Interventi |
TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Dunque, Assessore Iaria, ho apprezzato questo intervento così veemente: chiarezza, lavoro e soluzioni. Sembra un programma elettorale, complimenti. Però, vede, la politica di difendersi allo strenuo, forse, non è proprio una politica di prospettive, soprattutto dopo quattro anni di governo, perché quello che lei oggi ci ha raccontato, quello che lei oggi ci ha rappresentato è il nulla, il vuoto pneumatico, cioè è proprio dire: “Faremo una delibera quadro”, ma dopo quattro anni faremo una delibera quadro di cui non si capisce chi saranno i soggetti che concorreranno a farla, quali saranno gli obiettivi, che strategia c'è, come vi confronterete, qual è la visione che avete su quel quadrante di città, che è un quadrante, è stato detto, importantissimo, sono 40 e più ettari nel cuore Torino, una città che ha la fortuna di avere un parco urbano, che è un parco fluviale dentro il perimetro della città. C'è tutto un discorso dietro che meritava in quattro anni forse un approfondimento un pochino più articolato, che non venirci a dire: “È colpa di chi c'era prima”. Ma certo, ci sono delle situazioni di abusivismo, c'è una situazione d’illegalità da cui non si può assolutamente derogare, non ci possiamo abbassare l'asticella, ma c’è un discorso di temporalità, cosa che veramente a me sembra a questa Giunta sia sfuggito un po' il discorso della modalità di attuare una programmazione secondo tempistiche e quindi darsi una modularità, perché se chiudono i locali, se la movida torinese in questo momento non ha più spazi dove poter dare ai ragazzi luoghi dove andare, perché i Murazzi chiudono, la Rotonda chiude, il Fluido va a fuoco, allora non possiamo pensare che tutti questi fenomeni non vanno gestiti con un minimo di attenzione a capire che le regole vanno assolutamente rimarcate e rispettate, ma c’è una modularità, anche perché il messaggio che diamo è estremamente poco chiaro, perché, da un lato, vogliamo mantenere la linea dura e inflessibile, dall'altro, vedi Cavallerizza, lasciamo che tutto succeda per tre anni e mezzo e va a fuoco anche quello e dopodiché: “Ah, beh, sì, forse allora adesso dobbiamo mettere i ripari”. Allora un po' più di coerenza. Io dico solo: tutto bene sul fatto di mantenere, e tra l'altro io credo ci sono, e sono state citate, c’è una norma transitoria del Regolamento del Parco del Valentino che ci dice, appunto, che si sarebbe dovuta fare una programmazione su questo. Ma io le ricordo, Assessore Iaria, che il suo predecessore, per carità, non era lei, però faceva parte della stessa espressione politica, il 17 aprile 2017, quindi stiamo parlando di tre anni fa, sostanzialmente, fece un atto di indirizzo su uno strumentino che non è proprio una cosa da ridere, che è la Variante generale al Piano Regolatore, in cui del rapporto tra città e fiumi, città e parchi, quasi non se ne parla. Allora su quella cosa lì forse andava investito un poco. Nel mio piccolo, personalmente, ho fatto approvare una mozione che parlava del rapporto tra le città e i fiumi, chiedendo di istituire un tavolo di lavoro, ma non sul fiume come corso d'acqua, a me non interessa il canale idraulico dell'acqua che scorre, interessa tutto un rapporto che la città costruisce con quelli che sono degli enormi potenziali che la città riveste sotto il profilo ecosistemico, di fruizione, di loisir, di tutte le aree perifluviali. Ci si sono messi tre anni, si è fatta una riunione, adesso vediamo cosa ne esce fuori, ma c’erano degli strumenti già pregressi. Questo Regolamento, che chiede di istituire la norma transitoria proprio per avere una visione, è quello che voi in quattro anni non siete stati capaci di dare una soluzione. E oggi questa risposta tardiva di dire: “Ma noi abbiamo in mano una delibera quadro, quello è lo strumento”, ma cosa vuol dire? Come la costruite? Le concessioni, ci parlate di concessioni da rinnovare, verranno ridefinite nell'ambito di quella delibera quadro? Cioè ci parla di cose che non hanno un perimetro, che non sappiamo neanche cogliere, capite? Cioè è questo che è grave, dopo quattro anni la retorica è sempre quella e la difesa della Capogruppo è sulla stessa linea: “Colpa di quello che ci han lasciato prima”. Siamo d'accordo, vi hanno lasciato una situazione che probabilmente non era adeguata. Io sono il primo a dirlo, non c’ero prima, non mi interessa neanche quasi più sapere chi c'era prima. Voglio sapere qual è la cosa che ci sarà in futuro, perché qui non si capisce, alla faccia della chiarezza, del lavoro e della soluzione. Siamo ancora una volta a nasconderci dietro il dito di non avere una progettualità, non avere un'idea in testa e dire: “La colpa è di quelli che ci hanno lasciato la situazione”. Francamente, dopo quattro anni, lo vedo un discorso un po' sterile anche. |