Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Proseguiamo con la trattazione delle interpellanze, parliamo della n. mecc. 201904385/002, anche questa volta i presentatori sono i Consiglieri Lavolta e Patriarca, risponde sempre l’Assessora Leon, il titolo di questa interpellanza è: “Giardino Alimonda - Il Gioco della Democrazia” FERRERO Viviana (Vicepresidente) Passo subito la parola all’Assessora Leon. LEON Francesca Paola (Assessora) Buongiorno. Allora, per l’edizione di quest’anno Biennale Democrazia oltre alle consuete sedi centrali ha ritenuto di realizzare parte del programma in un quartiere periferico. In accordo con la Sindaca ha identificato il quartiere Aurora, dove erano già in atto iniziative della Città relative alle forme di partecipazione dei cittadini. Tale contesto venne ritenuto di grande interesse in ragione del numero di soggetti associativi spontanei e non che si trovavano raccolti attorno al Tavolo, in particolare al Tavolo di Progettazione Civica. Biennale Democrazia a partire dai mesi di settembre 2018 è stata invitata dallo staff dell’Assessore Unia a partecipare alle riunioni del Tavolo di Progettazione Civica sul quartiere Aurora per raccontare ai partecipanti la manifestazione, il suo tema e i percorsi dell’edizione 2019, al fine di raccogliere delle proposte di attività, iniziative ed incontri che potessero arricchire il programma. Parallelamente è stato richiesto a Biennale Democrazia di portare dei propri contenuti ed incontri nel quartiere. Alle associazioni e ai cittadini partecipanti al Tavolo sono stati dati dall’organizzazione di Biennale dei tempi e delle indicazioni circa la modalità di presentazione delle proposte che tenessero conto del budget previsto per tali attività, della fattibilità logistica dei progetti e delle procedure amministrative della Fondazione per l’erogazione dei contributi. In questo modo sono stati selezionati i progetti confluiti nella sezione cosiddetta “Welcome Aurora”, tra questi vi era l’idea del signor Di Fonzo che aveva proposto la realizzazione de “Il Gioco della Democrazia” da posizionarsi all’interno dell’area verde del Giardino Alimonda, una rivisitazione artistica del gioco dell’oca con caselle a tema democrazia per la cui produzione l’artista si è avvalso della collaborazione di un team di allievi coordinato dai docenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti e della supervisione scientifica di Biennale Democrazia. Per la realizzazione del progetto è stata presentato alla Fondazione per la Cultura Torino una richiesta di contributo da parte dell’Accademia Albertina di Belle Arti per l’acquisto dei materiali per la produzione. La Fondazione ha approvato il sostegno economico e collaborato insieme agli Uffici della Città di Torino, del Verde Pubblico e della Circoscrizione 7 alla riuscita nei tempi previsti della manifestazione. A causa di alcuni ritardi di produzione “Il Gioco della Democrazia” è stato inaugurato il giorno previsto con alcuni piccoli elementi da concludere, nello specifico alcune caselle non del tutto dipinte e le istruzioni del gioco ancora non cominciate. Tuttavia ciò non ha presentato criticità, in quanto era comunque possibile per i cittadini usufruire del gioco in attesa del suo completamento. In data 9 giugno 2019 la Fondazione ha ricevuto una comunicazione via e-mail in cui il signor Di Fonzo comunicava che non gli era possibile integrare e concludere gli elementi mancanti della sua opera poiché aveva ricevuto una diffida. Da tale documento, non integralmente leggibile allegato alla e-mail, si evince che al signor Di Fonzo viene contestata la titolarità dell’opera e rivendicato l’utilizzo e sfruttamento economico della stessa. Successivamente, la Fondazione per la Cultura ha incontrato il signor Di Fonzo per sollecitare la conclusione dell’opera, il quale ha difeso la sua posizione e si è impegnato a portare a termine l’opera solo dopo aver chiarito dal punto di vista legale la questione. Trattandosi di un contributo in essere, la Fondazione per la Cultura ha ritenuto di non procedere con il saldo del medesimo fino a che non si fosse conclusa l’opera ed è tuttora in attesa di aggiornamenti in merito. Tutto ciò riguarda il ruolo della Fondazione per la Cultura Torino, soggetto realizzatore di Biennale Democrazia, che in ogni caso non è invece titolare dell’opera poiché ne ha esclusivamente accolto la proposta ricevuta dal signor Di Fonzo e condivisa con il Tavolo di Progettazione Civica e sostenuta attraverso un contributo per la produzione e i costi dei materiali acquistati dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Assessora Leon. Passo la parola al Consigliere Lavolta. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Credo che già i greci avessero avuto modo di definire e conoscere quella forma di “democrazia disintermediata” dove il riferirsi direttamente al leader, apparentemente avrebbe potuto già di per sé risolvere buona parte dei problemi. Allora oggi noi nella società post-moderna quel modello lo definiamo “democrazia recitativa”, che cosa succede in una “democrazia recitativa”? Che una Sindaca si fa un selfie e fa un bel comunicato stampa durante la Biennale Democrazia dove si parla di democrazia, in una zona periferica, parlando di periferia, giocando coi bambini su un gioco che viene chiamato “Gioco della Democrazia” e poi a distanza di qualche mese da quel selfie, da quel contesto, da quella riflessione altisonante succede che i bambini di quella periferia si chiedono: “Ma il gioco che doveva qui completarsi in questa piazza periferica, come mai non è completato? Ci hanno spiegato tante belle parole sulla democrazia, sul rapporto tra chi amministra il territorio e noi che saremo cittadini consapevoli di questa Città, siamo stati invitati a prenderci cura di questo giardinetto dalla Sindaca, che ci ha detto in quella giornata: “Mi raccomando, bambini, prendetevi cura dello spazio pubblico”. A distanza di qualche mese scopriamo, io non sapevo di tutte queste cose, cause e non cause, l’artista e non artista, Di Fonzo se si chiama così, non sapevo, devo dire, tutti questi retroscena non li sapevo, so però che se, santo cielo, un’Amministrazione non riesce a curare un disegno, perché di quello stiamo parlando, su un pavimento che è stato in modo cacofonico, altisonante raccontato e rappresentato in tante forme, sicuramente tutte straordinariamente moderne, dalla Sindaca che in qualche modo lo ha anche interpretato quel gioco in quel momento, mi chiedo come faccia un’Amministrazione che non riesce a gestire una cosa di questo tipo a gestire cose decisamente, mi verrebbe da dire, forse più articolate, magari non complesse, ma sicuramente articolate. Allora, io anche qui se prima ero sconcertato, qui sono qualcosa di peggio forse, sono preoccupato, ecco, diciamo che sono preoccupato e chiedo semplicemente che si possa dare una risposta semplicemente a quei cittadini. Guardate, è vero, perché il Comitato che mi ha invitato a vedere che cosa sta succedendo in piazza Alimonda è un Comitato di cittadini spontanei che opportunamente, secondo me, è stato coinvolto durante il dibattito più ampio di Biennale Democrazia, devo dire però che questo Comitato non è contento di questa “democrazia recitativa” che stiamo vivendo a Torino e diciamo che non può abbinare un buon ricordo a quel momento di protagonismo che sicuramente l’Amministrazione, bene ha fatto, ha voluto dedicare a loro; a me è venuto il sospetto che l’attenzione nei confronti di questo Comitato si spegnesse con Biennale Democrazia perché questo è uno dei pochi Comitati che non è coordinato dalla dottoressa Seymandi, quindi non è un Comitato istituzionalizzato e quindi è eterodiretto, diretto, governato, accompagnato, usate voi la parola che preferite, invece scopro che non solo non è così, ma sostanzialmente ci sono dei problemi burocratici che fanno sì che a distanza di qualche mese, probabilmente, non si completerà quest’opera. Nelle more si chiede un approfondimento, confidiamo che da qui alla prossima edizione di Biennale Democrazia magari, chissà, se avesse voglia l’Amministrazione di accompagnare la conclusione di quel percorso, secondo me, sarebbe il modo migliore per rappresentare un minimo di coerenza nei confronti di quei bambini ai quali le istituzioni locali, la politica ha raccontato tante belle cose, ma che forse hanno bisogno di essere più tangibili e più concrete, soprattutto nelle nostre periferie, grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, io ringrazio il Consigliere Lavolta e quindi anche questa viene rimandata ad un approfondimento in Commissione, mi dica, io pensavo V, ma anche congiunta con il Verde, quindi anche la VI, grazie. Io quindi concludo la trattazione delle interpellanze e nell’attesa dell’appello nominale sospendo il Consiglio. (Breve sospensione del Consiglio Comunale) |