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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Gennaio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 22
ORDINE DEL GIORNO 2019-04379
(ODG. N. 1/2020) "INTRODUZIONE DELL'INCOMPATIBILIT? TRA LE CARICHE DI CONSIGLIERE COMUNALE E DI CONSIGLIERE REGIONALE ALL'ARTICOLO 65 DEL TESTO UNICO DEGLI ENTI LOCALI" PRESENTATA IN DATA 18 OTTOBRE 2019 - PRIMA FIRMATARIA CARLEVARIS.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Quando nel mese di ottobre è stato depositato dal Gruppo consiliare di
Maggioranza questa proposta di ordine del giorno, a fronte di un approccio favorevole
rispetto al contenuto, mi sono posta alcune questioni che però, diversamente
dall’annuncio appena fatto dal Capogruppo del Partito Democratico, non faranno ombra
rispetto al voto favorevole del mio Gruppo. Quali sono le questioni che mi sono posta?
Le seguenti: una, l’ha già citata il collega del Partito Democratico, è abbastanza curiosa
la formula che è stata scelta, quella di una mozione che parla all’esecutivo del Comune
affinché parli all’esecutivo nazionale, quando le questioni riferite ai sistemi elettorali
coinvolgono, com’è noto, le assemblee elettive e quindi i due rami del Parlamento, e
quindi si sarebbe trattato più opportunamente di un atto, ordine del giorno del Consiglio
Comunale, verso le rispettive Commissioni parlamentari deputate alla riforma dei
sistemi elettorali o, se ancora si fosse voluto dare un valore pubblico più rilevante, un
impegno nei confronti dei parlamentari piemontesi affinché in modo trasversale
sostenessero l’introduzione di questa modifica. Questa era quindi un’obiezione, come
dire, di stile e anche di efficacia che mi era sorta spontanea. La seconda è quella riferita
al fatto che mi è noto, e nell’illustrazione che ne ha fatto la Consigliera oggi ritorna, che
alcuni Consigli regionali nella determinazione autonoma dei loro sistemi elettorali
hanno introdotto l’incompatibilità, ultimo il caso del Veneto che aveva introdotto la
norma dell’incompatibilità e intendeva revocarla, e in quel contesto di assemblea
legislativa è stata proprio vibrante l’opposizione, ad esempio, del Partito Democratico.
Quindi la domanda è: ma perché nell’impegnativa non ci si rivolge al contesto più
prossimo che autonomamente potrebbe introdurre queste modificazioni, e quindi alla
Regione Piemonte? Una risposta maliziosa mi viene dalla lettura del programma
elettorale 5 Stelle per la Regione Piemonte, nel quale si leggono molte azioni di
bonifica, dal punto di vista del Movimento 5 Stelle, dei costi della politica, ma non c’è
alcun riferimento né sotto questo versante, né sotto quello della proliferazione degli
incarichi, alcun elemento che si riferisca a questo tema dell’incompatibilità. Quindi ci
sono già due questioni, come dire, di scenario istituzionale che mi rendevano perplessa
sull’intenzione che si intende percorrere con questo ordine del giorno, intenzione che
nelle comunicazioni pubbliche di soggetti non coinvolti, cioè nelle iniziative di soggetti
non politici ma giuridici, introduce una questione di principio che non è solo quella del
ricambio nella classe dirigente delle assemblee elettive, ma è anche quella di un
possibile conflitto di interessi tra funzioni di un’Amministrazione regionale che
introduce indirizzi di programmazione e redistribuisce risorse su vari profili legislativi,
e Amministrazioni comunali che ne sono obbligati al rispetto per le linee di
programmazione, e ricavarne benefici o svantaggi per quello che riguarda il riparto dei
finanziamenti. Quindi, chi discute di questi temi in termini giuridici, ne discute in
termini di principio e a partire proprio dal tema del conflitto di interessi, anche perché la
materia concreta di cui stiamo parlando - cioè la duplicazione di funzione tra Regioni e
Comuni - in tutt’Italia, prima delle ultime consultazioni regionali, quindi prima ad
esempio della consultazione in Piemonte, riguardava sì e no 130 persone. Quindi la
questione, è chiaro, riguarda il principio più che la pratica concreta e sul principio io mi
riconosco, ciò che mi è risultato sgradevole, dico proprio sgradevole, è il fatto che
questa proposta, ancorché dal mio punto di vista imperfetta rispetto alla definizione dei
titolari e dei soggetti a cui inviarla, questa proposta è stata tenuta sospesa per poter
guardare in faccia le persone che in questo contesto incarnano materialmente quella
condizione soggettiva di cumulo di funzioni, perché allora si passa così facendo dal
piano del principio, sul quale mi riconosco, al piano - purtroppo molto tipico del
Movimento 5 Stelle - di additare il reo, che è una modalità che a me risulta
assolutamente insopportabile, che peraltro vedo venire rinfacciata dalla Maggioranza
quando la Minoranza propone...

ARTESIO Eleonora
...questioni di miglior funzionamento di alcuni istituti dell’assemblea, come le
Commissioni, o comportamenti ritenuti non a salvaguardia dell’istituzione, ma poi si
praticano con questi stili. Il mio voto comunque sarà a favore.

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