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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Gennaio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 11

Comunicazioni della Sindaca su "Incendio locale denominato Fluido al parco del Valentino".
Interventi
TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Dunque, Assessore Iaria, ho apprezzato questo intervento così
veemente: chiarezza, lavoro e soluzioni. Sembra un programma elettorale, complimenti.
Però, vede, la politica di difendersi allo strenuo, forse, non è proprio una politica di
prospettive, soprattutto dopo quattro anni di governo, perché quello che lei oggi ci ha
raccontato, quello che lei oggi ci ha rappresentato è il nulla, il vuoto pneumatico, cioè è
proprio dire: “Faremo una delibera quadro”, ma dopo quattro anni faremo una delibera
quadro di cui non si capisce chi saranno i soggetti che concorreranno a farla, quali
saranno gli obiettivi, che strategia c'è, come vi confronterete, qual è la visione che avete
su quel quadrante di città, che è un quadrante, è stato detto, importantissimo, sono 40 e
più ettari nel cuore Torino, una città che ha la fortuna di avere un parco urbano, che è un
parco fluviale dentro il perimetro della città. C'è tutto un discorso dietro che meritava in
quattro anni forse un approfondimento un pochino più articolato, che non venirci a dire:
“È colpa di chi c'era prima”. Ma certo, ci sono delle situazioni di abusivismo, c'è una
situazione d’illegalità da cui non si può assolutamente derogare, non ci possiamo
abbassare l'asticella, ma c’è un discorso di temporalità, cosa che veramente a me sembra
a questa Giunta sia sfuggito un po' il discorso della modalità di attuare una
programmazione secondo tempistiche e quindi darsi una modularità, perché se chiudono
i locali, se la movida torinese in questo momento non ha più spazi dove poter dare ai
ragazzi luoghi dove andare, perché i Murazzi chiudono, la Rotonda chiude, il Fluido va
a fuoco, allora non possiamo pensare che tutti questi fenomeni non vanno gestiti con un
minimo di attenzione a capire che le regole vanno assolutamente rimarcate e rispettate,
ma c’è una modularità, anche perché il messaggio che diamo è estremamente poco
chiaro, perché, da un lato, vogliamo mantenere la linea dura e inflessibile, dall'altro,
vedi Cavallerizza, lasciamo che tutto succeda per tre anni e mezzo e va a fuoco anche
quello e dopodiché: “Ah, beh, sì, forse allora adesso dobbiamo mettere i ripari”. Allora
un po' più di coerenza. Io dico solo: tutto bene sul fatto di mantenere, e tra l'altro io
credo ci sono, e sono state citate, c’è una norma transitoria del Regolamento del Parco
del Valentino che ci dice, appunto, che si sarebbe dovuta fare una programmazione su
questo. Ma io le ricordo, Assessore Iaria, che il suo predecessore, per carità, non era lei,
però faceva parte della stessa espressione politica, il 17 aprile 2017, quindi stiamo
parlando di tre anni fa, sostanzialmente, fece un atto di indirizzo su uno strumentino che
non è proprio una cosa da ridere, che è la Variante generale al Piano Regolatore, in cui
del rapporto tra città e fiumi, città e parchi, quasi non se ne parla. Allora su quella cosa
lì forse andava investito un poco. Nel mio piccolo, personalmente, ho fatto approvare
una mozione che parlava del rapporto tra le città e i fiumi, chiedendo di istituire un
tavolo di lavoro, ma non sul fiume come corso d'acqua, a me non interessa il canale
idraulico dell'acqua che scorre, interessa tutto un rapporto che la città costruisce con
quelli che sono degli enormi potenziali che la città riveste sotto il profilo ecosistemico,
di fruizione, di loisir, di tutte le aree perifluviali. Ci si sono messi tre anni, si è fatta una
riunione, adesso vediamo cosa ne esce fuori, ma c’erano degli strumenti già pregressi.
Questo Regolamento, che chiede di istituire la norma transitoria proprio per avere una
visione, è quello che voi in quattro anni non siete stati capaci di dare una soluzione. E
oggi questa risposta tardiva di dire: “Ma noi abbiamo in mano una delibera quadro,
quello è lo strumento”, ma cosa vuol dire? Come la costruite? Le concessioni, ci parlate
di concessioni da rinnovare, verranno ridefinite nell'ambito di quella delibera quadro?
Cioè ci parla di cose che non hanno un perimetro, che non sappiamo neanche cogliere,
capite? Cioè è questo che è grave, dopo quattro anni la retorica è sempre quella e la
difesa della Capogruppo è sulla stessa linea: “Colpa di quello che ci han lasciato prima”.
Siamo d'accordo, vi hanno lasciato una situazione che probabilmente non era adeguata.
Io sono il primo a dirlo, non c’ero prima, non mi interessa neanche quasi più sapere chi
c'era prima. Voglio sapere qual è la cosa che ci sarà in futuro, perché qui non si capisce,
alla faccia della chiarezza, del lavoro e della soluzione. Siamo ancora una volta a
nasconderci dietro il dito di non avere una progettualità, non avere un'idea in testa e
dire: “La colpa è di quelli che ci hanno lasciato la situazione”. Francamente, dopo
quattro anni, lo vedo un discorso un po' sterile anche.

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