Interventi |
POLLICINO Marina Grazie, Presidente. Sappiamo tutti che dagli anni Ottanta in poi il consumo di acqua in bottiglia è aumentato in modo esponenziale. L’Italia, purtroppo, detiene il triste primato in Europa ed è al terzo posto nel mondo per il consumo di litri annui di acqua, il che significa un totale che oscilla tra i 7,2 e gli 8,4 miliardi di bottiglie, una cifra impressionante solo in Italia. E mi ci metto anche io ogni tanto, lo confesso, anche se sto cercando di perdere il vizio. Considerando che in media sono necessari circa 2 chili di petrolio per ottenere un chilo di plastica, e che soltanto un terzo di tutta la plastica riciclato viene poi effettivamente riciclato per usi diversi da quelli destinati all’acqua o all’alimentazione, è facile farsi un’idea del danno ambientale provocato dalla produzione di CO2, senza contare l’inquinamento marino e le sue conseguenze nell’ecosistema. Io però penso una cosa: che una vera campagna di difesa dell’ambiente non può essere slegata dal tema della gestione e della distribuzione dell’acqua pubblica. Una rete idrica efficiente, monitoraggi e controlli attenti sulla qualità dell’acqua potabile, delle falde acquifere, una campagna di informazione sulla sicurezza e sull’importanza del consumo di acqua del rubinetto, ma soprattutto in primo luogo il rispetto del referendum del 12 e del 13 giugno del 2011, quando 26 milioni di cittadini italiani sancirono che sull’acqua pubblica non si sarebbe più potuto fare profitto, questo è il tema fondamentale. Il risultato di questo referendum avrebbe dovuto cancellare ogni immagine alla finanza speculativa o business, per far posto ad un servizio efficiente, con investimenti sulla rete, per ridurre le perdite e migliorare la qualità dell’acqua, in forza del fatto che il diritto all’acqua potabile sicura e ai servizi igienici, come sancito dalla risoluzione delle Nazioni Unite del 26 luglio 2010, è un diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani. A otto anni di distanza da quel referendum, l’attore pubblico continua a tenere gli stessi comportamenti dei privati e la volontà dei cittadini è rimasta sulla crocetta di quelle schede. Comunque, ringrazio i proponenti della mozione, che condivido da cittadina, da insegnante e Consigliera. |