Interventi |
IARIA Antonino (Assessore) Grazie, Presidente. Il Parco del Valentino è stato più volte oggetto di notizie di stampa, volte principalmente a sottolinearne un preteso stato di progressivo degrado. Chiunque frequenti quel luogo sa bene come si tratti in realtà di un’area verde di straordinaria bellezza il cui valore è stato difeso e preservato e che i torinesi avvertono come una tradizionale oasi ambientale e che non è né chiuso, né morto. La questione che non si intende eludere, legata agli esercizi pubblici presenti nell’area, viene con tutta evidenza esasperata quasi fosse per assurdo una concreta limitazione alla fruizione del parco. Questa discutibile valutazione sembra dimenticare che non è trascorso molto tempo da quando la polemica volgeva in tutt’altra direzione e ben prima che entrasse in carica quest’Amministrazione, ovvero nel senso di stigmatizzare alcuni possibili effetti negativi che le attività dei locali determinavano a nocumento delle peculiari caratteristiche di pregio ambientale e paesaggistico del parco, insomma c’era veramente una lamentela che gli usi del parco per divertimento creassero dei problemi al parco stesso. La lotta politica conosce bene questi pendolarismi, ma la logica vuole che alcuni punti fermi siano stabiliti, uno di questi punti racconta della questione della chiusura di alcuni dei locali pubblici che punteggiano l’area, certo è che se le precedenti Amministrazioni avessero affrontato la problematica con la modalità con cui la stiamo affrontando noi, evitando la strumentalizzazione politica, oggi la situazione sarebbe ben diversa e molto probabilmente sarebbe stata risolta, dico sarebbe stata risolta cosa che stiamo facendo noi come in molti altri casi. Allo stesso modo se la rivendicazione proprietaria di alcuni locali, doverosa, a tutela del pubblico interesse, fosse stata perseguita con la determinazione con la quale solo negli ultimi anni si è operato, oggi diversi problemi sarebbero ormai superati. Ricordiamo che le prime concessioni sono partite come concessioni di terreni e non di immobili e alla scadenza e indizione dei nuovi bandi si è giustamente preso atto della necessità di modificare canoni e contratti, canoni che ricordo essere sempre stati molto bassi che obbiettivamente creano anche dei vantaggi ai concessionari. Ognuno comprende che fintanto le cose sono lasciate andare in generale non si creano disagi, questa potrebbe essere anche una strategia che non è propria di quest’Amministrazione, cioè lasciare che le cose non si risolvano, noi le affrontiamo. Tuttavia la responsabilità di un’Amministrazione seria è quella appunto di affrontare i problemi e tentare di risolverli, questo può creare momenti di disagio e fasi di stallo perché problemi così gravi non hanno mai soluzioni rapide e agevoli, ma la sola alternativa sarebbe stata nuovamente quella di far finta di nulla lasciando ancora ad altri ancora una volta al futuro la soluzione dei problemi, invece noi lasceremo al futuro, che spero sia sempre legato ad una continuità politica, delle soluzioni. Nonostante i rischi di impopolarità non è la logica che abbiamo ritenuto di seguire. Questo è molto importante, noi non seguiamo pedestremente il consenso elettorale per risolvere i problemi. Per scendere al concreto, i locali chiusi si riferiscono ad edifici con gravi abusi edilizi, gravi abusi edilizi, abusi che la legge dal 2004 in poi tra l’altro impone di demolire, quindi impossibili da sanare, realizzati in un periodo temporale che varia dai 15, 30 addirittura 50 anni fa ed è anche molto difficile riuscire a trovare il preciso momento in cui questi abusi sono stati perpetrati. Negli ultimi anni ai concessionari si è ingiunto di provvedere e le demolizioni sono in gran parte avvenute; questi sono i risultati raggiunti nel rispetto della legge, non segni di debolezza, non segni di disinteressamento, rispetto della legge. Non è davvero comprensibile come possano interpretarsi quali manifestazioni di incapacità da parte del Comune, quindi un Comune che fa rispettare la legge è incapace, cosa molto strana e devo dire anche paradossale. Il contenzioso sulla proprietà di alcuni edificati, esempio Imbarco Perosino, ha visto l’Amministrazione vittoriosa nei gradi di merito, per citare un’ulteriore questione di rilievo è tutt’altro che una vicenda associata al preteso degrado, si tratta della tutela delle ragioni della comunità che non può essere privata dei beni che le spettano rispettando le sentenze vigenti. Quindi noi rispettiamo le sentenze vigenti, se le sentenze cambiano nei diversi gradi di giudizio le rispetteremo. In definitiva i punti fermi sono evidenti e le diverse opinioni sempre rispettabili non ne possono scalfire l’oggettività. La questione degli abusi edilizi e dei contenziosi con alcuni concessionari è particolarmente grave tanto più perché è dovuta a risalenti problematiche mai risolte, né affrontate prima. Quest’Amministrazione le ha affrontate fin dall’inizio del suo mandato ingiungendo le demolizioni, avviando, dove non si sono trovate definizioni bonarie, le necessarie azioni giudiziarie. Nonostante la lunghezza delle procedure, gli esiti di queste iniziative hanno cominciato a verificarsi in concreto. Ora, si è quindi in grado di definire un quadro di indirizzi sulle attività consentite che tenga conto di tali esiti, solo così potranno essere riattivati i locali in un quadro complessivo capace di assicurare il giusto equilibrio tra la loro attività e la necessità di garantire che il Parco del Valentino sia un patrimonio di tutti i cittadini nel rispetto delle tutele e dei regolamenti e leggi vigenti. Dovrebbe essere ormai chiaro che vi è tutta la volontà di potenziare la presenza di esercizi pubblici in tutta l’area, ma non senza aver risolto, una volta per tutte, i problemi di cui si è detto ora che si è finalmente vicini all’obiettivo. Il lavoro che l’Amministrazione sta portando avanti è molto chiaro ed efficace, abbiamo richiesto e in alcuni casi già ottenuto la demolizione degli abusi non sanabili e databili e si stanno regolarizzando gli abusi minori sanabili. Un piccolo focus sugli abusi, la percentuale non proprio precisa al metro quadrato di abusi edilizi rispetto a volumi edilizi delle aree concessionate possono essere così sintetizzate, faccio un esempio oltre al Fluido ad altri locali: Fluido circa 70% dei volumi è abusivo, a cui si aggiunge il 50% dell’area scoperta che non ha gli usi consentiti, Chalet circa il 90% dei volumi è abusivo, Cacao tutti i volumi di modesta entità abusivi sono stati demoliti, erano proprio volumi modesti, il problema sono i terrazzamenti mai autorizzati con i relativi percorsi pergolati, sempre un focus sul Fluido visto che era oggetto delle richieste di comunicazioni, i danni dell’incendio sono per fortuna di modesta entità dall’ultimo sopralluogo fatto questa settimana e quindi sono chiaramente legati ad una piccola parte del locale. Ricordo che giustamente questo Consiglio Comunale tra l’altro ha segnalato la situazione dei locali del parco e che l’Amministrazione in carica ha subito affrontato la questione. Solo chi avanza argomenti strumentali e pretestuosi può pensare che a problemi accumulatosi in decenni possono darsi soluzioni rapide a portata di mano, la sola risposta possibile è il lavoro e l’impegno quotidiano che non sono mai mancati e non mancheranno e che quest’Amministrazione sta facendo; i cittadini meritano questo: chiarezza, lavoro e soluzioni. Ricordo anche che il fine nobile non giustifica mezzi illeciti, ripeto il fine nobile di permettere ad un locale di fare la propria attività non giustifica mezzi illeciti e quindi se un locale con 2.000 utenti continua la sua attività senza norme mette a rischio gli utenti stessi, l’Amministrazione e il concessionario, questo è un passaggio molto importante. La delibera quadro, e quindi chiudo, la delibera quadro permetterà di finire il Piano di riqualificazione del parco; noi abbiamo preso l’impegno di fare la delibera quadro proprio per risolvere questi problemi in modo da avere finalmente una nuova cornice che potrà rimettere a bando alcuni di questi locali con regole chiare, con un focus specifico legato alla funzione di intrattenimento, modalità che permetterà anche ai concessionari attuali e futuri di operare con un regolamento ben definito e chiaramente con i regolamenti definiti dai bandi di concessione. Grazie. IARIA Antonino (Assessore) Grazie, Presidente. Adesso vorrei ripetere delle frasi che ho letto nel mio discorso, ma per essere più chiaro, far capire come si crea un processo per creare una delibera quadro così importante e così complessa. Innanzitutto non è vero che non abbiamo fatto nulla in questi due anni. Vi ricordo che dopo la segnalazione degli abusi e tutta la problematica relativa agli abusi, chiaramente, cosa ha fatto l'Amministrazione e ringrazio gli uffici per l’enorme lavoro, ha cominciato a riprendere in mano tutte le pratiche edilizie e patrimoniali, su tutte le concessioni dei locali del Valentino, perché qui stiamo parlando però in questo caso dei locali del Valentino, che avevano, chiaramente, una funzione ben specifica all'interno del parco. E riuscire a recuperare questa mole di documentazione per riuscire a capire, l'ho detto prima, la data degli abusi, se gli abusi sono sanabili o meno, se c'è qualche legittimità edilizia, che è soltanto valida se è una pratica edilizia approvata dall'Amministrazione. Quindi, faccio riferimento al Consigliere Magliano, il catasto di per sé non è mai probatorio, anzi, non è proprio probatorio della legittimità edilizia di un manufatto. La legittimità edilizia è una pratica edilizia, appunto, approvata dal Comune. Tutta questa ricerca, insieme alla verifica del Piano Regolatore vigente, dei vincoli del parco, paesaggistici e altri, delle modifiche delle varie Leggi anche sull'abusivismo edilizio. Non a caso oggi ho citato il 2004, perché il 2004 è la data in cui si è concluso l'ultimo dei condoni, l’ultimo dei condoni che ha dato una precisa regola per quanto riguarda gli abusi, in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico. Cioè questi abusi non sono sanabili in nessuna maniera. Quindi quando dico: “Parlo del passato”, non è per dire che il passato, chiaramente, ha sottovalutato il problema. Forse le Amministrazioni del passato l'hanno sottovalutato, ma il problema fondamentale è che agendo allora, faccio un esempio, magari alcuni degli abusi che adesso non sono sanabili, potevano essere sanabili, bisogna verificarlo punto per punto, perché abbiamo tutta una serie di regolamenti, non ultimo il Testo Unico dell'Edilizia e le successive modificazioni. Quindi come si costruisce questa famosa delibera quadro e cosa intende fare questa delibera quadro, portare all’approvazione di… portare a una cornice normativa per cui si possono mettere a bando la concessione dei suddetti locali. Perché ci abbiamo messo due anni? Come sapete, c'era un'altra delibera, chiamiamola ponte, che questa Amministrazione ha adottato, che scade a maggio di quest'anno, proprio per affrontare un problema così complesso, ma la prima fase di un problema così complesso, è sicuramente risolvere ed identificare gli abusi e proporre a chi adesso ha la concessione una modalità di soluzione, che può essere la demolizione, come ho detto prima, o una modalità bonaria, o una modalità, chiaramente, se non è accettata la modalità bonaria, a tutela dell'Amministrazione pubblica anche con richieste specifiche e di abbattimento. E questo è un processo che è stato fatto. Quindi dire che non è stato fatto nulla è sbagliato, è proprio, enormemente, sbagliato. Il fatto di aver ricostruito la storia delle concessioni, degli abusi e della evoluzione degli utilizzi di questi locali all'interno del parco porterà che cosa? Porterà una definizione puntuale per ogni locale, sulle possibilità che questi locali hanno di poter essere nuovamente messi a bando. Quindi con una cornice riguardante, chiaramente, la funzione ludica, ricettiva, commerciale, o la possibilità o meno di ampliare gli spazi e la modalità con cui questi spazi si possono ampliare. L'altro fattore fondamentale è il rispetto delle regole vigenti, nonché le norme tecniche del Piano Regolatore. L'altro aspetto fondamentale, il fatto che stiamo all’interno di un parco che ha un preciso Regolamento e una precisa funzione pubblica. Rispetto agli altri citati, i masterplan del Politecnico, chiaramente tutti questi incidono, possono incidere su alcune di queste aree e in particolare, se abbiamo intenzione di avere un focus sui locali del Valentino, su, forse, uno dei locali, anche se è il più problematico di tutti, parlo del Cacao. Per quanto riguarda, appunto, la delibera quadro, come ho detto prima, noi avevamo fatto questa delibera, noi come Amministrazione, una delibera ponte che ci dava tempo fino a maggio del 2020, per poter approvare un Regolamento. Noi siamo un po’ più avanti, ma non solo nell’approvare la delibera quadro. Di pari passo la delibera quadro, farà sì che si metterà a bando anche…, si metteranno a bando alcuni di questi locali, in particolare il primo sarà La Rotonda, poi a seguire saranno Fluido e Chalet. Cosa identificherà questa delibera quadro? La modalità con cui questi locali possono essere utilizzati. Perché non ne parlo, ancora adesso, nello specifico della delibera? Perché la delibera è in fase ultima di verifica, di pareri tecnici, è in fase ultima di verifica di tutta la cornice normativa, perché vogliamo essere sicuri di fare un lavoro a garanzia di tutti, dei cittadini, dei possibili concessionari attuali e futuri e dell'Amministrazione, perché questo passaggio è più lungo di un passaggio semplice di una delibera di indirizzo, che magari potrebbe rimandare a possibili soluzioni future, però è un passaggio definitivo e si instaura anche un discorso che viene più volte citato, della revisione del Piano Regolatore. Nella revisione del Piano Regolatore, chiaramente, bisognerà fare dei ragionamenti sull'utilizzo del parco e forse eventuali modifiche sulle norme tecniche che regolano, appunto, questo bene importante della Città di Torino. Io spero di aver risposto e non ho, come ha detto prima…, qualcuno… qualche Consigliere ha detto che: “Il fine giustifica i mezzi”. Ho detto una frase diversa: “Il fine nobile non giustifica mezzi illeciti”. Questo vuol dire che, magari, a volte si è portati a cercare di…, come dire, forzare la mano su alcune, diciamo, possibilità che l'Amministrazione non ha per fare alcune cose, ma è purtroppo impossibile da fare e la storia forse ce la racconta ancora meglio di come la posso raccontare io. Per concludere, io ribadisco che noi stiamo parlando dei locali e riguardo sempre ai danni dovuti… ai danni riguardanti proprio l’incendio del Fluido, ricordo che anche lì c’è un'indagine in atto. Dalle prime informazioni, che però devono essere poi verificate, sembra che sia un incendio nato a causa di una persona che si voleva scaldare ed era entrata abusivamente nello spazio per potersi riparare dal freddo. Però la cosa importante, come ho detto prima, è che dal primo sopralluogo si sono evidenziati danni di modesta entità, anzi pochissimi danni sulla struttura. Come dicevo, appunto, la delibera, chiaramente, andrà anche a definire altri usi e il discorso sempre che si fa, anche legato alla vicinanza del parco al fiume, anche questo è un tema importantissimo. Quindi parlare di una superficialità nel nostro muoversi come Amministrazione è profondamente sbagliato. Siamo stati forse lunghi? No, siamo stati corretti e precisi nel trovare una soluzione che possa veramente dare questo tipo di garanzie che ho citato prima. Quindi, come ho detto prima, i locali, chiaramente, avranno una definizione precisa di come potranno essere messi a bando, con destinazioni, con possibilità di ampliamento di diversa natura, possibilità di utilizzare spazi a norma, perché di metri quadrati a norma ce ne sono, appunto, che sono legati a questi locali stessi. Quindi a breve, io ho detto a mezzo stampa, che la delibera entro 20 giorni sarà pubblica, però la cosa importante è che non sarà una delibera che poi attenderà bandi, una delibera che farà in modo che si possa partire anche direttamente con i bandi di concessione. |