRESENTATA IN DATA 13 DICEMBRE 2019 - PRIMA FIRMATARIA POLLICINO.
Interventi
POLLICINO Marina
Grazie, Presidente, ringrazio anche l’Assessora per la sua risposta, le chiedo di poter
avere poi il documento che ha appena letto perché insomma i dati si sono succeduti
abbastanza rapidamente e quindi non è facile subito centrare il contenuto di questi dati.
Io volevo, prima di tutto, evidenziare le motivazioni che mi hanno spinto a presentare
quest’interpellanza: è innanzitutto sicuramente il degrado del manto stradale e dei
marciapiedi, che è evidente a tutti i cittadini; è sotto gli occhi di tutti, ed è ormai ai
livelli di una vera emergenza cittadina; il pericolo che quotidianamente riguarda tutti
quando in bici o con la macchina o con i mezzi pubblici siamo costretti, per esempio, a
fare delle sterzate improvvise oppure penso ai mezzi pubblici quando appunto ci sono
situazioni di frenate, contraccolpi che possono riguardare la schiena, il collo, comunque
vari infortuni e per cui si mette a repentaglio, appunto, l’incolumità e la salute del
cittadino. E infine, da questo punto di vista, la notizia che a fine di ottobre una
pensionata di 87 anni è inciampata nel dislivello di alcuni centimetri di un tombino
gestito da una società di telecomunicazioni ed è deceduta. Stessa sorte era occorsa nel
2013 a un altro pensionato che aveva perso la vita inciampando in un chiusino
dell’acquedotto e ancora di recente ci sono stati altri episodi: un’altra donna è caduta nel
tombino rompendosi alcune costole, quindi ovviamente si può inciampare, è possibile,
può capitare, però è evidente che in questo caso le cause sono da addebitare al manto
stradale sconnesso o dissestato e che quindi necessita appunto di manutenzione. Tant’è
vero che, io leggo testualmente da “CronacaQui”, al 31 gennaio 2019 erano già 10 le
udienze fissate davanti al Tribunale Civile o al Giudice di Pace per altrettante richieste
per danni a pezzi, buche sui marciapiedi e così via e, ancora, in tutto il 2018 le lettere di
diffida al Comune per ottenere un risarcimento sono state 750, più di due al giorno;
evidentemente il Comune dovrà risarcire i casi in cui verrà riconosciuta la sua
responsabilità ed è giusto che sia così, ci mancherebbe, ma sono comunque costi sia per
il singolo in termini di salute, ma anche per la collettività e poi a questi costi appunto,
come lei stessa ha citato, dobbiamo aggiungere i mutui che la Città è costretta ad
accollarsi per la manutenzione delle strade: la Città deve bussare alle banche e lo ha
fatto nel 2018 per la cifra di 4.800.000 e lo ha fatto anche nel 2019 per 3.800.000 che
sono già la rispettabile cifra di 8.600.000 euro e, da quello che si capisce, sono risorse
appena appena sufficienti, per non parlare dell’altra cifra di cui lei ha parlato, che non
ho capito bene, se anche quella dipende da ulteriori mutui. Per i prestiti, i prestiti noi
sappiamo però che vanno ripagati, e con gli interessi, e i cittadini lo sanno bene, per
questo è evidente e sembra, dico sembra, spesso diretta conseguenza dei lavori di
manomissioni il fatto appunto che gli incidenti dipendano proprio da queste buche, da
questo dissesto, da questo diciamo non controllo dei lavori di manomissioni, ecco
perché io chiedevo con esattezza, perché dalle cifre che mi ha dato non è facile
evincerlo, quant’è il totale degli interventi sia come numero, sia come entità economica
affidati ai concessionari? E quant’è quello in capo alla Città? Ed ecco perché era
importante conoscere la proporzione tra gli uni e gli altri. Lei mi dice che non è facile
fare il rapporto, però da quanto lei ha detto, adesso mi pare di capire, mi corregga se
sbaglio, che gli interventi che fanno capo direttamente alla Città, in effetti, sono in
esigua parte sul totale. Il totale, da quello che io ho intuito dalle cifre che lei ha
snocciolato, il totale ci fa capire che gli interventi sono sicuramente in maggior numero
quelli che vengono effettuati dalle aziende erogatrici di servizi pubblici e privati, dalle
aziende, le società di sottoservizi. Però quello che mi interessava di più, dato più
importante, era proprio nel controllo, cioè i collaudi, i controlli che dipendono dalle
Circoscrizioni una volta che sono stati consegnati i certificati di regolare esecuzione dei
lavori stessi, come lei prima giustamente ha ricordato, e che i sedimi sono stati
riconsegnati alla Città, questi controlli vengono effettuati soprattutto regolarmente? Io
ho parlato di controllo capillare, ma l’impressione è che il controllo capillare non ci sia,
probabilmente è dovuto al fatto, come lei ha sottolineato, che manca appunto il
personale.

POLLICINO Marina
Sì, quindi siamo al paradosso - mi avvio alla conclusione - che siamo costretti a
spendere enormi risorse, la Città è costretta a indebitarsi, per giunta bisogna risarcire le
vittime oppure ci vanno di mezzo poi i funzionari, ma quello che non possiamo fare è
assumere personale per controllare ed evitare che poi i costi ricadano comunque sulla
Città. Quindi io penso che forse sarebbe il caso di approfondirlo questo discorso e fare
un ragionamento in Commissione, ovviamente se la Commissione verrà calendarizzata,
grazie

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