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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Gennaio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2019-06637
"UN IMPEGNO CONCRETO PER LA PERIFERIA: LA 'CASA DELLE ASSOCIAZIONI' A MIRAFIORI SUD. COSA NE PENSA LA GIUNTA?" PRESENTATA IN DATA 23 DICEMBRE 2019 - PRIMO FIRMATARIO MAGLIANO.
Interventi
IARIA Antonino (Assessore)
Grazie, Presidente. Allora, l’Istituto Salvemini che è costituito da sette attività suddivise
in cinque plessi e conta 1.033 iscritti, in via Coggiola, Castello di Mirafiori c’è una
parte di questi plessi, ma l’immobile non è soltanto adibito ad edilizia scolastica.
L’edificio coinvolto nell’interpellanza è composto da tre blocchi più un blocco palestra-
piscina. Nel primo blocco è collocata la scuola dell’infanzia statale, l’ex nido, ora vuoto.
Nel secondo blocco, lato via Coggiola, distribuite su due piani sono collocate le nove
classi di primaria e lato Strada Castello sono sempre distribuite su tre piani le sette
classi di secondaria di primo grado. Ci sono altri due piani ammezzati usati come
laboratori. Nel terzo blocco, strada Castello, è collocato il CPA 3 con 12 aule distribuite
su tre piani e lato via Coggiola vi sono numero 12 aule vuote distribuite su tre piani, in
precedenza utilizzate per le classi di scuola secondaria di primo grado. Questi due
locali, i locali dei due piani ammezzati sono utilizzati in parte come laboratori, questo
giusto per fare un inquadramento dei locali a disposizione, è meglio specificare. Allora,
negli ultimi anni c’è stato un calo degli iscritti, un calo degli iscritti che tra l’altro in
comune ha tutta, diciamo, la situazione scolastica torinese ed è stato deciso di collocare
tutte le classi in un unico blocco dell’edificio. Questa decisione è stata presa in
autonomia dalla Dirigenza Scolastica, chiaramente anche per ottimizzare tutta una serie
di questioni, anche per esempio il problema di sorveglianza. Per le 12 aule vuote
l’Edilizia Scolastica aveva quantificato un’ingente spesa nel caso in cui si fosse voluto
riutilizzarle per altre attività scolastiche. Un’associazione ONLUS, con richiesta
formale del 24 luglio 2019, a seguito di approfondite valutazioni ed incontri congiunti
anche con gli Assessorati competenti, Leon e l’Assessorato Di Martino, ha richiesto alla
Città di Torino di poter utilizzare questi spazi; l’utilizzo chiaramente è gestito da un tipo
di convenzione definita con la Direzione dei Servizi Educativi che sono convenzioni
diverse dalle concessioni patrimoniali classiche, quindi l’utilizzo di questi spazi di
quell’edificio in oggetto per lo svolgimento di attività di divulgazione scientifica di
carattere didattico a studenti, famiglie, formazione di docenti e costruzione di progetti in
collaborazione con altre realtà didattiche del territorio. L’associazione ha inoltre
precisato che in tale richiesta avrebbe anche provato a sobbarcarsi i costi di
adeguamento che sono stati stimati come prima stima di circa 95.000 euro, anche
attraverso il coinvolgimento di soggetti e organismi privati interessati a sostenere
economicamente tale iniziativa. Nella fase attuale, forniti tutti i chiarimenti di carattere
tecnico, si è in attesa del progetto definitivo da parte di detta associazione al fine di
attuare successive procedure finalizzate alla convenzione di cui ho parlato prima. Per
quanto riguarda altre proposte che contemplano l’utilizzo di detti spazi con attività non
di carattere didattico si rendono necessari numerosi interventi di compartimentazione
antincendio rispetto agli ambienti scolastici oltre a quelli edilizi di manutenzione
straordinaria, con costi di intervento stimati dagli uffici pari a circa 500.000 euro per i
quali non ci sono disponibilità economiche di bilancio. Tale valutazione era stata fatta in
precedenza, in riferimento alla richiesta di poter accogliere in detti spazi la Biblioteca
Mirafiori poi sistemata in altri spazi. Questo è un problema chiaramente della
compartimentazione antincendio dei locali pubblici che poi possono essere destinati a
diverse attività; è molto importante perché chiaramente ha tutta una serie di
problematiche difficili da risolvere, in alcuni casi e nella maggior parte dei casi molti
costosi. Contando le aule, lo spazio a disposizione delle due scuole, comprese quelle
poste ai piani ammezzati, il rapporto aule-lavoratori è rispettato. L’Edilizia Scolastica
dovrà pertanto verificare se ci sono limitazioni rispetto alle destinazioni d’uso di singoli
spazi e se è possibile inserire attività non scolastiche nei rimanenti spazi, qualora fosse
fattibile bisognerebbe individuare le modalità adeguate per consegnare questa porzione
dell’edificio al patrimonio della Circoscrizione perché gestisca le richieste, assegnazioni
e bandi. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Torino Scienze...vado a memoria
perché non ce l’ho scritto. Verifico, mi sembra sia Torino Scienze.

IARIA Antonino (Assessore)
Sì, posso essere un po' più veloce, basta dire due cose interessanti visto che il
Consigliere Magliano ha giustamente portato il tema sugli spazi degli edifici scolastici
vuoti? Sì, è un ragionamento che stiamo già facendo e anche chiaramente è in un buon
stato di avanzamento lavori, chiamiamolo così, proprio perché la prima fase è quella di
mappare tutti gli edifici vuoti e riuscire a creare non solo una mappa geografica degli
edifici, ma collocare nel territorio per riuscire a capire anche quali altri fattori sono insiti
o sono pregnanti di quel territorio lì per fare delle politiche di riutilizzo di quegli spazi
magari mirati alla riqualificazione del territorio stesso. Quindi sì, sarei anche contento
se si facesse una Commissione sul tema; a breve, io penso nell’ordine di 20 giorni,
avremo proprio diciamo la possibilità di una banca dati per poter già far vedere alcune
di queste possibilità. L’altra risposta che volevo dare a verbale che forse prima non si è
sentita, l’associazione è Torino Scienze e confermo, grazie

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