Interventi |
LEON Francesca Paola (Assessora) Allora, rispondo a seguito delle informazioni riscontrate dalla Fondazione Torino Musei sulla domanda: “…in quali condizioni versi la Sala Conferenze della Galleria d’Arte Moderna di Torino, nonché di avere notizie certe in ordine alle tempistiche con le quali la medesima tornerà ad essere fruibile”. Nel corso del 2017 la Fondazione Torino Musei ha dato incarico al manutentore, IREN Energia, per l’esecuzione di una verifica generale coordinata degli impianti di illuminazione di forza motrice della GAM la cui installazione generale risale ai primi anni 90 ed è stata oggetto nel tempo di diverse modifiche aggiunte in relazione all’evoluzione delle esigenze e funzioni. L’esito della perizia ha condotto a una dichiarazione di rispondenza alla normativa parziale, poiché tre aree del Museo risultavano non più adeguate alla recente evoluzione normativa con particolare riferimento alla caratteristica di componenti impiantistici quali cavi e apparati. Le aree escluse dalla dichiarazione di rispondenza risultavano essere le seguenti: secondo piano Area Mostre, piano interrato e Sala Conferenze. In conseguenza dell’esito della perizia nel mese di settembre 2017 la Fondazione avviava la fase di progettazione dei lavori di aggiornamento impiantistico per tutte le aree escluse dalla dichiarazione di rispondenza. Le suddette aree, poiché gli impianti sono sempre stati condotti e mantenuti nel rispetto delle disposizioni normative e non evidenziavano livelli di rischio preoccupanti, sono state mantenute in funzione in attesa del completamento della progettazione e successiva pianificazione dei lavori. Nel 2018 la Fondazione provvedeva all’esecuzione dei lavori al secondo piano e al piano interrato, per la Sala Conferenze invece classificata locale di pubblico spettacolo si dava seguito nel frattempo ad un confronto con la Commissione Comunale di Vigilanza per l’approvazione del nuovo progetto esecutivo al fine di concordare le caratteristiche che l’impianto avrebbe dovuto possedere per ottenere la nuova autorizzazione da parte della Commissione stessa. L’iter con la Commissione Comunale di Vigilanza si è concluso il 13 novembre 2018 con l’approvazione del progetto. Il 21 dicembre nel frattempo è scaduto il contratto di concessione della Sala gestito attraverso un service esterno individuato periodicamente con procedura di evidenza pubblica. Alla scadenza del contratto di concessione la Fondazione non ha ritenuto di avviare una nuova procedura per l’individuazione di un concessionario e l’affidamento del relativo servizio stante la necessità di programmare prima i lavori di adeguamento. Contestualmente tra dicembre e febbraio 2019 sono state condotte alcune indagini diagnostiche sullo stato dei solai che hanno messo in evidenza un potenziale rischio di sfondellamento, particolarmente diffuso al secondo piano della Galleria, chiuso al pubblico per questo motivo dal 18 dicembre 2018 e comunque presente con vari gradi di avanzamento anche in altri locali tra cui quelli adibiti alla Sala Conferenze. Lo stato dei solai, unito alla vetustà degli impianti, ha reso necessario elaborare ad aprile del 2019 un primo studio di fattibilità finalizzato alla riqualificazione dei livelli terra, primo e secondo del Museo e al suo successivo sviluppo dello studio, tuttora in fase di redazione, che include anche tutte le aree interne ed esterne a livello strada di pertinenza della Galleria. Le conclusioni di questo studio di fattibilità, unitamente ad un primo stadio di progettazione preliminare, sarà disponibile entro la fine dell’anno in corso. Dunque, non ho ricevuto da Fondazione Torino Musei un’ipotesi diciamo di calendarizzazione della riapertura perché non abbiamo ancora in mano la calendarizzazione dei lavori. La programmazione individuerà appunto una suddivisione in lotti degli interventi con l’indicazione delle priorità e delle relative tempistiche. L’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva, unitamente all’esecuzione dei lavori, sono subordinate ovviamente al reperimento delle risorse finanziarie necessarie. Questa situazione ha ulteriormente confermato l’opportunità di sospendere l’attività della Sala in attesa di poter eseguire i lavori di riqualificazione dell’intero edificio poiché nei fondi stanziati dalla Città per il CPI della GAM quei fondi non erano sufficienti a coprire anche gli interventi nella Sala Conferenze e qui ci riferiamo all’impiantistica e di fatto al CPI. La Fondazione, per le attività più importanti, oggi si avvale della collaborazione dell’Unione Industriale in un quadro più ampio di valorizzazione reciproca, mentre per le attività che prevedono un flusso di pubblico minore utilizza la propria Sala Conferenze interna adiacente al Dipartimento Educazione. È evidente che, nel momento in cui ci sarà la chiusura diciamo della progettazione esecutiva con il calendario di tutti i lavori, a quel punto potremo discuterne in Commissione per valutare appunto la proposta che viene fatta. |