Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Proseguiamo adesso con la seconda interpellanza, la n. meccanografico 201906395/002 presentata dalla Vicecapogruppo Pollicino e dalla Consigliera Scanderebech che ha come oggetto: “Chi controlla i controllori?” SICARI Francesco (Presidente) Risponde l’Assessora Lapietra. Prego. LAPIETRA Maria (Assessora) Sì, questa interpellanza riguarda il controllo degli interventi di manomissione del suolo da parte dell’azienda erogatrice di servizi pubblici e da parte dei privati, mi vengono richiesti 5 punti: “Se i controlli affidati alle Circoscrizioni sui lavori di manomissioni e ripristini siano sufficienti, regolari, costanti e ripetuti a distanza di tempo”. Allora, le manomissioni del suolo pubblico eseguite dai soggetti concessionari sono disciplinate dal Regolamento delle manomissioni e dei ripristini sui sedimi stradali della Città da parte dei concessionari del sottosuolo. Questo Regolamento è il Regolamento n. 331 approvato dal Consiglio Comunale nel 2009 ed esecutivo dal 2003. Tale Regolamento disciplina, tra l’altro, le modalità di consegna delle aree concessionarie e la ripresa in carico da parte della Città a fine intervento e le relative responsabilità. Inoltre, il citato Regolamento, prevede quali siano i collaudi, le procedure di accettazione degli stessi da parte della Città; tra questi si ricorda che tutti i lavori devono soggiacere al rilascio di un certificato di regolare esecuzione da parte di un tecnico abilitato prima della riconsegna dei sedimi alla Città. La Città si riserva, inoltre, il diritto di richiedere al concessionario prove di collaudo nei casi che ritiene opportuni. Normalmente le verifiche vengono demandate ai nuclei tecnici circoscrizionali competenti per territorio che vi provvedono segnalando di norma ai concessionari le irregolarità riscontrate; da alcuni anni sono stati inoltre istituiti degli audit finalizzati alla verifica del mantenimento della qualità del suolo pubblico cittadino estesi anche alle Circoscrizioni che hanno lo scopo di verificare le modalità di esecuzione degli interventi e il livello di qualità eseguito. L’impegno della Città nel coordinare, gestire e verificare l’operato dei concessionari è continuo e capillare nonostante la cospicua riduzione del personale addetto operata negli ultimi decenni e di cui anche le Circoscrizioni ne hanno sicuramente risentito. Nella seconda domanda mi viene richiesto: “A quanto ammontano, come numero di interventi e come ammontare economico complessivo, i lavori affidati al concessionario”. Allora, le bolle di manomissione presentate dai soggetti concessionari nel 2019 sono state complessivamente 7.995 a cui si aggiungono 470 manomissioni richieste da soggetti privati per un totale di 8.465, l’ammontare economico complessivo non è stimabile in quanto gli importi economici sostenuti dai concessionari non gravano sui bilanci comunali. Nel punto successivo mi viene richiesto: “A quanto ammontano, come numero gli interventi e come ammontare economico complessivo, quelli eseguiti dalla Città ed in particolare dalla Sezione Infrastrutture e Mobilità”. Gli interventi di manutenzione straordinaria condotti dalla Città sono in stretta correlazione con la disponibilità che il bilancio annuale dedica, in particolare è questa la situazione negli ultimi due anni, nel 2019, 3,8 milioni, nel 2020, 6 milioni. “Qual è la proporzione in percentuale tra gli uni e gli altri, proporzione utile per comprendere l’entità reale dell’incidenza sui lavori di manutenzione a carico della Città”. Si ricorda che gli interventi di manutenzione del suolo pubblico annualmente interessano circa 200.000 metri quadri di suolo e sono circa 60-80, ma non c’è relazione stretta tra il numero delle manomissioni tra i concessionari e gli interventi manutentivi disposti nell’ambito delle manutenzioni ordinarie del suolo pubblico. Infatti, eventuali problematiche insorte, a seguito di manomissioni eseguite dai concessionari, vengono a questi attribuiti e in caso di inadempienza la Città può esercitare il ruolo sostitutivo procedendo alla messa in ripristino del suolo addebitandone i costi al concessionario. L’ultimo punto invece riguarda un punto più politico, cioè: “Come intende l’Amministrazione cittadina intervenire per prevenire un ulteriore degrado del territorio”, allora, come dicevo prima l’Amministrazione Comunale ha previsto per il 2020 un incremento degli investimenti destinati alla manutenzione del suolo pubblico per complessivi 6 milioni, quindi passando dai 3,8 milioni dell’anno scorso ai 6 milioni di quest’anno che verranno utilizzati già nel 2020 perché, come abbiamo già detto altre volte, chiudendo il bilancio della Città in tempo riusciremo ad utilizzarli già nel 2020. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Vicecapogruppo Pollicino. POLLICINO Marina Grazie, Presidente, ringrazio anche l’Assessora per la sua risposta, le chiedo di poter avere poi il documento che ha appena letto perché insomma i dati si sono succeduti abbastanza rapidamente e quindi non è facile subito centrare il contenuto di questi dati. Io volevo, prima di tutto, evidenziare le motivazioni che mi hanno spinto a presentare quest’interpellanza: è innanzitutto sicuramente il degrado del manto stradale e dei marciapiedi, che è evidente a tutti i cittadini; è sotto gli occhi di tutti, ed è ormai ai livelli di una vera emergenza cittadina; il pericolo che quotidianamente riguarda tutti quando in bici o con la macchina o con i mezzi pubblici siamo costretti, per esempio, a fare delle sterzate improvvise oppure penso ai mezzi pubblici quando appunto ci sono situazioni di frenate, contraccolpi che possono riguardare la schiena, il collo, comunque vari infortuni e per cui si mette a repentaglio, appunto, l’incolumità e la salute del cittadino. E infine, da questo punto di vista, la notizia che a fine di ottobre una pensionata di 87 anni è inciampata nel dislivello di alcuni centimetri di un tombino gestito da una società di telecomunicazioni ed è deceduta. Stessa sorte era occorsa nel 2013 a un altro pensionato che aveva perso la vita inciampando in un chiusino dell’acquedotto e ancora di recente ci sono stati altri episodi: un’altra donna è caduta nel tombino rompendosi alcune costole, quindi ovviamente si può inciampare, è possibile, può capitare, però è evidente che in questo caso le cause sono da addebitare al manto stradale sconnesso o dissestato e che quindi necessita appunto di manutenzione. Tant’è vero che, io leggo testualmente da “CronacaQui”, al 31 gennaio 2019 erano già 10 le udienze fissate davanti al Tribunale Civile o al Giudice di Pace per altrettante richieste per danni a pezzi, buche sui marciapiedi e così via e, ancora, in tutto il 2018 le lettere di diffida al Comune per ottenere un risarcimento sono state 750, più di due al giorno; evidentemente il Comune dovrà risarcire i casi in cui verrà riconosciuta la sua responsabilità ed è giusto che sia così, ci mancherebbe, ma sono comunque costi sia per il singolo in termini di salute, ma anche per la collettività e poi a questi costi appunto, come lei stessa ha citato, dobbiamo aggiungere i mutui che la Città è costretta ad accollarsi per la manutenzione delle strade: la Città deve bussare alle banche e lo ha fatto nel 2018 per la cifra di 4.800.000 e lo ha fatto anche nel 2019 per 3.800.000 che sono già la rispettabile cifra di 8.600.000 euro e, da quello che si capisce, sono risorse appena appena sufficienti, per non parlare dell’altra cifra di cui lei ha parlato, che non ho capito bene, se anche quella dipende da ulteriori mutui. Per i prestiti, i prestiti noi sappiamo però che vanno ripagati, e con gli interessi, e i cittadini lo sanno bene, per questo è evidente e sembra, dico sembra, spesso diretta conseguenza dei lavori di manomissioni il fatto appunto che gli incidenti dipendano proprio da queste buche, da questo dissesto, da questo diciamo non controllo dei lavori di manomissioni, ecco perché io chiedevo con esattezza, perché dalle cifre che mi ha dato non è facile evincerlo, quant’è il totale degli interventi sia come numero, sia come entità economica affidati ai concessionari? E quant’è quello in capo alla Città? Ed ecco perché era importante conoscere la proporzione tra gli uni e gli altri. Lei mi dice che non è facile fare il rapporto, però da quanto lei ha detto, adesso mi pare di capire, mi corregga se sbaglio, che gli interventi che fanno capo direttamente alla Città, in effetti, sono in esigua parte sul totale. Il totale, da quello che io ho intuito dalle cifre che lei ha snocciolato, il totale ci fa capire che gli interventi sono sicuramente in maggior numero quelli che vengono effettuati dalle aziende erogatrici di servizi pubblici e privati, dalle aziende, le società di sottoservizi. Però quello che mi interessava di più, dato più importante, era proprio nel controllo, cioè i collaudi, i controlli che dipendono dalle Circoscrizioni una volta che sono stati consegnati i certificati di regolare esecuzione dei lavori stessi, come lei prima giustamente ha ricordato, e che i sedimi sono stati riconsegnati alla Città, questi controlli vengono effettuati soprattutto regolarmente? Io ho parlato di controllo capillare, ma l’impressione è che il controllo capillare non ci sia, probabilmente è dovuto al fatto, come lei ha sottolineato, che manca appunto il personale. SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. POLLICINO Marina Sì, quindi siamo al paradosso - mi avvio alla conclusione - che siamo costretti a spendere enormi risorse, la Città è costretta a indebitarsi, per giunta bisogna risarcire le vittime oppure ci vanno di mezzo poi i funzionari, ma quello che non possiamo fare è assumere personale per controllare ed evitare che poi i costi ricadano comunque sulla Città. Quindi io penso che forse sarebbe il caso di approfondirlo questo discorso e fare un ragionamento in Commissione, ovviamente se la Commissione verrà calendarizzata, grazie. |