Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Gennaio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 15
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2020-00142
COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE PROGETTO "SMART CITY". SOSTITUZIONE DEL PRESIDENTE.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Proseguiamo adesso con il punto 8, la proposta di deliberazione presentata dalla
Capogruppo Sganga e altri, che ha come n. mecc. 202000142/002, e che ha come
oggetto:

“Commissione Consiliare Speciale Progetto “Smart City”. Sostituzione del Presidente”

SICARI Francesco (Presidente)
Lascio la parola alla Capogruppo Sganga. Prego.

SGANGA Valentina
Grazie, Presidente. Non pensavo onestamente di trovarmi mai a presentare una delibera
di sfiducia a un Presidente che, eletto nella Maggioranza, ha deciso di passare in
Opposizione per ragioni politiche, su cui non mi soffermerò ora. Non pensavo di
trovarmi a presentare una mozione di sfiducia, perché davo per assodato che i princìpi
contenuti nello Statuto e nel Regolamento del Consiglio della nostra Città fossero ormai
ampiamente assimilati da tutti i Consiglieri, ma probabilmente, non è così e colgo
l'occasione per ribadirli. Ritengo che l'appartenenza all’Opposizione dei Presidenti di
Commissione costituirebbe senza dubbio un'anomalia. Le Commissioni, lo sappiamo
benissimo, svolgono un ruolo vitale nell'organizzazione e nello svolgimento della nostra
attività e questo vale per la Minoranza, ma vale soprattutto per la Maggioranza, che ha
l'obiettivo ultimo di dare attuazione al programma di governo con cui ha vinto le
elezioni. Per questa ragione il nostro Regolamento, e anche i Regolamenti di altri Enti,
prevede che le Commissioni, nella loro composizione, rispettino la proporzione dei
Gruppi Consiliari, dando la possibilità alla Maggioranza in Sala Rossa, di essere
Maggioranza anche nelle Commissioni, così da essere in grado di eleggere il proprio
Presidente. Vi è quindi uno stretto collegamento tra la Maggioranza Consiliare, la
Giunta e la Presidenza delle Commissioni e la corrispondenza tra il Presidente della
Commissione e la Maggioranza trova conferma nella opposta prassi di cui all'Articolo
33 del nostro Statuto, che invece vuole che spetti agli esponenti delle Minoranze la
Vicepresidenza delle Commissioni. La stessa cosa vale, inoltre, anche per la Presidenza
della Commissione Controllo di Gestione, di cui all'Articolo 19, Comma 2, del nostro
Regolamento viene affidata alle Minoranze, proprio perché svolge un'attività ispettiva di
controllo che compete primariamente alle Minoranze. Allora è bene ribadire che,
nonostante il Presidente delle Commissioni presenti, nella conduzione delle stesse, un
carattere eminentemente neutrale, e quindi di garanzia tra le parti, dall'altro lato, in
quanto espressione della Maggioranza e quindi, come detto, di raccordo della
Commissione con la Maggioranza e con la Giunta, assume oggettivi risvolti di rilevanza
politica. A fronte di tutto ciò, mi chiedo come il Consigliere Curatella rilasci delle
dichiarazioni stampa, in cui mi chieda quali sono le ragioni politiche per cui presento
una mozione di sfiducia. C’è solo una ragione, Consigliere Curatella, è che lei non fa
più parte della Maggioranza. E meno male, perché se dopo quattro anni non ha ancora
capito i principi alla base del nostro Statuto, del nostro Regolamento, forse è un bene
per questa Maggioranza. Quindi io, personalmente, non devo darle nessuna spiegazione
di ragioni politiche, piuttosto le spiegazioni dovrebbe darle lei, dovrebbe
dignitosamente spiegare all'Aula per quale ragione non si dimette, invece rimane legato
alla sua poltrona, dovrebbe spiegarlo, sempre che la dignità non l'abbia abbandonata una
sera in pizzeria con il deputato Portas.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Curatella.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Voglio ringraziare la Maggioranza per la presentazione di questa
delibera di cambio Presidenza, che mi aspettavo fosse opportunamente motivata da
ragioni concrete e politicamente valide, quindi non esclusivamente sull'appartenenza a
un Gruppo di Minoranza o di Maggioranza. Le Commissioni Consiliari, sulla base
dell’Articolo 10 Comma 1 del Regolamento del Consiglio Comunale, sono organi del
Consiglio nella sua interezza, Minoranza e Maggioranza, e non rappresentativi organi
della sola Maggioranza, uno, e certamente come tutti in questa Sala condividiamo, non
sono organiche alla Giunta. Inoltre, per quanto riguarda le Commissioni Speciali, come
ad esempio la Commissione Smart City, vorrei citare l'Articolo 24 Comma 6: “Il
nominativo del Presidente e dell'eventuale Vicepresidente, deve essere preventivamente
approvato dalla Conferenza Capigruppo”. Infatti la delibera, con cui mi era stata
assegnata la Presidenza per le dimissioni volontarie del Presidente precedente, era stata
approvata preventivamente dalla Conferenza dei Capigruppo, predisposta dall'Ufficio di
Presidenza, e non da una parte politica, e votata dal Consiglio Comunale nella sua
interezza, con il voto di tutti i 28 Consiglieri Comunali presenti in quel momento,
compresi quindi 6 voti delle Minoranze. Nella delibera c'era solo il cambio Presidenza.
Mi aspettavo, pertanto, una delibera definita dalla Conferenza dei Capigruppo e quindi a
firma dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale e non una delibera di iniziativa
consiliare della Maggioranza. Mi chiedo quanto è regolare dal punto di vista di
Regolamento e Statuto tale forma e tale azione di forza da parte della Maggioranza? Si
passa sopra al Regolamento e Statuto senza motivazioni concrete per i soli fini legati
all’avere un Presidente di Maggioranza? Tra parentesi, il cambio di Presidente è gestito
dall'Articolo 17 del Regolamento Comunale. Inoltre nello Statuto della Città di Torino
l'Articolo 32 disciplina le Commissioni Consiliari, ma nulla riferisce in merito
all’appartenenza alla Maggioranza o alla Minoranza del Presidente, se si fa eccezione
della Commissione Controllo di Gestione o delle Commissioni di Indagine, così com’è
successo per la Commissione di Indagine per i fatti svoltisi il 3 giugno 2017 in piazza
San Carlo. In definitiva dal punto di vista del Regolamento del Consiglio e dello Statuto
della Città di Torino, visto che è stato citato, la funzione del Presidente di una
Commissione è quello di essere garante di tutte le istanze che provengono sia dalla
Maggioranza, sia dalla Minoranza e in particolare, all'articolo 33 citato dello Statuto, è
prevista la tutela delle Minoranze, non della Maggioranza, nelle attività delle
Commissioni e garantendo che il ruolo di Vicepresidenza, sia alla Minoranza solo nel
caso in cui non risulti già assegnato come presidenza. Nulla viene detto sul fatto che il
Presidente appartenga alla Maggioranza, articolo 33 dello Statuto. Pertanto, tornando
nello specifico della delibera che stiamo discutendo, trovo interessante leggere la forte
motivazione politica che ha portato la Maggioranza, signor Presidente, a presentare
questa richiesta di delibera, una motivazione che mi sarei aspettato, risiedesse, nel fatto
che i lavori che ho organizzato, coordinato e gestito a partire dal 22 gennaio 2018, non
avesse rispettato, o non abbia rispettato, scusate, c’è un errore, non abbia rispettato le
esigenze della Giunta e della Maggioranza, così come previsto all'articolo 33 comma 3
dello Statuto della Città di Torino. Nella delibera, infatti, si legge come motivazione
unica: “Allo stato attuale la carica di Presidente e Vicepresidente della Commissione
Speciale Smart City, sono entrambe ricoperte da Consiglieri dei Gruppi di Minoranza
del Consiglio Comunale”. Visti i due anni di lavoro svolti organizzando il lavoro della
Commissione, come motivazione mi sembra non solo banale, ma anche strumentale.
Vorrei sapere quando la Maggioranza non si sia sentita rappresentata dai lavori della
Commissione Smart City. Ma vista la povertà di motivazioni e la loro strumentalità, se
ne deduce che la Maggioranza concordi sul modo di affrontare le tematiche in questi
due anni e cito tre macrotemi: gestione dei dati dei cittadini. Abbiamo discusso più volte
della politica dei dati che si stava implementando nella Città di Torino per alcuni
progetti, ad esempio WiFi su via Garibaldi o per alcuni strumenti della città, come
Torino City Lab, per il quale a verbale più volte l'allora Assessore all'Innovazione aveva
riferito che non c'era nessun interesse a fare in modo che i dati, raccolti con il progetto
del Torino City Lab, restassero in mano pubblica, evitando il far west che si può
generare con sperimentazioni che atterrano sulla città con il solo scopo di impossessarsi
gratuitamente dei dati dei cittadini di Torino. Così com’è successo con il bike sharing in
free floating, sono arrivati e sono spariti, hanno preso i dati dei cittadini di Torino e poi
hanno lasciato le biciclette in giro per la città senza manutenzione. Altro macrotema:
rischi legati alle onde elettromagnetiche del 5G. Abbiamo audito più volte ARPA
Piemonte che ci ha reso edotti su come da maggio 2011, quindi non da ieri, da 8… anzi
da 9 anni, perché siamo nel 2020, l'esposizione sia classificata possibile cancerogeno
dall'Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro dell'Organizzazione Mondiale Sanità,
quindi non è un gruppetto di negazionisti, e che inoltre si stanno autorizzando nuovi
impianti 5G, ma non si hanno gli strumenti validati per fare i controlli previsti dalla
legge, questo ci hanno detto ARPA Piemonte il 30 agosto 2019. Per la qualità dell'aria
non permettevano di usare strumenti che non fossero validati. Quindi si autorizzano, ma
non si hanno strumenti validati e veniva detto in Commissione a verbale da ARPA
Piemonte. Sul tema a costo zero per la Città a fine giugno 2019 abbiamo anche audito la
dottoressa Belpoggi, dell'Istituto Ramazzini di Bologna, il cui studio sugli effetti dei
campi elettromagnetici ha portato a riaprire la classificazione degli effetti, così come
abbiamo discusso con Legambiente Piemonte e ISDE e anche l'Ordine dei Medici di
Torino sul tema. In ogni audizione è emersa la necessità di attuare misure concrete di
tutela, in quanto mancano informazioni certe sui rischi. Anche se la scorsa settimana la
sentenza della Corte d'Appello di Torino, ha dato indicazioni ben precise in linea con i
lavori svolti dalla Commissione in questi due anni e ne discuteremo nel dettaglio
quando affronteremo l'interpellanza che ho presentato, sulla sentenza della Corte
d'Appello. Software e strumenti open source, andando in direzione opposta agli indirizzi
del Consiglio, si è presa l'intera gestione delle e-mail cittadine e le si è messe in mano a
Google, così come si è persa, praticamente, traccia e ne abbiamo discusso recentemente
in Commissione, dell’attività che la precedente Giunta aveva avviato nel 2014, per
portare l'intera infrastruttura software della Città verso il software libero. Quindi
ringrazio nuovamente la Maggioranza per questa delibera, perché ha messo nero su
bianco che in questi due anni il lavoro svolto come Presidente, anche nel momento in
cui non era allineato ai lavori della Giunta, era corretto e rappresentativo dell'indirizzo
politico del Consiglio Comunale nella sua interezza, Consiglio Comunale nella sua
interezza, Maggioranza e Minoranza che ha votato la delibera di nomina, non è solo di
nomina di Maggioranza. E voglio, in conclusione, esprimere la mia solidarietà alla
Consigliera Pollicino, che mercoledì 22 gennaio, quindi tra due giorni, riceverà lo stesso
mio trattamento nella Commissione Pari Opportunità e non in Consiglio Comunale, in
quanto si discuterà la mozione presentata dalla Maggioranza per toglierle la Presidenza,
senza nessuna motivazione concreta legata al modo in cui ha gestito i lavori di
Commissione quest'anno, ma solo sul fatto che si vuole la Presidenza della
Commissione Pari Opportunità. Con questo voto, si indica che Regolamenti e Statuti
non servono a nulla, ma basta avere i voti e li si ribalta a proprio piacimento e per i
propri scopi.

SICARI Francesco (Presidente)
Prima di… (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Per favore… Per favore… Per
favore, se vuole intervenire, si segna. Prima di darle la parola mi preme, comunque, fare
un leggerissimo e velocissimo commento in merito al fatto che costantemente e
quotidianamente i dipendenti dell’ufficio del Consiglio Comunale lavorano nel rispetto
del nostro Regolamento e del nostro Statuto. Non ho ben compreso se nell’intervento
viene messo in dubbio il lavoro… il lavoro dei dipendenti dell'Ufficio Comunale,
perché riteniamo… questa delibera mi pare abbia il parere di regolarità tecnica
favorevole e nel merito quindi l'atto che sta votando oggi il Consiglio Comunale è del
tutto conforme e nel rispetto del Regolamento dello Statuto. Credo che sia doveroso
sottolineare ciò e se vuole poi chiarire eventualmente in un altro intervento, perché mi
dispiacerebbe fortemente uscire da quest’Aula oggi, con un dubbio nel merito della
delibera e del lavoro dei nostri uffici. La faccio intervenire dopo. Prego, Capogruppo Lo
Russo.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Ma noi non ci iscriviamo al siparietto in corso, che vedo che ha un
lungo elenco di interventi, quindi non vorrei mai sottrarre spazio a questo alato dibattito.
Dopodiché, mi permetto solo di far rilevare una questione, che è una questione di forma,
però diventa anche una questione di sostanza. Il citato articolo 33, citato, del nostro
Statuto, che è stato citato nella deliberazione, si intitola: “Tutela delle Minoranze”,
tutela delle Minoranze, non tutela della Maggioranza. Non solo, ma al comma 4, anche
questo citato all'interno della deliberazione, fa esplicito riferimento alla prerogativa
statutaria prevista dell'individuazione di un Consigliere di Minoranza nella carica di
Vicepresidente, qualora già non ricopra la carica di Presidente. Quindi in realtà non sta
scritto da nessuna parte che il Presidente di una Commissione deve essere della
Maggioranza, perché fa parte di quella…, anzi, c'è scritto che qualora non ci sia un
accordo sia comunque garantita la prerogativa alle Minoranze di avere almeno il
Vicepresidente, che è un concetto giuridico un po' diverso. Detto ciò, che però è un fatto
di forma, che però diventa sostanza. Il secondo elemento di forma che diventa sostanza
riguarda la modalità con cui la Commissione Smart City fu costituita e ne furono
individuati la composizione e i vertici. A differenza di quello che è capitato per tutte le
altre Commissioni Consiliari Permanenti, i vertici delle Commissioni sono stati votati
nelle Commissioni Permanenti dai Consiglieri afferenti alla sola Commissione e per
quanto ci riguarda i Presidenti sono stati votati dal solo Movimento 5 Stelle, con il voto
di astensione o di non partecipazione al voto da parte del Gruppo del PD e mi risulta
anche delle altre Minoranze. Per quello che riguarda le Commissioni Speciali, e la
Commissione Smart City è una di queste, si è arrivati a un accordo politico sulla
composizione delle medesime Commissioni, tanto è vero che siamo qui in quest'Aula a
discutere del vertice della Commissione Smart City a valle di…, e per modificare una
deliberazione che è stata votata anche dalle Minoranze. In questa cornice, noi,
oggettivamente, non riusciamo a rilevare gli elementi di merito amministrativo, ma
soprattutto gli elementi politici che portano la Maggioranza, addirittura, con una
deliberazione che arriva oggi in Aula, a modificare e a, di fatto, punire il collega
Curatella, perché ha avuto l'ardire di uscire dalla Maggioranza. È un momento, questo,
politico, particolarmente delicato delle relazioni tra Partito Democratico e Movimento 5
Stelle. Sono noti i tentativi nazionali di gran parte del gruppo dirigente del Partito
Democratico, e mi risulta anche di una parte del gruppo dirigente del Movimento 5
Stelle, di arrivare addirittura a una cosiddetta alleanza strutturale tra le nostre Forze
Politiche. È noto il dibattito che sta intercorrendo dentro le Forze Politiche. Io parlo
della mia forza politica, della nostra forza politica e direi che questo esempio traduce in
maniera plastica e lampante il perché antropologicamente e culturalmente il Movimento
5 Stelle e il Partito Democratico, difficilmente possono andare d'accordo. Spiego: noi
non abbiamo la logica, ed è anche uno dei limiti strutturali del Partito Democratico,
della setta, non abbiamo la logica della punizione dei dissidenti, men che meno abbiamo
la logica della illazione, che mi è sembrato di cogliere nell'intervento della
rappresentante apicale del Movimento 5 Stelle della Città di Torino, riferendosi a
presunte motivazioni non riconducibili a un dissenso politico nella decisione assunta dal
collega Curatella di abbandonare il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle. Allora,
siccome noi siamo stupidini, non capiamo, ci piacerebbe che si passasse dalle illazioni
alla denuncia di fatti, perché le cose che sono state dette dalla collega Sganga sono cose
piuttosto impegnative, facendo riferimento a movimenti esterni a quest'Aula che,
evidentemente, di cui lei ha contezza, io non ne ho contezza e la inviterei senza indugio
alcuno, Consigliera Sganga, soprattutto in un momento così delicato del rapporto che
intercorre tra gli eletti e la loro afferenza alle forze politiche, nel produrre forti elementi
a supporto di questa cosa, perché lei ha detto delle cose estremamente impegnative,
collega Sganga, e io vorrei essere tranquillo e rilassato nel sapere che la decisione e
l'autonomia dei Consiglieri Comunali, di valutare qual è il gruppo di riferimento a cui
iscriversi sia libera e assolutamente esente da condizionamenti esterni. Per cui se ci sono
stati dei condizionamenti esterni così tanto evidenti da rendere necessario un intervento
di stigmatizzazione da parte sua, Consigliera Sganga, addirittura, citando esplicitamente
momenti ludici serali, di cui io non ho contezza, sarebbe il caso, e mi rivolgo anche a
lei, Presidente, che di queste cose si dicesse con chiarezza che cosa si fa riferimento,
perché le cose che sono state evocate sono piuttosto gravi. Sotto il profilo del merito,
noi non ci iscriviamo al partito di chi deve uccidere Curatella e né beatificare Curatella.
Possiamo essere stati d'accordo su alcune delle posizioni da lui assunte. Certamente
siamo molto d'accordo con quelle che ha assunto, critiche, rispetto alla nostra cara e
ineffabile Ministra Pisano, già Assessore mirabolante dai grandi risultati, scelta da lei,
Appendino, della sua Giunta, e su questo condividiamo totalmente il giudizio, tanto per
essere chiari, ma dal punto di vista strutturale, riteniamo del tutto fuori luogo l'arrivo,
oggi, di una deliberazione che sostituisce, e peraltro è stata anche dichiarata alla luce del
sole, per una ragione politica, il vertice della Presidenza della Commissione Smart City.
Onestamente noi riteniamo che occorra stare al merito delle questioni. Non è che
Curatella, finché iscritto al Gruppo del Movimento 5 Stelle è il genio della lampada e
domani che non è più iscritto al Gruppo Movimento 5 Stelle diventa uno da mettere al
bando. E no, cari ragazzi, su questo noi siamo strutturalmente diversi da voi,
strutturalmente diversi da voi. Noi non siamo una setta, non siamo una setta che punisce
il dissenso con il linciaggio sui social e non paghi del linciaggio sui social, con il
linciaggio anche politico in quest'Aula, e riteniamo di respingere, e mi rivolgo a lei,
Sindaca Appendino, che vedo che i giornali la lanciano nel futuro vertice, affiancando
Gigi Di Maio nella guida delle sorti progressive del Movimento 5 Stelle. Faccia una
riflessione su questa modalità di gestione della forza politica che lei rappresenta, perché
da questo punto di vista, sono queste le basi valoriali su cui si può costruire un insieme,
una casa comune, su cui noi siamo assolutamente disponibili a ragionare in maniera
laica, come sa bene, ma dobbiamo avere una base valoriale comune e questa base
valoriale comune si esplica negli atti concreti e concludenti, e questi atti concreti e
concludenti non possono essere, certamente, quelli che oggi ci tengono impegnati in
questa discussione. Per queste motivazioni, noi non solo non voteremo questa delibera,
ma invitiamo caldamente, a valle di questo dibattito, la Maggioranza a prendersi una
pausa di riflessione su questo elemento e a valutare nel merito, se il Consigliere
Curatella svolge bene o male il suo ruolo di Presidente della Commissione Smart City,
perché ricordiamoci sempre, che le Commissioni non sono proprietà della Maggioranza
o della Minoranza, ma sono organi di questo Consiglio, servono a far funzionare
l’iniziativa politica, l'iniziativa istituzionale, sono cariche istituzionali e
conseguentemente, ovviamente, rientrano in una logica politica, ma non possiamo
rendere la Presidenza di una Commissione nella mera spartingaia correntizia o
partitocratica della peggior specie di Prima Repubblica, della peggior specie di Prima
Repubblica, in cui voi state trascinando questa discussione. Noi saremo disponibili a
valutare, assolutamente, in maniera laica l'operato non solo del buon collega Curatella,
magari anche di qualche altro, Presidente, che invece per il fatto che è iscritto al Gruppo
del Movimento 5 Stelle continua a essere un genio, finché è nel Movimento 5 Stelle.
Quando poi magari deciderà di non essere più nel Movimento 5 Stelle, beh, se lo fate
adesso comincia ad esserci qualche problema proprio di permanenza sulle sedie, quindi
mi rendo conto, questo è un po' più difficile. Ma supponiamo qualche Presidente o altro
Consigliere decida di rendere, come dire, plasticamente evidente la critica politica alla
Giunta Appendino, evidentemente di colpo diventerebbe una persona da punire, una
persona da…, a prescindere da com’è, se qualitativamente coniuga i congiuntivi o non li
coniuga, se sa di cosa sta parlando o non sa di cosa sta parlando, se è in grado di
intendere e volere e conosce la materia, o non è in grado di intendere e volere e conosce
la materia. Allora noi a questa logica della giacchetta ci sottraiamo, ve la lasciamo fare,
perché, voglio dire, e né ci stupisce, perché noi ci sforziamo di rendere noto ai nostri
vertici nazionali qual è lo stile amministrativo e politico del Movimento 5 Stelle
torinese e non vi preoccupate, che sicuramente, avremo modo e ulteriori esempi da
tradurre, come abbiamo fatto in questi anni, da qui alla fine di questo mandato. Ci
piacerebbe ogni tanto venire smentiti dai fatti, però, dai fatti. Temiamo che per
l'ennesima volta non verremo smentiti dai fatti, temiamo che prevarrà una logica
squisitamente punitiva e settaria che prescinde completamente dall'iniziativa e dal
merito delle questioni e dalle competenze dei singoli e prevarrà quella che avete
stigmatizzato per anni, voi siete nati in piazza con un vaffa… al vecchio sistema e,
arrivati nelle stanze del potere, vi comportate peggio del peggio della spartingaia
correntizia e partitocratica. Bell’esempio che volete dare. Noi su questo, ovviamente,
non ce ne vogliate, non ci scriviamo alla vostra redde rationem interno e vi, in ultimo,
invitiamo caldamente a sospendere questo atto.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliera Scanderebech.

SCANDEREBECH Federica
Sì, sono molto confusa dopo l'intervento della collega Sganga, perché, vede, collega,
anch'io interpreto l'articolo 33 dello Statuto comma 4 nella stessa maniera in cui l'ha
interpretato il collega Stefano Lo Russo. Quindi l'atto, forse, giusto che andava svolto in
quest’Aula, era la richiesta di dimissioni o del Presidente, o della Vicepresidente,
espressioni in questo momento delle Minoranze, entrambi, perché quello che cita il
nostro Statuto è la garanzia e la tutela delle Maggioranze e delle Minoranze con tale
alternanza. Quindi questo, a parer mio, non è altro che un tribunale inquisitorio nei
confronti del collega Curatella che ha deciso di abbandonare la vostra Maggioranza,
avendo delle situazioni con voi che non l'hanno più permesso di rimanere nella vostra
Maggioranza. Bene, se di meritocrazia si deve parlare, io ho fatto parte in questi mesi da
quando siedo in Consiglio Comunale della Commissione Smart City e mi sembra che
venga condotta in maniera veramente da elogiare, quindi ringrazio il collega per il
lavoro portato avanti negli anni e nel periodo in cui ho fatto parte di questa
Commissione. Bene, se questo non è stato fatto, anch'io mi aggrego alla richiesta di
sospendere questo atto immediatamente, se di meritocrazia vogliamo parlare. Se invece
di poltrone si vuole parlare… e siete stati voi il partito che da sempre ha sostenuto il
fatto che non siete interessati alle poltrone, ne state chiedendo una, proprio oggi, proprio
in questo momento, la state chiedendo non attraverso lo Statuto, attraverso quello che
tutela lo Statuto. Quindi è giusto il giusto rispetto dell'alternanza tra Minoranza e
Maggioranza, ma in questo momento voi state facendo solo ed esclusivamente la
politica delle vostre poltrone.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Vicecapogruppo Pollicino.

POLLICINO Marina
Grazie, Presidente. Non avevo dubbi sul fatto che la deliberazione di sostituzione del
Presidente della Commissione Smart City sarebbe stata portata in Aula, prima o poi.
Francamente quello che mi sorprende è il prima, cioè la rapidità con cui si è voluto
procedere alla sostituzione del Consigliere Curatella, un Consigliere che nella veste di
Presidente ha mostrato terzietà, imparzialità, equilibrio e competenze specifiche. E
proprio in forza di quelle qualità la Maggioranza l’aveva proposto a quella precisa
funzione. Adesso, dopo la fuoriuscita dal Movimento 5 Stelle, in tempi
straordinariamente rapidi se ne chiede la sostituzione. Qua si vuole mettere subito in
chiaro che chi di dissidenza ferisce, di dissidenza perisce, metaforicamente parlando,
ovviamente. Non c’è posto per i nemici della contentezza nell'organigramma domestico
della Maggioranza, secondo una logica politica che oserei definire, qualcuno ha già
definito, punitiva. Come non hanno mancato di esternare in più occasioni in questa
stessa sede alcuni livorosi rappresentanti della Maggioranza attraverso l'acrimonia di
commenti sgradevoli e inopportuni, quanto ancora a corto di argomenti. Logica punitiva
che emerge anche in altre circostanze, quando si tratta di coartare le Minoranze nel
limpido funzionamento delle attività amministrative. Ma noi abbiamo le spalle forti,
come più volte mostrato, e soprattutto non abbiamo il problema del numero legale
rispetto a convenienza di scuderia. E purtroppo, per fortuna, queste logiche ci sono
estranee e non ci appartengono. Cerco, per quanto mi è possibile, di valutare le
questioni nel loro merito, a prescindere dall'appartenenza politica. E qui la questione è
se il Consigliere Curatella ha ricoperto la funzione di Presidente con la capacità e
l'equità che sono necessarie nella dialettica ordinaria dei lavori di Commissione, le
conclusioni che ne discendono per il superamento del dispositivo della delibera sono
evidenti a tutte le parti politiche coinvolte, e mi rivolgo a tutto il Consiglio Comunale
nella sua collegialità, a meno che le posizioni precauzionali assunte dal Consiglio
Curatella nell'ambito del dibattito sullo sviluppo del 5G in Italia e in particolare a
Torino, anche rispetto alle scelte nazionali su un tema così delicato, non rappresentino
un inciampo a provvedimenti estranei, o comunque non prioritari a fronte degli interessi
e della salute dei cittadini. In questo caso riuscirebbe del tutto evidente che le decisioni
in quest'Aula risponderebbero già alle esigenze di una campagna elettorale precoce, che
non può permettersi di attribuire visibilità a chi non abbia posizioni allineate. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Magliano.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Presidente. Ma devo dire che la Capogruppo Sganga per l'ennesima volta
ama citare fatti a suo dire accaduti secondo alcune finalità. Sarà opportuno, e le chiedo
di specificare esattamente, ma nel merito… No, mi stavo rivolgendo alla Capogruppo
Sganga, almeno poi non deve registrare il verbale, poi… Allora io riparto dall'inizio. Io
ringrazio la Capogruppo Sganga per quello che ha detto perché torna su un fatto, ma
aggiunge a questo fatto alcuni elementi che a suo giudizio avrebbero portato la dignità
del Consigliere Curatella a essere così perse. Per cui le chiederei però di specificare
esattamente cosa intendeva, specificare esattamente qual è l'oggetto della questione, che
cosa lei intende, perché certe fasi hanno portato certi soggetti a essere oggetto di
inchiesta in questo Paese, per voto di scambio, per promesse elettorali, per promesse di
posti. Visto che se uno ogni tanto gli viene fuori quest'anima giustizialista grillina la
ridice a verbale, a me piacerebbe che la Capogruppo lo specificasse nel merito, perché
citare nomi e cognomi di persone, millantando o mettendo su quel piatto proposte,
promesse, questo poi, voglio dire, farà parte di quella responsabilità che lei si prende
rispetto a quello che accadrà e se uno ha il coraggio di dire certe cose, le deve
specificare, perché siete andati al potere raccontando balle e frottole agli italiani sulla
più o meno onestà delle persone, più o meno onestà delle persone. Voi siete quelli che
dicono che ci volevano i Carabinieri per togliere i Consiglieri Comunali, i Consiglieri
Regionali dal loro posto e queste sono affermazioni gravi, gravi, per chi è garantista. Si
vada a rileggere, Presidente Versaci, che cosa ha detto il suo collega, la scorsa volta.
Però stiamo nel merito. Io mi auguro che la Consigliera Sganga abbia tutti gli elementi,
Presidente, per poter affermare quello che ha affermato e lo faccia in fretta, in fretta,
perché chi viene citato in quest’Aula ora deve poter controbattere a mezzo stampa, e
non solo, o anche in altra modalità. Perché l'altro tema, vede, Consigliera, io capisco che
voi oggi avete il problema di epurare chi non è d'accordo con voi, interpretando il
regolamento forse sì in maniera estensiva, però non a tutti è dato il genio giuridico, per
cui uno prende il regolamento, lo prende e lo usa a suo uso e consumo, per cui Curatella
non solo devono scomparire. Premessa: con il Consigliere Curatella ci hanno, almeno
come Gruppo dei Moderati, ci hanno legato tutta una serie di questioni assolutamente
sottoscrivibili, l'incapacità del Ministro Pisano. Io mi ricordo il Consigliere Mensio
quando si infuriò perché i nostri dati passavano a Google. Solo che c'è chi si infuriava in
Commissione e chi lo diceva a verbale. Io sono assolutamente d'accordo sul tema del
5G, che era nel vostro programma, e ve l’ha fatto digerire questa Giunta, perché il
concetto è che voi parlate, loro fan la delibera e voi dite sì. Per cui, tanti elementi
politici per me e per l’Opposizione ci hanno accomunato rispetto a una schiena dritta di
chi ha un programma, prova a far sì che questo programma diventi azione di governo,
poi però c'è chi conta, c’è chi conta e voi obbedite. E c'è un altro elemento che dico che
secondo me politicamente fa ancora più ridere, ma con che faccia un Capogruppo che in
due anni e mezzo perde quattro Consiglieri, si permette di spiegare a noi e a quei
Consiglieri che non sono adeguati? In qualsiasi mondo chi riesce a farsi scappare
quattro eletti, rimette il mandato da Capogruppo. E questa è la politica, è la dignità di
chi non è riuscito a tenere insieme una discussione interna. Funziona così. Capisco,
funziona anche così nelle aziende. Se un Amministratore Delegato perde quattro
Direttori Generali molto bravi, magari la proprietà mette in discussione il ruolo
dell'Amministratore Delegato. Questo funziona nel privato. Privato, mondo che per
alcuni di voi, capisco, può essere una questione non comprensibile. Prima Montalbano,
Gosetto…, Gosetto addirittura si dimette. Il concetto è che non… Presidente, io vi
capisco, ma veramente, io capisco veramente la vostra difficoltà. Gosetto comunque va
via, va via, ne avete uno in meno, disgustato di come non riusciva a fare politica.
Chiedete a Gosetto cosa pensava del rimanere o non rimanere, lo sapete meglio di me.
Pollicino, Curatella. E il problema è loro, non vostro che non siete riusciti a tenerli
dentro l’idealità del Movimento 5 Stelle, ma va bene così, va bene così. Detto questo,
detto questo, capisco anche che ci siano anche dei problemi di altissima e levata
caratura politica, Presidente. Leggo un post della Vicepresidente Ferrero che dice: “Eh,
se n'è andato via, non mi salutava mai”. Curatella non la salutava mai, forse questa è la
vera onta, dovevi salutare la Vicepresidente. “E poi, non era neanche tanto un politico,
era un tecnico”, come per dire: “Ma sì, era uno che ne capiva. A noi ci piacciono i
politici, quelli che non capiscono”, si vede. Allora io dico francamente, poi voterete
quel che voterete, però su alcune Presidenze, io vi riconosco la competenza tecnica.
Avete inserito in alcune Presidenze persone che hanno la competenza tecnica. Adesso di
risulta metterete la Presidenza a chi non c'ha una Presidenza, questo è il problema,
perché io sono convinto che alcuni Presidenti che hanno gestito le Commissioni in
questi anni l'hanno fatto anche per grande competenza, per grande competenza e questo
è riconosciuto chiedendo anche di porre degli atti alla loro attenzione che venissero
votati in quest'Aula all'unanimità. Oggi vi accontentate di chi è rimasto. Io ero convinto
che il vostro fosse il Movimento del merito. Oggi mi rendo conto che chi va via, ma
questo lo sappiamo, viene epurato velocemente. Poi sa, Capogruppo Sganga, negli altri
partiti è facile parlare con il proprio leader, non so quanti di voi siano in grado di parlare
con l'unico vero leader che avete, che non è un parlamentare, ma è una società, è un
S.r.l., la Casaleggio Associati. Con quelli forse è un po' difficile andarci a cena, perché
ci vanno solo quelli che decidono sulla vostra testa che cosa dovete votare. Detto ciò,
fate come volete. Io sono convinto che la qualità del lavoro di Presidente della
Commissione Smart City, del Consigliere Curatella, sia sotto gli occhi di tutti. Ha avuto
solo un difetto: iniziare a pensare che il vostro programma elettorale non fosse una
barzelletta, ma era veramente da realizzare.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Versaci.

VERSACI Fabio
Grazie, Presidente. Mi scusi se sorrido, perché non so se oggi lei è il Presidente del
Consiglio Comunale o del Tribunale inquisitorio in ci troviamo adesso, quindi ha
cambiato ruolo. Oggi lei è il Presidente del Tribunale inquisitorio, perché, com’è stato
detto, tanto dire le cose è inutile, perché oggi è bellissimo ascoltare i miei colleghi
dell'Opposizione che intervengono a difendere il grande lavoro fatto dal Consigliere
Curatella, perché uomo con la schiena dritta e, come si dice, non c'è scritto da nessuna
parte. Non c'è scritto da nessuna parte, è vero, c'è scritto una cosa, una cosa sola, che si
decide a maggioranza, si vota, si vota nella casa dei cittadini, si schiaccia il pulsantino e
si vota. È la maggioranza che decide, la maggioranza dei Consiglieri. Non c'è scritto da
nessuna parte, è assolutamente così. però ascoltando le parole di qualche mio collega mi
viene da dire che se vogliono tenere il Presidente Curatella, stanno implicitamente
dicendo che la Vicepresidente Foglietta se ne deve andare, perché com’è scritto sul
regolamento dice che se il Presidente è della Maggioranza, il Vicepresidente deve essere
della Minoranza. Però il regolamento dice, basta leggerlo, che non può essere il
Presidente e il Vicepresidente di Minoranza, quindi implicitamente anche il Partito
Democratico per bocca del suo Capogruppo sta praticamente dicendo alla
Vicecapogruppo Foglietta: “Togliti, perché Curatella ha fatto un lavoro immenso”.
Quindi, Presidente, c'è poco da girarci intorno. Lei sa benissimo come funziona. I
Presidenti di Commissioni hanno dei poteri, è ovvio che sia così, hanno dei poteri. Io
adesso ho anche il piacere di presiedere una Commissione. Il Presidente di
Commissione, ad esempio, decide l'Ordine del Giorno, può convocare una
Commissione senza chiedere il permesso a nessuno. E per convocare una Commissione,
Presidente, lo può fare lei o 21 Consiglieri, sottoscrivendo un… Quindi ha un potere il
Presidente di Commissione, è un potere politico. È un potere politico, poi giustamente
nel buon rapporto della Commissione uno quando va in Commissione…, l'ho fatto
qualche settimana fa, i Consiglieri mi chiedono: “Convoca questo…” e se lo ritengo
opportuno lo convoco, perché sennò non lo convoco, è nei miei poteri, è scritto nel
Regolamento del Consiglio Comunale. Quindi, caro Presidente, sennò possiamo fare
così: Presidente, ma non faccia più il Presidente del Consiglio, lei, diamolo alla
Minoranza. Qualcun altro, non so, qualcuno di Minoranza vuole presiedere a una
Commissione? No, ma tanto decide…, è così. Ripeto un'altra cosa al Capogruppo Lo
Russo, ma nel mandato scorso quante Commissioni erano in mano alle Minoranze, visto
che parlano del Consiglio, che le Commissioni sono del Consiglio Comunale. Però, fino
a prova contraria, siccome si vota… Sì, lo so, lo so che non avete perso nessuno. No,
no, nel senso siccome lei ha detto, Presidente, il Capogruppo Lo Russo ha detto che
sono del Consiglio, io non ho sentito mai una proposta da parte della vecchia
Maggioranza a dire ai Consiglieri di Minoranza: “Venite a presiedere una
Commissione”. Chissà come mai. E, caso strano, si difende in questo caso, perché,
Presidente, perché lo sport preferito in questo momento, siccome è iniziata la campagna
elettorale, anche se secondo me non si è mai interrotta, ma adesso si è più spinta, è
iniziata la campagna e quindi tutto quello che riguarda il Movimento 5 Stelle bisogna
spararci contro. Mi dispiace, ripeto, Presidente, anche per il Partito Democratico, che
quindi dice una cosa, a Roma fanno un'altra. Qui dicevano che la Ministra Pisano era
un’incapace e poi grazie anche al Partito Democratico la Ministra Pisano è diventata
Ministra anche grazie a loro, a loro che mantengono la fiducia al Governo. Non sono io
in Parlamento. Mi dispiace, io lo capisco il nervosismo, che qua si dice una cosa e poi il
giorno dopo si viene smentiti. Io lo capisco, però purtroppo la politica è così, decidono
le Maggioranze, Presidente. La Maggioranza ha il potere, ce l'ha. Siccome la
Maggioranza in questo Consiglio Comunale vota tutto e decide di dare gli indirizzi
politici, ci mette la faccia e vota tutto, ha anche il diritto di scegliersi i suoi Presidenti,
tranne quelli che lo Statuto, come ha spiegato prima la Capogruppo Sganga, spettano di
diritto alle Minoranze e giustamente, ma secondo me giustamente, i rappresentanti delle
Minoranze hanno dei…, visto che l'articolo 33 parla dei diritti delle Minoranze, che
sono sacrosanti, però poi non ci prendiamo in giro, è un indirizzo… La Commissione, il
Presidente di Commissione dà un indirizzo politico, punto e basta, è così, perché gli ho
fatto degli esempi prima. Perché, caro Presidente, se io voglio convocare una
Commissione sul reddito di cittadinanza, lo posso fare solamente io, a meno che 21
firme mi dicano: “Convoca questo” e io lo convoco, o se me lo richiede lei. Perché,
questo, Presidente, servono 21? Quant'è la maggioranza in questo Consiglio Comunale?
21, è tutto semplice. Poi giriamoci intorno, giochiamoci. Aggiungo un'altra cosa, si
tratta anche di fiducia. Io semplicemente non mi fido più. Non c'è niente di male. La
fiducia la si può conquistare, come la si può perdere, semplicemente c'è chi la conquista
e chi la perde. Preferisco, Presidente, che la Commissione, siccome per me è una
Commissione importante, sia gestita da un membro della Maggioranza, tutto semplice.
Sennò invito la Vicecapogruppo Foglietta a dimettersi da Vicepresidente, almeno
quello, perché sennò qui qualcosa non torna. Però non credo che il Partito Democratico
voglia togliere la Vicecapogruppo Foglietta dalla Vicepresidenza della Commissione
Smart City, non credo, eh. Poi, se lo vuole fare, ovviamente è libero di farlo. Quindi,
Presidente, per tutti questi motivi, abbiamo deciso, riflettendo molto, che era opportuno
che quella Presidenza tornasse alla Maggioranza. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Prego, Consigliera Patriarca.

PATRIARCA Lorenza
Allora, molte cose sono già state dette e, insomma, condivido quanto ha detto il mio
Capogruppo e anche il Consigliere Magliano. Quindi io tra l'altro non faccio parte della
Commissione Smart City e quindi non posso valutare nel merito il lavoro del collega. Io
in questo senso parlo di funzionamento delle Commissioni. Se le Commissioni sono
degli strumenti che devono permettere al Consiglio Comunale di lavorare meglio e di
approfondire le questioni, ovviamente devono essere messe nelle migliori condizioni di
lavoro. Quindi qui parlo come una persona che ha una grande esperienza di gestione,
essendo che dirigo un istituto di quasi 200 dipendenti, che ovviamente quando devono
programmare e valutare, sono organizzati in Commissioni di lavoro. Chi conosce bene
come si fa a far funzionare bene una Commissione innanzitutto si dà un compito di
gestirla ad una persona che abbia delle competenze e secondariamente si deve garantire
una continuità nel tempo del lavoro. Quindi io credo che, al di là delle ragioni che
spingono la Maggioranza a cambiare il Presidente, ovviamente nella piena legittimità di
farlo, quando lo fa deve ragionare che sicuramente la Commissione Smart City ne avrà
un danno, in quanto si va a rompere una continuità di gestione che in se è un valore.
Quindi, ripeto, se non ci sono motivazioni di altro genere, io invito la Maggioranza a
ragionare anche su questo elemento di funzionamento. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, capogruppo Artesio.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Sarò molto sintetica per un’osservazione generale e per una comunicazione al
Consiglio. Allora, intanto, com’è stato correttamente detto anche nell’illustrazione
dell’atto deliberativo, le Commissioni Consiliari sono la struttura organizzativa del
lavoro dell'istituzione e del Consiglio. Segnalo però che la Commissione Smart City non
è una Commissione ordinaria, definita dal nostro Statuto e dal nostro Regolamento, ma
è una Commissione straordinaria, che viene determinata per volontà di volta in volta del
Consiglio Comunale che adotta l'intenzione con un atto deliberativo. Quindi delle due
l'una: o la Commissione deve rispondere ad un rapporto di fiducia in quanto deve
istruire gli atti che andranno alla determinazione dell'Aula, ma le delibere in quanto tali
potrebbero serenamente essere assegnate alle Commissioni Consiliari senza transitare
attraverso la Commissione Smart City, e quindi se il problema di fiducia si pone, lo si
risolve attraverso l'istruttoria congiunta con altre Commissioni, oppure non c'è una
svalutazione del lavoro realizzato dalla Commissione speciale, ma c'è una svalutazione
rispetto a colui che la presiede in ragione di un giudizio politico. Nell'economia dei
lavori di Commissione cui devo partecipare, non sono una frequentatrice assidua della
Commissione Smart City, e quindi non posso riferire delle modalità indipendenti e
competenti con le quali il Presidente finora ha realizzato quel compito. Posso soltanto
sottolineare che non emergevano, dall'analisi pubblica, né obiezioni in merito alla
regolarità della programmazione dei lavori, ma piuttosto elementi differenti di giudizio
e di valutazione che attengono alla libertà e all'autonomia di ciascun Consigliere. Quello
che però so è il modo con il quale ci si è comportati in altre Commissioni delle quali
sono stata componente parte attiva e sulle quali, essendo anch’esse Commissioni
speciali e volutamente deliberate dal Consiglio Comunale, ho sollevato in modo
pubblico, attraverso un atto deliberativo, puntuali obiezioni rispetto alla loro
funzionalità. Chiunque volesse andare a leggere la pagina 2 della delibera istitutiva della
Commissione speciale “Legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi” e vedere l'elenco degli
oggetti sui quali quella Commissione si sarebbe dovuta esprimere, organizzare e
produrre proposte, non troverà per ciascuna di quelle righe atti prodotti, rapporti
consegnati, se non qualche saltuaria audizione, di cui non è stato dato seguito con delle
determinazioni. Però nel momento in cui ho sottolineato l’inefficacia di una
Commissione speciale, chiedendo la sostituzione della Presidenza, ancora prima
dimettendomi dal ruolo di Vicepresidente per le difficoltà che già in allora rilevavo,
questa Maggioranza, compattamente, ha respinto qualunque discussione nel merito della
qualità operativa di quella Commissione speciale, perché, per chi non lo avesse ancora
capito in tre anni e mezzo, in questa Maggioranza uno vale uno, ma se è uno di noi.
Quindi, detto questo, io non mi stupisco affatto della obiezione che viene mossa nei
confronti del Presidente della Commissione Smart City, così come non sono stupita
dell'annunciata obiezione che sarà iscritta all'Ordine del Giorno dei lavori per la
Commissione Pari Opportunità. L'unica cosa sulla quale voglio impegnarmi, perché io
intendo svelare i comportamenti, non semplicemente denunciarli, ed è la ragione per la
quale quando ho presentato la delibera di sfiducia sulla Commissione Legalità ho
enunciato uno per uno gli oggetti che non erano stati sviluppati e la responsabilità
istituzionale di aver voluto una Commissione e di non farla operare in maniera
pubblicamente visibile, ebbene, allo stesso modo non mi presterò alle speculazioni che
riguardano la Commissione Diritti e Pari Opportunità, perché c'è un elemento
ragionevole delle osservazioni fatte dalla Maggioranza: è che nell'organizzazione degli
indirizzi dei lavori delle Commissioni Consiliari deve essere ricercato un equilibrio tra
Maggioranza e Minoranza e che quindi viene contestato il fatto che ad esempio nella
Commissione Pari Opportunità sarebbero due funzioni, quella della Presidente, quella
della Vicepresidente consegnate alle Minoranze. Allora, per sgomberare il campo in
modo generale e vedere la Maggioranza esercitarsi su una sfiducia della Presidente,
Consigliera Pollicino, meramente legata alla fedeltà di appartenenza, io annuncio qui, e
il Presidente mi dirà quando lo riterrà più opportuno, se in sede di Commissione quando
ci sarà l'ordine del giorno già precedentemente, che rassegno le mie funzioni da
Vicepresidente, così la Maggioranza potrà agevolmente sostituire il mio ruolo con un
Consigliere di Maggioranza, l'equilibrio sarà compensato e la qualità della Direzione
della Presidenza sarà poi valutata nel merito e non sulle appartenenze. Concludo,
dicendo che finalmente ho ascoltato quello che per tre anni cercavo di denunciare.
Finalmente, ho sentito un Consigliere, Presidente, dichiarare: “Il Presidente può fare
quello che vuole. Può convocare sugli argomenti che ritiene, se li ritiene prevalenti per
il suo interesse o quello della sua parte politica. Può evitare di calendarizzare, se non è
obbligato dal regolamento”. E finalmente ho capito come mai, ad esempio su atti della
III Commissione, le mie proposte attendono due anni e mezzo di essere istruite, non per
le ragioni che mi spiegava il Presidente e di volta in volta l'Assessore, no, perché in
questa epoca il Presidente può fare quello che vuole.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Fornari.

FORNARI Antonio
Sì, grazie, Presidente. Ho sentito negli interventi precedenti richiami a regolamenti, allo
Statuto del Consiglio Comunale, ma poco al mandato elettorale, alla coerenza e
all'integrità morale che dovrebbe avere un Consigliere Comunale, perché tante volte ci
dimentichiamo che siamo qui dentro perché abbiamo avuto un mandato dagli elettori,
dai torinesi, un mandato chiaro e inequivocabile nel 2016, di sostegno al Movimento 5
Stelle al primo turno e poi al ballottaggio a Chiara Appendino. Purtroppo invece alcuni
Consiglieri, quelli che sono passati in Minoranza, hanno tradito il mandato elettorale dei
Consiglieri, perché, voglio ricordarlo, con le loro preferenze, circa 200 voti, credo, 200
preferenze, probabilmente sarebbero stati eletti ma nemmeno in un Comune della
provincia più dispersa del cuneese o del vercellese. Invece sono stati eletti in Consiglio
Comunale a Torino, perché, perché il Movimento 5 Stelle, ma soprattutto poi Chiara
Appendino al ballottaggio, ha vinto le elezioni. Quindi loro sono qui dentro perché il
Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino, ha vinto le elezioni e quindi il mandato degli
elettori era quello, non era quello di fare Opposizione a questa Giunta. Quindi quello
che loro dicevano anche in campagna elettorale, perché basta andare a vedere i post
della Consigliera Pollicino o del Consigliere Curatella. Io ricordo il Consigliere
Curatella, quando la Consigliera Pollicino ha annunciato il passaggio al Misto, il
Consigliere Curatella si è alzato dal suo banco ed è andato via sdegnato, sdegnato, e ha
scritto un post di fuoco contro i cambi delle casacche, contro chi non rispetta il mandato
elettorale, salvo dopo qualche mese, guarda caso, poi qualcuno dice: “Dopo quella cena,
quel pranzo con l’Onorevole Portas” e magari ha cambiato idea dopo quella cena. Io
non lo so, questo non lo so, però alcuni elettori hanno fatto delle domande al
Consigliere Curatella, che non ha risposto, ovviamente. Io provo a farle qui dentro,
magari, visto che il Consigliere Curatella è segnato dopo, magari vorrà rispondere a
queste domande che fanno gli elettori del Movimento 5 Stelle, che avevano scritto sul
foglio a fianco al simbolo del Movimento 5 Stelle: “Curatella”, perché volevano
sostenere Chiara Appendino, non perché il Consigliere Curatella passasse al Misto. Le
tre domande erano: alla luce del suo incontro di qualche settimana fa con l'Onorevole
Portas e il pluri-Consigliere Magliano… Scusi, Consigliere Curatella, stavo parlando
con lei. Se poi vuole rispondere alle tre domande, grazie, ma non perché deve
rispondere a me, perché deve risponde ai cittadini che l'hanno votata e quindi avere
rispetto di chi ha votato e l’ha messa qui dentro. Quindi, alla luce del suo incontro di
qualche settimana fa con l’Onorevole Portas e il Consigliere Magliano e il Partito dei
Moderati, pluri-Consigliere… Oggi c'è, oggi c'è, quindi… Riportato da diversi media,
può escludere con assoluta certezza la volontà di aderire o candidarsi in futuro con il
Partito dei Moderati? Che poi non si capisce se adesso è Italia Viva o è tutto insieme,
comunque poi quello si vedrà in futuro. La seconda domanda: questo incontro ha in
qualche modo infinito sulla sua scelta di abbandonare il Movimento 5 Stelle e passare
all’Opposizione? La terza domanda: quali argomenti avete trattato nelle vostre
conversazioni? Perché se vogliamo parlare di trasparenza, allora possiamo dire
effettivamente che cosa è successo davanti agli elettori, davanti ai cittadini, anziché fare
i sorrisini e passare ai Gruppi Misti, senza motivazioni alcune e non rispettando la
volontà degli elettori che avevano votato Movimento 5 Stelle e Chiara Appendino, non
avevo votato Curatella, perché Curatella con 200 preferenze probabilmente non faceva
manco il Consigliere di Circoscrizione e invece siede qui in Consiglio Comunale perché
il mandato degli elettori è stato quello, chiaro, ed è per questo che io, e credo anche i
miei colleghi, rivendichiamo che il comportamento del Consigliere Curatella e anche
dalla Consigliera Pollicino purtroppo non rispetta il mandato degli elettori. È quello il
peccato veramente grave, il non rispettare chi nel 2016 ci ha votato sul programma e che
quindi deve essere portato avanti, deve essere portato avanti nelle Commissioni, con i
Presidenti di Commissione della Maggioranza, perché noi ci siamo candidati per questo,
non per fare carriera politica nei partiti, come probabilmente qualcuno farà in futuro.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei.
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)