Interventi |
MENSIO Federico Grazie, Presidente. Mi spiace per l’ora tarda, ovviamente questo impedirà ad alcuni organi di informazione di riportare quanto oggi ci apprestiamo a votare, però, avendo chiesto l’articolo 93, non è stato chiesto, come dire, in modo improvvido, ma la situazione che viviamo, chiamiamola di emergenza, chiamiamola ormai una situazione che tutti gli anni ci perseguita sullo smog, e quest’anno per la prima volta abbiamo anche raggiunto il terzo livello, il famoso livello viola, che ha fatto aumentare il numero di blocchi, non ci consente, secondo me, neanche l’assenza del Consigliere Ricca che, solo ieri, o l’altro giorno, è uscito sui giornali, spero a nome e per conto non solo suo, ma della Giunta Regionale, non ci fa, come dire, rimandare l’atto. Io credo che sia importante, discutere di questo tema il prima possibile. Siamo ancora una volta a discutere il tema dell’emergenza della qualità dell’aria, ma l’abbiamo fatto questa volta con l’intenzione chiara di mettere, come dire, anche la Regione, nella nuova figura della maggioranza del Presidente Cirio e dei suoi Assessori, in modo particolare Marnati, di fronte al fatto compiuto che alcune affermazioni fatte a mezzo stampa, poi dovevano essere incorniciate nelle giuste competenze. Il fatto che si chieda alla Città di Torino di mettere a disposizione i mezzi gratuiti, questo si potrebbe anche fare, ma il problema sono i fondi che ci mancano, tanto più che nel primo punto noi chiediamo che la Regione finalmente riconosca alle società che hanno fatto il servizio, tramite l’Agenzia Regionale della Mobilità, i fondi che gli deve da cinque anni a questa parte. Da cinque anni a questa parte la Regione non ha ancora versato al servizio di Trasporto Pubblico Locale su tutta la Regione quanto dovuto, parliamo di circa 200 milioni di euro. Non solo, ma rendere gratuito il trasporto pubblico, la precedente Amministrazione ci aveva provato, costa circa 250.000 euro al giorno. Voi immaginate per 20 giorni, che è durato il blocco viola, quanto vuol dire, vuol dire 5 milioni di euro. In una situazione di bilancio, come quella di Torino, che tutti ormai conoscono, io non sto a ridiscutere quanto abbiamo già detto in tre anni e mezzo, sarebbe impossibile trovare quelle risorse, a meno che non si decida di farlo a livello nazionale e/o regionale. E perché bisogna farlo? Perché io ricordo, e l’ho scritto nell’atto, che nel 2018 la Commissione Europea ha deferito lo Stato Italiano alla Corte di Giustizia Europea per i continui sforamenti in maniera sistematica dal 2005 di PM10 nell’agglomerato di Torino, zona di pianura e zona di collina; e nel 2019 la Commissione Europea ha deferito lo Stato Italiano alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per non aver rispettato continuativamente, dal 2010, in maniera sistematica e continuativa, il valore limite annuale di biossido di azoto. Per quanto riguarda il Piemonte, la procedura di infrazione riguarda il solo agglomerato di Torino. Queste procedure di infrazione, che sembrano cose aleatorie ai più, costano alla comunità italiana - non alla Città di Torino, agli italiani, dal 2011, per 5 procedure, e queste sono fuori da quelle procedure probabilmente, perché sono nuove - 589 milioni di euro. Ora, io mi domando se è meglio mettere 589 milioni di euro sul trasporto pubblico o pagarli all’Europa, perché sistematicamente facciamo qualcosa che non riusciamo ad aggiustare. Il problema non è che si presenta negli ultimi tre anni, questo è un problema che, lo riconosce l’Unione Europea dal 2005, sono 15 anni che si continua a sforare in modo sistematico sul PM10. Che cosa aspettiamo a prendere delle contromisure, che cosa aspettiamo? Aspettiamo che, come ci dice l’ICCT, è dal 2015 Milano e Torino sono le prime due aree urbane del mondo per morti premature in 100.000 abitanti? Vogliamo aspettare che qualcuno si lamenti e si rivolga alla Corte Europea per dichiarare il disastro ambientale e accertare le responsabilità? Forse non è più il caso di aspettare. Allora, invece di fare tanto gli splendidi o dare mazzate a destra e a sinistra, è colpa dell’uno o è colpa dell’altro, magari si lavorasse tutti insieme, onde evitare di scontrarsi continuamente su dei temi che riguardano tutti, riguardano chi va a piedi, chi va in bici, chi va con i mezzi sostenibili, ma riguardano anche gli altri. Perché non è che se io mi metto in macchina e inquino, poi il mio problema sparisce perché io sto in macchina, no, perché tanto me lo respiro lo stesso. E non solo, ma quando si fanno determinate proposte, bisogna anche rispondere agli elettori. Molte volte gli elettori ti dicono “Sì, ma io pago il bollo auto”, beh, guarda caso il bollo auto si paga all’Ente Regionale, non si paga al Comune. Allora la Regione, se crede tanto di mettere delle risorse, che questi blocchi siano inutili, però sono inutili, ma io mi ricordo che il Bacino Padano, il protocollo del Bacino Padano non l’ha firmato il Comune di Torino, ma l’ha firmato la Regione Piemonte, a guida PD; Regione Emilia Romagna a guida PD; Regione Lombardia a guida centrodestra, anzi, Lega; e Regione Veneto, a guida Lega; e il Ministero, che era guida PD, questi hanno firmato. Allora, è stato riconosciuto un problema, dovuto al trasporto, in particolare al trasporto diesel, ed è stato applicato il protocollo esattamente come viene applicato nelle altre Regioni e nelle altre città, Milano compresa. Allora, se il problema che la Regione ha deciso di fare queste attività di blocco, riconosca lo storno, in qualche maniera, del bollo auto, per le giornate di blocco. Non solo, ma la Regione Piemonte, io devo dire che su questo, onore al merito, invece, la precedente Amministrazione, la precedente Giunta ha fatto, come dire, dei passi avanti, ma sempre e solo sulla carta, poi vedremo come intende la nuova Giunta metterla in pratica, le misure del Piano della Qualità dell’Aria, che è di responsabilità regionale, le misure sull’aria sono di responsabilità regionale, prevede tra le altre cose, al paragrafo TR 19, “Sono previste misure finalizzate a premiare gli enti locali che, anche mediante una migliore programmazione della gestione dei servizi del Trasporto Pubblico Locale, anche ferroviario, adottano misure di disincentivo del mezzo privato, tra le quali: limitazione della circolazione”. Allora, sono utili o non sono utili ste limitazioni? Oh, “Estensione della ZTL”. Io ho appena sentito la dichiarazione di stampa che, con una sorta di - immagino - ricatto, non lo so se è un ricatto, “Se viene ritirato Torino centro aperto, vi diamo i fondi”. A parte che ci devono i fondi degli ultimi cinque anni, ma poi l’hanno scritto. Allora, se non gli sta bene, cambino prima il piano. Prima cambino il piano e poi ci possono dire non vi diamo i fondi. Perché qui dicono vi diamo i fondi se estendete la ZTL, e adesso ci dicono se estendete la ZTL non vi diamo i fondi. Allora, si mettano d’accordo con loro stessi o con i loro predecessori. Corsie preferenziali e semafori intelligenti, Torino l’ha fatto; gestione delle tariffe parcheggi, Torino l’ha fatto; adozione del PUMS, lo stiamo facendo; progettazione delle fermate di trasbordo interscambio e iniziative di logistica urbana. Questo prevede la Regione. Allora, noi chiediamo alla Regione che si impegni con noi, ma non solo con la Città di Torino, che ovviamente è il casus belli più grosso, ma ci sono altre realtà, Vercelli, ci sono altre realtà, Alessandria. Vercelli non è a guida del Movimento, Alessandria non è a guida del Movimento. Guardate la situazione in quel di Vercelli e di Alessandria e poi ne discutiamo. E quindi, si stanzino i dovuti fondi per far sì che quel Piano della Qualità dell’Aria, votato dalla precedente Amministrazione, sia concreto, sia qualcosa di realizzabile. È da tempo che lo chiediamo, e lo chiediamo ancora con più forza. È inutile continuare a dire “Eh, ma non servono a niente i blocchi perché ci sono i riscaldamenti”, ma il riscaldamento è di nuovo una competenza della Regione. La Regione con una delibera ha detto, tra l’altro, che non si possono più installare determinati sistemi di riscaldamento a biomasse, ma quanti controlli fa? Ma quanti controlli fa? Io non ho contezza dei controlli. Leggo sui giornali che sono stati fatti non so quando, ma chiederemo conto di questo, 150 controlli in Piemonte, 150 controlli. Cosa sono 150 controlli su tutti i sistemi di riscaldamento che ci sono in Piemonte? Comunque, 150, di cui 47 nel torinese. Torino o torinese? E di quei 47, 24 sarebbero risultati non a norma, metà. Arrotondiamo per eccesso. Quindi, qualcuno mi viene a dire che ci sono 24 caldaie nel torinese - non a Torino - fuori norma, il problema sta nei riscaldamenti. Boh, vediamolo. Vediamo questi dati. Facciamo un po’ un’intensificazione dei controlli? Vogliamo vedere il registro degli impianti termici a che punto è in Regione? Il catasto, grazie Consigliere. Vediamo queste cose? Ultima cosa, molti degli studi, su cui ci si basa per fare anche determinate analisi, tipo da dove derivano le concentrazioni o le fonti emissive primarie del particolato, sono nell’inventario regionale delle emissioni in atmosfera. Beh, quell’inventario a oggi è fermo al 2013. Se veramente, come si continua a dire, sono i riscaldamenti, aggiornino l’inventario regionale delle emissioni in atmosfera, lo aggiornino, lo rifacciano, qual è il problema. È compito loro. Ecco, sempre sul discorso dei riscaldamenti abbiamo presentato un emendamento, anche con il Consigliere Versaci, che ringrazio, se va bene lo illustro io, se no, se vuole illustrarlo lui, solo perché oggettivamente ci siamo dimenticati di inserire, appunto, il fatto che magari la Regione deve dare anche degli incentivi a cambiare sistema di riscaldamento, se no di cosa stiamo parlando? E infine chiediamo, ovviamente, di avere quelli che sono i dati su tutto il controllo del territorio regionale, perché adesso a Torino più o meno i dati noi li abbiamo, possiamo chiederli e li richiederemo, ma vogliamo anche tutti i dati delle altre realtà. Perché non è la realtà di Torino che ha un problema, sono le realtà di Vercelli, di Novara, di Alessandria, per citare le più grosse. Quindi, ci diano i dati anche di quelle. Io chiedo l’intercessione della Regione, perché magari ha più facilità, c’è anche un Assessore alla Polizia Locale, magari con lui si può anche interloquire, visto che siede anche tra i banchi delle Minoranze qua in Consiglio. Giusto per avere i dati. Non gli chiedo di intervenire, gli chiedo di avere i dati, ma sicuramente quello che chiediamo è di intervenire, invece, sui controlli su tutto il territorio regionale, in base alle proprie competenze. E ribadisco, abbiamo tenuto a farlo oggi, anche se non è presente il Consigliere Ricca. Ma poco importa, proprio perché l’emergenza non può più aspettare. Si parla di emergenza, non possiamo aspettare. MENSIO Federico Concludo. E’ importante andare avanti su queste cose. Io mi auguro che già domani la Sindaca e la Giunta abbiano la possibilità di interloquire e di scrivere alla Giunta Regionale e al Presidente Cirio le richieste del Consiglio, sempre se verrà votato, mi auguro di sì, favorevolmente quest’ordine del giorno, perché non possiamo aspettare altri 15 anni, beccarci altre procedure di infrazione e cercare di capire insieme , non solo la Città di Torino, la Città Metropolitana, gli altri comuni della Regione, come uscire da questa situazione. Grazie. MENSIO Federico Sì, io intervengo anche per fatto personale, perché sono stato citato più volte. Mi fa piacere che questo atto sia così discusso. Vedo che le reazioni avverse e contrarie si riferiscono su 8, anzi 9, con l’emendamento che abbiamo fatto, su un punto solo, che guarda caso è quello solo sugli impianti termici, sugli altri nessuno ha nulla da dire, perché guarda caso sono proprio cose che riguardano la Regione, poi aspettiamo di vedere se ci sarà una risposta. Ricordo che il Trasporto Pubblico Locale, sì, infatti, io non ho scritto che i fondi vengono dati solo a Torino, c’è una ripartizione, ma la ripartizione dei fondi nazionali è integrata da dei fondi regionali che, ribadisco, che sono i fondi regionali che sono quelli che sono cinque anni, quelli di integrazione che non vengono distribuiti. Mentre è stato ridistribuito il fondo nazionale, quelli che vanno ad integrazione da parte della Regione, sono cinque anni che non vengono distribuiti. Quindi, cominciamo a prendere quelli, che quelli sono fondi del bilancio regionale. I controlli sui sistemi di riscaldamento, sulle caldaie, sono obbligatori, almeno ogni due anni, s’iscrive al catasto gli impianti termici, obbligatoriamente, che è in mano alla Regione Piemonte. Io vorrei sapere, ad esempio, quanto, e questo io chiedo, quanti controlli vengono fatti dalle Provincie in base a quel catasto, se vengono fatti in base al catasto, vengono fatti random, se ci sono delle interazioni. Perché uno fa la legge, e la legge la dovrebbe fare rispettare la Regione, non la Città Metropolitana, non il Comune, dovrebbe far rispettare la legge. La legge dice, sì, effettivamente sono in mano alle Province le Città Metropolitane, ma io non ho contezza oggi di quanti controlli hanno fatto le Province e le Città Metropolitane. I controlli che vengono fatti dalle Città Metropolitane e dalle Province possono essere fatti da ARPA, che so che la Città Metropolitana si è avvalsa di ARPA, ma anche da altri titolati, ma quelli non sono a pagamento del cittadino, quelli li paga la Città Metropolitana ed introita le sanzioni. In ultimo ricordo che tutte le misurazioni dell’inceneritore di Torino sono fatte in modo costante, alcune giornaliere, altre, invece, a step successivi, ma sono tutte pubbliche, distribuite sul sito della società TRM, credo forse anche sul sito del Comitato Locale di Controllo. Quindi quelle, se uno vuole andarle a vedere, ci sono. È molto più difficile, invece, accedere, evidentemente al catasto degli impianti termici, che è dedicato soltanto a una platea di personale autorizzato. Poi, sul fatto di portarla, sì che la porteremo per verifica, quando ci sarà la verifica, la porteremo. Io mi auguro, mi auguro veramente che si smetta di dire che è un atto strumentale o no, perché evidentemente qui non interessa, e questa è la votazione che prenderemo oggi, perché io spero che le future generazioni, comprese le mie figlie, a un certo punto facciano degli atti, come dicevo prima, come hanno fatto in America, contro l’Amministrazione Trump, di messa in mora dei politici e dei tecnici che non hanno fatto il loro lavoro, e mi auguro che quello sia nel futuro il motivo per cui i politici finiscono in galera. MENSIO Federico Allora, da questa votazione verrà fuori chi ha detto, “Guardate c’è un problema, cerchiamo di risolverlo tutti insieme”, oppure “No, non c’è un problema”. La votazione rimarrà agli atti. Io mi auguro che tra 5, 10, 15 anni, qualcuno prenderà questa votazione e andrà davanti ad un Giudice a dire: “Questa è la votazione, questi signori non hanno dato conto delle morti che ci sono state a Torino”. Io me lo auguro. E se non lo farà la prossima generazione, lo faranno tra due generazioni, me lo auguro. Questa è la votazione che andiamo a fare e non mi stupisco dell’assenza di alcuni Consiglieri |