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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Gennaio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 14
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-06314
AMPLIAMENTO E RISTRUTTURAZIONE DI TETTOIA USO PARCHEGGIO MOTOVEICOLI ALL'INTERNO DEL COMPLESSO C.S.I. PIEMONTE CORSO UNIONE SOVIETICA 214. PROT. EDILIZIO 2019-1-15707. APPROVAZIONE AI SENSI DELL'ARTICOLO 26 COMMA 22 DELLE N.U.E.A. DEL P.R.G.C. VIGENTE.
Interventi
TRESSO Francesco
Ma guardi, Presidente, io francamente non pensavo di intervenire, però l’intervento che
mi ha preceduto mi stimola un paio di riflessioni e forse lo faccio più in qualità di
Vicepresidente della Commissione Urbanistica che non parlando così per parlare a caso
e a vanvera di argomenti che non ineriscono quello che oggi andiamo a discutere. Nulla
da eccepire sull’ampliamento e la ristrutturazione della tettoia di 30 metri quadri del
parcheggio del C.S.I., però questo aspetto che effettivamente… non ci siamo proprio
contraddistinti in questa legislatura per un’attività fervida, diciamo, dal punto di vista
anche della proposizione della componente urbanistica, studiando delle varianti,
capendo in che misura era possibile adeguare la richiesta della città a delle possibilità
anche di incontrare quello che, da un lato è il mercato, dall’altro sono le visioni sulla
Città. Viene citata una variante che modifichi in maniera radicale la possibilità…
diciamo… del futuro del Torino, ma noi in realtà abbiamo una Variante che è uno
strumento mica da ridere, è uno strumento altro che importante una Variante Generale;
in virtù di quella Variante abbiamo onestamente inibito tutta una serie di altre attività
che invece attengono a quella che è l’ordinaria manutenzione di uno strumento
regolatorio e penso che anche l’Assessore sarà d’accordo che comunque non è stata una
Giunta o meglio un Assessorato, chi l’ha preceduta e lei stesso, che sia stato
particolarmente fervido dal punto di vista della costruzione di varianti al… diciamo allo
strumento urbanistico. Il che vuol dire o che la Città, e accettiamo questo, è
assolutamente in stato di stallo, ferma, immobile ed è meglio non fare l’onda perché se
no ci travolge, oppure segnale, ancorché non dico neanche critico, ma almeno da
considerare, che c’è un’attività che è un pochino rallentata, ecco. Allora questo fatto
però… (io tra l’altro non credo sia la Conferenza dei Capigruppo la sede idonea in cui
se ne è parlato, ma se ne è parlato abbondantemente nella Commissione Urbanistica a
cui lei era presente in settimana), questo fatto che ci sia un’impasse sull’interpretazione
di una normativa regionale e che comunque, è stato detto, richiederà un confronto
(peraltro è stata già depositata anche una serie di proposte di variazione che riguardano
un approfondimento che come Comune dobbiamo fare), ma un’interlocuzione anche
con lo strumento sovraordinato, però anche qui non possiamo rimanere in una
situazione di nuovo di impasse e di stallo perché la Maggioranza al suo interno ha delle
visioni differenti e delle componenti che la pensano in maniera diversa anche nella
risposta che diamo. Io lo dico proprio come Città, come uffici che devono rispondere
comunque a una normativa che esiste, è sovraordinata e quindi a quella dobbiamo
attenerci, abbiamo tutta la facoltà politica di intervenire, però che ci sia chiarezza;
ahimè, purtroppo la chiarezza deve farsela in primis la Maggioranza su questo punto
perché non è sufficiente dire: “Ma allora le Minoranze facciano loro le loro
valutazioni”, ma finora non le abbiamo neanche potute fare perché tanto avete sempre
deciso come ritenevate. Allora su questo io sono assolutamente disponibile a fare degli
approfondimenti, però la linea la detta lei, diciamo quali sono i tempi, diciamo qual è la
road map, la strada che percorriamo, ma non possiamo permetterci semplicemente di
rimandare ad libitum dei processi, dei procedimenti che invece richiedono formalmente
di dare delle risposte. Questo è, a mio modo di vedere, grave, cioè vuol dire non
affrontare la situazione, ma semplicemente rimandarla. Quindi mi sembra che, tutto
sommato, non sia poi così inopportuno che anche in questo consesso, all’interno della
Sala Rossa, noi discutiamo di quello che è un approccio che, in questo momento, sta
frenando, se non addirittura proprio ha congelato, una situazione, in attesa di capire
quali saranno le mosse. Però ce lo dica lei quali sono le mosse, nel senso che noi siamo
anche disponibili a ragionarci, a farci delle valutazioni insieme, però francamente in
questo momento - e questo, l’avviso, è stato quello che è successo nella Commissione
della settimana scorsa - abbiamo semplicemente detto: “Allora sospendiamo l’atto e non
ne parliamo più”; non mi sembra sia il modo, come dire, responsabile e ragionevole di
affrontare questa situazione.

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