Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Quando nel mese di ottobre è stato depositato dal Gruppo consiliare di Maggioranza questa proposta di ordine del giorno, a fronte di un approccio favorevole rispetto al contenuto, mi sono posta alcune questioni che però, diversamente dall’annuncio appena fatto dal Capogruppo del Partito Democratico, non faranno ombra rispetto al voto favorevole del mio Gruppo. Quali sono le questioni che mi sono posta? Le seguenti: una, l’ha già citata il collega del Partito Democratico, è abbastanza curiosa la formula che è stata scelta, quella di una mozione che parla all’esecutivo del Comune affinché parli all’esecutivo nazionale, quando le questioni riferite ai sistemi elettorali coinvolgono, com’è noto, le assemblee elettive e quindi i due rami del Parlamento, e quindi si sarebbe trattato più opportunamente di un atto, ordine del giorno del Consiglio Comunale, verso le rispettive Commissioni parlamentari deputate alla riforma dei sistemi elettorali o, se ancora si fosse voluto dare un valore pubblico più rilevante, un impegno nei confronti dei parlamentari piemontesi affinché in modo trasversale sostenessero l’introduzione di questa modifica. Questa era quindi un’obiezione, come dire, di stile e anche di efficacia che mi era sorta spontanea. La seconda è quella riferita al fatto che mi è noto, e nell’illustrazione che ne ha fatto la Consigliera oggi ritorna, che alcuni Consigli regionali nella determinazione autonoma dei loro sistemi elettorali hanno introdotto l’incompatibilità, ultimo il caso del Veneto che aveva introdotto la norma dell’incompatibilità e intendeva revocarla, e in quel contesto di assemblea legislativa è stata proprio vibrante l’opposizione, ad esempio, del Partito Democratico. Quindi la domanda è: ma perché nell’impegnativa non ci si rivolge al contesto più prossimo che autonomamente potrebbe introdurre queste modificazioni, e quindi alla Regione Piemonte? Una risposta maliziosa mi viene dalla lettura del programma elettorale 5 Stelle per la Regione Piemonte, nel quale si leggono molte azioni di bonifica, dal punto di vista del Movimento 5 Stelle, dei costi della politica, ma non c’è alcun riferimento né sotto questo versante, né sotto quello della proliferazione degli incarichi, alcun elemento che si riferisca a questo tema dell’incompatibilità. Quindi ci sono già due questioni, come dire, di scenario istituzionale che mi rendevano perplessa sull’intenzione che si intende percorrere con questo ordine del giorno, intenzione che nelle comunicazioni pubbliche di soggetti non coinvolti, cioè nelle iniziative di soggetti non politici ma giuridici, introduce una questione di principio che non è solo quella del ricambio nella classe dirigente delle assemblee elettive, ma è anche quella di un possibile conflitto di interessi tra funzioni di un’Amministrazione regionale che introduce indirizzi di programmazione e redistribuisce risorse su vari profili legislativi, e Amministrazioni comunali che ne sono obbligati al rispetto per le linee di programmazione, e ricavarne benefici o svantaggi per quello che riguarda il riparto dei finanziamenti. Quindi, chi discute di questi temi in termini giuridici, ne discute in termini di principio e a partire proprio dal tema del conflitto di interessi, anche perché la materia concreta di cui stiamo parlando - cioè la duplicazione di funzione tra Regioni e Comuni - in tutt’Italia, prima delle ultime consultazioni regionali, quindi prima ad esempio della consultazione in Piemonte, riguardava sì e no 130 persone. Quindi la questione, è chiaro, riguarda il principio più che la pratica concreta e sul principio io mi riconosco, ciò che mi è risultato sgradevole, dico proprio sgradevole, è il fatto che questa proposta, ancorché dal mio punto di vista imperfetta rispetto alla definizione dei titolari e dei soggetti a cui inviarla, questa proposta è stata tenuta sospesa per poter guardare in faccia le persone che in questo contesto incarnano materialmente quella condizione soggettiva di cumulo di funzioni, perché allora si passa così facendo dal piano del principio, sul quale mi riconosco, al piano - purtroppo molto tipico del Movimento 5 Stelle - di additare il reo, che è una modalità che a me risulta assolutamente insopportabile, che peraltro vedo venire rinfacciata dalla Maggioranza quando la Minoranza propone... ARTESIO Eleonora ...questioni di miglior funzionamento di alcuni istituti dell’assemblea, come le Commissioni, o comportamenti ritenuti non a salvaguardia dell’istituzione, ma poi si praticano con questi stili. Il mio voto comunque sarà a favore. |