Interventi |
TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Ma io ho sottoscritto l'atto perché ne condividono le finalità, lo faccio in maniera pragmatica, l'Osservatorio non è il luogo dove si discute l'opera, è il luogo dove i territori sono rappresentati e possono interfacciarsi con le società incaricate della realizzazione dell'opera per definire quali siano le strategie e le migliori condizioni che ricadono sul territorio. A me sembra che sia stato chiaro a partire da luglio dello scorso anno e che il Governo presieduto dall'attuale Primo Ministro Conte ha dato l’avallo all'opera e a seguito di questo sono partiti poi tutti i bandi pubblici che si sono concretizzati ancora entro la fine dell'anno passato. Rimangono però degli aspetti soprattutto nella tratta italiana, quindi quella da Bussoleno a Torino che sono ancora tutti da definire. Esiste uno schema di tracciato, ma è ancora tutto in valutazione, l'aspetto di dettaglio relativo al tracciato e relativo a tutta una serie di opere. Vi sono una serie di elementi che interferiscono in maniera diretta, pesante e molto significativa con la nostra Città, mi riferisco allo scalo San Paolo, mi riferisco allo scalo di Grugliasco. Pensiamo solo allo scalo San Paolo come va ad incidere a livello di traffico su un settore già particolarmente congestionato come quello dell'area sud della Città. Allora, fare un po' la politica dello struzzo, che comunque mette la testa sotto la sabbia e non vuole rendersi conto di qualcosa che è deciso a livello sovraordinato e ormai è stato acclamato che comunque è una linea che si persegue, mi sembra un qualcosa che in virtù di una ideologia rinuncia a dare voce al territorio e rinuncia ad accordare una serie di migliorie su cui invece la Città è giusto, necessario che si esprime. Peraltro il non partecipare lascia libero campo a TELT e a RFI di poter fare esattamente quello che vogliono. Quindi è un atto ulteriore di debolezza perché vuol dire allora: “Noi ci rifiutiamo ideologicamente di voler partecipare a questo Osservatorio, fate voi e noi ci prendiamo tutto quello che saranno le vostre decisioni”. È assurdo, insomma, non essere rappresentati a quel tavolo, lo è assurdo come città di Torino. Credo che giustamente viene chiamata la decisione in capo alla Sindaca della Città di Torino, Chiara Appendino, che è anche Sindaco della Città Metropolitana, quindi chi meglio di lei dovrebbe rappresentare il territorio inteso, perché non è solamente Torino, ma è Torino e il suo territorio. Ribadisco ancora un aspetto che mi sembra comunque importante, l’Osservatorio non è solo il luogo dove vengono definite le opere di compensazione, e comunque anche su questo mi sembra che sia importante, perché ci sono in ballo delle possibilità anche di utilizzare delle risorse che possono avere delle ricadute significative, ma è anche il luogo dove vengono valutate delle varianti, quali per esempio possono essere anche il potenziamento degli esistenti o delle varianti che, come dico, possono comportare delle migliorie che devono essere direttamente espresse da chi poi sul territorio ha un’azione di governo. Io quindi ribadisco la mia posizione, che, insomma, è ovvio che in questo caso è partigiana, avendo io anche sottoscritto l'atto, però mi sembra una politica, una visione miope quella di non volere rendersi conto che la situazione è tale. Non stiamo chiedendo quindi un’adesione al progetto, ma il progetto, atteso che riguarda un percorso, un iter autorizzativo che è diverso, chiediamo invece che il territorio sia opportunamente rappresentato all’interno di quel tavolo e possa esprimere quelle che sono le necessità della Città, che in questo caso mi sembrano assolutamente importanti ed evidenti. |