Interventi |
MENSIO Federico Grazie, Presidente. Come abbiamo discusso stamattina in Commissione, abbiamo presentato alcuni emendamenti, giusto per chiarire meglio alcuni aspetti. Nello specifico, il discorso di dare un’agevolazione sulla tariffa rifiuti, che è già possibile in parte per Regolamento Comunale, ma soprattutto è un aspetto che, questo, poi affronteremo magari in separata sede, l’articolo 36 della Legge 221 del 2015, quindi postuma rispetto al nostro Regolamento, all’ultima modifica, prevede proprio che si possano fare all’interno della tariffa rifiuti delle riduzioni/esenzioni proprio per la prevenzione alla produzione di rifiuti, e in effetti in questo caso noi avremmo una riduzione, quindi una prevenzione, rispetto alla produzione di rifiuti in plastica. Tra l’altro, una cosa che non si dice mai è che per produrre, sia pur riciclato, o comunque anche ex novo, una bottiglia di PET, si utilizza dell’acqua. Quindi, voglio dire, il consumo dell’acqua non è solo quello che si beve, ma anche quello che viene utilizzato per produrre la stessa bottiglia che la contiene. Normalmente un contenitore dell’acqua - una cosa che non si dice mai - pesa circa l’80-90% del costo, diciamo, dell’acqua in bottiglia, e questo è un altro aspetto da tenere in considerazione, tanto più che, se voi andate a prendere l’acqua della SMAT alle colonnine, a parte ai toret, che è gratuita, ma alle colonnine quella gasata la pagate circa un terzo di quella che costa meno nei supermercati, e quindi c’è da considerare questo. È ovvio che qui si sta cercando di fare un’operazione di sensibilizzazione nei confronti non solo degli esercenti, ma della popolazione tutta, nell’ottica anche di quello che diceva la Consigliera Foglietta prima, cioè di ridurre la messa al consumo di bottiglie di plastica, ed eventualmente, appunto, con azioni di sensibilizzazione che possono anche arrivare ad utilizzare contenitori riutilizzabili all’interno degli esercizi commerciali, proprio per gli utenti che magari desiderano portarsi via, come dire, l’acqua, senza doversi portare via la bottiglietta di plastica. Quindi, abbiamo fatto questi tre emendamenti, ma specificano solo queste cose. È chiaro che questa cosa è molto sentita nei paesi dove, se uno va, appunto, in un locale commerciale ed ordina, magari un po’ da sprovveduto - ho degli amici a cui è successo -, gli viene portata la bottiglia d’acqua che costa quattro-cinque volte quello che costa qui, mentre normalmente l’acqua del rubinetto viene fornita gratuitamente. Tra l’altro, anche l’installazione, come dicevamo stamattina, dei depuratori dell’acqua non è assolutamente necessaria, perché molte volte si può anche utilizzare l’acqua del rubinetto, che è certificata ovviamente. E quindi la nostra intenzione è andare in quella direzione. Come abbiamo stamattina detto - era anche presente l’Assessore Sacco - è necessario, ovviamente, coinvolgere le associazioni di categoria, che, per quanto ne so, avendoci parlato, loro sono comunque già orientati sulla strada di mettere le spillatrici dell’acqua, perché questo riduce i costi, ad esempio, di mantenimento del magazzino delle bottiglie, ma è ovvio che qui si cerca di dare un incentivo a chi, invece, è il consumatore dall’esterno, per prendere coscienza di un’attività che vada a favorire la riduzione di produzione di rifiuti da plastica. MENSIO Federico Sì, volevo solo specificare due cose per essere ancora un po’ più chiaro. Dal rapporto delle acque in bottiglia 2018 proprio di Legambiente, io ricordo che in Piemonte la concessione per, come dire, l’imbottigliamento viene fatta a 35 Euro/ettaro di superficie dell’impianto, mi pare, con un minimo di 3.000 Euro; ma soprattutto si paga 1 Euro a metro cubo. Quindi 1 Euro ogni 1.000 bottiglie. Questo è il costo di imbottigliamento, il canone di concessione di imbottigliamento. Quindi, quando si dice che il contenitore costa di più dell’acqua che la contiene, è vero, perché se noi parliamo di 1 Euro ogni 1.000 litri, questo è. Tanto per dirne un’altra, ad esempio, nella Provincia Autonoma di Trento variano le concessioni, sono sempre di quest’ordine qua, ma se è imbottigliata in vetro costa un terzo in meno, tanto per dirne un’altra. Io capisco tutto, nel senso che capisco anche gli imprenditori che giustamente devono fare gli imprenditori, ma la direttiva europea parla chiaro, parla molto chiaro, cioè si parla di togliere la produzione di plastica monouso. Le bottiglie in PET, a parte che c’è tutto un percorso di utilizzo di PET riciclato per le bottiglie in PET, rientrano nella bottiglia, nel monouso. E quindi è chiaro che un Paese che produce il 90% dell’acqua in bottiglia al consumo, non solo in Italia, ma anche in Europa - questi più o meno sono i dati - è ovvio che bisogna fare un ragionamento in questo senso. Quindi, qui si tratta di agevolare sia l’utilizzo dell’acqua pubblica nei locali, cosa che negli altri Paesi con cui noi ci confrontiamo più spesso, quando parliamo di civiltà, Francia, Germania, Inghilterra, viene data l’acqua sciolta, in caraffa, al tavolo, e non si fa neanche pagare, mentre in Italia quest’usanza non c’è, perché veniamo da una situazione in cui l’acqua in bottiglia è considerata il meglio in assoluto, invece è dimostrazione che non è sempre così. |