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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Gennaio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 20
MOZIONE 2019-04557
"TORINO RIENTRI NELL'OSSERVATORIO TAV" PRESENTATA IN DATA 24 OTTOBRE 2019 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Punto 22, del Capogruppo Lo Russo, n. mecc. 201904557/002: “Torino rientri
nell’Osservatorio TAV”? (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Un attimo, prego.

LO RUSSO Stefano
Grazie, signor Presidente. Questa mozione data 24 ottobre, avrebbe in qualche modo, lo
stimolo, sì, pone l'obiettivo di individuare un percorso che provi a riportare il Comune
di Torino dentro l'osservatorio che, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, fu
istituito, proprio per accompagnare l'esecuzione della grande opera dell'Alta Velocità
Torino-Lione. Com’è noto, all'inizio di questo mandato la Sindaca Appendino, su spinta
di un allora particolarmente barricadero Movimento 5 Stelle e soprattutto sulla spinta di
un'azione davvero efficace della Maggioranza Consiliare, decise in via, a nostro modo
di vedere, scellerata, di posizionare la Città di Torino all'esterno dell'Osservatorio, in
quanto, sostanzialmente, contrari all'opera si riteneva non degno di legittimazione
politica, quello che era lo strumento che invece la Presidenza del Consiglio dei Ministri
aveva individuato come organo dello Stato che avrebbe dovuto governare i processi di
gestione dei fondi compensativi TAV e in generale quelle che erano le necessarie
operazioni di mediazione politica tra istituzioni e soprattutto tra i Comuni. Di acqua
sotto i ponti ne è passata parecchia. Questa città, visto una enorme mobilitazione di
piazza a sostegno della TAV e ha visto una contromanifestazione altrettanto
significativa di manifestanti, che invece sono contrari all'opera e questo io lo giudico un
elemento estremamente positivo, il fatto che i cittadini si sentano coinvolti dentro un
ragionamento di carattere politico che attiene esattamente al modello di sviluppo e alla
dimensione strategica del nostro territorio. Quindi, ben vengano le manifestazioni “Sì
TAV”, ben vengano le manifestazioni “No TAV”, quando ovviamente le seconde
rientrano nei canoni, come dire, di manifestazioni pacifiche di dissenso e non
certamente quando invece sfociano in violenze verso le Forze dell'Ordine. Ma il punto
non è questo, il punto non è se si è favorevoli o contrari all’Alta Velocità Torino-Lione,
il punto è quello di garantire l'interesse dell'Ente, cioè il punto è quello di garantire il
fatto che la Città di Torino sieda, come compete alla Città di Torino, a pieno titolo
dentro l'Osservatorio dell'Alta Velocità Torino-Lione. Questa mozione è rimasta ferma
in Aula dopo una veloce discussione in Conferenza dei Capigruppo ed è stata, in
qualche modo, liquidata con la consueta… con il consueto atteggiamento e oggi viene
riproposta all'attenzione del Consiglio, perché nel frattempo abbiamo altri due ulteriori
fatti nuovi. Uno è citato nella mozione, cioè con buona pace dei “No TAV”, presenti in
quest'Aula e assenti da quest'Aula, esterni, la Torino-Lione si sta facendo, sono state
avviate le gare, si sta procedendo all'esecuzione dei lavori e, in qualche modo, questo
tipo di operazione, piaccia o non piaccia al Movimento 5 Stelle, è un'operazione che è
stata gestita e voluta dal Governo, in cui il Movimento 5 Stelle nazionale ha sempre
seduto, perché io ricordo a tutti noi che c'è una Forza Politica, che nonostante gli
altalenanti, per usare un eufemismo, risultati elettorali continua saldamente ad occupare
le posizioni di potere in questo Paese, è esattamente il Movimento 5 Stelle. Poi non fa
differenza se l'alleato è la Lega o il PD, loro sono lì comunque. E tutta questa serie di
ragionamenti, ha avuto dentro il Movimento 5 Stelle, uno dei principali attori nelle
decisioni di andare avanti sul tema dell'esecuzione delle opere, con tutti i mal di pancia,
i distinguo: “Non potevamo. Ce lo chiede l'Europa, ce lo chiede L’ONU, ce lo
chiede…”, tutto vero, dopodiché l’opera va avanti. Allora, se l’opera va avanti, uno
deve essere logico e conseguente. Attenzione, seconda cosa che viene fatta, non viene
chiuso l’Osservatorio TAV, nonostante l'arrivo del Movimento 5 Stelle, proprio al
Governo ed essendo una struttura commissariale presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri, era assolutamente nei poteri del Movimento 5 Stelle chiudere l'Osservatorio
TAV. Ma una volta che i lavori vanno avanti, l'Osservatorio TAV non viene chiuso
grazie al vostro determinante sostegno nazionale, qual è la ratio per cui la Città di
Torino continua a stare fuori dall’Osservatorio TAV? Che, ribadisco, è l'organo
pubblico dove vengono a essere gestiti i fondi delle compensazioni, che sono decine di
milioni di euro? Onestamente, penso che una persona, come dire, dotata di logica e che
mette davanti ai propri interessi politici, alle proprie convinzioni l’interesse di questo
Ente, dovrebbe ragionare: “Va bene, tanto l'opera si fa, almeno stiamo al tavolo, dove si
discute”. Poi lì possiamo anche esprimere posizioni contrarie, critiche, possiamo anche
condizionare l'impiego di questi fondi a, non so, la piantumazione dei frutteti nei parchi
di Torino, i ramassin, le marmellate, cioè uno può in quella sede lì, non so, lanciare il
sostegno ai carretti trainati dai muli, cioè tutto quello che volete, ma almeno si siede al
tavolo. Allora, lo scopo di questa mozione è quello, chiedere gentilmente, se non vi è
troppo di disturbo, siccome il Comune di Torino non è proprietà del Movimento 5
Stelle, del Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle, ma è l’Ente in cui tutti ci
dobbiamo, più o meno, riconoscere e che ai tavoli ci si siede e ci si siede
istituzionalmente. Fatto ulteriormente nuovo, nuovissimo, avete avuto pure lo scalpo del
maledetto Foietta, che è stato rimosso da quell'incarico. Voi avevate due obiettivi
politici, che era togliere il Direttore Generale di TELT e il Presidente dell'Osservatorio.
Sul primo non ci siete riusciti, sul secondo sì. Abbiamo il Prefetto Palomba che oggi
svolge quel ruolo, quindi la persona oggettivamente, va dato atto, almeno al Prefetto,
super partes, super partes, da questo punto di vista. Qual è la ragione per cui ci
dobbiamo ostinare, vi dovete ostinare a stare fuori da quel tavolo? Ribadiamo, il punto
non è se si è d'accordo o non si è d'accordo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione.
Qualcuno qui rimarrà in totale disaccordo prendendo il treno, perché poi sarà divertente
tra una decina, quindicina d’anni vedere le foto dei No TAV a bordo dell'Alta Velocità
che porta a Parigi. Questo sarà la nemesi della convinzione… (INTERVENTO FUORI
MICROFONO), la convinzione di chi vi parla, ma magari mi sbaglio, eh, magari invece
queste persone continue… andranno con i carretti trainati dai buoi. Detto ciò, in qualche
modo, è utile essere a quel tavolo, perché a quel tavolo, che oggi è governato dal
Prefetto, siedono tutti i Comuni coinvolti nella tratta, eccetto il Comune di Torino. La
tratta si chiama Torino-Lione, capite anche voi che forse non è propriamente una cosa
furbissima. Per queste ragioni e, anche auspicando, che possiate avere questo sussulto di
lucidità e di mettere davanti l'interesse dell'Istituzione che oggi voi guidate, rispetto alla
vostra legittima, chiara, totalmente, come dire, libera e democratica opinione
sull’infrastruttura, di votare a favore di questa mozione per consentire alla Sindaca
Appendino di avere quella copertura…, lei potrebbe anche rientrare senza il voto di
questa mozione, cioè, anzi, sarebbe un bellissimo segnale, soprattutto darebbe la
sensazione di aver capito le botte che continua a prendere il Movimento 5 Stelle, visto
che lei, oltretutto, si candida ad essere, addirittura, la successora di Gigi Di Maio,
sarebbe un segnale che noi apprezzeremmo con grande favore, e noi non ci iscriviamo
al partito di quelli che dicono che: “Il Movimento 5 Stelle confluirà nel Partito
Democratico”, perché riteniamo utile che ci sia un Movimento del 5% in questo Paese
che continui a portare avanti battaglie ideologiche e che rappresenti in maniera, anche,
istituzionale quel tipo di posizione. Ora, nelle more che la Sindaca Appendino individui
la sua propria personale traiettoria politica di salvataggio, vi molli tutti qua a difendere
il fortino, come gli ultimi giapponesi, salvarsi lei e lasciarvi andare a schiantare nel
2021, nelle more di questa questione sarebbe utile, che voi faceste un gesto, a mio modo
di vedere, intelligente di anticipare i tempi, precorrere i tempi. Per una volta stupite voi
la Sindaca Appendino, che, state certi, nel momento in cui riterrà che le conviene, lo
farà lei, fregandosene altamente di cosa pensate voi, come ha dimostrato in tutti i casi in
cui questa cosa qua si è venuta a verificare, giocate d'anticipo, provate ad anticipare la
vostra Sindaca, sostenendo questa operazione. Io sono sicuro di due cose, la prima:
anche i più feroci No TAV valsusini apprezzerebbero un gesto laico nell'interesse del
Comune di Torino; due: fareste un'operazione politica come Movimento 5 Stelle
autenticamente intelligente, di grande autonomia rispetto ai destini personali
dell’assente Sindaca Appendino, che giustamente, pensa al suo futuro e un pochino
meno al vostro e voi pensate al vostro, cioè cercate di costruire anche voi una
prospettiva per evitare, come dire, di finire a fare un ruolo di mera testimonianza,
legittimo, giusto e corretto, che è quello che però, alla luce dei dati che continuiamo a
osservare, temo potrà essere il ruolo nell'arco di qualche mese da oggi.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Curatella.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Finalmente ci troviamo a discutere in questo mese, di un argomento
che è sempre stato vivo in quest'ultimo anno e mezzo, anzi due anni, infatti se ne
discute, è stato al Ministero dei Trasporti, sia il precedente Ministro, sia l'attuale, l’ha
tenuto sempre lì, ben presente e ci ha lavorato, il TAV, di cui praticamente si è perso
traccia. Ormai è stato deciso a livello nazionale che lo si fa, è inutile prendersi in giro,
alla fine si è deciso di farlo, senza ascoltare i territori, sia il precedente Ministro,
Toninelli, sia l'attuale che invece in quota PD sta andando avanti in quella direzione. E
sinceramente questo atto, io capisco quello che dice il Consigliere Lo Russo, per il bene
dell'Amministrazione, quindi non della parte politica uno cerca un po' di valutare se
rientrare…, un po' come è stato fatto per quanto riguardava la redistribuzione dei fondi
compensativi per l'inceneritore. Si era contrari all'inceneritore, però comunque in
qualche modo si sono utilizzati i fondi compensativi dell'inceneritore per fare
determinate attività, pista ciclabile, piantumazione alberi e via dicendo. Personalmente
non sono a favore di questa mozione. Quello che dico è che comunque a un certo punto,
visto che la Sindaca ha dichiarato che lei per prima cercherà di portare avanti l'interesse
della Città e non della parte politica nel momento in cui era emerso lei come figura
sostitutiva o insieme con il fu Di Maio, nel senso che ormai non è più capo politico, non
nel senso che ormai è passato ad altre situazioni, credo che sia una valutazione che
debba fare la Sindaca, tenendo conto che ormai a livello governativo è stato deciso, non
c'è nessuna volontà e nessuna attività che si sta svolgendo alla luce del sole. Poi se lo si
sta facendo perché c'è in qualche cassetto, visto che qui abbiamo parlato spesso di
progetti nel cassetto, spero che prima o poi qualcuno ce lo faccia sapere, così almeno da
capire sui territori cosa si sta facendo, visto che questa era stata una delle battaglie
identitarie del Movimento, insieme al TAP in Puglia, insieme alla lotta per xylella,
insieme al Terzo Valico, ne possiamo indicare tante. Quindi in conclusione non voterò
questa mozione perché non credo, io ero stato tra le persone che aveva votato per
l'uscita dall'Osservatorio, ma credo che sia una valutazione che debba fare la Sindaca
tenendo conto delle scelte che ha fatto il Governo negli ultimi due anni. Non è il
Consiglio Comunale che deve dare questo indirizzo perché ormai sull'opera non è il
Consiglio Comunale che interviene, è stato deciso a livello governativo e non abbiamo
nessuna informazione, almeno non a livello ufficiale, di che cosa si stia facendo
realmente, se è realmente intenzione di questa Amministrazione bloccare il TAV, cosa
che credo, visto che già si immagina un hyperloop, che a livello tecnico è stato
praticamente già smontato, ma già si parla di un hyperloop per collegare Torino a
Milano quando non ne sono ancora stati recuperati i costi di investimento per la linea
alta velocità Torino-Milano, già pensiamo all'ulteriore linea di collegamento che vedrà
la luce tra 60 anni, però intanto non riusciamo a far muovere i mezzi in modo efficiente
all'interno della città di Torino.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliera Scanderebech, tre minuti.

SCANDEREBECH Federica
Sì, grazie, Presidente. Il mio voto sarà un voto assolutamente favorevole. Ritengo utile e
strategica questa opera e ritengo anche strategico il fatto che il Comune rientri
nell'Osservatorio perché, vedete, una vostra Consigliera in Consiglio Regionale
quest'oggi ho chiesto in un'interrogazione alcuni aspetti dell'opera. E proprio per questo
motivo, se forse il Comune rientrasse all’interno dell’Osservatorio, si potrebbero evitare
atti, per quanto mi riguarda, inutili come quello di oggi, per dire. È notizia poi di questi
giorni che l'Osservatorio sulla ferrovia ad alta velocità Torino-Lione sarà presieduto
dall’attuale Prefetto di Torino, Claudio Palomba, a cui auguro un serio e buon lavoro.
Da quasi un anno l’Osservatorio non si riuniva più ufficialmente, ma soltanto in
autoconvocazione. L'Osservatorio ha avuto l'importante obiettivo di accompagnare
l'intero percorso di definizione, condivisione e realizzazione degli interventi di
adeguamento della linea e ha indicato le linee di indirizzo per la realizzazione della
stessa. È sicuramente un'esperienza di confronto unica e straordinaria nel panorama
italiano. Quindi ritengo opportuno che serva recuperare i gravi ritardi che l'opera ha
accumulato per scelte di carattere politico e il 2020 sarà l'anno di una ripartenza con
l'affidamento dei lavori e la presenza del Prefetto di Torino riveste, secondo me, un
ruolo di competenza e autorevolezza all'interno dell'Osservatorio e di tutta l’opera.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Ricca.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Intervengo per segnalare il mio voto favorevole a questa mozione,
anche perché credo che sarebbe stupido per la Città di Torino rimanere fuori
dall'Osservatorio, ora che due Governi differenti nel giro di neanche un anno hanno
certificato che l'opera è fondamentale per il Paese, tanto che i cantieri sono partiti e
quindi innanzi addirittura individuando una persona di assoluta garanzia, come il
Prefetto di Torino, Claudio Palomba, questo proprio per andare a togliere qualsiasi tipo
di dubbio su quello che potrebbe essere l'osservazione, appunto, dell'opera. Io ritengo
che rientrare per Torino all'interno dell'Osservatorio sia fondamentale per poterci essere,
tanto, ripeto, l’opera ormai è ripartita, i lavori sono iniziati e quindi stare fuori vorrebbe
dire solamente creare un danno alla Città. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Ma io ho sottoscritto l'atto perché ne condividono le finalità, lo
faccio in maniera pragmatica, l'Osservatorio non è il luogo dove si discute l'opera, è il
luogo dove i territori sono rappresentati e possono interfacciarsi con le società incaricate
della realizzazione dell'opera per definire quali siano le strategie e le migliori condizioni
che ricadono sul territorio. A me sembra che sia stato chiaro a partire da luglio dello
scorso anno e che il Governo presieduto dall'attuale Primo Ministro Conte ha dato
l’avallo all'opera e a seguito di questo sono partiti poi tutti i bandi pubblici che si sono
concretizzati ancora entro la fine dell'anno passato. Rimangono però degli aspetti
soprattutto nella tratta italiana, quindi quella da Bussoleno a Torino che sono ancora
tutti da definire. Esiste uno schema di tracciato, ma è ancora tutto in valutazione,
l'aspetto di dettaglio relativo al tracciato e relativo a tutta una serie di opere. Vi sono una
serie di elementi che interferiscono in maniera diretta, pesante e molto significativa con
la nostra Città, mi riferisco allo scalo San Paolo, mi riferisco allo scalo di Grugliasco.
Pensiamo solo allo scalo San Paolo come va ad incidere a livello di traffico su un
settore già particolarmente congestionato come quello dell'area sud della Città. Allora,
fare un po' la politica dello struzzo, che comunque mette la testa sotto la sabbia e non
vuole rendersi conto di qualcosa che è deciso a livello sovraordinato e ormai è stato
acclamato che comunque è una linea che si persegue, mi sembra un qualcosa che in
virtù di una ideologia rinuncia a dare voce al territorio e rinuncia ad accordare una serie
di migliorie su cui invece la Città è giusto, necessario che si esprime. Peraltro il non
partecipare lascia libero campo a TELT e a RFI di poter fare esattamente quello che
vogliono. Quindi è un atto ulteriore di debolezza perché vuol dire allora: “Noi ci
rifiutiamo ideologicamente di voler partecipare a questo Osservatorio, fate voi e noi ci
prendiamo tutto quello che saranno le vostre decisioni”. È assurdo, insomma, non essere
rappresentati a quel tavolo, lo è assurdo come città di Torino. Credo che giustamente
viene chiamata la decisione in capo alla Sindaca della Città di Torino, Chiara
Appendino, che è anche Sindaco della Città Metropolitana, quindi chi meglio di lei
dovrebbe rappresentare il territorio inteso, perché non è solamente Torino, ma è Torino
e il suo territorio. Ribadisco ancora un aspetto che mi sembra comunque importante,
l’Osservatorio non è solo il luogo dove vengono definite le opere di compensazione, e
comunque anche su questo mi sembra che sia importante, perché ci sono in ballo delle
possibilità anche di utilizzare delle risorse che possono avere delle ricadute
significative, ma è anche il luogo dove vengono valutate delle varianti, quali per
esempio possono essere anche il potenziamento degli esistenti o delle varianti che, come
dico, possono comportare delle migliorie che devono essere direttamente espresse da chi
poi sul territorio ha un’azione di governo. Io quindi ribadisco la mia posizione, che,
insomma, è ovvio che in questo caso è partigiana, avendo io anche sottoscritto l'atto,
però mi sembra una politica, una visione miope quella di non volere rendersi conto che
la situazione è tale. Non stiamo chiedendo quindi un’adesione al progetto, ma il
progetto, atteso che riguarda un percorso, un iter autorizzativo che è diverso, chiediamo
invece che il territorio sia opportunamente rappresentato all’interno di quel tavolo e
possa esprimere quelle che sono le necessità della Città, che in questo caso mi sembrano
assolutamente importanti ed evidenti.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliera Albano.

ALBANO Daniela
Grazie, Presidente. Ogni tanto si torna a parlare di TAV, così. Mi fa piacere che si torni
a parlare in questa occasione parlando, appunto, di questo Ente, a mio avviso inutile e
strumentale, che è l'Osservatorio TAV, finalizzato esclusivamente all’elargizione di
compensazione ai territori che vengono attraversati da questa opera, interventi che sui
territori dovrebbero essere dovuti in quanto i cittadini del territorio pagano le tasse e
quindi tutti gli interventi dovrebbero essere fatti a prescindere dal fatto che ci passi o no
il TAV, come ad esempio parliamo di Chiomonte, della metanizzazione del Comune di
Chiomonte. Peraltro è un Osservatorio che produce documenti a mio avviso anche poco
documentati, insomma, documenti poco attendibili, esatto. I documenti di cui si parla,
che praticamente dicono che la linea che stiamo costruendo, la linea TAV che si vuole
costruire, andrà a sostituire la linea storica, cosa che sappiamo assolutamente essere
falsa, perché la linea che si vuole costruire il TAV andrà ad affiancare la linea storica,
che comunque anche a opera ultimata rimarrà e verrà ancora utilizzata. Quindi secondo
me non c'è nessun motivo per cui la Città di Torino debba rientrare all'interno
dell'Osservatorio. Il mio voto sarà pertanto contrario.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Vicecapogruppo Pollicino.

POLLICINO Marina
Grazie, Presidente. Non ho molto da dire, solo che tutti i nodi prima o poi vengono al
pettine e quindi assisterò al seguente teatrino: l'attuale Maggioranza mostra la sua
coerenza cucinando l'ennesimo equivoco nel gioco delle parti, esibirà l'ennesima
finzione e dirà dall'Osservatorio “No TAV” e sotto “Con osservanza”. Naturalmente
Connessione Civica voterà convintamente no.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliera Patriarca, tre minuti.

PATRIARCA Lorenza
Sì, farò molto meno. Io volevo solo dire che sono stata per vent'anni, fino a ottobre di
quest'anno, quando sono entrata in Consiglio Comunale, membro della Segreteria
nazionale di un grande sindacato confederale e in quella sede ho imparato che gli
osservatori sono degli spazi fondamentali. Nessun sindacato non si siede, anzi, chiede di
fare degli osservatori sulle questioni, dove si siede con le controparti, con tutte le
persone che sono interessate al tema. L’Osservatorio TAV è il luogo di confronto che la
Città, che è una delle realtà su cui più ricadrà l'esito di questa grande opera, che la Città,
appunto, una città come Torino non sieda nel luogo in cui ci si confronta e si prendono
decisioni è un grave danno per la Città. E quindi, al di là di come uno la pensa
sull’opera, è un errore strategico non esserci.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Vicepresidente Ferrero, tre minuti.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. Ma intanto io vorrei solo specificare che esiste già l’alta velocità, è
un treno francese che si chiama Grande Vitesse. Credo che di partiti di moderazione, di
azione, di mezzo, ce ne siano e che noi siamo e rimaniamo quelli che, almeno in questo
Consiglio, vogliono fare la differenza e siamo qui per fare questa differenza di modelli,
di modelli sostenibili e modelli a garanzia delle future generazioni. Strategico è
verificare come fu fatta l'analisi costi-benefici e io ce l'ho qui, non so quanti di voi
l'hanno letta. È datata Roma 11 febbraio 2019, la lascio a beneficio dell'Aula.
L'Osservatorio ha avuto nel tempo un obiettivo: far digerire l'opera e l'ha fatto per molti
anni, sono 25 anni che parliamo di TAV, ma in realtà dell'opera principale è stato fatto
zero, zero e zero. Ridiscutere l'opera è una necessità. Noi sicuramente non lo vedremo il
TAV, i 7 tracciati ci hanno fatto comprendere…, sono stati diversi tracciati, sono 7
diversi tracciati nei 25 anni, ci hanno fatto comprendere che questa opera continui a
drenare quel denaro che ci servirebbe, lo sappiamo, per i trasporti locali, per le scuole,
per i nuovi ospedali. L'Osservatorio serve per le compensazioni. Ma quali
compensazioni avremo per la salute degli abitanti della Valle? Quale compensazione
avremmo sulla necessità di opere significative per il Paese? Tornare a parlare di opere
dove troppi interessi, alti interessi hanno fatto sì che comunque si arrivasse a una
mediazione. Io non credo, e questo Consiglio è rimasto forte sulla linea iniziale, di
mantenere una contrarietà a questo tipo di opera. Non credo che noi possiamo in
qualche modo incolparci di nulla. L'Osservatorio presuppone l'adesione all'opera. Io
credo che questa Maggioranza possa ancora dire convintamente che di quest'opera noi
non abbiamo bisogno. Quindi il mio voto è sicuramente contrario al rientro
nell'Osservatorio. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Vicecapogruppo Foglietta.

FOGLIETTA Chiara
Grazie, Presidente. Io in realtà più che nel merito della questione, non vorrei fare la
pasdaran del TAV, c'è chi riesce a farlo molto meglio di me, vorrei entrare nel merito di
quello che c'è scritto all'interno dell'atto proposto come primo firmatario dal
Capogruppo Lo Russo. Vede, chi è intervenuto prima di me in maniera autorevole ha
dichiarato che l'osservatore ha fatto digerire l'opera. Mi permetta la battuta, Presidente,
forse l’ha fatta digerire il Movimento 5 Stelle l'opera, perché pare che il Governo
antecedente abbia detto convintamente che l'opera va fatta e va fatta anche maniera
piuttosto veloce. Io mi chiedo anche, Presidente, come voi, che siete sicuramente il
partito, e non vi offendete se uso il termine partito, della partecipazione dei tavoli della
concertazione con i cittadini, sia contrario a sedersi ad un tavolo. Tra l'altro molti
colleghi presenti in quest’Aula sono soliti a partecipare a tavoli in cui sia presente il
Prefetto, qui mi chiedo cosa ci sarebbe di così inusuale nella partecipazione anche al
tavolo dell'Osservatorio. Quindi davvero credo che si potrebbero superare le perplessità
che in maniera piuttosto legittima i colleghi della Maggioranza hanno, ma far sì che
anche la Città si possa sedere in un tavolo, dire la sua e, giustamente, perché il 5
dicembre, come mi ricordava la Consigliera Scanderebech, prima nel 2016 a
larghissima maggioranza, perché 25 persone sostennero convintamente l'atto in cui si
chiedeva, tra i tanti punti, di uscire dall'Osservatorio TAV, allora in 25 avevate
sostenuto l'uscita. Credo che oggi, Presidente, l'atto sarà sostenuto non dai numeri di
quasi tre anni e mezzo fa. Mi chiedo però, appunto, come vuoi che ne fate della
partecipazione, della concertazione, dell'ascolto, la vostra battaglia primaria, come
possiate votare contro a questo atto che chiede semplicemente di portare la città di
Torino anche in quel consesso lì.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Carretto, tre minuti.

CARRETTO Damiano
Grazie. Allora, chi mi ha preceduto forse non sa cos’è quell’Osservatorio e se parla di
luogo di partecipazione è chiaro che non sappia quell’Osservatorio. Quel luogo è un
luogo di creazione del consenso, un luogo di spartizione di mancette elettorali, è un
luogo di annullamento del dibattito e non è un caso che tendenzialmente per farne parte
bisogna essere favorevoli all'opera, se sei contrario non puoi sederti. E questo è quanto.
E se questo è un luogo di partecipazione, se questo è un luogo di democrazia, allora non
stiamo parlando dello stesso Osservatorio. Quindi sulla questione dell'opera in sé io
rimango della mia idea, un'opera inutile, costosa, assolutamente fuori dal tempo,
un'opera pensata 30-40 anni fa, di cui ancora non si è scavato un metro. Forse sono
partiti gli appalti, forse, sempre che la ndrangheta non ci si infili in mezzo, che non si sa
mai, visto che è anche notizia di questi giorni di infiltrazioni mafiose all'interno dei
cantieri TAV, cosa che è sempre negata, perché quando uno dice c'è la ndrangheta o la
mafia nel TAV: “Ah, no, non è vero, non è vero”. È clamorosamente così, le ultime
notizie degli ultimi giorni lo hanno confermato. L’opera quindi è inutile, è dannosa, non
rispetta nemmeno una delle condizioni con cui è stata venduta, i traffici merci non ci
sono, le utilità non ci sono e via dicendo. Di conseguenza stupido sarebbe per la Città
sedersi a questo tavolo. In realtà errore, io lo considero un errore politico gigantesco, è
stato quello del Movimento 5 Stelle al Governo, quello di non ascoltare questo
territorio, quello di non battersi per fermare l'opera. Il Governo ha negato la possibilità
di fermare l'opera. Non credo siano stati fatti atti concreti che testimonino questa
volontà di fermare l'opera e credo che sia un errore e lo dico chiaramente, l'ho sempre
sostenuto. Sarò un nemico della contentezza, chiamiamolo come volete, però quando
prometti, quando ti batti, quando hai una linea e nel momento in cui devi dimostrare che
quella tua linea è veramente quello che volevi fare e non che ti serviva solo per i voti e
quando puoi farlo… Consigliere Fornari, se può stare zitto mi fa un favore e riesco a
parlare. Grazie. Allora esca. Quindi nel momento in cui il Movimento 5 Stelle
purtroppo, purtroppo, non ha avuto la forza di imporsi, a costo di far cadere il primo
Governo Conte, io l'ho sempre sostenuto, quel Governo doveva cadere sul TAV, non si
è voluto, ci sono state altre scelte, ne prendiamo atto. Per fortuna il Gruppo Consiliare
del Movimento 5 Stelle della Città di Torino è sempre stato coerente a tutti gli atti che
poteva fare, tutte le posizioni che poteva fare, eccetera, eccetera, li ha sempre tenuti.
Quindi io credo che la battaglia non sia persa. Credo che ci siano ancora ampi margini
di lavoro. Credo che il Movimento 5 Stelle se vuole se vuole tornare a essere quello che
era deve ripartire dalle sue battaglie identitarie, TAV compresa. Cerchiamo di
ammettere i nostri errori, le nostre mancanze e andare avanti e tornare sui nostri
obiettivi. Quindi, poi, scusi, Presidente, a me fa piacere…

SICARI Francesco (Presidente)
Sono i suoi colleghi, quindi…, io li sto richiamando.

CARRETTO Damiano
Presidente, anche la Minoranza sono i miei colleghi.

SICARI Francesco (Presidente)
Doveva finire un minuto fa, quindi vada avanti.

CARRETTO Damiano
Però, Presidente, è difficile finire un discorso con il coro dietro. Quindi, ripeto, per
concludere, non solo il TAV è inutile, non solo l'Osservatorio è inutile, quindi possiamo
ribadire da quest'Aula che la Città di Torino deve rimanere fuori da questo enorme
errore politico. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Malanca, tre minuti.

MALANCA Roberto
Grazie. Ringrazio il Presidente per la parola e i colleghi che mi consentono di
esprimerla. Vede, Presidente, quest'Aula il 5 dicembre del 2016, cioè tre anni fa e un
pezzettino, approvò a maggioranza un documento che era l'espressione della contrarietà
di questa Città all'opera e che ne conseguiva un comportamento coerente, cioè l'uscita
dall'Osservatorio. Ora, rispetto all'opera sono passati tre anni, di quest'opera non è
cambiato nulla. Non sono cambiati i dati, o meglio, sono cambiati i dati che
l'Osservatorio ha dichiarato che erano falsi e quindi ha ammesso che era basato su dei
dati di traffico assolutamente incredibili, nel senso che non erano credibili. Non sono
cambiate le prospettive, non sono cambiate le prospettive di traffico merci, né le
prospettive di traffico di persone. Non sono cambiati gli impatti ambientali, gli impatti
idrogeologici, gli impatti sull'ecologia delle montagne e della zona percorsa dal tunnel
di base. Non sono cambiate nemmeno le posizioni politiche di questa Maggioranza, né
tantomeno in Parlamento, come abbiamo visto dall’aggregarsi del partito così detto “del
buco”, del partito delle grandi opere, degli appalti, delle leggi ad hoc che ha visto uniti
sinistra e destra nel cercare di approvare un'opera che nessuno riesce più a difendere dal
punto di vista tecnico. Non è cambiato il modello di cooptazione, lo ricordava il collega
Carretto, dell'Osservatorio. È un modello di cooptazione ricattatorio nei confronti delle
Amministrazioni, è un Osservatorio a cui non è vero che partecipano tutte le
Amministrazioni che sono coinvolte dall'opera, anzi di quelle direttamente coinvolte
dell'opera ne partecipano ben poche, a prescindere dal fatto che non siano guidate da
questa Forza Politica, ma, anzi, da altre. In sostanza non è cambiata la situazione di tre
anni fa. Dubito che cambierà da qui ai prossimi vent'anni e dubito soprattutto che si
riesca a fare un'opera che sono 40 anni che è sulle spalle di questa Nazione in termini di
finanziamenti, in termini di soldi dei cittadini, soldi che andrebbero spesi in ben altre
opere che hanno più necessità di essere finanziate e che invece rimangono nei cassetti
grazie proprio agli investimenti su quest'opera. Si è fatto riferimento alla laicità delle
posizioni. Io chiedo non di vantare che un Governo ha detto che bisogna per forza farlo,
piuttosto che no, ma chiedo di giustificare con dei dati veri l'utilità di questa opera per la
Città, per i cittadini e per l'Italia tutta. Direi che è assolutamente impossibile. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Artesio.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Io sarò molto sintetica. In tutti gli anni in cui si è sviluppato il dibattito intorno
al TAV c'è stata una discussione politica relativamente alla coerenza tra la posizione di
valutazione sull'utilità o inopportunità dell'opera e i conseguenti problemi che ne
sarebbero derivati sui territori coinvolti e l'obbligo istituzionale di essere come
Amministrazioni Comunali presenti o meno all'interno dell'Osservatorio. Nel corso
degli anni le Amministrazioni Comunali che esplicitamente si erano opposte all'opera
non hanno condiviso la scelta di partecipazione all'Osservatorio, partendo da un
principio, che era quello che se l'Osservatorio doveva ragionare a partire dall'opera e
dalla sua fattibilità e non dalla considerazione dell'opzione 0, sarebbe stato
contraddittorio essere contestualmente rappresentanti di una comunità contraria e poi
amministratori facenti parte di un consesso che ragionava sulle ricadute in termini di
compensazione. Questa è stata la coerenza manifestata in questi anni. Io posso soltanto
ribadirla, ricordarla, e quindi dire che non posso condividere la mozione che è stata
depositata da parte come primo firmatario del Consigliere Lo Russo. Peraltro
comprendo anche tutta la funzione politica di questa mozione. Tutti quanti coloro che
conoscono lo sviluppo tecnico dei quaderni dell'Osservatorio conoscono anche come
relativamente a quel tipo di produzione si sia risposto recentemente con una reazione di
altri livelli istituzionali, penso a quello della Regione Piemonte, che diceva: “Anche se
non ci sarà un Presidente, ci sarà un portavoce. Anche se le Amministrazioni non
partecipano, comunque l'Osservatorio in sede tecnica procederà”. E ultimamente la
recente nomina del signor Prefetto di Torino a guida dell'Osservatorio ha ribadito che
quell’Osservatorio intende procedere nelle proprie attività e intende procedere nella
relazione dei dissensi e dei consensi che sull’Osservatorio e sull'opera continuano a
manifestarsi. Quindi è evidente che questa operazione politica è un'operazione politica
che è tesa a far promuovere un pronunciamento in questo Consiglio e io devo dire che
francamente non capisco nemmeno bene perché si sia offerto al Gruppo Consiliare di
Maggioranza la possibilità di fare un esercizio auto confermativo forse di tipo
consolatorio al proprio interno. Temo proprio per le sorti di chi si è opposto alla
realizzazione dell'opera, poco utile rispetto a quanto sta accadendo e a quanto di
elementi di incoerenza stiamo rilevando tra il livello governativo e il livello locale, ma
oggi, come dire, si è offerto al Movimento 5 Stelle di riproporre la propria posizione e
ritrovarsi su qualcosa in una modalità coesa per poter parlare all'esterno. Detto questo,
io, che pure non sono considerata per il peso della formazione politica così
evidentemente significativa rispetto alla posizione su questo tema e rispetto alla
condivisione della battaglia contro la realizzazione del TAV, per come si sono espressi
gli indirizzi politici negli anni, anche pubblicamente da parte del Movimento, ho il
piccolo vantaggio di poter continuare a rimanere coerente a me stessa, senza far tanta
notizia. Quindi io voterò contro alla mozione proposta dal Consigliere Lo Russo, in
coerenza con le posizioni sostenute.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Giovara.

GIOVARA Massimo
Grazie, Presidente. Anche in virtù di un atto che abbiamo recentemente votato,
l'adesione della Città di Torino a “Città senza bavaglio”, che parla della libertà di
stampa e mettendo il punto sul fatto che un Paese democratico deve avere l'esposizione
in stampa di opinioni documentate e approfondite per poter deliberare in maniera chiara,
e questo tutt'ora non avviene ancora nel nostro Paese, volevo citare pari pari un articolo
che mi viene sotto gli occhi, esattamente come è e che non ha avuto altrettanta risonanza
sui grandi organi di stampa che dovrebbero difendere la libertà di opinione e di stampa.
“I giornali stanno battendo…”, questo me lo da “notav.info”, una testata parzialissima, a
differenza delle testate nazionali che non lo sono per niente, “I giornali stanno battendo
nelle ultime ore con sommo gaudio…”. Ah, faccio una parentesi, spero che
l'Osservatorio tratti anche di queste questioni, visto che è un Osservatorio imparziale,
come è stato detto. “Nelle ultime ore, con sommo gaudio, i giornali stanno battendo una
velina di TELT che annuncia la ripresa dei lavori nel tunnel geognostico della
Maddalena. Visto che nel comunicato stampa il promotore dell'opera non fa menzione
del profilo delle aziende vincitrici, l'operazione trasparenza la facciamo noi. A entrare di
nuovo nel cantiere TAV per i lavori di rifinitura del cunicolo esplorativo lasciato
incompiuto negli scorsi mesi, ci sono due grandi gruppi di costruzioni: 1) Salini
Impregilo, il cui Amministratore Delegato Pietro Salini è tuttora indagato per turbativa
d'asta per gli appalti del coaching sul TAV Terzo Valico; 2) il Colosso francese Vinci,
condannato il 14 marzo 2018 a 300.000,00 euro di multa per un reato analogo
dell'ordinamento francese, quello di favoritismo. L'impresa avrebbe ottenuto
informazioni riservate su un bando prima che fosse pubblicato, influenzando così
l'ottenimento dell'appalto. Tra l’altro Vinci siede nel Consiglio di Amministrazione di
una lobby di costruttori presieduta dal Presidente di TELT, Hubert du Mesnil. Al di là
della grancassa dei giornali Sì TAV, che hanno una voglia matta di poter scrivere che i
cantieri del TAV sono finalmente partiti, i lavori aggiudicati consistono nel mero
allargamento del tunnel esistente sul versante italiano, la famosa galleria esplorativa che
da due anni a questa parte si prova a far passare come tunnel di base. In particolare
l'appalto consiste nello scavo di 23 nicchie di 40 m x 3 x 8 metri di altezza. Per i lavori
veri e propri le cose si annunciano alquanto complicate. La grana di Salbertrand non
sembra risolta, mentre iniziano a rumoreggiare i cittadini dei comuni dove dovrebbero
arrivare nello smarino del tunnel del TAV, in primis Brandizzo. In compenso con questa
strombazzata ripresa dei lavori si iniziano a delineare con più precisione gli effetti
ridicoli sull’occupazione del progetto TAV. A fronte di un investimento di 40 milioni
per lo scavo delle nicchie il cantiere della Maddalena darà lavoro a 50 operai per 19
mesi”. Come dire che ognuno di questi famosi posti di lavoro ad alta velocità, che
durerà poco più di un anno e mezzo, costerà 800.000,00 di soldi pubblici. Grazie,
Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliera Buccolo.

BUCCOLO Giovanna
Grazie, Presidente. Ma non sto a ripercorrere tutto il percorso e le motivazioni anche
che hanno portato il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle in primis a chiedere
l'uscita dall'Osservatorio, in seguito a portare avanti, a battersi per portare avanti le
giuste stanze di contrarietà all'opera. Ciò che è molto chiaro invece è che la sinistra e la
destra sono due facce della stessa medaglia, lo sono qui in Consiglio Comunale a Torino
e lo sono anche in Parlamento quando sono state votate le mozioni di contrarietà
all'opera. È stata proposta la mozione del Movimento 5 Stelle di contrarietà all'opera,
una mozione che ha trovato voto favorevole dal Movimento 5 Stelle, ovviamente da
LeU e da un Senatore del Partito Democratico, Cerno, che durante la dichiarazione di
voto, testualmente cito, ha detto: “Quello del PD è un errore madornale. Sono in
dissenso con mio Gruppo e voterò la mozione del Movimento 5 Stelle. Ho firmato la
mozione del Movimento 5 Stelle perché chiede al Parlamento di agire per tentare di
evitare all'ultimo momento uno spreco colossale di denaro. Al PD dico ripensateci
finché siete in tempo”, questo il Senatore Cerno del Partito Democratico, che ringrazio e
bacio, è bello anche ogni tanto avere un po' di onestà intellettuale e portare avanti le
istanze in realtà a favore dei cittadini, non magari di chissà chi. Quindi com’è stato detto
poc'anzi anche da un mio collega che mi ha preceduto, votare a favore di questo atto,
che tra l'altro non è stato neanche sottoscritto da tutti i componenti del partito che ha
proposto quest’atto, quindi mi chiedo davvero se c'è questa voglia effettivamente di
portare avanti questa battaglia. Comunque il votare questo atto vorrebbe dire essere
parlava l'opera, quindi anche per un principio di coerenza e sapete tutti come la
pensiamo, il nostro voto, il mio voto sarà contrario.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Petrarulo.

PETRARULO Raffaele
Buonasera, Presidente. Ma parlare di TAV oggi, 2020, 27 gennaio, è pleonastico,
perché doveva già essere in funzione oggi. È logico che se uno va a raffrontare e
facciamo funzionare Torino ancora come sta funzionando in questi anni fra poco le
merci non viaggeranno con la TAV, viaggeranno col monopattino perché non avranno
più nulla qui a Torino. È dal 2004, io quando entrai in Consiglio Provinciale nel 2004,
uno dei primi argomenti, delle prime battaglie che si fecero nel Consiglio Provinciale
furono proprio sulla TAV, sull’ascoltare i territori, perché era giusto anche ascoltare il
territorio. Feci la proposta allora, me lo ricordo benissimo, all’allora Presidente Saitta in
cui dicevo: “Se i territori devono esprimersi, si faccia un referendum su tutta quella che
è la Provincia di Torino”, Torino compresa, naturalmente, non solamente la Valle,
perché la Valle è importante, ci mancherebbe, ma Torino ne fruisce, così come la Valle
viene a Torino per lavoro a fruirne, la città di Torino fruisce quello che sono i paesi
della Valle. Quindi un referendum che era immediato ed era così palese anche poterlo
anche poi andare a verificare. Che succede? Succede che oggi dopo 15 anni, 16, siamo
ancora qui a parlare “se” e “come”, con Governi che si sono succeduti di ambo colore,
ha ragione la Buccolo quando dice: “destra e sinistra la stessa medaglia”. Non è vero,
destra e sinistra hanno due medaglie diverse, sono forse i Cinque Stelle che certe volte
dicono una cosa e poi ne fanno un'altra. Perché dico questo? Perché i 5 Stelle che sono
al Governo oggi e hanno liberato quindi quello che deve essere quello di attuazione del
piano, o lo dicono apertamente, quindi non la vogliono fare, ma lo fanno a livello
nazionale, ma a livello nazionale site alleati col PD, eh, non con Fratelli d'Italia, oppure
con la Lega con o con qualcun altro. Quindi ditelo a loro, ditelo al loro, fate un
documento politico lì a Roma. Non veniamo qua a prenderci in giro che Torino possa
far cambiare idea a Roma, è una presa per i fondelli per tutti, per la politica, per i
cittadini, per chi ci ascolta, per il tempo che si perde. Cioè io penso invece che, anche
perché poi se noi andiamo a guardare veramente siamo…, come Paese Italia, siamo
ridicoli, cioè oggi qua non leggiamo, con quello che è successo in Cina, che in 10 giorni
fanno un ospedale con 1.000 pazienti, noi abbiano qui una Città della Salute, quindi la
colpa di chi è che sono 15 anni, 20 anni che deve ancora partire? Cioè ci andiamo
ancora a scontrare su che cosa sono i cavilli. Allora, c'è un progetto, è stato licenziato,
occorre che Torino riparta anche, non deve restare fermo per niente, perché io mio
collego con la TAV, ma mi collego all’Aeroporto di Caselle, che io penso che una
qualsiasi città d'Italia che abbia il ventesimo aeroporto d’Italia c’è anche da interrogarsi
su questo. Arriveremo a fare poi un’altra interrogazione su questo anche. Sulla TAV,
sui trasporti siamo indietro anni luce, diamo il corridoio a qualcun altro. Ma cosa stiamo
aspettando? Ecco perché su questo documento naturalmente il mio voto sarà favorevole.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Sganga, anche per lei tre minuti.

SGANGA Valentina
Grazie, Presidente. Io personalmente non mi sarei aspettata che il Governo riuscisse a
bloccare l'opera. Questa battaglia va avanti da 30 anni. Sappiamo che era ed è una
battaglia complicata. Mi sarei aspettata, questo sì, che si provasse a ricucire la frattura
tra lo Stato e una parte importante del suo territorio, che è la Val Susa e quella frattura, è
inutile negarlo, persiste e anche a prescindere dal futuro politico ed elettorale del
Movimento 5 Stelle quella frattura verrà a bussare alla porta di tutti noi e se il modo in
cui pensiamo di affrontarla è la superficialità di un atto che, concordo con la Consigliera
Artesio, è di scaramuccia politica, se il modo in cui pensiamo di affrontare quella
contrarietà che è forte all'opera, e non si può negare che una parte del territorio
fortemente si oppone all'opera, allora questo sarà anche e soprattutto un vostro
problema.

SICARI Francesco (Presidente)
Dato che sono stati presentati 2 emendamenti dal Capogruppo Tresso, se il primo
firmatario non ha nulla in contrario, potremmo votare il coordinato, oppure andiamo
avanti votazione per votazione. Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Sì, in realtà io mi sono dimenticato di dirlo prima e mi scuso. Avevo presentato gli
emendamenti che chiedevano necessità di definire un Commissario straordinario da
parte del Governo. Però nel frattempo è stata definita la figura del Commissario
Palomba, per cui direi che sono superati, per cui li ritirerei.

SICARI Francesco (Presidente)
Li ritira tutti e due?

TRESSO Francesco
Sì.

SICARI Francesco (Presidente)
Tutti e due, okay.

SICARI Francesco (Presidente)
Allora possiamo proseguire con la votazione dell'atto. Prego, Consiglieri, votate.
Favorevoli 10, contrari 22, astenuti 0, il Consiglio non approva.
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