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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Gennaio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 28
MOZIONE 2019-05467
(MOZIONE N. 3/2020) "AZIONI VOLTE AD INCENTIVARE L'USO DI ACQUA DEL RUBINETTO NEI PUBBLICI ESERCIZI" PRESENTATA IN DATA 25 NOVEMBRE 2019 - PRIMA FIRMATARIA ALBANO. [Testo coordinato]
Interventi
POLLICINO Marina
Grazie, Presidente. Sappiamo tutti che dagli anni Ottanta in poi il consumo di acqua in
bottiglia è aumentato in modo esponenziale. L’Italia, purtroppo, detiene il triste primato
in Europa ed è al terzo posto nel mondo per il consumo di litri annui di acqua, il che
significa un totale che oscilla tra i 7,2 e gli 8,4 miliardi di bottiglie, una cifra
impressionante solo in Italia. E mi ci metto anche io ogni tanto, lo confesso, anche se
sto cercando di perdere il vizio. Considerando che in media sono necessari circa 2 chili
di petrolio per ottenere un chilo di plastica, e che soltanto un terzo di tutta la plastica
riciclato viene poi effettivamente riciclato per usi diversi da quelli destinati all’acqua o
all’alimentazione, è facile farsi un’idea del danno ambientale provocato dalla
produzione di CO2, senza contare l’inquinamento marino e le sue conseguenze
nell’ecosistema. Io però penso una cosa: che una vera campagna di difesa dell’ambiente
non può essere slegata dal tema della gestione e della distribuzione dell’acqua pubblica.
Una rete idrica efficiente, monitoraggi e controlli attenti sulla qualità dell’acqua
potabile, delle falde acquifere, una campagna di informazione sulla sicurezza e
sull’importanza del consumo di acqua del rubinetto, ma soprattutto in primo luogo il
rispetto del referendum del 12 e del 13 giugno del 2011, quando 26 milioni di cittadini
italiani sancirono che sull’acqua pubblica non si sarebbe più potuto fare profitto, questo
è il tema fondamentale. Il risultato di questo referendum avrebbe dovuto cancellare ogni
immagine alla finanza speculativa o business, per far posto ad un servizio efficiente, con
investimenti sulla rete, per ridurre le perdite e migliorare la qualità dell’acqua, in forza
del fatto che il diritto all’acqua potabile sicura e ai servizi igienici, come sancito dalla
risoluzione delle Nazioni Unite del 26 luglio 2010, è un diritto umano essenziale al
pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani. A otto anni di distanza da quel
referendum, l’attore pubblico continua a tenere gli stessi comportamenti dei privati e la
volontà dei cittadini è rimasta sulla crocetta di quelle schede. Comunque, ringrazio i
proponenti della mozione, che condivido da cittadina, da insegnante e Consigliera.

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