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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Gennaio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 19
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2019-05388
REVOCA DELLA VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE AI SENSI DELL'ARTICOLO 27 COMMA 8 DELLO STATUTO DELLA CITT? DI TORINO.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Sì, avrei avuto piacere di discutere anch’io. Effettivamente avrei immaginato,
Presidente, che lei questo passaggino lo facesse prima dell’avvio della seduta
relativamente alla questione della segretezza della discussione. Quindi, se può
gentilmente verbalizzare quello che eventualmente... Io non lo ricordo, per cui se l’avete
fatto e non ero presente. Se gentilmente può verbalizzarlo, così… O magari ero presente
ed ero distratto, può anche essere. Grazie, Presidente.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. È con un po’ di dolore, onestamente, che mi accingo ad intervenire
oggi in Aula, perché avrei certamente gradito evitare di farlo attraverso un gesto
simbolico che mi sarei aspettato, dal punto di vista politico, da parte della
Vicepresidente Ferrero, che, resasi conto, nell’oggetto specifico che ha generato questa
deliberazione, di aver travisato completamente il ruolo istituzionale, ha pubblicamente
chiesto scusa; le è mancato l’ultimo pezzo, che era quello di arrivare dimissionaria in
Consiglio Comunale ed eventualmente vedersi respingere le dimissioni, proprio
nell’ottica di dare un segnale forte e tangibile di aver capito l’errore. E non mi stupisce,
a differenza di molti, il fatto che come un sol uomo, diciamo così, il Movimento 5 Stelle
difenda oggi la sua Vicepresidente. Dico “la sua” e me ne dolgo anche qua, perché
oggettivamente lo diceva bene il Consigliere Magliano e prima del Consigliere
Magliano l’hanno…, il ruolo di Presidente del Consiglio, di Vicepresidente dell’Ufficio
di Presidenza lo hanno svolto in maniera veramente super partes tanti altri colleghi, ma
mai come in questa vicenda e mai come in questo mandato abbiamo visto un totale
disprezzo del senso istituzionale, come quello che è stato esercitato da questo mandato
del Movimento 5 Stelle e nella fattispecie dalla collega. Collega che peraltro
rappresenta pienamente l’opinione prevalente del Movimento 5 Stelle. È salita alle
cronache per la famosa vicenda dei frutteti da piantare nella Città di Torino e poi
ulteriormente ha sviluppato la sua autorevolezza parlandoci del suo modello olimpico,
in prima linea per le battaglie No TAV, una collega che ha definito i centri sociali
necessari come gli ospedali. Quindi diciamo che l’antologia... cito questi quattro, ma
potrebbero… E quindi è esattamente quello che siete voi, colleghi 5 Stelle, cioè quindi
io lo capisco anche che simbolicamente vi raduniate intorno alla collega Ferrero, perché
correttamente rappresenta esattamente il vostro concetto di città, una città con i frutteti,
ben venga, eh, attenzione bene, una città che vede i centri sociali e le occupazioni
necessari come gli ospedali, a tacere dei danni che avete fatto sul tema della perdita
delle Olimpiadi, che sono andate a Milano e Cortina. Il problema di fondo però qui non
è di carattere politico, ma è di carattere istituzionale, perché l’atto io l’ho firmato, l’atto
predisposto dal collega Magliano, perché effettivamente l’episodio è di una gravità
istituzionale esagerata. Lo ricordo perché qui tutti hanno la memoria un pochino corta:
la nostra Sindaca Appendino, non in quanto esponente del Movimento 5 Stelle, ma in
quanto Sindaco della Città di Torino, a un tavolo convocato in Prefettura col Prefetto
per una sorta di negoziazione con gli occupanti della Cavallerizza…, tra l’altro io, non
so se si ricorda, Sindaca, io le feci i miei complimenti per l’astuzia che avete dimostrato
lei e il Prefetto nel, fondamentalmente, far firmare un pezzo di carta, il famoso
Protocollo, evitare lo sgombero forzato e poi chiudere e di fatto poi dieci giorni dopo far
approvare in Giunta la presa d’atto del Masterplan del Piano Unitario di
Riqualificazione in un grande capolavoro tattico, di cui le do atto. È riuscita a
sgomberare la Cavallerizza con grande astuzia. Quindi io le riconosco, in questo senso,
una discreta capacità, anzi, una capacità tattica politica non indifferente. Quindi noi le
rendiamo grazie e di aver sgomberato la Cavallerizza e le rendiamo grazie anche di aver
approvato il 30 di dicembre il Piano Unitario di Riqualificazione a firma dell’Assessore
Iaria, che, come abbiamo avuto modo di dire, è un Piano che, essendo attuativo delle
delibere di Giunta del 2012 e 2013 mai modificate, è un Piano Unitario di
Riqualificazione pienamente coerente con quella che era la nostra visione di
riqualificazione della Cavallerizza. E quindi non possiamo far altro che, sotto questo
profilo di merito, essere d’accordo, questa volta, con quanto avete fatto, nello sgombero
e nell’approvazione del Piano di Riqualificazione della Cavallerizza. Il punto qui è un
altro, e mi rivolgo, mi dispiace farlo direttamente, però, stante il fatto che queste sono le
modalità con cui si è deciso di discutere pubblicamente, e mi tocca farlo direttamente
alla collega Ferrero, sta nel non aver capito che il ruolo di Vicepresidente del Consiglio
Comunale ha tanti onori: la fascia, le foto, il record di matrimoni, le presenze, i discorsi,
tutte le cose che la Consigliera Ferrero ci dispensa sui suoi profili social e in tutta la
città, diciamo così, con un tasso di presenzialismo piuttosto rilevante, di cui peraltro le
diciamo anche grazie, perché effettivamente poi lei, davvero, più parla e più rende
chiaro qual è l’assetto generale dell’Amministrazione Comunale. Il tema è che però ha
anche degli oneri, Vicepresidente Ferrero, e tra gli oneri ci sono quelli di rappresentare
la Sala Rossa nella sua interezza. Ed è evidente che, nell’ambito di un tavolo di
trattativa in cui si siede il Sindaco per cercare un accordo con degli occupanti abusivi di
una parte di un immobile comunale, vedere lei, Vicepresidente Ferrero, seduta al tavolo
dalla parte degli occupanti, cioè lei ha due strade: si dimette da Consigliera Comunale,
da Vicepresidente, e fa tutto quello che vuole. Non può dimetterla l’Appendino, invece
Montanari l’ha dimesso lei, quindi Montanari è anche titolato per certi versi a
partecipare a tutti i tavoli che vuole. Ma Montanari è Montanari, è stato giubilato
dall’Appendino, ci può stare, il giorno dopo è un libero cittadino, non ha ruoli
istituzionali, non rappresenta più la Città e quindi conseguentemente vada a tutti i tavoli
che vuole. Lei no, Vicepresidente Ferrero! Lei è la rappresentante non della sua forza
politica o delle sue idee, è la Vicepresidente del Consiglio Comunale e forse il livello di
polemiche che abbiamo in qualche modo innescato - non ce ne voglia, veramente, mi
creda, nulla di personale, è una questione istituzionale e di ruolo - l’avrà indotta a
chiedere scusa. Il problema è che noi delle sue scuse non ce ne facciamo niente. Se poi
queste scuse, invece che rivolgerle a noi, che siamo i Consiglieri Comunali, le rivolge
ad Appendino, e allora, cioè, qualche piccolo problema di comprensione e di linguaggio
ce l’abbiamo. Ed è questa la ragione per cui, come Gruppo del Partito Democratico,
abbiamo sottoscritto l’atto proposto, perché ci saremmo aspettati, primo, che uno può
anche sbagliare, cioè, voglio dire, poi lei ha fatto un errore, ha chiesto scusa alla
Sindaca. Lei doveva chiedere scusa al Consiglio Comunale, non alla Sindaca, primo.
Secondo: faccia il gesto, si dimetta, arrivi dimissionaria. Guardi che i suoi colleghi, che
le vogliono tanto bene, mi creda, e che sono qui a difenderla come un sol uomo, le
avrebbero respinte quelle dimissioni. Se invece lei pensa di far finta di niente, di far
passare la nottata e continuare a rimanere dove è seduta, costringe noi a sottoscrivere e
poi anche, purtroppo in maniera forse..., a me, guardi, mi dispiace davvero dirle le cose
che le ho detto, è antipatico dirle queste cose. Per tutti questi motivi noi, sperando che
anche, a valle di questo dibattito lei rifletta e concluda lei questo dibattito annunciando
le sue dimissioni e quindi rendendo inutile la votazione di questa deliberazione. Io la
invito caldamente a valutare questa ipotesi, Vicepresidente Ferrero, che lei sia l’ultima a
parlare in questa seduta di Consiglio, che è piuttosto antipatica, e affermi di volersi
dimettere e poi vedremo. E poi il suo Gruppo Consiliare io sono certo che le rinnoverà a
scrutinio segreto nuovamente la fiducia. Sarebbe un bel gesto di rispetto, farebbe
certamente capire a tutta la città, a chi guarda queste cose, che lei ha capito di aver
sbagliato e siamo certi che la prossima volta che andrà con la fascia tricolore che ha il
logo della Città di Torino a rappresentare tutti noi, lo farà anche con il nostro mandato e
quindi conseguentemente con una maggiore autorevolezza.

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