Interventi |
GIOVARA Massimo Grazie, Presidente. Anche in virtù di un atto che abbiamo recentemente votato, l'adesione della Città di Torino a “Città senza bavaglio”, che parla della libertà di stampa e mettendo il punto sul fatto che un Paese democratico deve avere l'esposizione in stampa di opinioni documentate e approfondite per poter deliberare in maniera chiara, e questo tutt'ora non avviene ancora nel nostro Paese, volevo citare pari pari un articolo che mi viene sotto gli occhi, esattamente come è e che non ha avuto altrettanta risonanza sui grandi organi di stampa che dovrebbero difendere la libertà di opinione e di stampa. “I giornali stanno battendo…”, questo me lo da “notav.info”, una testata parzialissima, a differenza delle testate nazionali che non lo sono per niente, “I giornali stanno battendo nelle ultime ore con sommo gaudio…”. Ah, faccio una parentesi, spero che l'Osservatorio tratti anche di queste questioni, visto che è un Osservatorio imparziale, come è stato detto. “Nelle ultime ore, con sommo gaudio, i giornali stanno battendo una velina di TELT che annuncia la ripresa dei lavori nel tunnel geognostico della Maddalena. Visto che nel comunicato stampa il promotore dell'opera non fa menzione del profilo delle aziende vincitrici, l'operazione trasparenza la facciamo noi. A entrare di nuovo nel cantiere TAV per i lavori di rifinitura del cunicolo esplorativo lasciato incompiuto negli scorsi mesi, ci sono due grandi gruppi di costruzioni: 1) Salini Impregilo, il cui Amministratore Delegato Pietro Salini è tuttora indagato per turbativa d'asta per gli appalti del coaching sul TAV Terzo Valico; 2) il Colosso francese Vinci, condannato il 14 marzo 2018 a 300.000,00 euro di multa per un reato analogo dell'ordinamento francese, quello di favoritismo. L'impresa avrebbe ottenuto informazioni riservate su un bando prima che fosse pubblicato, influenzando così l'ottenimento dell'appalto. Tra l’altro Vinci siede nel Consiglio di Amministrazione di una lobby di costruttori presieduta dal Presidente di TELT, Hubert du Mesnil. Al di là della grancassa dei giornali Sì TAV, che hanno una voglia matta di poter scrivere che i cantieri del TAV sono finalmente partiti, i lavori aggiudicati consistono nel mero allargamento del tunnel esistente sul versante italiano, la famosa galleria esplorativa che da due anni a questa parte si prova a far passare come tunnel di base. In particolare l'appalto consiste nello scavo di 23 nicchie di 40 m x 3 x 8 metri di altezza. Per i lavori veri e propri le cose si annunciano alquanto complicate. La grana di Salbertrand non sembra risolta, mentre iniziano a rumoreggiare i cittadini dei comuni dove dovrebbero arrivare nello smarino del tunnel del TAV, in primis Brandizzo. In compenso con questa strombazzata ripresa dei lavori si iniziano a delineare con più precisione gli effetti ridicoli sull’occupazione del progetto TAV. A fronte di un investimento di 40 milioni per lo scavo delle nicchie il cantiere della Maddalena darà lavoro a 50 operai per 19 mesi”. Come dire che ognuno di questi famosi posti di lavoro ad alta velocità, che durerà poco più di un anno e mezzo, costerà 800.000,00 di soldi pubblici. Grazie, Presidente. |