Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Punto 22, del Capogruppo Lo Russo, n. mecc. 201904557/002: “Torino rientri nell’Osservatorio TAV”? (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Un attimo, prego. LO RUSSO Stefano Grazie, signor Presidente. Questa mozione data 24 ottobre, avrebbe in qualche modo, lo stimolo, sì, pone l'obiettivo di individuare un percorso che provi a riportare il Comune di Torino dentro l'osservatorio che, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, fu istituito, proprio per accompagnare l'esecuzione della grande opera dell'Alta Velocità Torino-Lione. Com’è noto, all'inizio di questo mandato la Sindaca Appendino, su spinta di un allora particolarmente barricadero Movimento 5 Stelle e soprattutto sulla spinta di un'azione davvero efficace della Maggioranza Consiliare, decise in via, a nostro modo di vedere, scellerata, di posizionare la Città di Torino all'esterno dell'Osservatorio, in quanto, sostanzialmente, contrari all'opera si riteneva non degno di legittimazione politica, quello che era lo strumento che invece la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva individuato come organo dello Stato che avrebbe dovuto governare i processi di gestione dei fondi compensativi TAV e in generale quelle che erano le necessarie operazioni di mediazione politica tra istituzioni e soprattutto tra i Comuni. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Questa città, visto una enorme mobilitazione di piazza a sostegno della TAV e ha visto una contromanifestazione altrettanto significativa di manifestanti, che invece sono contrari all'opera e questo io lo giudico un elemento estremamente positivo, il fatto che i cittadini si sentano coinvolti dentro un ragionamento di carattere politico che attiene esattamente al modello di sviluppo e alla dimensione strategica del nostro territorio. Quindi, ben vengano le manifestazioni “Sì TAV”, ben vengano le manifestazioni “No TAV”, quando ovviamente le seconde rientrano nei canoni, come dire, di manifestazioni pacifiche di dissenso e non certamente quando invece sfociano in violenze verso le Forze dell'Ordine. Ma il punto non è questo, il punto non è se si è favorevoli o contrari all’Alta Velocità Torino-Lione, il punto è quello di garantire l'interesse dell'Ente, cioè il punto è quello di garantire il fatto che la Città di Torino sieda, come compete alla Città di Torino, a pieno titolo dentro l'Osservatorio dell'Alta Velocità Torino-Lione. Questa mozione è rimasta ferma in Aula dopo una veloce discussione in Conferenza dei Capigruppo ed è stata, in qualche modo, liquidata con la consueta… con il consueto atteggiamento e oggi viene riproposta all'attenzione del Consiglio, perché nel frattempo abbiamo altri due ulteriori fatti nuovi. Uno è citato nella mozione, cioè con buona pace dei “No TAV”, presenti in quest'Aula e assenti da quest'Aula, esterni, la Torino-Lione si sta facendo, sono state avviate le gare, si sta procedendo all'esecuzione dei lavori e, in qualche modo, questo tipo di operazione, piaccia o non piaccia al Movimento 5 Stelle, è un'operazione che è stata gestita e voluta dal Governo, in cui il Movimento 5 Stelle nazionale ha sempre seduto, perché io ricordo a tutti noi che c'è una Forza Politica, che nonostante gli altalenanti, per usare un eufemismo, risultati elettorali continua saldamente ad occupare le posizioni di potere in questo Paese, è esattamente il Movimento 5 Stelle. Poi non fa differenza se l'alleato è la Lega o il PD, loro sono lì comunque. E tutta questa serie di ragionamenti, ha avuto dentro il Movimento 5 Stelle, uno dei principali attori nelle decisioni di andare avanti sul tema dell'esecuzione delle opere, con tutti i mal di pancia, i distinguo: “Non potevamo. Ce lo chiede l'Europa, ce lo chiede L’ONU, ce lo chiede…”, tutto vero, dopodiché l’opera va avanti. Allora, se l’opera va avanti, uno deve essere logico e conseguente. Attenzione, seconda cosa che viene fatta, non viene chiuso l’Osservatorio TAV, nonostante l'arrivo del Movimento 5 Stelle, proprio al Governo ed essendo una struttura commissariale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, era assolutamente nei poteri del Movimento 5 Stelle chiudere l'Osservatorio TAV. Ma una volta che i lavori vanno avanti, l'Osservatorio TAV non viene chiuso grazie al vostro determinante sostegno nazionale, qual è la ratio per cui la Città di Torino continua a stare fuori dall’Osservatorio TAV? Che, ribadisco, è l'organo pubblico dove vengono a essere gestiti i fondi delle compensazioni, che sono decine di milioni di euro? Onestamente, penso che una persona, come dire, dotata di logica e che mette davanti ai propri interessi politici, alle proprie convinzioni l’interesse di questo Ente, dovrebbe ragionare: “Va bene, tanto l'opera si fa, almeno stiamo al tavolo, dove si discute”. Poi lì possiamo anche esprimere posizioni contrarie, critiche, possiamo anche condizionare l'impiego di questi fondi a, non so, la piantumazione dei frutteti nei parchi di Torino, i ramassin, le marmellate, cioè uno può in quella sede lì, non so, lanciare il sostegno ai carretti trainati dai muli, cioè tutto quello che volete, ma almeno si siede al tavolo. Allora, lo scopo di questa mozione è quello, chiedere gentilmente, se non vi è troppo di disturbo, siccome il Comune di Torino non è proprietà del Movimento 5 Stelle, del Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle, ma è l’Ente in cui tutti ci dobbiamo, più o meno, riconoscere e che ai tavoli ci si siede e ci si siede istituzionalmente. Fatto ulteriormente nuovo, nuovissimo, avete avuto pure lo scalpo del maledetto Foietta, che è stato rimosso da quell'incarico. Voi avevate due obiettivi politici, che era togliere il Direttore Generale di TELT e il Presidente dell'Osservatorio. Sul primo non ci siete riusciti, sul secondo sì. Abbiamo il Prefetto Palomba che oggi svolge quel ruolo, quindi la persona oggettivamente, va dato atto, almeno al Prefetto, super partes, super partes, da questo punto di vista. Qual è la ragione per cui ci dobbiamo ostinare, vi dovete ostinare a stare fuori da quel tavolo? Ribadiamo, il punto non è se si è d'accordo o non si è d'accordo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione. Qualcuno qui rimarrà in totale disaccordo prendendo il treno, perché poi sarà divertente tra una decina, quindicina d’anni vedere le foto dei No TAV a bordo dell'Alta Velocità che porta a Parigi. Questo sarà la nemesi della convinzione… (INTERVENTO FUORI MICROFONO), la convinzione di chi vi parla, ma magari mi sbaglio, eh, magari invece queste persone continue… andranno con i carretti trainati dai buoi. Detto ciò, in qualche modo, è utile essere a quel tavolo, perché a quel tavolo, che oggi è governato dal Prefetto, siedono tutti i Comuni coinvolti nella tratta, eccetto il Comune di Torino. La tratta si chiama Torino-Lione, capite anche voi che forse non è propriamente una cosa furbissima. Per queste ragioni e, anche auspicando, che possiate avere questo sussulto di lucidità e di mettere davanti l'interesse dell'Istituzione che oggi voi guidate, rispetto alla vostra legittima, chiara, totalmente, come dire, libera e democratica opinione sull’infrastruttura, di votare a favore di questa mozione per consentire alla Sindaca Appendino di avere quella copertura…, lei potrebbe anche rientrare senza il voto di questa mozione, cioè, anzi, sarebbe un bellissimo segnale, soprattutto darebbe la sensazione di aver capito le botte che continua a prendere il Movimento 5 Stelle, visto che lei, oltretutto, si candida ad essere, addirittura, la successora di Gigi Di Maio, sarebbe un segnale che noi apprezzeremmo con grande favore, e noi non ci iscriviamo al partito di quelli che dicono che: “Il Movimento 5 Stelle confluirà nel Partito Democratico”, perché riteniamo utile che ci sia un Movimento del 5% in questo Paese che continui a portare avanti battaglie ideologiche e che rappresenti in maniera, anche, istituzionale quel tipo di posizione. Ora, nelle more che la Sindaca Appendino individui la sua propria personale traiettoria politica di salvataggio, vi molli tutti qua a difendere il fortino, come gli ultimi giapponesi, salvarsi lei e lasciarvi andare a schiantare nel 2021, nelle more di questa questione sarebbe utile, che voi faceste un gesto, a mio modo di vedere, intelligente di anticipare i tempi, precorrere i tempi. Per una volta stupite voi la Sindaca Appendino, che, state certi, nel momento in cui riterrà che le conviene, lo farà lei, fregandosene altamente di cosa pensate voi, come ha dimostrato in tutti i casi in cui questa cosa qua si è venuta a verificare, giocate d'anticipo, provate ad anticipare la vostra Sindaca, sostenendo questa operazione. Io sono sicuro di due cose, la prima: anche i più feroci No TAV valsusini apprezzerebbero un gesto laico nell'interesse del Comune di Torino; due: fareste un'operazione politica come Movimento 5 Stelle autenticamente intelligente, di grande autonomia rispetto ai destini personali dell’assente Sindaca Appendino, che giustamente, pensa al suo futuro e un pochino meno al vostro e voi pensate al vostro, cioè cercate di costruire anche voi una prospettiva per evitare, come dire, di finire a fare un ruolo di mera testimonianza, legittimo, giusto e corretto, che è quello che però, alla luce dei dati che continuiamo a osservare, temo potrà essere il ruolo nell'arco di qualche mese da oggi. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Curatella. CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Finalmente ci troviamo a discutere in questo mese, di un argomento che è sempre stato vivo in quest'ultimo anno e mezzo, anzi due anni, infatti se ne discute, è stato al Ministero dei Trasporti, sia il precedente Ministro, sia l'attuale, l’ha tenuto sempre lì, ben presente e ci ha lavorato, il TAV, di cui praticamente si è perso traccia. Ormai è stato deciso a livello nazionale che lo si fa, è inutile prendersi in giro, alla fine si è deciso di farlo, senza ascoltare i territori, sia il precedente Ministro, Toninelli, sia l'attuale che invece in quota PD sta andando avanti in quella direzione. E sinceramente questo atto, io capisco quello che dice il Consigliere Lo Russo, per il bene dell'Amministrazione, quindi non della parte politica uno cerca un po' di valutare se rientrare…, un po' come è stato fatto per quanto riguardava la redistribuzione dei fondi compensativi per l'inceneritore. Si era contrari all'inceneritore, però comunque in qualche modo si sono utilizzati i fondi compensativi dell'inceneritore per fare determinate attività, pista ciclabile, piantumazione alberi e via dicendo. Personalmente non sono a favore di questa mozione. Quello che dico è che comunque a un certo punto, visto che la Sindaca ha dichiarato che lei per prima cercherà di portare avanti l'interesse della Città e non della parte politica nel momento in cui era emerso lei come figura sostitutiva o insieme con il fu Di Maio, nel senso che ormai non è più capo politico, non nel senso che ormai è passato ad altre situazioni, credo che sia una valutazione che debba fare la Sindaca, tenendo conto che ormai a livello governativo è stato deciso, non c'è nessuna volontà e nessuna attività che si sta svolgendo alla luce del sole. Poi se lo si sta facendo perché c'è in qualche cassetto, visto che qui abbiamo parlato spesso di progetti nel cassetto, spero che prima o poi qualcuno ce lo faccia sapere, così almeno da capire sui territori cosa si sta facendo, visto che questa era stata una delle battaglie identitarie del Movimento, insieme al TAP in Puglia, insieme alla lotta per xylella, insieme al Terzo Valico, ne possiamo indicare tante. Quindi in conclusione non voterò questa mozione perché non credo, io ero stato tra le persone che aveva votato per l'uscita dall'Osservatorio, ma credo che sia una valutazione che debba fare la Sindaca tenendo conto delle scelte che ha fatto il Governo negli ultimi due anni. Non è il Consiglio Comunale che deve dare questo indirizzo perché ormai sull'opera non è il Consiglio Comunale che interviene, è stato deciso a livello governativo e non abbiamo nessuna informazione, almeno non a livello ufficiale, di che cosa si stia facendo realmente, se è realmente intenzione di questa Amministrazione bloccare il TAV, cosa che credo, visto che già si immagina un hyperloop, che a livello tecnico è stato praticamente già smontato, ma già si parla di un hyperloop per collegare Torino a Milano quando non ne sono ancora stati recuperati i costi di investimento per la linea alta velocità Torino-Milano, già pensiamo all'ulteriore linea di collegamento che vedrà la luce tra 60 anni, però intanto non riusciamo a far muovere i mezzi in modo efficiente all'interno della città di Torino. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliera Scanderebech, tre minuti. SCANDEREBECH Federica Sì, grazie, Presidente. Il mio voto sarà un voto assolutamente favorevole. Ritengo utile e strategica questa opera e ritengo anche strategico il fatto che il Comune rientri nell'Osservatorio perché, vedete, una vostra Consigliera in Consiglio Regionale quest'oggi ho chiesto in un'interrogazione alcuni aspetti dell'opera. E proprio per questo motivo, se forse il Comune rientrasse all’interno dell’Osservatorio, si potrebbero evitare atti, per quanto mi riguarda, inutili come quello di oggi, per dire. È notizia poi di questi giorni che l'Osservatorio sulla ferrovia ad alta velocità Torino-Lione sarà presieduto dall’attuale Prefetto di Torino, Claudio Palomba, a cui auguro un serio e buon lavoro. Da quasi un anno l’Osservatorio non si riuniva più ufficialmente, ma soltanto in autoconvocazione. L'Osservatorio ha avuto l'importante obiettivo di accompagnare l'intero percorso di definizione, condivisione e realizzazione degli interventi di adeguamento della linea e ha indicato le linee di indirizzo per la realizzazione della stessa. È sicuramente un'esperienza di confronto unica e straordinaria nel panorama italiano. Quindi ritengo opportuno che serva recuperare i gravi ritardi che l'opera ha accumulato per scelte di carattere politico e il 2020 sarà l'anno di una ripartenza con l'affidamento dei lavori e la presenza del Prefetto di Torino riveste, secondo me, un ruolo di competenza e autorevolezza all'interno dell'Osservatorio e di tutta l’opera. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Ricca. RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. Intervengo per segnalare il mio voto favorevole a questa mozione, anche perché credo che sarebbe stupido per la Città di Torino rimanere fuori dall'Osservatorio, ora che due Governi differenti nel giro di neanche un anno hanno certificato che l'opera è fondamentale per il Paese, tanto che i cantieri sono partiti e quindi innanzi addirittura individuando una persona di assoluta garanzia, come il Prefetto di Torino, Claudio Palomba, questo proprio per andare a togliere qualsiasi tipo di dubbio su quello che potrebbe essere l'osservazione, appunto, dell'opera. Io ritengo che rientrare per Torino all'interno dell'Osservatorio sia fondamentale per poterci essere, tanto, ripeto, l’opera ormai è ripartita, i lavori sono iniziati e quindi stare fuori vorrebbe dire solamente creare un danno alla Città. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Ma io ho sottoscritto l'atto perché ne condividono le finalità, lo faccio in maniera pragmatica, l'Osservatorio non è il luogo dove si discute l'opera, è il luogo dove i territori sono rappresentati e possono interfacciarsi con le società incaricate della realizzazione dell'opera per definire quali siano le strategie e le migliori condizioni che ricadono sul territorio. A me sembra che sia stato chiaro a partire da luglio dello scorso anno e che il Governo presieduto dall'attuale Primo Ministro Conte ha dato l’avallo all'opera e a seguito di questo sono partiti poi tutti i bandi pubblici che si sono concretizzati ancora entro la fine dell'anno passato. Rimangono però degli aspetti soprattutto nella tratta italiana, quindi quella da Bussoleno a Torino che sono ancora tutti da definire. Esiste uno schema di tracciato, ma è ancora tutto in valutazione, l'aspetto di dettaglio relativo al tracciato e relativo a tutta una serie di opere. Vi sono una serie di elementi che interferiscono in maniera diretta, pesante e molto significativa con la nostra Città, mi riferisco allo scalo San Paolo, mi riferisco allo scalo di Grugliasco. Pensiamo solo allo scalo San Paolo come va ad incidere a livello di traffico su un settore già particolarmente congestionato come quello dell'area sud della Città. Allora, fare un po' la politica dello struzzo, che comunque mette la testa sotto la sabbia e non vuole rendersi conto di qualcosa che è deciso a livello sovraordinato e ormai è stato acclamato che comunque è una linea che si persegue, mi sembra un qualcosa che in virtù di una ideologia rinuncia a dare voce al territorio e rinuncia ad accordare una serie di migliorie su cui invece la Città è giusto, necessario che si esprime. Peraltro il non partecipare lascia libero campo a TELT e a RFI di poter fare esattamente quello che vogliono. Quindi è un atto ulteriore di debolezza perché vuol dire allora: “Noi ci rifiutiamo ideologicamente di voler partecipare a questo Osservatorio, fate voi e noi ci prendiamo tutto quello che saranno le vostre decisioni”. È assurdo, insomma, non essere rappresentati a quel tavolo, lo è assurdo come città di Torino. Credo che giustamente viene chiamata la decisione in capo alla Sindaca della Città di Torino, Chiara Appendino, che è anche Sindaco della Città Metropolitana, quindi chi meglio di lei dovrebbe rappresentare il territorio inteso, perché non è solamente Torino, ma è Torino e il suo territorio. Ribadisco ancora un aspetto che mi sembra comunque importante, l’Osservatorio non è solo il luogo dove vengono definite le opere di compensazione, e comunque anche su questo mi sembra che sia importante, perché ci sono in ballo delle possibilità anche di utilizzare delle risorse che possono avere delle ricadute significative, ma è anche il luogo dove vengono valutate delle varianti, quali per esempio possono essere anche il potenziamento degli esistenti o delle varianti che, come dico, possono comportare delle migliorie che devono essere direttamente espresse da chi poi sul territorio ha un’azione di governo. Io quindi ribadisco la mia posizione, che, insomma, è ovvio che in questo caso è partigiana, avendo io anche sottoscritto l'atto, però mi sembra una politica, una visione miope quella di non volere rendersi conto che la situazione è tale. Non stiamo chiedendo quindi un’adesione al progetto, ma il progetto, atteso che riguarda un percorso, un iter autorizzativo che è diverso, chiediamo invece che il territorio sia opportunamente rappresentato all’interno di quel tavolo e possa esprimere quelle che sono le necessità della Città, che in questo caso mi sembrano assolutamente importanti ed evidenti. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliera Albano. ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Ogni tanto si torna a parlare di TAV, così. Mi fa piacere che si torni a parlare in questa occasione parlando, appunto, di questo Ente, a mio avviso inutile e strumentale, che è l'Osservatorio TAV, finalizzato esclusivamente all’elargizione di compensazione ai territori che vengono attraversati da questa opera, interventi che sui territori dovrebbero essere dovuti in quanto i cittadini del territorio pagano le tasse e quindi tutti gli interventi dovrebbero essere fatti a prescindere dal fatto che ci passi o no il TAV, come ad esempio parliamo di Chiomonte, della metanizzazione del Comune di Chiomonte. Peraltro è un Osservatorio che produce documenti a mio avviso anche poco documentati, insomma, documenti poco attendibili, esatto. I documenti di cui si parla, che praticamente dicono che la linea che stiamo costruendo, la linea TAV che si vuole costruire, andrà a sostituire la linea storica, cosa che sappiamo assolutamente essere falsa, perché la linea che si vuole costruire il TAV andrà ad affiancare la linea storica, che comunque anche a opera ultimata rimarrà e verrà ancora utilizzata. Quindi secondo me non c'è nessun motivo per cui la Città di Torino debba rientrare all'interno dell'Osservatorio. Il mio voto sarà pertanto contrario. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Vicecapogruppo Pollicino. POLLICINO Marina Grazie, Presidente. Non ho molto da dire, solo che tutti i nodi prima o poi vengono al pettine e quindi assisterò al seguente teatrino: l'attuale Maggioranza mostra la sua coerenza cucinando l'ennesimo equivoco nel gioco delle parti, esibirà l'ennesima finzione e dirà dall'Osservatorio “No TAV” e sotto “Con osservanza”. Naturalmente Connessione Civica voterà convintamente no. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliera Patriarca, tre minuti. PATRIARCA Lorenza Sì, farò molto meno. Io volevo solo dire che sono stata per vent'anni, fino a ottobre di quest'anno, quando sono entrata in Consiglio Comunale, membro della Segreteria nazionale di un grande sindacato confederale e in quella sede ho imparato che gli osservatori sono degli spazi fondamentali. Nessun sindacato non si siede, anzi, chiede di fare degli osservatori sulle questioni, dove si siede con le controparti, con tutte le persone che sono interessate al tema. L’Osservatorio TAV è il luogo di confronto che la Città, che è una delle realtà su cui più ricadrà l'esito di questa grande opera, che la Città, appunto, una città come Torino non sieda nel luogo in cui ci si confronta e si prendono decisioni è un grave danno per la Città. E quindi, al di là di come uno la pensa sull’opera, è un errore strategico non esserci. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Vicepresidente Ferrero, tre minuti. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Presidente. Ma intanto io vorrei solo specificare che esiste già l’alta velocità, è un treno francese che si chiama Grande Vitesse. Credo che di partiti di moderazione, di azione, di mezzo, ce ne siano e che noi siamo e rimaniamo quelli che, almeno in questo Consiglio, vogliono fare la differenza e siamo qui per fare questa differenza di modelli, di modelli sostenibili e modelli a garanzia delle future generazioni. Strategico è verificare come fu fatta l'analisi costi-benefici e io ce l'ho qui, non so quanti di voi l'hanno letta. È datata Roma 11 febbraio 2019, la lascio a beneficio dell'Aula. L'Osservatorio ha avuto nel tempo un obiettivo: far digerire l'opera e l'ha fatto per molti anni, sono 25 anni che parliamo di TAV, ma in realtà dell'opera principale è stato fatto zero, zero e zero. Ridiscutere l'opera è una necessità. Noi sicuramente non lo vedremo il TAV, i 7 tracciati ci hanno fatto comprendere…, sono stati diversi tracciati, sono 7 diversi tracciati nei 25 anni, ci hanno fatto comprendere che questa opera continui a drenare quel denaro che ci servirebbe, lo sappiamo, per i trasporti locali, per le scuole, per i nuovi ospedali. L'Osservatorio serve per le compensazioni. Ma quali compensazioni avremo per la salute degli abitanti della Valle? Quale compensazione avremmo sulla necessità di opere significative per il Paese? Tornare a parlare di opere dove troppi interessi, alti interessi hanno fatto sì che comunque si arrivasse a una mediazione. Io non credo, e questo Consiglio è rimasto forte sulla linea iniziale, di mantenere una contrarietà a questo tipo di opera. Non credo che noi possiamo in qualche modo incolparci di nulla. L'Osservatorio presuppone l'adesione all'opera. Io credo che questa Maggioranza possa ancora dire convintamente che di quest'opera noi non abbiamo bisogno. Quindi il mio voto è sicuramente contrario al rientro nell'Osservatorio. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Vicecapogruppo Foglietta. FOGLIETTA Chiara Grazie, Presidente. Io in realtà più che nel merito della questione, non vorrei fare la pasdaran del TAV, c'è chi riesce a farlo molto meglio di me, vorrei entrare nel merito di quello che c'è scritto all'interno dell'atto proposto come primo firmatario dal Capogruppo Lo Russo. Vede, chi è intervenuto prima di me in maniera autorevole ha dichiarato che l'osservatore ha fatto digerire l'opera. Mi permetta la battuta, Presidente, forse l’ha fatta digerire il Movimento 5 Stelle l'opera, perché pare che il Governo antecedente abbia detto convintamente che l'opera va fatta e va fatta anche maniera piuttosto veloce. Io mi chiedo anche, Presidente, come voi, che siete sicuramente il partito, e non vi offendete se uso il termine partito, della partecipazione dei tavoli della concertazione con i cittadini, sia contrario a sedersi ad un tavolo. Tra l'altro molti colleghi presenti in quest’Aula sono soliti a partecipare a tavoli in cui sia presente il Prefetto, qui mi chiedo cosa ci sarebbe di così inusuale nella partecipazione anche al tavolo dell'Osservatorio. Quindi davvero credo che si potrebbero superare le perplessità che in maniera piuttosto legittima i colleghi della Maggioranza hanno, ma far sì che anche la Città si possa sedere in un tavolo, dire la sua e, giustamente, perché il 5 dicembre, come mi ricordava la Consigliera Scanderebech, prima nel 2016 a larghissima maggioranza, perché 25 persone sostennero convintamente l'atto in cui si chiedeva, tra i tanti punti, di uscire dall'Osservatorio TAV, allora in 25 avevate sostenuto l'uscita. Credo che oggi, Presidente, l'atto sarà sostenuto non dai numeri di quasi tre anni e mezzo fa. Mi chiedo però, appunto, come vuoi che ne fate della partecipazione, della concertazione, dell'ascolto, la vostra battaglia primaria, come possiate votare contro a questo atto che chiede semplicemente di portare la città di Torino anche in quel consesso lì. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Carretto, tre minuti. CARRETTO Damiano Grazie. Allora, chi mi ha preceduto forse non sa cos’è quell’Osservatorio e se parla di luogo di partecipazione è chiaro che non sappia quell’Osservatorio. Quel luogo è un luogo di creazione del consenso, un luogo di spartizione di mancette elettorali, è un luogo di annullamento del dibattito e non è un caso che tendenzialmente per farne parte bisogna essere favorevoli all'opera, se sei contrario non puoi sederti. E questo è quanto. E se questo è un luogo di partecipazione, se questo è un luogo di democrazia, allora non stiamo parlando dello stesso Osservatorio. Quindi sulla questione dell'opera in sé io rimango della mia idea, un'opera inutile, costosa, assolutamente fuori dal tempo, un'opera pensata 30-40 anni fa, di cui ancora non si è scavato un metro. Forse sono partiti gli appalti, forse, sempre che la ndrangheta non ci si infili in mezzo, che non si sa mai, visto che è anche notizia di questi giorni di infiltrazioni mafiose all'interno dei cantieri TAV, cosa che è sempre negata, perché quando uno dice c'è la ndrangheta o la mafia nel TAV: “Ah, no, non è vero, non è vero”. È clamorosamente così, le ultime notizie degli ultimi giorni lo hanno confermato. L’opera quindi è inutile, è dannosa, non rispetta nemmeno una delle condizioni con cui è stata venduta, i traffici merci non ci sono, le utilità non ci sono e via dicendo. Di conseguenza stupido sarebbe per la Città sedersi a questo tavolo. In realtà errore, io lo considero un errore politico gigantesco, è stato quello del Movimento 5 Stelle al Governo, quello di non ascoltare questo territorio, quello di non battersi per fermare l'opera. Il Governo ha negato la possibilità di fermare l'opera. Non credo siano stati fatti atti concreti che testimonino questa volontà di fermare l'opera e credo che sia un errore e lo dico chiaramente, l'ho sempre sostenuto. Sarò un nemico della contentezza, chiamiamolo come volete, però quando prometti, quando ti batti, quando hai una linea e nel momento in cui devi dimostrare che quella tua linea è veramente quello che volevi fare e non che ti serviva solo per i voti e quando puoi farlo… Consigliere Fornari, se può stare zitto mi fa un favore e riesco a parlare. Grazie. Allora esca. Quindi nel momento in cui il Movimento 5 Stelle purtroppo, purtroppo, non ha avuto la forza di imporsi, a costo di far cadere il primo Governo Conte, io l'ho sempre sostenuto, quel Governo doveva cadere sul TAV, non si è voluto, ci sono state altre scelte, ne prendiamo atto. Per fortuna il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle della Città di Torino è sempre stato coerente a tutti gli atti che poteva fare, tutte le posizioni che poteva fare, eccetera, eccetera, li ha sempre tenuti. Quindi io credo che la battaglia non sia persa. Credo che ci siano ancora ampi margini di lavoro. Credo che il Movimento 5 Stelle se vuole se vuole tornare a essere quello che era deve ripartire dalle sue battaglie identitarie, TAV compresa. Cerchiamo di ammettere i nostri errori, le nostre mancanze e andare avanti e tornare sui nostri obiettivi. Quindi, poi, scusi, Presidente, a me fa piacere… SICARI Francesco (Presidente) Sono i suoi colleghi, quindi…, io li sto richiamando. CARRETTO Damiano Presidente, anche la Minoranza sono i miei colleghi. SICARI Francesco (Presidente) Doveva finire un minuto fa, quindi vada avanti. CARRETTO Damiano Però, Presidente, è difficile finire un discorso con il coro dietro. Quindi, ripeto, per concludere, non solo il TAV è inutile, non solo l'Osservatorio è inutile, quindi possiamo ribadire da quest'Aula che la Città di Torino deve rimanere fuori da questo enorme errore politico. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Consigliere Malanca, tre minuti. MALANCA Roberto Grazie. Ringrazio il Presidente per la parola e i colleghi che mi consentono di esprimerla. Vede, Presidente, quest'Aula il 5 dicembre del 2016, cioè tre anni fa e un pezzettino, approvò a maggioranza un documento che era l'espressione della contrarietà di questa Città all'opera e che ne conseguiva un comportamento coerente, cioè l'uscita dall'Osservatorio. Ora, rispetto all'opera sono passati tre anni, di quest'opera non è cambiato nulla. Non sono cambiati i dati, o meglio, sono cambiati i dati che l'Osservatorio ha dichiarato che erano falsi e quindi ha ammesso che era basato su dei dati di traffico assolutamente incredibili, nel senso che non erano credibili. Non sono cambiate le prospettive, non sono cambiate le prospettive di traffico merci, né le prospettive di traffico di persone. Non sono cambiati gli impatti ambientali, gli impatti idrogeologici, gli impatti sull'ecologia delle montagne e della zona percorsa dal tunnel di base. Non sono cambiate nemmeno le posizioni politiche di questa Maggioranza, né tantomeno in Parlamento, come abbiamo visto dall’aggregarsi del partito così detto “del buco”, del partito delle grandi opere, degli appalti, delle leggi ad hoc che ha visto uniti sinistra e destra nel cercare di approvare un'opera che nessuno riesce più a difendere dal punto di vista tecnico. Non è cambiato il modello di cooptazione, lo ricordava il collega Carretto, dell'Osservatorio. È un modello di cooptazione ricattatorio nei confronti delle Amministrazioni, è un Osservatorio a cui non è vero che partecipano tutte le Amministrazioni che sono coinvolte dall'opera, anzi di quelle direttamente coinvolte dell'opera ne partecipano ben poche, a prescindere dal fatto che non siano guidate da questa Forza Politica, ma, anzi, da altre. In sostanza non è cambiata la situazione di tre anni fa. Dubito che cambierà da qui ai prossimi vent'anni e dubito soprattutto che si riesca a fare un'opera che sono 40 anni che è sulle spalle di questa Nazione in termini di finanziamenti, in termini di soldi dei cittadini, soldi che andrebbero spesi in ben altre opere che hanno più necessità di essere finanziate e che invece rimangono nei cassetti grazie proprio agli investimenti su quest'opera. Si è fatto riferimento alla laicità delle posizioni. Io chiedo non di vantare che un Governo ha detto che bisogna per forza farlo, piuttosto che no, ma chiedo di giustificare con dei dati veri l'utilità di questa opera per la Città, per i cittadini e per l'Italia tutta. Direi che è assolutamente impossibile. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Artesio. ARTESIO Eleonora Grazie. Io sarò molto sintetica. In tutti gli anni in cui si è sviluppato il dibattito intorno al TAV c'è stata una discussione politica relativamente alla coerenza tra la posizione di valutazione sull'utilità o inopportunità dell'opera e i conseguenti problemi che ne sarebbero derivati sui territori coinvolti e l'obbligo istituzionale di essere come Amministrazioni Comunali presenti o meno all'interno dell'Osservatorio. Nel corso degli anni le Amministrazioni Comunali che esplicitamente si erano opposte all'opera non hanno condiviso la scelta di partecipazione all'Osservatorio, partendo da un principio, che era quello che se l'Osservatorio doveva ragionare a partire dall'opera e dalla sua fattibilità e non dalla considerazione dell'opzione 0, sarebbe stato contraddittorio essere contestualmente rappresentanti di una comunità contraria e poi amministratori facenti parte di un consesso che ragionava sulle ricadute in termini di compensazione. Questa è stata la coerenza manifestata in questi anni. Io posso soltanto ribadirla, ricordarla, e quindi dire che non posso condividere la mozione che è stata depositata da parte come primo firmatario del Consigliere Lo Russo. Peraltro comprendo anche tutta la funzione politica di questa mozione. Tutti quanti coloro che conoscono lo sviluppo tecnico dei quaderni dell'Osservatorio conoscono anche come relativamente a quel tipo di produzione si sia risposto recentemente con una reazione di altri livelli istituzionali, penso a quello della Regione Piemonte, che diceva: “Anche se non ci sarà un Presidente, ci sarà un portavoce. Anche se le Amministrazioni non partecipano, comunque l'Osservatorio in sede tecnica procederà”. E ultimamente la recente nomina del signor Prefetto di Torino a guida dell'Osservatorio ha ribadito che quell’Osservatorio intende procedere nelle proprie attività e intende procedere nella relazione dei dissensi e dei consensi che sull’Osservatorio e sull'opera continuano a manifestarsi. Quindi è evidente che questa operazione politica è un'operazione politica che è tesa a far promuovere un pronunciamento in questo Consiglio e io devo dire che francamente non capisco nemmeno bene perché si sia offerto al Gruppo Consiliare di Maggioranza la possibilità di fare un esercizio auto confermativo forse di tipo consolatorio al proprio interno. Temo proprio per le sorti di chi si è opposto alla realizzazione dell'opera, poco utile rispetto a quanto sta accadendo e a quanto di elementi di incoerenza stiamo rilevando tra il livello governativo e il livello locale, ma oggi, come dire, si è offerto al Movimento 5 Stelle di riproporre la propria posizione e ritrovarsi su qualcosa in una modalità coesa per poter parlare all'esterno. Detto questo, io, che pure non sono considerata per il peso della formazione politica così evidentemente significativa rispetto alla posizione su questo tema e rispetto alla condivisione della battaglia contro la realizzazione del TAV, per come si sono espressi gli indirizzi politici negli anni, anche pubblicamente da parte del Movimento, ho il piccolo vantaggio di poter continuare a rimanere coerente a me stessa, senza far tanta notizia. Quindi io voterò contro alla mozione proposta dal Consigliere Lo Russo, in coerenza con le posizioni sostenute. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Giovara. GIOVARA Massimo Grazie, Presidente. Anche in virtù di un atto che abbiamo recentemente votato, l'adesione della Città di Torino a “Città senza bavaglio”, che parla della libertà di stampa e mettendo il punto sul fatto che un Paese democratico deve avere l'esposizione in stampa di opinioni documentate e approfondite per poter deliberare in maniera chiara, e questo tutt'ora non avviene ancora nel nostro Paese, volevo citare pari pari un articolo che mi viene sotto gli occhi, esattamente come è e che non ha avuto altrettanta risonanza sui grandi organi di stampa che dovrebbero difendere la libertà di opinione e di stampa. “I giornali stanno battendo…”, questo me lo da “notav.info”, una testata parzialissima, a differenza delle testate nazionali che non lo sono per niente, “I giornali stanno battendo nelle ultime ore con sommo gaudio…”. Ah, faccio una parentesi, spero che l'Osservatorio tratti anche di queste questioni, visto che è un Osservatorio imparziale, come è stato detto. “Nelle ultime ore, con sommo gaudio, i giornali stanno battendo una velina di TELT che annuncia la ripresa dei lavori nel tunnel geognostico della Maddalena. Visto che nel comunicato stampa il promotore dell'opera non fa menzione del profilo delle aziende vincitrici, l'operazione trasparenza la facciamo noi. A entrare di nuovo nel cantiere TAV per i lavori di rifinitura del cunicolo esplorativo lasciato incompiuto negli scorsi mesi, ci sono due grandi gruppi di costruzioni: 1) Salini Impregilo, il cui Amministratore Delegato Pietro Salini è tuttora indagato per turbativa d'asta per gli appalti del coaching sul TAV Terzo Valico; 2) il Colosso francese Vinci, condannato il 14 marzo 2018 a 300.000,00 euro di multa per un reato analogo dell'ordinamento francese, quello di favoritismo. L'impresa avrebbe ottenuto informazioni riservate su un bando prima che fosse pubblicato, influenzando così l'ottenimento dell'appalto. Tra l’altro Vinci siede nel Consiglio di Amministrazione di una lobby di costruttori presieduta dal Presidente di TELT, Hubert du Mesnil. Al di là della grancassa dei giornali Sì TAV, che hanno una voglia matta di poter scrivere che i cantieri del TAV sono finalmente partiti, i lavori aggiudicati consistono nel mero allargamento del tunnel esistente sul versante italiano, la famosa galleria esplorativa che da due anni a questa parte si prova a far passare come tunnel di base. In particolare l'appalto consiste nello scavo di 23 nicchie di 40 m x 3 x 8 metri di altezza. Per i lavori veri e propri le cose si annunciano alquanto complicate. La grana di Salbertrand non sembra risolta, mentre iniziano a rumoreggiare i cittadini dei comuni dove dovrebbero arrivare nello smarino del tunnel del TAV, in primis Brandizzo. In compenso con questa strombazzata ripresa dei lavori si iniziano a delineare con più precisione gli effetti ridicoli sull’occupazione del progetto TAV. A fronte di un investimento di 40 milioni per lo scavo delle nicchie il cantiere della Maddalena darà lavoro a 50 operai per 19 mesi”. Come dire che ognuno di questi famosi posti di lavoro ad alta velocità, che durerà poco più di un anno e mezzo, costerà 800.000,00 di soldi pubblici. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Consigliera Buccolo. BUCCOLO Giovanna Grazie, Presidente. Ma non sto a ripercorrere tutto il percorso e le motivazioni anche che hanno portato il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle in primis a chiedere l'uscita dall'Osservatorio, in seguito a portare avanti, a battersi per portare avanti le giuste stanze di contrarietà all'opera. Ciò che è molto chiaro invece è che la sinistra e la destra sono due facce della stessa medaglia, lo sono qui in Consiglio Comunale a Torino e lo sono anche in Parlamento quando sono state votate le mozioni di contrarietà all'opera. È stata proposta la mozione del Movimento 5 Stelle di contrarietà all'opera, una mozione che ha trovato voto favorevole dal Movimento 5 Stelle, ovviamente da LeU e da un Senatore del Partito Democratico, Cerno, che durante la dichiarazione di voto, testualmente cito, ha detto: “Quello del PD è un errore madornale. Sono in dissenso con mio Gruppo e voterò la mozione del Movimento 5 Stelle. Ho firmato la mozione del Movimento 5 Stelle perché chiede al Parlamento di agire per tentare di evitare all'ultimo momento uno spreco colossale di denaro. Al PD dico ripensateci finché siete in tempo”, questo il Senatore Cerno del Partito Democratico, che ringrazio e bacio, è bello anche ogni tanto avere un po' di onestà intellettuale e portare avanti le istanze in realtà a favore dei cittadini, non magari di chissà chi. Quindi com’è stato detto poc'anzi anche da un mio collega che mi ha preceduto, votare a favore di questo atto, che tra l'altro non è stato neanche sottoscritto da tutti i componenti del partito che ha proposto quest’atto, quindi mi chiedo davvero se c'è questa voglia effettivamente di portare avanti questa battaglia. Comunque il votare questo atto vorrebbe dire essere parlava l'opera, quindi anche per un principio di coerenza e sapete tutti come la pensiamo, il nostro voto, il mio voto sarà contrario. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Petrarulo. PETRARULO Raffaele Buonasera, Presidente. Ma parlare di TAV oggi, 2020, 27 gennaio, è pleonastico, perché doveva già essere in funzione oggi. È logico che se uno va a raffrontare e facciamo funzionare Torino ancora come sta funzionando in questi anni fra poco le merci non viaggeranno con la TAV, viaggeranno col monopattino perché non avranno più nulla qui a Torino. È dal 2004, io quando entrai in Consiglio Provinciale nel 2004, uno dei primi argomenti, delle prime battaglie che si fecero nel Consiglio Provinciale furono proprio sulla TAV, sull’ascoltare i territori, perché era giusto anche ascoltare il territorio. Feci la proposta allora, me lo ricordo benissimo, all’allora Presidente Saitta in cui dicevo: “Se i territori devono esprimersi, si faccia un referendum su tutta quella che è la Provincia di Torino”, Torino compresa, naturalmente, non solamente la Valle, perché la Valle è importante, ci mancherebbe, ma Torino ne fruisce, così come la Valle viene a Torino per lavoro a fruirne, la città di Torino fruisce quello che sono i paesi della Valle. Quindi un referendum che era immediato ed era così palese anche poterlo anche poi andare a verificare. Che succede? Succede che oggi dopo 15 anni, 16, siamo ancora qui a parlare “se” e “come”, con Governi che si sono succeduti di ambo colore, ha ragione la Buccolo quando dice: “destra e sinistra la stessa medaglia”. Non è vero, destra e sinistra hanno due medaglie diverse, sono forse i Cinque Stelle che certe volte dicono una cosa e poi ne fanno un'altra. Perché dico questo? Perché i 5 Stelle che sono al Governo oggi e hanno liberato quindi quello che deve essere quello di attuazione del piano, o lo dicono apertamente, quindi non la vogliono fare, ma lo fanno a livello nazionale, ma a livello nazionale site alleati col PD, eh, non con Fratelli d'Italia, oppure con la Lega con o con qualcun altro. Quindi ditelo a loro, ditelo al loro, fate un documento politico lì a Roma. Non veniamo qua a prenderci in giro che Torino possa far cambiare idea a Roma, è una presa per i fondelli per tutti, per la politica, per i cittadini, per chi ci ascolta, per il tempo che si perde. Cioè io penso invece che, anche perché poi se noi andiamo a guardare veramente siamo…, come Paese Italia, siamo ridicoli, cioè oggi qua non leggiamo, con quello che è successo in Cina, che in 10 giorni fanno un ospedale con 1.000 pazienti, noi abbiano qui una Città della Salute, quindi la colpa di chi è che sono 15 anni, 20 anni che deve ancora partire? Cioè ci andiamo ancora a scontrare su che cosa sono i cavilli. Allora, c'è un progetto, è stato licenziato, occorre che Torino riparta anche, non deve restare fermo per niente, perché io mio collego con la TAV, ma mi collego all’Aeroporto di Caselle, che io penso che una qualsiasi città d'Italia che abbia il ventesimo aeroporto d’Italia c’è anche da interrogarsi su questo. Arriveremo a fare poi un’altra interrogazione su questo anche. Sulla TAV, sui trasporti siamo indietro anni luce, diamo il corridoio a qualcun altro. Ma cosa stiamo aspettando? Ecco perché su questo documento naturalmente il mio voto sarà favorevole. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Sganga, anche per lei tre minuti. SGANGA Valentina Grazie, Presidente. Io personalmente non mi sarei aspettata che il Governo riuscisse a bloccare l'opera. Questa battaglia va avanti da 30 anni. Sappiamo che era ed è una battaglia complicata. Mi sarei aspettata, questo sì, che si provasse a ricucire la frattura tra lo Stato e una parte importante del suo territorio, che è la Val Susa e quella frattura, è inutile negarlo, persiste e anche a prescindere dal futuro politico ed elettorale del Movimento 5 Stelle quella frattura verrà a bussare alla porta di tutti noi e se il modo in cui pensiamo di affrontarla è la superficialità di un atto che, concordo con la Consigliera Artesio, è di scaramuccia politica, se il modo in cui pensiamo di affrontare quella contrarietà che è forte all'opera, e non si può negare che una parte del territorio fortemente si oppone all'opera, allora questo sarà anche e soprattutto un vostro problema. SICARI Francesco (Presidente) Dato che sono stati presentati 2 emendamenti dal Capogruppo Tresso, se il primo firmatario non ha nulla in contrario, potremmo votare il coordinato, oppure andiamo avanti votazione per votazione. Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Sì, in realtà io mi sono dimenticato di dirlo prima e mi scuso. Avevo presentato gli emendamenti che chiedevano necessità di definire un Commissario straordinario da parte del Governo. Però nel frattempo è stata definita la figura del Commissario Palomba, per cui direi che sono superati, per cui li ritirerei. SICARI Francesco (Presidente) Li ritira tutti e due? TRESSO Francesco Sì. SICARI Francesco (Presidente) Tutti e due, okay. SICARI Francesco (Presidente) Allora possiamo proseguire con la votazione dell'atto. Prego, Consiglieri, votate. Favorevoli 10, contrari 22, astenuti 0, il Consiglio non approva. |